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Autore: Lili_Chan    03/05/2011    1 recensioni
"..Taiwan,ex colonia giapponese, attaccata quasi in maniera morbosa a quel ragazzo che ora giaceva senza vita,piangeva,le lacrime salate le rigavano il volto senza fine,aspettava una persona che non sarebbe mai più tornata,attendeva il suo aiuto invano.."
[JapTaiwan]
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Giappone/Kiku Honda, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Never give in,my dear Taiwan

[Piccola nota dell'autrice: Giappone è /sfortunatamente/ morto,a causa delle due bombe atomiche che hanno colpito le città di Hiroshima e Nagasaki. Grazie di cuore a chiunque leggerà e buon proseguimento!]

Erano passati ormai troppi anni da quella tragica morte che aveva sconvolto l’intero pianeta,il Mondo però non si era fermato,la vita aveva continuato il suo corso e pian piano tutti si erano ripresi dopo la caduta del grande e potente Giappone,ma vi era ancora una persona che nonostante il tempo fosse passato non ci riusciva. Taiwan,ex colonia giapponese, attaccata quasi in maniera morbosa a quel ragazzo che ora giaceva senza vita,piangeva,le lacrime salate le rigavano il volto senza fine,aspettava una persona che non sarebbe mai più tornata,attendeva il suo aiuto invano e intanto le guance erano ancora bagnate dal quel dolore che le aveva completamente distrutto il cuore perché era stato per troppo legato a quello dell’altro. La sua vita era praticamente finita da quei giorni quando quel maledetto paio di bombe erano cadute sulle due città del arcipelago asiatico,non aveva più voluto parlare,sul suo volto non si era mai più visto un sorriso,i suoi occhi si rifiutavano di vedere,da quei giorni si era chiusa in se stessa con il cuore che sembrava non batterle più stretto nel petto,incapace di raccogliere più amore. Il pianto le offuscava continuamente la vista ma lei non riusciva a smettere,anche quando in molti,persino coloro che non aveva mai sopportato,tentarono di consolarla,di farla tornare a vivere,non ci riuscì e coloro che forse per senso del dovere,per amore o solo per compassione ci avevano provato ora,sconsolati, l’avevano giustamente abbandonata al suo dolore,solo uno continuava a tenere duro,proprio colui che era stato allontanato da Taiwan proprio dal giapponese,solamente Cina,egualmente distrutto per la morte di quello che era stato per lui un parente,un alleato,un nemico. Ma lei non ne voleva sapere,si rifiutava anche solo di provarci sicura che la vita esterna potesse darle solo dolore,ormai aveva lasciato che tutto le passasse sopra,scivolasse lungo le lacrime e andasse via,riprendesse la sua lunga strada. Un giorno però tutto cambiò,tutto prese il via da un sogno,il viso dell’amato Kiku che le sorrideva,le labbra piegate in quello che doveva essere il suo più dolce sorriso e gli occhi che trasmettevano felicità e sicurezza,decise e partì,prese il primo volo del mattino per la capitale;forse voleva trovare la comprensione nel capire che non era l’unica,forse cercava di diventare ancora più triste scoprendo che anche lo stato interessato era riuscito col passare degli anni a riprendersi,di certo non sperava nemmeno di riuscire a riacquistare la voglia di vivere. I grattacieli la aspettavano ai piedi dell’aeroporto,pronti ad accoglierla con la loro serietà e il loro affetto distaccato,ma nella grande città di Tokyo la tristezza sembrava svanita,soffocata dal tempo e dalla vita che scorreva troppo veloce. Camminava per le strade,le orecchie che si erano tanto abituate al silenzio assordante della sua abitazione si sentivano più libere nel poter finalmente udire tutti quei suoni meccanici,troppi per poter tentare di concentrarsi su ognuno di essi;la gente le passava affianco indifferente al suo volto solcato dal dolore e dalla ferita che lei sentiva allargarsi sempre di più nel suo petto,tutti troppo impegnati dalla loro vita per far caso a chi gli stava intorno,e i suoi passi si erano adeguati a quegli degli altri,come tutti ora sembrava andare dritta versa una meta precisa,isolata dal mondo esterno. E la sua destinazione era lì,non si era mai spostata,la attendevano lì davanti ai suoi occhi i giardini con i ciliegi che a lui piacevano tanto,e lei vi si immerse,senza un attimo di esitazione,guidata da qualcosa di più grande,di più potente,come un attrazione verso ciò che pensava non le avrebbe portato altro che uno squarcio ancora più grande nel suo già debole cuore. Si sedette in una panchina e il quel istante un pensiero le occupò completamente la mente e la scena pian piano le si formò,mostrandole lei e Kiku in un giorno di molti,troppi,anni prima ….Lo guardava con l’amore nei grandi occhi marroni,mentre lui si muoveva nella sua candida divisa bianca sempre con quel rigore militare che tanto gli si addiceva,ma tra tutta quella sicurezza,quell’apatia,lei vedeva il suo animo dolce,vedeva il suo cuore desideroso di amare ma troppo spaventato dall’idea di poter soffrire. Lo raggiunse con il sorriso sulle labbra e gli afferrò delicatamente la mano:<< Kiku-san ,aspetta un secondo! Mi chiedevo,tu sarai sempre con me,vero?Non mi abbandonerai mai,giusto? >> Le parole le partivano dal cuore e giungevano pure alle orecchie del suo interlocutore il quale le rispose anche lui con il sorriso sulle labbra.<< Mia cara Taiwan,lo sai che se fosse per me non ti lascerei mai,ma se questo dovesse mai succedere tu devi continuare a vivere perché la vita altrimenti diventerebbe più potente di te e questo non puoi permettertelo,non arrenderti mai,lo farai per me,vero? >> Le parole di Kiku le sembravano le più belle mai udite ,per questo accettò,accettò senza pensarci nemmeno << Certo Kiku,te lo prometto. >> Promise mentendo quel dolce sorriso sulle labbra,lui intanto si avvicinava al ramo di un bellissimo ciliegio e con un gesto delicato ne coglieva un piccolo fiore,ecco ora lo poggiava tra i capelli della ragazza accarezzandoli … e il ricordo pian piano svaniva,si perdeva tra i petali bianchi che ornano gli alberi,mentre sulle sue guance appaiono le lacrime,scorrono bagnando la sua morbida pelle ma sono diverse da quelle perse negli ultimi anni,non arrivano su delle labbra tristi piegate sempre in una posa di dolore,no,queste vengono assaporate da una bocca che timidamente sorride alla vita. E tutto è cambiato,ora è pronta a riprendere in mano ciò che ha perso,tutti ciò che le è passato avanti in tutti questi anni ora lei lo raggiungerò,spinta dalla forza di una promessa tralasciata per troppo tempo e che ora ha deciso di mantenere. Non può permettersi che la vita diventi più forte di lei,non ancora.

   
 
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