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Autore: DaughterOfPollon    03/05/2011    3 recensioni
Dorothea e Zoe Lennox possono sembrare semplici ragazze provenienti dall'Inghilterra, ma solo una famiglia conoscerà chi sono veramente e insieme distruggeranno un nemico molto potente che traumatizzò la vita delle due sorelle. Una storia piena di avventura, amore e paranormale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Biscotti all'arrivo.



Se ne stava lì, sulla porta di casa a cercare le chiavi nella sua borsa. Le stava salendo la rabbia a mille, odiava quella borsa perché era troppo grande.
La sbatté per terra e finalmente, le vide. Le aveva in tasca.
Alzò gli occhi al cielo, come se avesse bisogno d’aiuto riprese la borsa ed entrò.
Il profumo di nuovo circondò il viso di Dorothea, annusò delicatamente l’aria e chiuse gli occhi. Un sorriso spuntò sulle labbra di lei, erano passati anni da quando sorrise l’ultima volta.
Riaprii gli occhi ed entrò a piccoli passi, godendosi ogni secondo che passava.
- Finalmente a casa – sussurrò a se stessa.
Una botta forte sulla schiena la fece cadere con la faccia sopra il pavimento.
- Oh mio dio, si è fatta male signorina Lennox? – si preoccupò una voce dietro la ragazza stesa per terra. – Beh, di certo non mi sono fatta bene – e si alzò gongolando un po’.
- Non volevo, mi perdoni – cercò di scusarsi ma il sorriso di Dorothea lo fece ammaliare. – Non importa, non si preoccupi –
L’uomo contraccambiò il sorriso e se ne andò lasciando la sua valigia vicino a lei.
La porta si chiuse e finalmente lei poteva rimanere da sola, come voleva.
Si buttò sul suo nuovo divano in pelle rossa e fece un lungo sospiro.
I suoi capelli castani le cadevano dolcemente sulle spalle, quei bellissimi capelli lucenti le circondavano quel viso a dir poco perfetto.
Aveva gli occhi color terra, così belli e così profondi, il suo sorriso faceva innamorare chiunque la vedeva.
Si alzò con un balzo e, senza preoccupazioni, si mise in canottiera e pantaloncini. Finalmente viveva da sola e poteva farlo.
Accese lo stereo e iniziò a ballare come una matta, urlando a squarciagola e ridendo da sola. Era impazzita.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta, Dorothea si voltò lentamente verso la porta e in pochi minuti si rivestì, arrivando l’entrata e aprendo.
Una ragazza sorrideva allegramente accompagnata da un ragazzo. – Piacere, io mi chiamo Selene Winchester e lui è mio fratello Alex… – annunciò una biondina dagli occhi verdi, a vederla sembrava simpatica.
La ragazza diede un colpetto al fratello per farlo presentare.
- Io sono Alexander, detto Alex, piacere e addio. – e con fare da annoiato girò i tacchi.
Selene lo guardò mentre se ne andava poi guardò dall’alto in basso la nuova arrivata. – Non sei di queste parti, vero? –. – Da cosa si vede? L’accento o il mio modo di vestire? – rise mentre guardava la sua maglietta messa al contrario.
- Il tuo modo di fare, scommetto che sei di Londra – e accennò un occhiolino.
- Indovinato, sei una maga per caso? –  rise mentre la faceva entrare nella sua dimora. – Benvenuta a Los Angeles – si esaltò lei tenendo le mani in tasca e guardandosi intorno.
Ringraziò.
- Io abito alla fine di questa strada, se hai bisogno di me mi puoi trovare li -. Controllò l’orologio. – E’ tardi, mi dispiace devo andare… oh, dimenticavo – e tirò fuori dalla borsa una busta. – Omaggio della famiglia Winchester, beh, buona visita di questa bella città! – e ridendo uscì di casa.
Dorothea prese la busta e si rimise sul divano, la aprii facendo attenzione e un misto di buon odori uscì fuori in un colpo.
Sentiva odore di ogni genere di cioccolato, soprattutto biscotti.
Ne addentò uno velocemente, aveva davvero molta fame.
Le dolci gocciole di cioccolato le si sciolsero nella bocca facendola andare in paradiso.
Nel giro di un’ora la busta fu completamente vuota.
- Che cosa faccio? – si chiese a se stessa guardando il soffitto, poi abbassò lo sguardo sulla porta di casa.
Si alzò decisa, si vestì in modo decente ed uscì di casa. Iniziò a passeggiare per la sua via.
Prese il cellulare e fece una chiamata, aspettando che la persona rispondesse.
- Pronto? Sorellina! Quando vieni anche tu qui? –
- Oh Dorothea! Tra poco vengo, non preoccuparti! Non starai troppo tempo senza di me – e con una risata la chiamata terminò.
Mettendosi la mano tra i capelli, se li portò all’indietro. Tirò fuori gli occhiali da sole e se li posizionò sul naso sentendo tutti i raggi di sole finire sulla sua pelle.
Ed ecco un’altra bella caduta, Dorothea si ritrovò un’altra volta per terra.
Un ragazzo abbastanza alto, almeno 1.80, si era scontrato contro di me. Mi incantai nei suoi occhi marroni mi colpirono, portava le cuffiette alle orecchie ma se le tolse appena ci scontrammo.
- Scusami, perdonami – si scusò lui velocemente aiutando anche me. – Non perdonami tu –
Il ragazzo le strinse le mani per aiutarla. – Tutto bene? –
- Si, grazie – sorrise timidamente.
- Piacere io sono David –
- Conquisti tutte le ragazze colpendole? – disse ridendo lei, rimettendosi in ordine.
- Soltanto le più carine, e soprattutto lo faccio per portarle a mangiare fuori –
- Oh, quindi io sono carina? –
- Assolutamente… - sorrise abbassando lo sguardo poi riguardandola.
- Allora andiamo… - e rimettendosi gli occhiali da sole, sorrise gentilmente.
- Non mi hai ancora detto come ti chiami –
- Te lo dirò, dopo che mi avrai pagato la mia colazione –
Sorrisero entrambi guardandosi negl’occhi e si diressero vero il bar.
 
C’era da fidarsi di uno sconosciuto? 
   
 
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