Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Titania    04/05/2011    2 recensioni
il Background del mio pg a Masquerade Sabbath. Una Gangrel antitribù che di professione fa la rockstar. Questo è il giorno in cui è stata vampirizzata.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Columbus, Ohio. 27 Settembre 1986


Back in black
I hit the sack
I’ve been too long I’m glad to be back
Yes, I’m let loose
From the noose
That’s kept me hanging about
I’ve been looking at the sky
’cause it’s gettin’ me high
Forget the hearse ’cause I never die
I got nine lives
Cat’s eyes
Abusin’ every one of them and running wild
’cause I’m back
Yes, I’m back
Well, I’m back, back
well I’m back in black
Yes, I’m back in black


La canzone rieccheggiava per tutto il locale, mentre gli spettatori guardavano divertiti. A cantare non era il falsetto potente di Bon Scott o di Brian Johnson, ma la voce di una ragazzina di diciott'anni con talento e passione, ma poca conoscenza della tecnica canora, il massimo che sapeva era "respirare col diaframma", il resto lo basava sulle sue regole.

Nonostante il concerto fosse in un posto piuttosto alla moda, il look dei musicisti era relativamente semplice: giacche di pelle, t-shirts e jeans strappati, a vita bassa per la cantante; l'importante era spaccare.
Alla fine della canzone Sadie, questo era il nome della cantante, si sistemò i capelli all'indietro e disse un flebile grazie.
Dai, abbiamo quasi finito. Disse fra sè. Non credeva che cantare in pubblico fosse così difficile, ma era comunque entusiasmante.

Aveva passato l'infanzia in un paesino nei pressi di Columbus, nell'Ohio, una vita tranquilla ... quindi noiosa. Quando Sadie scoprì l'heavy metal, grazie al primo fidanzatino, i suoi genitori ed i vecchi amici avevano storto un po' il naso; per non parlare quando fondò la sua prima band, la stessa band che suonava con lei.
Tuttavia se ne fregava del parere degli altri, l'importante era che papà la lasciasse suonare in garage con i Dynamite quando poteva.
Piuttosto che tornare indietro si sarebbe ammazzata: rinunciare alle serate passate a sentire i dischi di Rob? Alle gite a Columbus per andare a bere una birra con i documenti falsi? Perfino a quella sera, due anni fa, quando è andata con gli altri a vedere i Metallica al Crew Stadium? Neanche morta. Per cosa poi? Per diventare una specie di Amish casa e chiesa che non si smuove mai dal paese, come i suoi genitori? Bah...

Quel giorno il bassista della sua band preferita aveva perso la vita in un brutto incidente col pullmino, per questo cantava con così tanta foga: in un certo senso cantava anche per lui. Niente lacrime, aveva pianto abbastanza durante la giornata, ascoltando Master Of Puppets chiusa in camera, ora doveva pensare solo che la vita continuava.

"Hey, avete una richiesta..." Sentì dire dal barista del locale, mentre le allungava un biglietto. "Da quel tizio là..." Indicò un uomo leggermente sfatto, che nei lineamenti ricordava un po' il lupo mannaro dei vecchi film anni '40, tipo quello con Lon Chaney junior. "E' là da due ore e non ha ordinato nulla."

Sadie annuì e lesse il foglio: Paranoid dei Black Sabbath. Accennò un sorriso e guardò gli altri, poi si rivolse a pubblico
"Questao è il nostro ultimo pezzo per stasera."
Cominciò a cantare Finished with my woman `cause she couldn't help me with my mind
People think I'm insane because I am frowning all the time...


La notte era fresca lì fuori da quel locale, un bel venticello ridava a quel posto l'atmosfera autunnale che doveva esserci a fine settembre
"Ho preso i soldi!" Disse Freddy, il batterista dei Dynamite, mentre usciva anche lui e le porgeva trecento dollari in banconote, la sua parte. "E' andata bene, no?"
"Abbastanza." Rispose Sadie mentre saliva in macchina con gli altri. Era pronta ad addormentarsi mentre tornavano a casa, ma il borbottio del motore le fece capire che la macchina non sarebbe partita.
"E che cazzo!" Urlò Alex, il chitarrista e proprietario dell'auto.
"Ma porca puttana." GridòSadie. "Curalo un po' questo catorcio!"
"L'ho fatta controllare due settimane fa!"
Qualcuno bussò al finestrino: era il tizio di Paranoid, il lupo mannaro che non aveva ordinato nulla.
"Problemi con la macchina?"
"Indovinato." Rispose Alex
"Dove dovete andare? Magari vi do un passaggio."
Sadie fu la prima a rispondere. "Grazie, ma non ci serve."
"Sicuri? Il primo autobus passa alle sei e non credo ci sia un meccanico aperto a quest'ora." in un certo senso ha ragione ... pensò Sadie
"Andiamo alla contea di Delaware." Disse Alex.
Il tipo annuì mentre i ragazzi salivano nella sua macchina.
"Ragazzi, ma siete sicuri?"
"Piantala di fare la ragazzina, Sadie!" Esclamò Ed, il bassista, "dopotutto che scelta abbiamo?"
Purtroppo avevano ragione e a Sadie non resto altro che sospirare e seguirli.

"Una gran brutta tragedia, eh?" Chiese ad un certo punto l'uomo, dopo mezz'ora di silenzio assoluto.
"Come?"
"Cliff ... una brutta tragedia. Era così giovane, cazzo!"
"Già ... a volte la natura può essere una gran puttana." Commentò Sadie, seduta sul sedile vicino a guidatore. "Anche a lei piacciono i Metallica?"
"Abbastanza..." rispose lui. "... hai ragione, sai? La natura a volte è una puttana. Lo so per esperienza."
Sadie non replicò, si limitò a girarsi a vedere i suoi compagni addormentati. Guardò il finestrino e si accorse che non era la strada giusta.
"Non stiamo andando a Delaware..." Disse tremante.
"Lo so..."
Quelle parole fecero nascere in lei un gran terrore. Cercò di aprire lo sportello, ma questo era bloccato.
"Stai tranquilla, non voglio fare nulla di tremendo."
"Lasciami in pace, bastardo!" Gridò lei, tentando di dargli uno schiaffo.
"Ottimo, un buon istinto di sopravvivenza... Proprio quello che cercavo."
"Vaffanculo!" Cercò invano di rompere un finestrino. Intanto la macchina si era fermata e il suo aguzzino sceso. Cercò di svegliare gli altri ma fu inutile, pochi minuti e sentì qualcuno prenderla per i capelli e trascinarla fuori.
"A loro penserò dopo, ora pensiamo a te."
"No! Non mi toccare." Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre veniva costretta a sdraiarsi sull'erba. "Se mi violenti giuro che la prima cosa che faccio è denunciare la tua brutta faccia! Finirai in galera, stronzo!"
L'uomo la prese per le spalle.
"Non voglio violentarti, piccola.." disse, mostrandole i denti aguzzi. "Sto solo reclutando un soldato"
Gli avrebbe volentieri mollato un calcio alle parti basse, ma era come immobilizzata. Perchè i ragazzi non si svegliano? Si chiese.
"Ci sarà un attacco domani e tu sarai in prima linea."
"Fottiti!" Gli sputò in faccia, ma a quel mostro non sembrava importare.
"Non sono un filosofo fanatico come i miei compagni, quindi ti dirò solo le basi: dei vampiri millenari ci faranno a pezzi e ci serve carne fresca per evitare che succeda."
"Qualunque cosa tu voglia fare con me... io non te lo permetterò, capito?"
Il mostro si avvicinò all'orecchio e sibilò: "Forse non hai capito: lo farai. Che ti piaccia o no!"
Sadie potè vedere solo la macchina con i suoi compagni esplodere, ma non potè urlare, era come svenuta, incoscente.
Poche ore e si svegliò dentro una bara.
   
 
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