Abitudinario Scaccia-noia
È annoiato.
Terribilmente annoiato.
Non era così annoiato da quando aveva incominciato a
condividere l’appartamento con John.
Ma è ovvio che
sia annoiato, se il suo corpo continua ad obbligarlo a fare tutte quelle cose così noiose tutte insieme.
Respirare, sbattere gli occhi… normale –mortalmente normale-
amministrazione.
Potrebbe cercare il teschio, così da riuscire concedersi
una chiacchierata come si deve, ma il suo amico
è chissà dove, seppellito da chissà che cosa, in chissà quale punto della
casa.
C
H E N O I A
Chissà cosa fa John.
«Esco,
torno tra non molto.»
Chissà dov’è.
«Vado
a fare la spesa!»
Chissà poi perché non è andato con lui.
«E
farei anche prima se tu mi aiutassi.»
«No.»
«Ahhh!
Per una benedetta volta, non ti chiedo molto!»
«No.»
«Se
non vuoi farlo per me, fallo almeno per te stesso! Sono tre giorni che non ti
muovi da quel divano ripetendo, peggio di un hard drive rotto, “noia” ogni
cinque –no sarebbe accettabile- due minuti!»
«…»
«Ti
assicuro, giuro su Ippocrate, che se la macchinetta della spesa si rompe di
nuovo ti procuro anche un omicidio!»
«Improbabile,
quindi no. Anche se potrebbe essere interessante.»
«Dai,
non fare il bambino, Sherlock. Almeno spiegami. Perché non vuoi venire al supermercato?»
Un flash –un flash al cubo, considerando come viaggia la
mente di Sherlock- scuote il suo rigorosissimo sistema nervoso.
Tu,
un metro scarso. Mycroft, fin troppo alto. Il supermercato immenso.
Una
manciata di secondi per perdersi di vista.
Una
manciata di secondi per aver paura, calmarsi, sopprimerla ed evitare signore in
menopausa che continuano a dirti “Cocco, ti sei perso? Vuoi la mammina?”
Diamine,
sì che vuoi la mammina, ma non lo ammetterai mai.
E
gli occhi non ti s'inumidiscono quando vedi quell’enorme cocomero di tuo
fratello, le tue gambe non corrono –volano- verso di lui e, soprattutto, le tue
mani non si artigliano –rabbiose- alla sua maglietta senza staccarsi un
secondo.
No. Mai successo, mai accadrà.
Oh, perfetto, adesso si sente anche irritato.
Noia e irritazione, binomio perfetto per sparare contro
il muro.
Ma la pistola?
Ma si può sapere quando John—
«Sherlock, sono a casa e ho la spesa! Questa volta le
macchinette son-OOOH»
Volta la testa appena in tempo per godersi tutta la
scena.
John che appoggia il piede su un'enorme provetta e
spalanca gli occhi con la bocca ancora piena di parole.
John che annaspa con la mano cercando appigli nell’aria –come
se non sapesse che l’aria è impalpabile!
E già lo vede, John che –idiota- rovina a terra.
Ma in uno scarto di secondo qualcosa cambia, John cambia.
Allunga la mano libera dalla sporta verso il suolo,
appoggiandovisi, poi si lascia scivolare sull’avambraccio e facendo leva con la
spalla si gira su se stesso, cadendo di fianco e salvando tutta la spesa.
Crack.
«Oh porca… le uova!»
… O quasi.
E
Sherlock non si annoia più.
E
Sherlock non ricorda più.
Sherlock
sorride e basta.
[Ed il passato si arrende al presente.]
***Angolino del cambia colore***
Ehilà! Sono tornata! **passano rotoballe** Ok, nessuno si
ricorda di me, ma io mi ricordo di questo meraviglioso
fandom che ha bisogno di vita e non delle mie cavolate ma fa lo stesso.
Dicevamo? Ah, sì, sono tornata e l’ho fatto nei peggiori
dei modi =D.
È una cavolatina così, però ha un significato di fondo
che mi è molto caro ed è espresso molto bene (e molto ermeticamente dal
titolo). Quello che voglio dire è che sì, John è lo scaccia noia di Sherlock,
ma è uno scaccia noia abitudinario, il che è una contraddizione, perché sappiamo
benissimo che Sherl odia ripetersi e odia le cose banali, le cose abitudinarie.
Eppure con John fa un sacco di cose abitudinarie, lo stesso John è un
abitudinario. Nella mia testolina Sherlock non se ne rende realmente conto, ma
ha bisogno di questa normalità. Gli da sicurezza, e lui ha bisogno di essere
sicuro, di potersi fidare. Avere al fianco una persona completamente
imprevedibile, lo danneggerebbe, come lo sarebbe una persona fin troppo
prevedibile. John diciamo che è quasi una zona franca, un posto che ti offrirà
sempre ospitalità e rifugio, qualsiasi cosa accada.
Ok, se non avete capito fa lo stesso xD è un concetto
ancora difficile da esprimere per me che l’ho in mente, figuriamoci voi!
Bon, non penso che ci sia altro da dire.
Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno
letto/seguito/ricordato/preferito/recensito la mia precedente storia Tutto
cosi complicatamente semplice