[Terrore.Delusione.Distruzione.La mia.]

Ero presa dallo sconforto,perché nessuno sembrava capire.

Erano tutti alle prese con la propria vita per notare che ero rimasta sola.

Come navigare in cerca di soccorso in mezzo all'oceano.

Ma era diverso: io naufragavo.

[sola.]

Nessuno se n'era accorto,perché a nessuno importava davvero.

Lasciai  che una lacrima, una sola facesse capolino dai miei occhi, poi li chiusi.

[tradita.]

Era terrore,quello che provavo.

Perché non mi sentivo mai a mio agio.

Non erano gli altri che sbagliavano, ero io l'errore.

[Fuggivo.In una lacrima.]

Non ero la più bella, nè la migliore.

Poi avevo trovato la mia passione, ma non riuscivo a migliorare.

Era come essere ancorati ad un mare di ricordi che ti butta giù nel profondo del proprio spirito.

Ed io li tenevo tutti dentro.

Senza uno sfogo,perché non mi era consentito.

E affogavo.

[Cadevo.Morivo.]

Ogni persona metteva in primo piano la parte di me che preferiva,nessuno lasciava a me  la scelta.

Fingevo.

Sempre.

[falsa.]

Perché altrimenti non sarei mai piaciuta a nessuno.

[sbagliata.]

Perché non sono la più simpatica, non sono la più brava in nulla.

[sola.]

Però so cantare, far vibrare le corde dell'anima.

Forse potrei piacere a qualcuno,ma non ci proverei,per la paura di sbagliare.

[Folle.]

Per il terrore di sentire dei fischi, delle risate.

Ho paura di apparire, per non apparire sbagliata.

[sola.insicura.]

Non voglio splendere,perché qualcuno spegnerebbe la mia luce.

Però voglio suonare,per me stessa più che per gli altri,perché loro non capiscono cosa sia una passione.

[vita.]

Nessuno di loro comprende quanto sia forte il legame tra me e quelle sei corde di chitarra, nessuno prova a capirlo,ma questo mi rende felice:

è un segreto, un regno di sogni in cui mi perdo, se qualcun altro lo violasse mi sentirei persa.

[folle,pazza.]

Ma forse è quello che sono, persa.

[sola.felice.perduta per sempre.]

In un mare di te, musica.

[e non riesco ad affogare.]