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Autore: Lights    05/05/2011    4 recensioni
Dal primo capitolo: Tutti noi abbiamo un sosia “dormiente”che può rimanere tale per tutta la vita oppure il destino decide di far incrociare la tua strada con la sua. Può essere l’occasione di un attimo, di un semplice scambio di sguardi che dopo neanche te ne ricorderesti, o ti ritrovi di fronte ad un altro te stesso senza sapere chi sia con l’unica cosa certa che è la copia di te. Cosa accadrebbe se il tuo sosia incrociasse la strada della tua vita, la tua famiglia, i tuoi amici, ma non incontrasse te perché tu ora non ci sei più? ----- Sono tornata con una nuova avventura!!! Si gira intorno a Gibbs e a una nuova presenza, ma ci sarà spazio per Tony&Ziva (come potrebbe essere il contrario ^_^)..... Buona lettura... Light
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci siamo… ormai è quasi giunta la fine.

 

 

 

Buona lettura

 

 

 

Light

 

 

 

 

 

 

 

Ziva s’irrigidì avvertendo il rumore dietro le sue spalle.

- E’ solo colpa tua se è successo tutto questo.- Esordì la voce dura e sgradevole dell’uomo.

- La pagherai con la vita!-

La canna della pistola si avvicinò alla sua schiena.

Un brivido le percorse richiamando il suo istinto di killer.

“Lotterò fino a che ne avrò forza.” Pensò risoluta e decisa mentre nella sua mente prendeva forma quell’unico pensiero: vivi per me.

 

 

 

 

Callen, seguito da Gibbs, Jade, McGee e dai soccorsi ritornarono da Tony e Ziva.

Tutti si bloccarono inorriditi all'immagine che gli si presentò davanti ai loro occhi.

Gli agenti erano distesi a terra.

Ziva, sopra il corpo di DiNozzo come se l’avesse voluto proteggere, era completamente sporca di sangue, mentre un altro uomo, poco distante da loro, giaceva esanime a terra.

L’Agente David si era difesa come una leonessa, ma il colpo di pistola inflitto alla schiena, l’aveva fatta soccombere, non prima però, di aver tolto la vita allo stesso assassino.

Gibbs si avvicinò lentamente ai due mentre gli altri non osarono muovere un muscolo.

S’inginocchiò tenendo lo sguardo fisso sui corpi.

Accarezzò il capo di Ziva con delicatezza e con estrema lentezza come se quel gesto gli costasse fatica. Le riportò il ciuffo di capelli che le copriva il viso dietro la testa, con il dito indice gli tolse il rivolo di sangue dalla guancia lasciando per diverso tempo la mano a contatto con la pelle, ormai fredda, della guancia della donna.

Jethro chiuse gli occhi per non far trapelare il suo malessere.

Un'altra volta.”

Quel pensiero si materializzò nella sua mente senza che lo potesse fermare prima che il senso d’impotenza sfociasse nel suo animo.

Li aprì lentamente, con la vana speranza che tutto quello che poco prima aveva visto, appartenesse solo ad un incubo e non alla realtà.

Quella era la realtà.

La. Maledetta. Realtà.

L’Agente, con un gesto della mano, chiuse gli occhi della donna ancora aperti e con impresso la consapevolezza che la morte era stata più forte di lei.

- Z-i-va.- Una flebile voce chiamò la donna.

Jethro si destò dal suo torpore a sentire il nome di lei detto a fatica.

Volse l’attenzione verso il suo Agente anziano.

- Tony!- Esclamò sorpreso e con un lieve senso di speranza nel cuore mentre con un segno indicò ai soccorsi di avvicinarsi immediatamente.

Gli infermieri spostarono delicatamente il corpo della donna, altri intubarono DiNozzo per dargli ossigeno e trasportarlo d'urgenza in ospedale.

Jade si avvicinò piano a Jethro.

Gli appoggiò una mano sulla spalla e lo aiutò ad alzarsi.

La donna, con tutta la sua delicatezza, lo accolse tra le sue braccia e lo strinse forte a sé.

- Mi dispiace, non doveva andare in questo modo.- Riuscì solo a dire mentre un misto senso di sconfitta le impregnava l’animo.

 

 

 

 

 

 

 

Caro lettore…

La storia termina in questo punto… ma è uscito un altro pezzettino, a te la scelta, di rimanere fermo o andare oltre…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tempo passò lentamente dal giorno della morte di Ziva.

DiNozzo si era chiuso in un mutismo assoluto nonostante le sue condizioni migliorassero sempre di più.

I giorni diventarono mesi, i mesi divennero anni e dopo tutto quel tempo l’uomo trovò il coraggio di tornare da lei.

- Sono qui.- Disse Tony di fronte alla tomba della compagna.

- Ho mantenuto la promessa, ho fatto come hai voluto tu. Sono vivo solo per te.-

Appoggiò l’orchidea bianca che teneva tra le mani sulla pietra fredda.

Chiuse gli occhi mentre l’immagine di quelle iridi nere piene di passione tornava ad allietare il suo animo.

- Sono io ora che ti faccio una domanda, perché dopo tutto questo tempo, non sono ancora riuscito trovare una risposta.- Iniziò in tono basso ma intriso da tutta la rabbia che custodiva dentro di sé.

- Mi sai spiegare che senso ha vivere, se non ci sei più tu al mio fianco? Per poi cosa... Vivere un'intera vita solamente con il ricordo che conservo di te nel cuore, mi spieghi? CHE SENSO HA?!- Urlò liberando la sua amarezza.

- Non ha senso.- Rispose a se stesso più calmo solamente dopo diversi minuti.

Diede un’ultima occhiata alla lapide di pietra e senza vita.

Gibbs gli appoggiò una mano sulla spalla.

Il gesto tranquillo del capo fece rilassare Tony.

I due rimasero in silenzio per diverso tempo.

- E’ ora di andare… tra poco hai il volo per Los Angeles.- Disse Gibbs.

DiNozzo osservò gli occhi del suo ex-capo.

Sorrise leggermente.

Guardò in direzione della macchina, dove ad attenderli c’era Jade.

Si avvicinò alla donna, le fece un sorriso di circostanza.

Jade non si lasciò impressionare da quella freddezza apparente e lo abbracciò premurosa.

- E’ ora di andare.- Disse ripetendo le stesse parole che poco prima il compagno aveva pronunciato.

DiNozzo rimase fermo nella sua posizione, ma non riuscì a voltare neanche per un’ultima volta in direzione della tomba di Ziva, non poteva.

Addio” Pensò silenziosamente conscio che non sarebbe più ritornato in quel posto mentre saliva in macchina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Però… c'è ancora qualcosa...

 

- Mi sai spiegare che senso ha vivere, se non ci sei più tu al mio fianco? Per poi cosa... Vivere un'intera vita solamente con il ricordo che conservo di te nel cuore, mi spieghi? CHE SENSO HA?!-

 

 

In realtà questa domanda è diretta a me… emmm no, non sono pazza, ma è il mio Polly-power che me lo urla e credo non solo lui, ma anche voi.

Sono giorni che ci penso… ho impiegato tanto tempo a pubblicare perché stavo affrontando una vera lotta vivere o morire

Così.. a breve, arriverà la mia risposta e scopriremo insieme se è tutto vero.

 

 

 

   
 
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