Ci
siamo… ormai è quasi giunta la fine.
Buona
lettura
Light
Ziva s’irrigidì avvertendo il rumore dietro le sue spalle.
-
E’ solo colpa tua se è successo tutto questo.- Esordì la voce dura e sgradevole
dell’uomo.
-
La pagherai con la vita!-
La
canna della pistola si avvicinò alla sua schiena.
Un
brivido le percorse richiamando il suo istinto di killer.
“Lotterò
fino a che ne avrò forza.” Pensò risoluta e decisa mentre nella sua mente
prendeva forma quell’unico pensiero: vivi
per me.
Callen, seguito da Gibbs,
Jade, McGee e dai soccorsi ritornarono da Tony e Ziva.
Tutti
si bloccarono inorriditi all'immagine che gli si presentò davanti ai loro
occhi.
Gli
agenti erano distesi a terra.
Ziva, sopra il corpo di DiNozzo come
se l’avesse voluto proteggere, era completamente sporca di sangue, mentre un
altro uomo, poco distante da loro, giaceva esanime a terra.
L’Agente
David si era difesa come una leonessa, ma il colpo di pistola inflitto alla
schiena, l’aveva fatta soccombere, non prima però, di aver tolto la vita allo
stesso assassino.
Gibbs si avvicinò lentamente ai due mentre gli
altri non osarono muovere un muscolo.
S’inginocchiò
tenendo lo sguardo fisso sui corpi.
Accarezzò
il capo di Ziva con delicatezza e con estrema
lentezza come se quel gesto gli costasse fatica. Le riportò il ciuffo di
capelli che le copriva il viso dietro la testa, con il dito indice gli tolse il
rivolo di sangue dalla guancia lasciando per diverso tempo la mano a contatto
con la pelle, ormai fredda, della guancia della donna.
Jethro chiuse gli occhi per non far trapelare
il suo malessere.
“Un'altra
volta.”
Quel
pensiero si materializzò nella sua mente senza che lo potesse fermare prima che
il senso d’impotenza sfociasse nel suo animo.
Li
aprì lentamente, con la vana speranza che tutto quello che poco prima aveva
visto, appartenesse solo ad un incubo e non alla
realtà.
Quella
era la realtà.
La. Maledetta. Realtà.
L’Agente,
con un gesto della mano, chiuse gli occhi della donna ancora aperti e con
impresso la consapevolezza che la morte era stata più forte di lei.
-
Z-i-va.- Una flebile voce
chiamò la donna.
Jethro si destò dal suo torpore a sentire il nome di lei detto a fatica.
Volse
l’attenzione verso il suo Agente anziano.
-
Tony!- Esclamò sorpreso e con un lieve senso di speranza nel cuore mentre con
un segno indicò ai soccorsi di avvicinarsi immediatamente.
Gli
infermieri spostarono delicatamente il corpo della donna, altri intubarono DiNozzo per dargli ossigeno e trasportarlo d'urgenza in
ospedale.
Jade si avvicinò piano a Jethro.
Gli
appoggiò una mano sulla spalla e lo aiutò ad alzarsi.
La
donna, con tutta la sua delicatezza, lo accolse tra le sue braccia e lo strinse
forte a sé.
- Mi
dispiace, non doveva andare in questo modo.-
Riuscì solo a dire mentre un misto senso di sconfitta le impregnava l’animo.
Caro lettore…
La
storia termina in questo punto… ma è uscito un altro pezzettino, a te la
scelta, di rimanere fermo o andare oltre…
Il
tempo passò lentamente dal giorno della morte di Ziva.
DiNozzo si era chiuso in un mutismo assoluto
nonostante le sue condizioni migliorassero sempre di più.
I
giorni diventarono mesi, i mesi divennero anni e dopo
tutto quel tempo l’uomo trovò il coraggio di tornare da lei.
-
Sono qui.- Disse Tony di fronte alla tomba della compagna.
-
Ho mantenuto la promessa, ho fatto come hai voluto tu. Sono vivo solo per te.-
Appoggiò
l’orchidea bianca che teneva tra le mani sulla pietra fredda.
Chiuse
gli occhi mentre l’immagine di quelle iridi nere piene di passione tornava ad
allietare il suo animo.
-
Sono io ora che ti faccio una domanda, perché dopo tutto questo tempo, non sono
ancora riuscito trovare una risposta.- Iniziò in tono basso ma intriso da tutta
la rabbia che custodiva dentro di sé.
- Mi sai spiegare che senso ha vivere, se non ci sei più tu
al mio fianco? Per poi cosa... Vivere un'intera vita
solamente con il ricordo che conservo di te nel cuore, mi spieghi? CHE SENSO HA?!-
Urlò liberando la sua amarezza.
-
Non ha senso.- Rispose a se stesso più calmo solamente dopo diversi minuti.
Diede
un’ultima occhiata alla lapide di pietra e senza vita.
Gibbs gli appoggiò una mano sulla spalla.
Il
gesto tranquillo del capo fece rilassare Tony.
I
due rimasero in silenzio per diverso tempo.
-
E’ ora di andare… tra poco hai il volo per Los Angeles.- Disse Gibbs.
DiNozzo osservò gli occhi del suo ex-capo.
Sorrise
leggermente.
Guardò
in direzione della macchina, dove ad attenderli c’era Jade.
Si
avvicinò alla donna, le fece un sorriso di circostanza.
Jade non si lasciò impressionare da quella freddezza apparente e
lo abbracciò premurosa.
-
E’ ora di andare.- Disse ripetendo le stesse parole che poco prima il compagno
aveva pronunciato.
DiNozzo rimase fermo nella sua posizione, ma non
riuscì a voltare neanche per un’ultima volta in direzione della tomba di Ziva, non poteva.
“Addio” Pensò silenziosamente conscio che
non sarebbe più ritornato in quel posto mentre saliva in macchina.
Però… c'è ancora qualcosa...
- Mi sai spiegare che senso ha vivere, se non ci sei più tu
al mio fianco? Per poi cosa... Vivere un'intera vita
solamente con il ricordo che conservo di te nel cuore, mi spieghi? CHE SENSO HA?!-
In
realtà questa domanda è diretta a me… emmm no, non
sono pazza, ma è il mio Polly-power che me lo urla e credo non solo lui, ma
anche voi.
Sono
giorni che ci penso… ho impiegato tanto tempo a pubblicare perché stavo
affrontando una vera lotta vivere o morire…
Così.. a breve, arriverà la mia risposta e scopriremo insieme se
è tutto vero.