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Autore: gabry483    06/05/2011    0 recensioni
E' strana la vita...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao Aliens ^^
beh questa storia non l'ho scritta io ma una mia amica..
perchè la pubblico io? ehm..dunque..si vergogna ._. credo u.u
e poi vuole restare nell'anonimato come le grandi menti *w*
E' una fanfiction stupenda secondo me..vi consiglio di leggerla ^^
e recensite ovviamente :P

Buona lettura ^^










"Geh, tu´s für dich und mich ich könnt´ es nicht, Ich hätte nicht den Mut, Alles ich und du.Geh" lo sento.
Lo sento in sottofondo, la sua voce così pulita, angelica e rassicurante, la sento. 
La chitarra la sento, il suoi accordi, le sue delicate mani che si posano su di essa e producono un suono persuasivo.
Il basso, un suono cupo ma piacevole, ti fa sentire protetta, ti accompagna nel tuo cammino come accompagna la chitarra e la batteria nel resto della canzone.
Si la batteria, un ritmo unico, tonificante; i tamburi e i piatti accompagnati da due bacchette e da due mani forti, terribilemente brave che sembra di toccar il cielo.
Tutti questi li sento, in lontananza, ma li sento.
Sono ancora stupita del fatto che la radio vada ancora, dopo lo schianto dovrebbe rompersi, morire, ma no, non smette di produrre questa melodia che si ripete all'infinito. 
Sorrido. Sono qui, distesa in un prato sanguinante, le braccie dolenti e le gambe rotte. Non so neanche io dove trovo la forza di vivere ancora.
Sento l'ambulanza, la porta della vettura si chiude, alcuni uomini mi esaminano, parlano, corrono, urlano da un posto all'altro, sento altre portiere sbattere, forse di spettatori che si stanno chiedendo cosa può essere successo. 
Mi alzano con delicatezza posandomi poi su una barella. Ho freddo, ho bisogno di calore, ho bisogno di un po' d'aria calda sul mio corpo. 
Il mio respiro è irregolare, il cuore sta impazzendo, mi fa male vuole uscire dal mio petto, vuole fermarsi per non sentire più il dolore, per non costringermi a soffrire ancora a lungo.
In contemporanea al battito accellerato sento anche uno strano "Bip", poi una scossa, un'altra e un'altra ancora. Il suono torna normale, così anche il mio cuore si calma.
 
"Ha avuto un arresto cardiaco, lo potrebbe avere di nuovo. L'ha dobbiamo operare subito, anche in queste condizioni."
 
Sento solo queste frasi.
Sto per morire, me lo sentivo da quando quel ragazzo mi ha tagliato la strada, da quando la mia macchina si è capovolta nel campo di grano.
Mi portano in sala operatoria, mi aprono la testa, sembra procedere bene, in otto ore hanno finito.
Mi riportano nella mia stanza, dove starò per molto tempo, finche non mi rimetterò.
Dormo per circa cinque ore, o forse sei, sta di fatto che al mio risveglio mi faceva male tutta la testa, corpo compreso. ERO A PEZZI.
Apro gli occhi, ma quello che non mi sarei mai aspettata è successo, non vedo niente. Cosi li richiudo e immediatamente li riapro, niente, solo buio e nient'altro.
Urlo, tocco i miei occhi verdi come l'erba di primavera, poi vado più giù, fino ad arrivare alla pancia, un taglio lungo 8 cm e un altro sul fianco lungo la metà, urlo ancora di più. Poi qualcuno sbatte la porta, mi prende le mani e me le posa lungo il mio esile e rovinato corpo, le lega al letto. Mi dice di calmarmi, così mi rilasso. Stupida infermiera.
Mi alzo, anzi, cerco di alzarmi, mi appoggio al mobiletto di fianco al letto e, tastando per bene ogni cosa, raggiungo la finestra, penso sia una finestra da quanto mi ha detto l'infermiera. Mai fidarsi delle infermiere, il loro lavoro è solo quello di spettegolare sui loro pazienti e i dottori "Fighi" dell'ospedale, stupide.
Sento una luce sul mio viso, mi riscalda, quel calore di cui avevo bisogno la scorsa notte, ora c'è.
Sento qualcosa di bagnato posarsi pesantemente sul dorso della mia mano, non puo essere pioggia siamo al chiuso e c'è il sole. Mi tocco le guance, sono bagnate, sto piangendo. Stupida, piango per cosa? per una cosa ormai successa? per una cosa che mi seguira per tutta la vita? stupida un'altra volta. Ormai sono ceca, sono fottutamente ceca per colpa di uno, almeno sapessi il suo nome, così quando morirò gli farò patire le pene che ho dovuto subire io. Stronzo. Mi asciugo le lacrime in modo svelto appena sento qualcuno entrare dalla porta. 
"Chi è?" Domando, quasi sussurrando. Non ricevetti nessuna risposta, allora riprovai.
"Ho detto chi è!?"Nulla. Mi voltai e in quel momento colpi qualcosa con il ginocchio inciampando, ma fui presa da colui o colei che era li.
"Attenta, non vorrai morire per essere inciampata in un mobile, dopo aver superato l'operazione!" risi, in quel momento risi, sia per lui che per la situazione.
"Ok, la prossima volta starò piu attenta, ma dimmi perchè non mi hai risposto prima?" mi prese la mano e lo seguii, mi fece sedere nel letto. La sua mano era ancora nella mia.
"Beh, non lo so nemmeno io." Sentii ancora quel bagnato coprirmi la mano, ma questa volta non erano le mie lacrime, erano le sue, quelle dello sconosciuto.
"Perchè piangi?" la lasciò. In quell'istante mi sentii persa, sola. non so spiegare il motivo però mi sentivo cosi.
"Per te, piango perchè tu stai in questo stato mentre quello che ha causato l'incidente non s'è fatto niente, anzi è scappato come un codardo!" Come poteva lui sapere? come?
"Come fai a sapere...?" Mi toccò dolcemente la guancia e con il pollice mi levò delicatamente le mie lacrime che stavano per scendere. 
"Ero come spettatore''. 
Abbiamo parlato ancora, per ore, di lui, dei suoi amici, del suo lavoro e di cosa faceva abitualmente. Parlai anche io di me, per la prima volta riuscii ad aprirmi a qualcuno.
Ero stata sempre costretta a tenermi tutto dentro, non ho potuto esprimere la mia idea, per paura di essere picchiata da coloro che chiamavo genitori. Ora, però, con lui è tutto diverso, sembriamo due vecchi amici, due migliori amici ed invece lo conosco da nemmeno tre ore. E' strana la vita.
E'passato più di un mese che lo sconosciuto, di nome Andrew, mi viene a trovare alla solita ora. 
Lui mi racconta quello che gli succede e io lo ascolto e intervengo. 
Mi sono legata molto a lui, lo posso definire come un fratello per me, un fratello che non ho mai visto ma che conosco bene. Un ragazzo sensibile, timido, sincero, simpatico e dolce. Sento aprirsi la porta, per un attimo penso sia lui invece è solo l'infermiera, venuta per farmi un esame del sangue. 
Dopo mezz'ora, rientra e mi fa domande su domande. 
Alla fine scopro che ho un tumore al fegato, probabilmente ce l'ho da molto tempo. Che schifo di vita.
 
"Isa, buongiorno!"
 
eccolo, è arrivato. Ora come glielo spiego che sto morendo? come spiego che me ne vado e non ritornerò mai piu?
 
"Andy, puoi sederti un attimo, devo dirti una cosa!" 
 
"Prima io, allora oggi parto per un viaggio in .... America, a Los Angeles, tu domani alle 10 sintonizzati su RTL ok?"
 
Che sta dicendo.
 
"Che?"
 
Mi prende la mano, una scossa di brividi percorre il mio corpo.
 
"Fallo ti prego, è molto importante."
 
Abbasso la testa. Non posso dirglielo adesso. dopo il viaggio glielo diro, si.
 
"Ok, lo farò, te lo giuro!"
 
Sorrido e lo abbraccio. Ispiro un po' del suo profumo buono come lui, sapendo che, forse, sarà l'ultima volta che lo sentirò mi viene da piangere ed urlare.
 
"Allora che dovevi dirmi?"
 
Faccio segno con la mano di lasciar stare. Poi mi baciò, le sue labbra contro le mie, le sue mani accarezzavano il mio viso e il mio braccio.
Dopo due minuti, si allontana. Mi saluta per l'ultima volta prima di andare a Los Angeles.
La mattina dopo mi sveglio alle nove e mezza, chiamo l'infermiera e le chiedo se può accendere la radio su RTL.
Sono stata ad ascoltare, finchè non sono arrivate le dieci e in quel momento sento una voce parlare, la sua. Sul viso mi si dipinge un sorriso.
 
"Allora, vorrei dire una cosa se non vi dispiace" 
 
"No, Bill, non ci dispiace affatto.. che devi dire?"
 
Bill? perchè l'intervistatore lo aveva chiamato cosi? Si sarà sbagliato di certo.
 
"Si, io vorrei dire due parole, cioè fare una descrizione sul significato della canzone che poi canterò insieme alla mia Band. Si intitola "Geisterfahrer" e la canzone pαrlα dell'essere vicini α quαlcuno che non si è mαi incontrαto primα. Vuoi scαppαre dα quαlcosα e desideri che questα tuα αnimα gemellα, che ti αppαre come un fαntαsmα ,vengα viα con te, perchè è l'unicα cosα di cui fidi. Questα trαcciα portα sperαnzα e l'ho dedicata ad una mia amica. Isabelle, ti chiedo scusa se a causa mia sei diventata ceca, se a causa mia quella notta stavi quasi per morire, sono stato un codardo ad andarmene, volevo tornare indietro e ci ho provato ma quando sono arrivato ti avevano gia portata in ospedale, scusami per tutto quello che ti è capitato a causa mia, della mia poca accuratezza nel guidare e nell'averti tagliato la strada. Quando ti ho visto per la prima volta, sono rimasto affascinato da te, tanto da non risponderti e spero che ora mi vorrai perdonare anche se sarà difficile, io... io Ti voglio troppo bene per perderti, ti ricordi il bacio di ieri? Non era un bacio d'addio, era un bacio di speranza. Mi sento come il ragazzo nella canzone che si sta allontanando lungo l'autostrada quando ad un certo punto sente di aver sbagliato e decide di tornare indietro dalla ragazza che ama, iniziando a guidare in contromano pur di raggiungerla. Quella ragazza sei tu! Se non vorrai perdonarmi ti capirò, come dice questa canzone "Gli autisti fantasma viaggiano sempre da soli".
Ecco volevo solo dire questo.Grazie!" 
 
"O-ok, ora ecco a voi i Tokio Hotel con "Geisterfahrer" 
 
- Benzin im Blut Mir geht’s gut Ist nicht mehr weit Die letzte Ausfahrt Zieht vorbei Metall vibriert Unter mir-
 
Non può essere, quel ragazzo che mi ha provocato tutto questo è lui, Bill.  
 
-  Küss mich jetzt Im Gegenlicht Wie’n Geisterfahrer Such ich dich Die Nacht ist kalt Ich fahr allein Wie’n Geisterfahrer Um endlich bei dir zu sein-
 
Il ragazzo della mia vita, quello di cui sono innamorata da due anni. 
Quel ragazzo che mi ha fatto emozionare per quattro anni, con la sua band, ora è l'arteficie del mio incidente.
Quel fottuto ragazzo, cosi bello, cosi dolce, cosi bugiardo da farmi star bene in questo mese.
Lui, mi è stato vicino, si è finto qualcun'altro per non dire chi era, si è finto di essere uno spettatore dell'incidente e invece era lui, lo sapeva fin dall'inizio, dovevo capirlo da quella sua frase "Per te, piango perchè tu stai in questo stato mentre quello che ha causato l'incidente non s'è fatto niente, anzi è scappato come un codardo!" ed io che l'ho creduto, a che cosa stavo pensando? Dio, se potessi vedere, me ne andrei via da tutto e da tutti.Da questo mondo fatto di menzogne e falsi. Da questo mondo che per me è come un inferno.
 
-Ich kenn dich nicht Und glaub daran Dass ich’s zu dir Schaffen kann Zu dir schaffen kann-
 
Perchè, Bill? Perchè mi hai fatto questo?
 
- Ich bin hier Hinter dir Geisterfahrer Ich komm mit Auf deinem letzten Stück-
 
Sei cosi bello, cosi dannatamente dolce che neanche il diavolo in persona riuscirebbe a ucciderti. TU, Bill Kaulitz, o Andrew, mi hai rapito il cuore due volte, la prima è stata nel 2008 al concerto, quando mi sono accorta che per me li eri tutto, la seconda un mese fa, quando mi sono innamorata della tua voce, del tuo profumo, del tuo modo gentile di parlare,dei tuoi modi di fare... insomma di Bill e basta.
Come si fa a non amarti, anche dopo quello che è successo, come? Sei come l'aria, sei il mio ossigeno di tutti i giorni, la colazione di ogni mattina e il profumo mio preferito, non puoi mancare nella mia vita, GUIDATORE FANTASMA, ora devo andare, sento che il mio cuore sta per esplodere, addio, ci rincontreremo in un altro posto.
 
-Bill-
 
Mi sto recando in ospedale da lei, da Isabelle. 
Spero che mi abbia perdonata, anche se la vedo dura. 
Sono quasi nella sua stanza, vedo il numero "483", sono davanti, apro e non c'è nessuno.
Come?Dov'è?
Mi guardo intorno, non può essere scomparsa, chiamo un infermiera le chiedo dove sia, che cosa le è successo e mi risponde solo con due parole, due parole orrende, che fanno male, ti traffigono il cuore e poi te lo tagliano pezzetto per pezzetto,
 
"E' MORTA"
 
Mi da solo un foglietto, lo aprò è per me.
 
"Angel, don't you cry I'll meet you on the other side, Goodbye! 
La tua Isabelle"
 
  
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