I'm still alive , but I'm barely breathing.
 

"Fare pace con te non è nella mia lista delle cose da fare prima di morire,Katherine."

 

No, ti prego non andartene così. Non con quell’espressione arrabbiata sul volto. Ti prego, ti prego,resta.
Katherine afferrò debolmente il braccio di Damon e aspettò che si girasse. Lui la guardò con sufficienza e risentimento. Damon odiava che Katherine lo vedesse così, che sapesse che stava per morire, che sapesse che era in difficoltà. Katherine non meritava di provare dispiacere per lui.
In quel momento, gli occhi della vampira guardavano la ferita sul braccio di Damon con quell’espressione imbronciata che aveva quel giorno come allora,centoquarantacinque anni prima. Damon poteva riconoscerla, sempre uguale, sempre perfetta, sempre così dannatamente disarmante.
Osservò le fossette delle sue guance , le labbra leggermente piegate in giù e il suo sguardo così deluso.
Quando vide per la prima volta quello sguardo, a Damon aveva ricordato molto una bambina che sbatte i piedi a terra e si lamenta perchè non è riuscita a ottenere ciò che vuole. Damon aveva sempre ceduto ai suoi piagnistei e al disappunto nei suoi occhi.
Questa volta, vedeva ancora la stessa bambina , ma non voleva cedervi.
Damon tirò via il braccio dalla sua presa e assunse un’espressione severa.
Katherine indietreggiò di qualche passo, ora lo guardava colpevole.
- Non puoi semplicemente andartene,Damon. Tu mi ami. -
Tu mi ami,tu mi ami, tu mi ami. Tu devi amarmi, sei l’unico che mi ha veramente amata.
- Non più. -
Quelle due parole colpirono Katherine allo stomaco e le fecero mancare il respiro. In un attimo,si sentì sola.
Un tempo tutti l’amavano. Ogni uomo che la incontrava restava incantato. Ma lei giocava sporco. Se fosse stata onesta anche solo una volta, le si sarebbe ritorto contro. Perchè Damon non capiva?
Non credeva di aver mai tenuto a Damon, ma ora che lo guardava andare via sapendo che non l’avrebbe rivisto più, qualcosa ( la sua umanità,forse?) le si ritorceva in fondo allo stomaco e la implorava di non lasciarlo andare senza il suo perdono.
- Ho bisogno che tu non te ne vada portandomi ancora rancore. Ti prego. -
Dov’era finita quella donna forte che non aveva mai permesso all’amore di mettersi sulla sua strada? Era ancora là, che guardava disgustata se stessa piegarsi sotto il peso dei sentimenti.
Lo sguardo di Damon non fece altro che inasprirsi ancora di più. Si girò e si avviò verso la porta.
Katherine lo raggiunse e gli si parò davanti.
- Ti prego. - sibilò,determinata.
- Sei come il ladro che piange i suoi peccati, non perché sia davvero pentito , ma perchè ha paura di andare all’inferno. Di che cosa hai paura,Katherine? Che non appena io sarò morto nessuno vorrà saperne di te? Che cosa te ne importa? Tu non provi sentimenti, non ti sentirai sola .. e anche se non fosse così, non mi dispiacerebbe. -
Damon fece per passare, ma Katherine sbatté un piede a terra e attirò la sua attenzione.
- Proprio tu mi stai giudicando? - disse lei tra i denti - Mi sembra che anche tu hai adottato questa filosofia di vita negli ultimi cento anni. Non puoi giudicarmi, siamo troppo simili perchè tu lo possa fare. -
Era vero. Tutto ciò che era stato negli ultimi anni era esattamente tutto ciò che era sempre stata Katherine.
- Quindi , perdonami. Ti prego. - ripetè ancora.
Aveva passato tutto quel tempo a cercare Katherine. Era diventato così a causa di Katherine. Aveva odiato suo fratello per amore di Katherine.
Damon ,spingendo via la vampira, aprì la porta e la richiuse dietro di sè.
- Addio, Katherine. -
Non meritava il suo perdono, nè il suo amore.

Beene,ci tengo a precisare che questa oneshot non è un gran che, ma che per me significa molto perchè è la prima che scrivo da..mesi ormai. Quindi eccola qua. Semplice , semplice. Btw, che ve ne potrebbe importare a voi? mah, ci tenevo a dirlo lo stesso. Buona lettura (: