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Autore: report    08/05/2011    15 recensioni
In una notte di luna piena molti segreti verranno svelati. Ma questi misteriosi segreti, potranno essere accetati o Inuyasha resterà solo?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pausa.
Una pausa ci voleva proprio. Un po’ di riposo. Alcuni giorni di pace e tranquillità.
Questo villaggio è perfetto se così si può dire. Tranquillo. Sicuro e la gente non è troppo malvagia.
Le ragazze sono felici perché poco lontano dalla capanna, dove ci siamo accampati, si trovano delle terme. Adesso sono immerse nell’acqua calda. Osservo Miroku che si strofina la testa. Come il solito cercava di spiarle, ma Sango ormai è troppo furba e l’ha subito sistemato per bene.
Sento le loro risate e sospiro.
Sono immobile su questo masso ad osservare le stelle da ormai un’ora. Penso.
Stanotte sono umano e forse è per quello che il mio animo è in subbuglio.
Non penso al mio futuro. Non posso perché a nessuno di noi è concesso sapere cosa ci aspetta nel futuro…. Però…
Il mio passato. Il mio presente.
Il passato… allargo un sorriso amaro sul volto.
Il mio passato ha un ricordo sconosciuto di mio padre, il volto di mia madre e l‘odore di Kikyo.
Un passato triste e felice allo stesso modo.
Mio padre. Imponente, maestoso, forte, che però io non ho mai conosciuto. L’unica cosa che mi lega a lui è il mio nome. Scelto da lui. Imposto da lui. Solo ciò.
Il suo amore non lo conosco, ma da quello che mi hanno detto doveva essere immenso. Lo spero, ci devo credere.
Mia madre era bellissima e dolcissima e forse è l’unica che in realtà mi abbia mai amato. Di lei mi potevo fidare. Da lei trovavo sempre un abbraccio e un rifugio sicuro. Il mio porto.
Mai, mai mi ha deluso.
Solo che… Mi ha lasciato troppo presto.
Chissà se sarebbe fiera di me. Chissà se chi sono diventato l’avrebbe fatta sorridere o piangere.
Lei avrebbe accettato la mia vita. Avrebbe accettato tutti quelli che sono periti per mano mia?
Demoni certo… Però… Anche umani.
Il loro sangue ha bagnato le mie mani.
Non lo vedo più, non lo sento più, ma so che è lì. Un ricordo perpetuo di ciò che potrei diventare, fare… odiare.
Anche lei… Anche Kikyo scommetto che non avrebbe mai accettato tutto ciò.
Lei era pura. La protettrice della sfera. Una specie di angelo in terra macchiato solo dalla mia presenza.
Sempre pronta ad aiutare gli altri. Sempre pronta a correre in aiuto di tutti. Lei che mi ha amato, sì… Ne sono certo. Ma che alla fine, non ha avuto fiducia in me. Ha creduto nel tranello di Naraku e mi ha imprigionato in quell’albero.
Di lei adesso mi resta solo il ricordo, e forse… anche se alla fine lei sorrideva felice, infondo al suo animo non mi ha mai accettato davvero.
Sento dei rumori e mi volto. Kagome e Sango stanno tornando dalle terme.
La osservo.
I suoi capelli, lunghi e neri svolazzano pesanti. Il fondo è bagnato. Posso vedere alcune gocce d’acqua cadere per terra o colpire la sua camicia, la sua schiena.
Parlottano un po’ con Miroku e poi si stendano vicino al fuoco coperte, per la notte.
Non mi hai neanche salutato.
Lo so che è colpa mia. In questi gironi sono scontroso, irascibile e mi sento in colpa per Kikyo.
Però…
Non sentire la tua voce, non vedere il tuo sorriso…. Mi manca. È un assenza pesante.
Ma può mancarmi?
Osservo di nuovo le stelle e poi, il sonno prende il sopravvento sul mio corpo umano.
Mi sveglio di botto, sudato. Sento il mio cuore battere all’impazzata e con preoccupazione osservo le mie mani.
Per una volta sono felice della mia natura umana. Sono felice di non vedere artigli e zanne.
Quel sogno... Quell’incubo.
Come posso aver sognato di ucciderla?
Come posso aver sognato di uccidere Kagome!
Anche se non c’è traccia di sangue, ho bisogno di lavarmi le mani. Scendo lentamente dal masso e la osservo un secondo mentre dorme. Non potrei mai farti del male Kagome… o forse sì!
Potrei?
Potrei farti del male? Potrei non riuscire ha proteggerti?
Mi allontano lentamente e davanti alla sorgente mi sciacquo le mani e la faccia.
Mi piace, è calda e riscalda questo corpo umano. Anche se… Sento freddo.
Non è però solo il mio corpo a sentire freddo, ma anche la mia anima, il mio cuore.
Può il passato distruggere il mio presente?
Può la fine di Kikyo decretare anche la fine del mio rapporto con Kagome?
E se non riuscissi più ad osservarla senza pesare a lei? E se alla fine, lei non riuscisse ad accettare questa situazione e tornasse nel suo tempo? Uffa!
Troppe domande, nessuna risposta.
In un secondo sono in acqua. Il calore invade il mio corpo, ma appena esco mi sento un ghiacciolo. Forse non è stata una grande idea, avrei dovuto portarmi un asciugamano, il mio corpo trema dal freddo.
Torno indietro e mi avvicino al fuoco, tremando come una foglia. Stupido corpo umano.
Mi piazzo davanti a Miroku che dorme e lontano da Kagome… però…. Lei...
No!
Dorme.
Chiudo gli occhi e allungo le mani verso le fiamme, poi la sento. La sua voce.
“Inuyasha ma cosa hai fatto?”
Alzo lo sguardo, spostando una ciocca di capelli dal mio viso “Niente! Dormi!” e appena lo dico mi rendo conto di aver usato un tono freddo, duro.
Osservo Kagome che abbassa lentamente gli occhi ed io vorrei prendermi a schiaffi.
Idiota!
Torno ad osservare le fiamme e sento qualcosa di pesante sulla mia schiena.
“Io torno a dormire, ma tu copriti. Sei umano stanotte, potresti ammalarti”. Afferro la coperta e la stringo forte “Grazie!” sussurro e la vedo sorridere.
Lei sorride e il mio animo, umano, demoniaco o mezzo demone che sia si sente sollevato.
Poi l’immagine del sogno ritorna all’improvviso e con lui la consapevolezza.
Mi abbandonerai anche tu vero Kagome? E appena finisco il mio pensiero mi rendo conto che non l’ho pensato, ma l’ho sussurrato.
Alzo la testa e osservo il tuo viso.br> Sgranato, sorpreso.
“Co… Co… cosa hai detto Inuyasha?”
Mi alzo di scatto, facendo cadere la coperta e corro via.
Maledizione!
Questo non doveva accadere. Tu… tu non avresti dovuto sentire ciò che il mio animo teme. Non dovevi sapere cosa mi angoscia da giorni. Non dovevi percepire la mia debolezza.
Corro ignorando i rami che sferzano il mio corpo e mi fermo, quando sento un rovo rigare una mia guancia e sento il sangue colare.
Ci appoggio una mano e vedo il sangue mentre sento la ferita frizzare.
Mi lascio scivolare contro il tronco di un albero e abbasso la testa sentendo piccole gocce di sangue cadere sulle foglie secche.
Come farò a tornare da loro? Sono così preso dai mie pensieri che non la sento arrivare.
Solo quando mi tocca sobbalzo.
Sento le mani sopra i miei capelli “Inuyasha!” sussurra e alzo la testa “Oddio Inuyasha ma…!” e rapidamente la vedo prendere un fazzoletto dalla sua tasca e adagiarlo sulla ferita.
“Sei uno stupido!” esclama seria e io la fisso, per poi annuire tristemente.
“Alla luce del sole tutto ciò sparirà Kagome. Le ferite, le parole. Dimenticherai tutto. Lo farai vero?”
Lo chiedo scrutandola e la vedo fare no con la testa.
“Ma…” mi ritrovo un suo dito sulle labbra e così mi cheto.
“Sei uno stupido!” esclama di nuovo “perché… Perché non parli mai con me Inuyasha”
“Io… non lo so fare” lo dico sinceramente. Non sono capace, non posso. “Ascolta Inuyasha io… non ho intenzione di andare da nessuna parte” e sento la pressione sulla mia guancia aumentare. Ho gli occhi bassi, osservo le sue gambe, trovando così un po’ di coraggio.
“Però... Io potrei farti del male!”
“Non dire sciocchezze!”
“Potrei… Non riuscire ha proteggerti!”
“Smettila Inuyasha tu mi hai sempre protetta per tutti questi anni e sono sicura che lo farai ancora” scuoto la testa.
“Non importa ciò che voglio Kagome. Loro periscono tutti…. Mio padre… Mia madre… Kikyo… non ho potuto far nulla”
Mi sento sbattere contro il tronco dell’albero e alzando la testa vedo la sua espressione furiosa.
“Che discorsi sono! Tuo padre e tua madre non sono morti per colpa tua!” ma dal mio sguardo tu capisci che in realtà è ciò che penso “Oh Inuyasha… no! Loro ti hanno voluto e amato. Rinnegarlo sarebbe come rinnegare il loro amore. Se gli altri non lo hanno accettato è stato solo per paura. Inuyasha dimmi cosa pensi”.
E io lo faccio.
“Penso che stare al mio fianco porti alla morte. Penso che chiunque mi stia vicino è destinato alla sofferenza. Penso che forse dovrei stare solo per l’eternità. Penso che questa sia la vita e il destino di un mezzo demone!” Vedo Kagome allibita, poi sento un calore invadermi il corpo e mi rendo conto che è il suo abbraccio.
Lei mi sta abbracciando.
Ci metto un po’, ma rispondo al suo abbraccio perché solo così il mio animo trova un po’ di serenità.
“Pensi male Inuyasha” sussurra ad un mio orecchio “Io… penso che tu hai avuto una vita triste e infelice, ma non per colpa tua. Però so che adesso non sei solo. Hai amici che ti vogliono bene. Inoltre… io ti voglio bene Inuyasha e non ti lascerò mai solo” stringo di più il suo corpo contro il mio.
Vorrei crederti Kagome.
Vorrei svelarti l’altro mio segreto, ma tremo al solo pensiero.
Io il grande mezzo demone tremo tra le tua braccia.
Sono debole Kagome, io… Non so cosa fare.
Ti sento muoverti e allontanarti da me e adesso il freddo prende di nuovo il sopravvento.
“Inuyasha”.
Annuisco e ti osservo “Cosa posso fare per rassicurarti?” sgrano gli occhi. Kagome… che richiesta è?
“Dimmelo Inuyasha… io…. Voglio che tu ti fidi di me. Voglio che tu capisca che… qualunque cosa succeda, qualunque cosa affronteremo io non ti lascerò mai!”
Sorrido, questa è proprio una strana serata.
“Anche se non è vero, anche se è solo un mio desiderio, il mio profondo desiderio… Potresti dirmelo per una volta Kagome?”
“Che cosa?”
“Che… Che… tu mi ami come io amo te”.
Tremo nel vedere la tua reazione ma quando alzo la testa, tutto succede così velocemente che mi lascia spiazzato.
Le tue labbra sono sulle mie, calde, morbide.
Chiudo gli occhi gustandomi quel momento, quella menzogna e ti bacio più profondamente che posso.
Il tuo corpo preme contro il mio e quando ci stacchiamo sento il tuo respiro corto, così come il mio.
“Stupido” lascio di colpo le tua braccia “Io ti amo Inuyasha” lo sento e il mio cuore batte più forte. Un cuore umano.
Poi mi sento afferrare per le spalle e strattonare “E… non è una bugia” e appena lo dici credo di smettere di respirare.
“Che… che cosa?” balbetto.
“Il fatto che ti amo. Io… Tu devi parlare con me Inuyasha. Se non parli… Perderemo un sacco di tempo. E io…. Voglio passare il mio tempo ad amarti liberamente e non ha nascondermi!”
Sorrido e questa volta non è un sorriso amaro “Dici sul serio?” annuisci. Ti trascino a me affondando la testa tra i tuoi seni, ascoltando il tuo cuore che batte. “Resterai con me fino all’alba Kagome?”
Mi accarezzi i capelli “è l’alba Inuyasha” alzo la testa e vedo il sole sorgere. Cerco di allontanarmi per non rischiare di ferirti durante la mia trasformazione, ma tu stringi una mano con la mia e continui ad accarezzarmi i capelli. Osservo i miei artigli crescere e sfiorare la tua bianca pelle senza ferirla e sento la tua mano accarezzarmi le orecchie da cane.
“La serata è passata Inuyasha e io non dimenticherò nulla” annuisco avvicinando le mie labbra alle tue e le bacio. Il bacio di un mezzo demone. Un bacio accettato, voluto, cercato.
Forse in questa strana notte il mio animo umano era molto più forte di quello demoniaco. Forse, come diceva mia madre gli umani sono più forti di quanto credessi. Perché è stata la mia parte umana che si è confidata con te Kagome, è stata la mia parte umana che ha avuto la forza di rivelare e accettare ciò che sentiva e rivelarlo. È la mia parte umana, che ringrazierò se adesso, anche in un villaggio di umani che ci fissano sbalorditi, io ti bacio felice e cammino mano nella mano con te. Ti proteggerò sempre, anche se alla fine quello salvato dall’oblio sono stato io.

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