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Autore: Akkai    08/05/2011    1 recensioni
Piccola fan fiction dedicata quasi esclusivamente alla puntata 6X19, vista da un mostro.
Purtroppo ho dovuto rivelare la sua identità fin dal inizio, ma voi provate a leggerla, senza pensare di essere degli esseri umani e che l'assassino di tali creature non sia un crimine così grosso, solo allora potrete combrenderLa veramente.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Whispers far away'
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L'amore rende ostacoli grossi come montagne delle valli lisce come l'acqua.

Io lo so.

Amore, io non posso fare a meno di amare, anche se non mi metterò mai su di una sedia a dondolo a fare a maglia una sciarpa per i miei bambini, io li amo con tutto il mio cuore.

Sono una madre ed i miei figli sono la mia vita.

Si dice in giro che non ci sia legame più forte di quello che s'instaura tra un figlio e la propria madre.

Io posso confermarlo senza esitazione alcuna.

Avrei dato la mia vita per ognuno dei miei figli, senza alcuna esitazione alcuna, anzi, probabilmente sarei morta con il sorriso sulle labbra, sapendoli al sicuro.

Perché io avrei preferito la morte a starmene immobile a vedere i miei figli soffrire.

Ogni dolore che loro subivano si ripercuoteva anche su di me, mentre cresceva il mio senso di colpa perché io ero confinata nella mia prigione, mentre loro soffrivano le pene del inferno, a causa di quel demone che voleva mettere le mani sulle anime dei miei piccoli.

Non gli bastava torturarli in vita, ma voleva sfruttare anche l'energia del loro spirito.

Il perché non mi è mai interessato.

Sapevo solo quello che vedevo: un demone sadico che faceva del male ai miei adorati bambini.

E' a questo che porta l'Amore con la a maiuscola: a ritenere gli altri una parte importante della tua vita e di conseguenza se loro soffrono con la s minuscola, tu Soffri per Loro con la S maiuscola.

Per quanto fossi antica, per quanto avessi visto molto più di quanto poteste immaginare, presi la decisione di mettere in pericolo me stessa per salvare i miei piccoli.

Decisione che feci passare per ponderata, ma in realtà era frutto del mio istinto a proteggere i miei bambini da quel mostro senza pietà che si chiamava Crowley.

Non m'importava che qualche altro essere vivente rimanesse coinvolto in quella vicenda, ma volevo solamente salvare i miei bambini.

Si dice che se tocchi i bambini ad una madre, essa diventerà una leonessa, che senza pietà distruggerà il suo nemico.

Ho sentito una storia e non so se sia vera o meno, un orso era scappato da uno zoo ed ad un certo punto attaccò una gatta con dei cuccioli. Risultato: l'orso è stato messo in fuga dalla gatta.

Io non sono una gatta, ma sono una madre, la Madre.

I fratelli Winchester hanno rapito una mia figlia e, l'hanno costretta a dirgli dove mi trovavo, poi hanno ascoltato le sue preghiere e l'hanno uccisa, senza pietà.

Poveretta, non era riuscita ad accettare il fatto che non fosse più umana ed a causa di ciò soffriva terribilmente, potevo avvertirlo dentro di me e provavo tanta pietà per lei.

Comunque, inconsapevolmente aveva aiutato la sua mamma, infatti volevo incontrare i Winchester ed il fatto che loro fossero capitati a Grants Pass, per me era un enorme fortuna.

Od almeno credevo.

Quella insignificante cittadina era diventata la mia base.

Non ero sorpresa del fatto di vedere con loro quel angelo che aveva ammazzato la mia bambina... Lenore.

Ma non potevo essere arrabbiata con lui, nonostante la rabbia e l'odio regnassero in me, a causa del ingiusto trattamento che i miei figli stavano ricevendo.

La mia Lenore soffriva e, forse è stato meglio così per lei e, poi, è stata lei a chiederglielo.

Mi limitai a levargli i suoi poteri, ero più antica, biblicamente parlando, se avete già sentito il mio nome sapete anche chi sono ed avrete sicuramente e, quindi sapevo che tasti premere su di un angelo.

Mi preparai vedere il puro terrore dipinto sui loro visi, quando m'avvicinai a loro chiedendo se volevano qualcos'altro, ma non degnandomi neanche uno sguardo, dissero 'No, va bene così, grazie.'

Rimasi delusa e m'allontanai, non mi avevano riconosciuto! Pazienza, li avrei incontrati quando sarebbero stati pronti.

Il che avvenne la sera stessa, quando si presentarono alla mia locanda i due fratelli ed allora gli odiavo, perché anche loro si erano macchiati le mani del sangue di uno dei miei figli.

Mi videro dietro al bancone, ma non mi riconobbero, gli diedi due piatti del giorno e non mi riconobbero ancora... cosa dovevo fare, sulla targhetta che avevo sul petto, avrei forse dovuto farci scrivere 'La Madre' al posto di un anonimo nome, magari pure con i neon ad intermittenza?

Comunque sia tentarono la fuga, ma io li fermai dicendo 'Sarebbe maleducato, Sam.'

Gloria santissima, mi riconobbero, finalmente, ma per fortuna, o per esperienza, mi trattenni e dissi un pacato 'Piacere'.

Mi accusarono di voler distruggere il pianeta ed io replicai dicendo che a me andava bene l'ordine naturale delle cose, nulla poteva essere perfetto ed io lo sapevo più di tutti.

Alzai il mento in un vago accenno d'orgoglio e dissi che una madre che dopo tutto una madre difende i propri figli, ma loro non mi credettero, come era prevedibile.

Avevo bisogno del loro aiuto per trovare quel mostro che torturava ed uccideva i miei bambini.

Buffo, se detto o solo pensato dalla madre di tutti i mostri!

Gli chiesi gentilmente, per quanto fosse possibile, vista la mia natura e la mia età, ma loro si rifiutarono, magari pensavano non mi fossi accorta dei loro amici che avevano lasciato nelle retrovie in caso la situazione si fosse messa male.

Pensai così di farli entrare scortati, ovviamente, da due paia di miei figli, nati in quella cittadina.

La soddisfazione che provai fu incredibile, nel parlare al angelo che aveva torturato uno dei miei piccoli in una maniera così crudele, da far quasi cedere la maschera pluri, pluri millenaria che portavo sul mio viso e sul mio cuore.

Il maggiore dei Winchester mi provocò ed io ero così disperata, per ciò che erano costretti a patire i miei cuccioli che agì d'istinto mordendolo.

Fu solo allora che m'accorsi di essere caduta come una principiante in trappola.



Ho male da per tutto, mentre il mio corpo si contorce per il dolore.

Un dolore sordo, che ha preso ogni minima parte della mia essenza e del mio tramite.

E mentre il corpo della vergine si contorce per il dolore, il mio pensiero va disperatamente ai miei bambini.

Crowley è morto, non è stato sconfitto, quindi continuerà ancora a rapirli e torturarli ed io non portò più proteggerli... perché non lo hanno voluto capire, perché sono stati così ciechi, io sono una madre e volevo solo proteggere i miei bambini.

Se solo ricordassi come si piange, lo farei, se solo potessi gridare tutto il mio dolore per la semplice consapevolezza che non potrò mai più aiutare i miei bambini, lo farei, ma sono un essere millenario, che si è dimenticato da troppo tempo come fare certe cose.

Se non avessi saputo che Tu, Padre, non eri in cielo, mi sarei sforzata a guardare il soffitto di quella squallida tavola calda e ti avrei pregato silenziosamente, mentre l'ectoplasma bruciato, colava da ogni mio poro.

Ma guardo il pavimento e Ti chiedo, Ti imploro, con il cuore infranto di una madre che vede soffrire i propri figli, di proteggerli, per una buona volta, di smetterla di startene rintanato da qualche parte, fingendoti sordo, Padre e, di proteggere i miei cuccioli, perché io non potrò più farlo.

Arrivo perfino a sperare, incoerentemente ed illogicamente, a causa del dolore, di diventare un fantasma, per poter influire ancora su questo mondo, per non abbandonare i miei bambini.

Le mie gambe cedono ed io crollo su quel lurido pavimento, si, adesso mi ricordo come si piange ed una lacrima mi scende da un occhio, sperando e pregando per i miei figli, prima di esalare l'ultimo respiro.

In fondo sono od ero una madre e, il mio amore per i miei figli, non ha limite, ecco perché il mio ultimo pensiero l'ho rivolto a loro.

Molti di voi ci chiamano mostri, ma non vi siete mai soffermati a guardarci da vicino, o vi sareste accorti che tra di noi esistono sentimenti quale l'amore e l'amicizia.

Semplice credere in un male assoluto ed in un bene assoluto, vero?




Eve, the second woman in the Bible

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Note a pié di pagina del autrice: putroppo con questa fiction non mi è stato possibile 'mascherare' l'identità di Eve, ma sono stata costretta da rivelarla fin dal inizio, perché, uno è un personaggio molto particolare e, due, come mi ha ricordato una persona, Supernatural non pullula certo di personaggi femminili..

Comunque sia, ho deciso di difendere anche Eve, in quanto è semplicemente una madre che tenta di proteggere i propri figli e, sinceramente, spero di esserci riuscita. Mi ha aperto gli occhi la frase 'dopo tutto una madre difende i propri figli'... dopo averla riascoltata qualche volta.

Spero vi piaccia e commentate, perché vi assicuro che il vostro parere per me è importante... incrocio le dita e spedisco.


  
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