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Autore: SQUALO GIALLO    08/05/2011    2 recensioni
Harry alla ricerca del diadema perduto di Priscilla Corvonero, congedò Hermione e Ron, ascrivendosi alla compagnia gradita e forse un po’ forzata di Luna Lovegood.
MENTRE IL CORSO DEI FATTI SI SVOLGEVA RAPIDO E INTENZIONATO PER LUNA e HARRY, COSA SUCCESSE ALL’ES, MA SOPRATTUTTO A RON E A HERMIONE? Questa storia è adatta per i lettori del VII libro, per facilitare la comprensione della storia;anche ai lettori consiglio uno sguardo specifico da pg.531 a pg.573.Ai non lettori sembrerà un pò ambigua ,ma avvincente lo stesso.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  Usciti dal passaggio nel quadro di Ariana posto nel pub “Testa di porco”, Harry e Ron per primi, rimasero sbigottiti dalla scena inebriante di una stanza grande, sfarzosa e piena di ogni ciò,  in cui mai avrebbero intuito di esserci già stati prima, né riuscirono, aguzzando l’ingegno, a capirlo, nonostante le facce di Neville e altri studenti dell’ES, li guardassero con meraviglia.
 “Harry” bisbigliò incredulo e ansimante Neville, “Ron”. “E ci sono anch’io”la squillante voce di Hermione uscente  dalla cornice pallida semplice, ma ben decorata appesa alla parete su di un caminetto logoro. “Siet-te proprio voi, qui, finalmente, le voci che giravano erano vere, siete vivi e vegeti, sono contento”, così Neville e tutti i presenti si avvicinarono a frotte salutando colmi di gioia quelli che da mesi a quella parte erano considerati, L’INDESIDERABILE NUMERO UNO E I SUOI COMPLICI. Li istruirono sulla misteriosa stanza dove erano sbucati, come in quell’anno si erano difesi e quali fossero stati i pericoli aggiunti nella scuola  di Piton, i Carrow, i nuovi insegnanti mangia-morte a sostegno del controllo del signore oscuro sulla scuola, e delle vicende per nascondersi e sostenere l’ ES(Esercito di Silente). Si aspettavano che, tutto ciò, avrebbe incitato Harry  a chiedere il loro contributo, vista la loro forza di volontà, ma non fu così. Harry dopo alcune accese discussioni argomentate da ambe le parti pro e contro la guerra, si fece convincere, non a intraprendere una cruda guerra e fuori da un seminario realistico, ma intimò i compagni a organizzarsi per mettere al sicuro studenti minorenni ed essere a disposizione in qualsiasi momento per aiutarlo a realizzare il piano di Silente.
Alla ricerca del diadema perduto di Priscilla Corvonero, congedò Hermione e Ron, ascrivendosi alla compagnia gradita e forse un po’ forzata di Luna Lovegood.
MENTRE IL CORSO DEI FATTI SI SVOLGEVA RAPIDO E INTENZIONATO PER LUNA E HARRY, COSA SUCCESSE ALL’ES, MA SOPRATTUTTO A RON E A HERMIONE?
Gli associati alla resistenza anti-mangia-morte, crescevano e la casa di Alberforth era un via vai di bizzeffe di studenti in fuga e componenti dell’ordine arrivati da ogni parte. Ron e Hermione erano gli unici a saperne di più in quella stanza, e temevano indisponenti domande da parte del pubblico di interessati. Pensarono di rendersi utili nello specifico, ma era troppo pericoloso seguire Harry a sua insaputa senza il mantello dell’ invisibilità, così presero propria iniziativa. Iniziarono a riflettere ‘come eliminare gli Horcrux senza la spada di Godric Grifondoro?’.Quello in realtà non era il solo e unico modo di uccidere una cosa immateriale, il veleno più potente, letale esistente era stato di aiuto a Harry per distruggere il diario di Tom Riddle, anch’esso un Horcrux, durante la lotta contro il basilisco. L’idea brillante venne insolitamente a Ron che esclamò a voce cheta: “Hermione, sai cos’ho pensato, ci servirebbe un modo per distruggerlo, una volta trovato. L’Horcrux  intendo. Ci serve del veleno di Basilico, ma dove possiamo prenderne”. Hermione non affatto meravigliata, e un po’ delusa disse: “Ci stavo pensando da un po’, lo avevo considerato, in effetti la putrefazione del corpo di un basilisco non è immediata, ma ormai sono passati quasi 5 anni, solo le zanne dovrebbero essere intatte. Per prelevarne una parte, poi, dovremmo entrare nella Camera dei Segreti e aprirla in serpentese”. “Possiamo provarci però. Noo”propose Ron. Allora pieno di coraggio si alzò e si diresse verso l’uscita della stanza delle necessità, seguito da Hermione orgogliosa del suo –amico-, incontrando con lo sguardo Lavanda Brown invidiosa più che mai della sua rivale in amore.
Uscirono dalla stanza delle necessità, che sbuca sempre in un luogo diverso, e inaspettatamente si ritrovarono davanti all’ufficio di Piton , del preside Piton. Si sentirono dei passi nella stanza, ma non si dirigevano verso l’uscita, quindi i due si avvicinarono furtivamente per origliare il loro acerrimo nemico. Lo si sentiva discutere, ma non si avvertiva la presenza di qualcun altro, come due voci e un sol corpo. “Strano” fece intendere attraverso gesti confusi, Hermione, che nonostante la sua prontezza e precisione in tutto non dava una spiegazione plausibile a questo evento. Per una conferma più effettiva Ron si affacciò dal buco della serratura per spiare le azioni oscure del traditore. Scorse tra le tante cose presenti nella stanza e che attirerebbero l’attenzione di chiunque, Piton seduto a mettersi le mani nei piedi, senza un’ espressione ben definita, col viso cupo e amareggiato, trepidante e pensieroso. Ciò che fece riflettere Ron, per quel poco che è a lui concesso, è un quadro che istruiva Piton sul da farsi con voce grave e piena di tensione, ma non capì di chi si trattasse. Ad un tratto si sentì uno schianto dalla stanza, che non apparteneva direttamente ad essa, ma ad un qualcosa che lo aveva prodotto come una riproduzione di evento che stesse accadendo da qualche altra parte e trasmessa alle orecchie del preside attraverso una sorta di spia. Se non si fosse trattato di ciò, almeno di qualcosa di simile perché Piton dopo quell’avvertimento si diresse verso la porta.
 Ron e Hermione captato il pericolo corsero via rumorosamente, per quel corridoio mai percorso prima. Inizialmente inseguiti da un Piton alquanto furioso. Per loro sfortuna, vicolo ceco. Piton si stava avvicinando, Hermione intenzionata a colpirlo sia per vendetta nei confronti di Silente, sia per prendere tempo e scappare, ma non ce ne fu bisogno, un’altra cosa fermò Severus. Un grido freddo e particolarmente insolito per un mago qualunque, solo un mangia-morte avrebbe potuto riconoscere, il marchio oscuro. Piton fece dietro-front, anche essendo ad un passo da prendere le spie millantatrici che stava inseguendo. Il campo si liberò per Ron ed Hermione, che schizzarono dapprima furtivi e poi incuranti di ciò che stesse succedendo altrove. “Secondo me, hanno scoperto Harry e Luna”. “Non abbiamo il tempo di aiutarli in questo momento, il tempo è più prezioso che mai. Ron, sbrighiamoci, Harry ora è l’ultimo dei nostri problemi”. “Ma se fosse in pericolo”. Rassicurando Hermione esclama: “Se la caverà”.
 Intanto salirono affannosamente le scale, con la speranza che non avrebbero dovuto aspettare a lungo per poter salire le scale, a cui piace cambiare, e temendo di non arrivare in tempo. La loro attesa finì, quando davanti a loro apparve dal nulla, come è giusto che faccia un fantasma, Priscilla Malcontenta. “Cosa cercate amici di Harry? E come sta Harry? Perché non è qui Harry?”. “Agiamo per conto suo, comunque se lo vuoi sapere si sta bene anche….”venne interrotto Ron da uno spintone di Hermione. “Dai concentriamoci, non perdiamoci in chiacchiere. Il problema ora è come aprire la camera”.  Ron intrepido e quasi sicuro di riuscirci si avvicinò alla fontana al centro della stanza e pronunciò in sibilo buffo. Qualcosa si mosse,ma era una finestra infranta al piano di sotto. Si affacciarono: era un uomo che cadeva da un balconcino del castello e si tramutava in pipistrello. “Davvero strano, a me sembrava Piton”insinuò Hermione. Ron intanto provò di nuovo a strillare come un ossesso, ma senza risultanti, e senza lasciare intendere quale fosse il suo fine. Dopo il terza tentativo nessuno batté ciglio, anzi Priscilla pensò che il ragazzo fosse trasecolato. Ma la presunta pazzia di Ron si trasformò in soddisfazione, il quarto tremendo urlo sordo fu quello decisivo che aprì la Camera dei Segreti.
 Nessuno dei presenti ne era particolarmente sorpreso, in quanto l’ultima volta che questo evento si manifestò, cinque anni prima, tutti e tre erano presenti. “Bravo, ma come hai…”. Hermione colse l’occasione per abbracciare forte Ron, stringendolo con una mano sulla schiena e l’altra più in basso, che scendeva sempre di più, accompagnata da un occhiata maliziosa di Priscilla. Ma appena Hermione si rese conto di cosa stesse facendo, nonostante fosse troppo tardi, si ritirò e si scusò con lo sguardo nei confronti di Ron. “Scus…non vole….” e Ron per scusarla e in effetti ringraziarla rispose: “E’ soffice e anche sodo, talvolta può interessare…”. Sdrammatizzata l’imbarazzante situazione si concentrarono sul loro obbiettivo. Seguiti dalla curiosa fantasmina scesero giù nella botola, non ponendo molta attenzione alle voci di persone, che erano in procinto di fare incantesimi di protezione diretti al castello, intuendo piuttosto che Harry si fosse messo in salvo. Scesero la rampa di scale mai percorsa prima e si trovarono davanti una visione orrida, anticipata dalla puzza di marcio. Si guardarono in torno era proprio come sembrava, insetti e piccoli rettili, erano i protagonisti della scena.
 “Con la morte del basisisco piccoli animali si sono intrufolati attraverso le fogne e hanno fatto questo. Blah!”. “Hermione, questi sono innocui animaletti, non preoccuparti ci sono io. A meno che non ci siano rrrragni…”. Ron iniziò a scappare, aggrappatosi all’inconsistente fantasma che indifferente alla scena disse: “A me piacciono gli animaletti, mi sarebbe piaciuto diventare biologa”. Hermione con il suo sesto senso esclamò: “E’ una trappola, allerta”. Gli insetti iniziarono a raggrumarsi fino a formare un colpo di cannone che colpì Hermione nel petto e sembrò averla ferita. Poi un altro colpo non rivolto verso di loro che attira l’attenzione di Ron e Priscilla. I colpi cessano dopo un suono cristallino, le zanne di Basilisco  erano scomparse nel nulla. Ron si diresse da Hermione che ormai non respirava più e incredulo urlò con disperazione “Hermione, Hermione nooooo”.
Priscilla scappò via, non impaurita ma preoccupata per in destino della giovane amica di Harry. Ron solo nella sua disperazione scrutò il corpo morto di Hermione. Osserva un ciondolo che lei portava al collo, mai notato prima. Appoggia le mani al suo seno e tira fuori questa catenina. Era uno strano orologio con un pulsante all’estremità, che non aveva mia visto prima ci piggiò su, sentendosi sicuro di ciò che  stesse facendo e con le lacrime al viso si senti trasportare in un tunnel magico parallelo colmo di nulla. Ritornato alla realtà si trovò stravolto nel  vedersi solo come se stesse anticipando se stesso e ripensò al suo terzo anno a Hogwarts, all’ippogrifo, a Sirius sfuggito da Azchaban, al ritorno nel passato. Ecco cosa era successo. Era indietreggiato di alcuni minuti dal suo presente, il destino gli aveva concesso un occasione per salvare Hermione. Orgoglioso di se stesso decise di non perdere tempo prezioso,e si diresse verso il centro della stanza. La trappola prese vita, come successo con Hermione e stava per colpire Ron che scappò intrepido e deciso, dall’altra parte della stanza.
 Arrivò senza fiato in un angolo della confusione e della distruzione provocata da quella strana condizione in cui si trovava. Evitò altri colpi consecutivi, ma non riusciva a farli cessare. “Diffindo” pronunciò, e poi “Cofringo” “Stupeficium” “Expelliarmus”, ma nulla funzionò davvero efficacemente. Notò uno strano oggetto animato, lampeggiare ad ogni colpo, forse centrava con la trappola oltre ad essere un oggetto ornamentale. Corse via , verso quel vaso luminoso. Era un concentrato di magia nera molto potente. Qualcuno sapeva che fossero arrivati lì. Non perse tempo e cercò di infrangerlo, ma i suoi incantesimi non erano a quella portata. La scena si ripetette; Hermione trafitta dal colpo maledetto. Ciò infiammò l’animo di Ron che preso dall’istinto: “Accio zanna di basilisco”.Tirò a se il gigantesco dente del rettile putrefatto. E lo scagliò contro l’oggetto incantato togliendogli potere di agire. Con la zanna tra le mani, corse silenziosamente, ormai evitato il pericolo di qualsiasi cosa. Solo i ragni potevano spaventarlo, ma, emozionato com’era, tralasciò la sua fobia, per salvare Hermione. Arrivò al corpo dell’ –amica- proprio quando  il suo alterego partì nel viaggio temporale. Capì che fosse tutto finito, e si rassegnò gemente al crudele destino. Colpo di scena, Priscilla Malcontenta era di nuovo li insieme al pallido Ron in agonia. Ron la vide senza guardarla. Si accorse che il fantasma si avvicinò a loro. Con un’ampolla polverosa e la fece ingerire alla tenera Hermione. La speranza di Ron si riaccese.
 Si avvicinò al viso di Hermione. “Dai cosa aspetti ,l’antidoto sta facendo effetto, lei lo vuole. Sei un uomo o no. Devo venire lì ad aiutarti”. Ron comprese e baciò Hermione sulle labbra. Ci prese gusto e continuò, ma Hermione si sveglio prima che Ron potesse staccarsici. Questa volta fu Ron a scusarsi, ed Hermione: “Sono soffici e sode, non è così?”. Messisi in salvo tornarono sopra nel bagno di Priscilla. Si diressero così verso il corridoio principale dove incontrarono Harry.
QUESTA E’ LA STORIA PARALLELA SUCCESSA A RON E HERMIONE CHE NEL LIBRO VIENE TRASCURATA.
  
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