32. Decisioni
TOC TOC
Una Lily dai capelli rossi flosci sulle spalle e le occhiaia ben marcate suonò il campanello di una modesta casetta del Kent.
<< Chi è? >> domandò una voce dietro la porta.
<< Sono Lily, Lily Evans >> rispose Lily senza entusiasmo.
La porta si aprì.
<< Non ci credo…sei davvero tu? >> domandò una donna grassottella dai capelli biondi legati in una treccia.
<< Lei deve essere Katie Evans… >> sussurrò Lily sforzandosi di sorridere.
<< Proprio io, vieni entra Lily, vieni! Erik corri, guarda chi è venuta a trovarci! >> gridò la donna chiamando il marito dal salotto.
Lily non si aspettava tutta questa accoglienza visto che lei non ricordava molto bene i cugini di suo padre e si rese conto che tutto ciò le avrebbe reso difficile il suo compito.
Un uomo dai capelli neri e il viso dolce apparve da una porta e sorrise alla vista di Lily.
<< Oh Lily, non sai da quanto tempo aspettavamo una tua visita, vieni! Nashira e Lyra saranno felicissime di vederti >> disse il signor Rosier facendo accomodare la nipote in salotto.
<< Oh Lily hai un’aria davvero stanca, qualcosa non va? >> chiese Katie porgendole una tazza di caffelatte.
<< Ecco in realtà io non sono qui per una visita di piacere. Vorrei parlarvi, ma sarebbe meglio se voi vi sediate e se chiamaste anche Nashira >> sussurrò Lily impacciata.
Quando finalmente dopo qualche minuto i tre Rosier erano seduti di fronte a lei, Lily si costrinse a parlare.
<< Ecco, io lo so che non è facile per voi ma non lo è nemmeno per me. Questa notte Lyra è dovuta andare a casa di un membro dell’Ordine per controllare che stesse bene dopo un attacco e purtroppo io…non…è successo di fretta e Lyra…non è riuscita a….a schivare la maledizione. >> balbettò Lily con le lacrime agli occhi.
Erik aggrottò le sopracciglia, sua moglie si porto le mani alla bocca e Nashira spalancò gli occhi.
<< Quindi Lyra…è morta? >> domandò Katie.
Lily annuì e si asciugò le lacrime con la manica della felpa.
<< Non è possibile, la mia piccola…la piccola Lyra >> gridò Katie in preda al dolore.
Un dolore lacerante che anche Lily riusciva a sentire.
Un dolore all’altezza del petto che la fece iniziare a piangere mentre Nashira cadeva in ginocchio a terra e si rannicchiava piangendo.
<< Mi dispiace moltissimo >> sussurrò Lily seriamente dispiaciuta.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Dopo il funerale di Lyra tenutosi due giorni dopo la sua morte i ragazzi furono rispediti ad Hogwarts dove ripresero le loro lezioni regolarmente.
La vita però non andava così bene: Lily non parlava quasi più, la sua mano non scattava più in aria durante le lezioni e i suoi compiti erano consegnati in bianco.
James d’altro canto cercava di esserle vicino ricevendo più volte gesti d’indifferenza e di rabbia.
Marlene e Sirius non erano più affiatati come prima, lei per la sua famiglia e lui per la scoperta che suo fratello si era unito a Voldemort.
Emmeline e Remus cercavano di infondere coraggio a tutto il gruppo senza ricevere però alcun successo e anzi un netto peggioramento.
Lily più volte si ritrovava da sola nel parco dopo le lezioni, seduta sotto qualche albero in riva al lago a pensare.
Non rispondeva neanche più agli insulti dei Serpeverde e in molti si accorsero del suo radicale cambiamento.
Più volte la professoressa Mcgranitt aveva tentato di spronarla ma ogni volta puntualmente Lily si limitava ad annuire e ricevere richiami che andavano dritti alla famiglia Potter visto che aveva preso in affidamento Lily dopo la morte dei suoi genitori.
Charlus e Dorea erano ormai sfiniti e finirono col recarsi direttamente a scuola dal preside per richiedere qualche provvedimento.
<< Allora, Charlus, Dorea, che cosa devo fare con Lily? >> domandò la professoressa Mcgranitt ormai seriamente preoccupata.
<< Gli esami si avvicinano e sono certa che un giorno Lily si pentirà di quello che sta facendo. Lei tiene molto alla scuola >> sussurrò Dorea sena speranze.
<< Io credo che forse potremmo lasciar correre e proporre a Lily di rifare il settimo anno >> ipotizzò Charlus ormai stanco.
<< Credo invece che l’unica persona capace di poter aiutare Lily sia la signorina Rosier, Nashira Rosier >> disse Silente tranquillamente.
<< Ma professore…Nashira non si è ancora ripresa…come può consolare Lily? >> chiese la professoressa Mcgranitt seria.
<< Oh quelle due hanno tante cose in comune…e forse se ne renderanno conto troppo tardi >> sussurro in risposta.
<< Molto bene allora…vado a chiamare le due ragazze >> sussurrò la professoressa Mcgranitt uscendo dalla stanza.
<< Professor Silente crede che Lily si riprenderà mai? Voglio dire prima i suoi genitori poi Lyra…. >> cominciò Dorea preoccupata.
<< Oh Lily si riprenderà tranquillamente, statene pur certi >> rispose Silente.
Passarono parecchi minuti di silenzio quando finalmente la porta si riaprì e apparvero la Mcgranitt seguita da Nashira e Lily.
<< Buongiorno professore >> sussurrarono le due alunne a testa bassa.
<< Dorea, Charlus >> salutò poi Lily senza guardarli.
<< Ciao Lily. Come stai? >> domandò Charlus abbracciando Lily che rimase impassibile.
<< Bene >> rispose la rossa meccanicamente.
<< Noi ce ne andiamo. Ciao Lily, Nashira. Professori >> salutarono Charlus e Dorea uscendo poi dalla stanza,.
<< Professore devo andare anche io. Ho un lezione fra cinque minuti >> borbottò Minerva scappando dalla stanza dove aleggiava un silenzio opprimente.
<< Molto bene ragazze. Vi ho convocate qui perché vorrei che voi parlaste un po’. Quando avrete finito potrete andarvene tranquillamente >> disse Silente avvicinandosi alla porta << Oh quasi dimenticavo. Non mangiate le cimici in salmì, potrebbero pizzicarvi >> borbottò infine sparendo dalla stanza.
Lily si sedette in un angolo su una poltroncina mentre Nashira si accovacciò a terra accanto ad una statua.
<< Come stai? >> domandò Nashira rompendo quel silenzio imbarazzante.
<< Mi manca moltissimo e tu? >> chiese Lily di rimando.
<< Dire che mi manca è poco. Era mia sorella e non riuscirò mai a farmi una ragione della sua morte. >> sussurrò in risposta Nashira.
<< I tuoi genitori si stanno riprendendo? >> domandò Lily ora leggermente più a suo agio.
<< Papà si sta facendo una ragione dell’accaduto e cerca di tenere alto il morale di mamma. Lei però è molto più silenziosa, non mangia molto. Teneva moltissimo a Lyra. Forse anche più che a me… >> borbottò Nashira arrossendo vistosamente.
<< Come puoi essere gelosa di Lyra dopo la sua morte? >> chiese Lily scettica.
<< Non sono gelosa. Non lo sono mai stata. Solo ho sempre saputo di essere stata un incidente. Mia madre non voleva nemmeno tenermi >> borbottò Nashira in risposta mentre posava lo sguardo fuori dalla finestra.
<< Non dire così. Tua madre ti vuole bene >> disse Lily alzando lo sguardo.
<< Certo che me ne vuole. Ma Lyra. Lyra era la migliore. Sapeva sorprendere sempre i nostri genitori. A scuola aveva sempre voti magnifici, a casa aiutava sempre e soprattutto il suo migliore amico non era un Serpeverde >> mormorò Nashira.
<< Anche il mio migliore amico era Serpeverde. Severus Piton >> rispose Lily mentre una ferita si riapriva nel suo petto.
<< Lo so. Ti ho osservato spesso in questi anni. Sei una ragazza magnifica. >> buttò lì Nashira rannicchiandosi meglio.
<< Neanche io sono mai stata molto apprezzata in casa mia. O meglio i miei genitori mi adoravano però mia sorella, ecco lei non ha mai sopportato il fatto che io fossi una strega. Sono ben sette anni che non ci rivolgiamo la parola e lei continua a chiamarmi…mostro >> riferì Lily seria.
Era da molto che non parlava di questa storia con qualcuno, l’ultima volta l’aveva detto a James se non ricordava male.
<< Mi dispiace. Ma sono certa che un giorno riuscirai a chiarire con lei… >> disse Nashira tristemente.
<< Oh anche se lo spero non credo che accadrà. Mia sorella è molto orgogliosa, non verrà da me a chiedermi scusa. Ma perché ora parliamo di noi…dovremmo parlare di Lyra. Mi sento un verme, penso solo ai miei problemi mentre c’è chi sta peggio >> disse Lily più a se stessa che a Nashira.
<< Lyra non vorrebbe vederci piangere per lei. La conosco bene, mia sorella, avrebbe fatto di tutto pur di vederci serene >> brontolò Nashira.
<< Hai ragione, avrebbe voluto vederci sorridere. Sai cosa penso Nashira? >> chiese Lily.
<< Che cosa? >> domandò di rimando Nashira.
<< Penso che dovremmo passare più tempo insieme, sono certa che aiuterà entrambe >> borbottò Lily seria.
<< Hai ragione >> rispose Nashira.
<< Quindi secondo te possiamo andarcene di qui ora? >> chiese Lily guardando la porta dove quasi mezz’ora prima era uscito Silente.
<< Credo di si. D’altronde non può fermarci nessuno no. Siamo i padroni della nostra vita >> dichiarò Nashira alzandosi e porgendo la mano a Lily che si alzò.
Le due ragazze, una rossa e una bionda uscirono dall’ufficio del preside e chi le vide per i corridoi quel giorno pensò che forse da qualche parte nell’Universo, in un posto remoto dove la guerra non c’era, esisteva ancora l’amore.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
<< Ciao Marl… >> salutò Sirius sedendosi accanto a Marlene nella sala comune.
<< Ciao Sir… >> salutò Marlene senza troppa enfasi.
<< Come stai? >> chiese il ragazzo timidamente.
<< Bene e tu? >> domandò in risposta la moretta.
<< Anche io. Ho saputo che Lily si è ripresa. >> annunciò Sirius sorridendo appena.
<< Già, lei e Nashira hanno parlato e credo che si siano aiutate a vicenda >> rispose ancora Marlene sfogliando un libro.
<< Che libro è? >> chiese Sirius incuriosito.
<< E’ una raccolta di poesie di un autore francese, Jacques Prévert. E quella che sto leggendo si intitola Paris at night >> rispose Marlene alzando la copertina del libro per farla vedere a Sirius.
<< Recitala ti prego >> supplicò Sirius sorridendo appena.
<<Tre fiammiferi accesi…>> cominciò Marlene.
<<…uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia >> recitarono insieme i due.
<< La conosci già? >> domandò Marlene stupita.
<< Leggevo queste poesie di nascosto da piccolo. I miei genitori non erano così inclini all’amore. Ma ogni tanto mi intrufolavo nello studio di mio padre e leggevo qualche libro.
Questa è una delle mie poesie preferite dopo A silvia del poeta Giacomo Leopardi. >> rispose Sirius sorridendo.
<< Piace anche a me... quella poesia…solo, non mi capacito di come un uomo possa ridursi così per amore… >> si chiese Marlene sussurrando.
<< L’amore è bello certo ma a volte lacerante. E quando non si è ricambiati diventa spesso ossessione, un po’ quello che provava Leopardi credo. Era un pessimista nato alla fine >> dichiarò Sirius sorridente.
<< Non credevo ti piacesse così tanto la letteratura. >> mormorò Marlene.
<< Ci sono tante cose che non sai di me, Marl >> rispose Sirius.
<< Ma sono certa che non sei venuto da me per questo. C’è qualcosa che devi dirmi? >> domandò Marlene chiudendo il libro e posandolo su un comodino accanto.
<< In realtà si. Mi chiedevo se hai preso una decisione alla fine Marl. Sai che non possiamo continuare ad andare avanti così. Prima o poi uno dei due si stuferà perciò , ecco ti chiedo di essere sincera con me da subito. Se vuoi lasciarmi fallo ora, non ho voglia di soffrire ancora neanche se la ragazza in questione è una delle poche che ho veramente amato >> sussurrò Sirius malinconico.
<< Non lo so nemmeno io Sir, sono davvero insicura di tutto. Vorrei dare ascolto ai miei parenti am non posso negare che ti amo >> rispose Marlene dispiaciuta posando una mano sopra quella di Sirius che sorrise amaro.
<< Sta a te decidere. Ti concedo un’altra settimana poi, sono costretto a lasciarti Marl: non voglio essere deluso ancora come con la mia famiglia >> brontolò Sirius alzandosi.
<< D’accordo, ti farò sapere >> rispose Marlene mentre Sirius si allontanava con le mani nelle tasche.
Note dell’autrice:
Salve Fans!
Come state? Io molto bene.
Riguardo al capitolo di oggi non devo dire nulla in particolare e come sempre ribadisco che se avete domande potrete pormele sulle recensioni.
Riguardo alla poesia di Jacques Prévert ricordo che non è stata scritta per scopi di lucro e soprattutto non appartiene a me.
Ringrazio tutti i lettori e vi lascio alla foto di oggi: Nashira
Nashira