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Autore: DarciaSama    11/05/2011    4 recensioni
Ecco una piccola descrizione dell'amore di Tory e Paulie tratto dal film L'Altra Metà Dell'Amore
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RUNNING TO THE PINES

 

Fragranza di terra umida, luce soffusa, le cinque di una mattina di fine estate. Dopo tre mesi di vacanza i contorni familiari di quella stanza in cima alle scale, che era diventata la nostra vera casa, affioravano nuovamente ai nostri occhi, tra i giochi di luci e ombre che si andavano attenuando col passare dei minuti.

Quella notte i nostri corpi si erano ricongiunti dopo tutto quel tempo in cui gli spazi avevano tenuto distanti i nostri cuori. La luna e le stelle erano state le nostre uniche testimoni.

Nonostante avessimo venduto la tranquillità del sonno per l'ardore consumante dell'amore, eravamo vigili e volevamo approfittare dell'inconsapevolezza delle altre ragazze e delle insegnanti presenti nell'istituto per prenderci quei momenti di assoluta libertà, dove il nostro amore si elevava alla sua massima purezza.

Avevamo già indossato le felpe e i pantaloncini tra qualche bacio rubato e qualche abbraccio in controluce davanti alla finestra, mentre il canto degli uccelli ci esortava ad affrettarci, avvertendoci dell'imminente sorger del sole.

Intrecciando le nostre dita, ci eravamo guardate negli occhi facendoci coraggio e avevamo chiuso la porta del nostro piccolo universo alle spalle.

Cominciammo a correre giù dalle scale, lasciando che la flebile luce turchese, che filtrava dagli infissi, scorresse sulle nostre figure facendoci apparire e sublimare nell'oscurità, come spettri.

Lasciandoci prendere dall'euforia di quel gesto audace, mutammo i nostri sorrisi in risa cristalline che entravano nei sogni delle dormienti, ignorando, per la durata d'un battito d'ali, quanto la prudenza suggeriva.

Varcando l'ingresso, uscimmo nell'aria umida precedente l'alba, camminando sull'erba adorna di rugiada. Iniziammo a correre verso il pineto, lasciando che la leggera acquerugiola sferzasse i nostri volti come una gentile carezza delle nubi che ci osservavano da lassù. Allargai le braccia rivolgendo lo sguardo al cielo, illudendomi per un istante di poter volare come fanno le aquile, prima che la penombra dei pini ci avvolgesse con il loro intimo abbraccio.

I nostri respiri dolcemente concitati e l'irruenza giocosa dei nostri passi si confusero con la voce della pineta, tra fruscii e richiami di creature ignote, fino a che non scorgemmo un pozzo di luce tra l'intrico dei rami e ci trovammo in una radura. Ci fermammo e rovinammo a terra, ansanti e intrise di quella felicità e di quella spensieratezza che rende immortali, lasciandoci accogliere dal soffice manto del sottobosco. I nostri occhi si incontrarono di nuovo. Se il nostro amore avesse preso forma in quel momento avrebbe bruciato e fatto risorgere il bosco intorno a noi nell'arco di una sola notte.

Le nostre dita si sfiorarono e si intrecciarono, mentre sentivo il tuo corpo muoversi e adagiarsi su di me come un usignolo sul proprio ramo, donandomi il suo sublime calore.

Ancora i tuoi occhi, ancora le tue labbra, ancora il tuo cuore. Sei il mio banchetto fossi stata tu, non avrei mai conosciuto sazietà.

Quando il primo fragile raggio dell'aurora salutò il mondo pigro che si risvegliava, noi restammo a guardare incantate il nuovo giorno che prendeva vita sotto i nostri occhi.

  
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