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Autore: bittersweet Mel    11/05/2011    3 recensioni
« Hey, Roxas …» Si avvicinò di qualche centimetro verso il biondo, afferrandogli nuovamente la spalla destra, scuotendolo come aveva fatto prima. « E’ per questo che ci serve un cuore, capisci?»
« Ma se tu avessi un cuore, Axel, che cosa faresti? Cambierebbe qualcosa? Forse … Non saresti più Axel»

[ One shot- AkuRoku. Lieve, lievissimo, accenno shonen ai. Anzi, quasi inesistente ]
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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Là dove avrebbe dovuto esserci un battito, quello che faceva la differenza.


«Hey Axel… Pensi che avremo davvero un cuore, una volta raggiunto Kingdom Hearts? »
« Quello è il nostro scopo, quello dell’organizzazione. Quindi sì, avremo un cuore»
« Ed è una cosa buona, giusto?»
Axel si mise a sedere, facendosi leva con la braccia e puntando i palmi aperti delle mani sopra le calde mattonelle della torre dell’orologio. 
Il suo sguardo si spostò sopra la figura di Roxas che, con lo sguardo basso, fissava il treno passare sotto i suoi piedi, sospesi nell’aria. Il tramondo illuminava lievemente i suoi lineamenti, facendolo sembrare ancora più afflitto del solito, colpa delle ombre sul volto.

Con un piccolo sorriso – molto assomigliante ad un ghigno- annuì, anche se sapeva bene che il più piccolo non lo stava guardando.
« Ovvio che sì. Quando avremo un cuore noi … Saremo completi, no?»
«Non dovresti rispondere a delle domande con altre domande, sai?? »
Il biondo sollevò lo sguardo dal treno, ora mai sparito dentro una galleria. 
Si portò entrambe le mani al grembo, osservando quasi affascinato i suoi guanti di pelle che strusciavano contro il soprabito anch’esso di quel materiale. 
Nel silenzio riusciva persino a sentire lo sfrigolio dei tessuti che entravano in contatto, quasi sembrassero fatti di plastica.
Il rosso ignorò la frecciatina, comunque felice - in un certo senso- che il suo amico non sia del tutto giù di morale da come sembrava.
« … Oggi è una giornata strana, vero? »
Domandò Axel, portandosi una mano alla testa per poi passarsi una mano tra i capelli rossi, quasi imbarazzato dalla sua stessa affermazione. Non che Axel si imbarazzasse per qualcosa, sia chiaro. 
Come potrebbe un Nobody provare imbarazzo? Ah, stupide congetture e stupido Roxas.
Da quando quel ragazzo era entrato nell’organizzazione anche lui aveva iniziato a pensare ai sentimenti, a cercare di decifrare alcune piccole scintille che dentro di lui si accendevano. Forse emozioni?
« Stavo solo pensando, Axel.»
Roxas sollevò lo sguardo, la prima volta in tutta la giornata, e puntò i suoi occhi azzurri verso la figura del rosso. « Axel … Avere un cuore cambierebbe qualcosa?»
Ripeté il nome del compagno, sbattendo le palpebre un paio di volte per focalizzarlo meglio nonostante i suoi capelli rossi si perdessero nello sfondo sfumato del tramonto.
Intanto le mani continuavano a muoversi, a strusciare l’una sull’altra e a provocare quel rumore tanto fastidioso quanto rassicurante. 
In risposta alla sua domanda, Axel, perse per un momento il suo sorriso. Alle volte quel piccoletto se ne usciva con domande che riuscivano a spiazzarlo.
Insomma, ovvio che ci fosse una differenza, anche uno stolto l’avrebbe capito. Sospirò lievemente, scuotendo la testa e facendo ondeggiare lievemente i capelli rossi.
Riprese il suo solito sorriso mentre, con movimenti lenti, appoggiò la mano destra contro la spalla del più piccolo, scuotendolo lievemente come per farlo rinsanire.
«Non dirmi che non riesci a cogliere la differenza tra avere un cuore e non avercelo, anche perché non ci credo. »
Roxas sollevò un sopracciglio, allontanando malamente la mano dell’altro dalla sua spalla.
Abbassò lo sguardo per un momento, per poi riportarlo verso il viso di Axel, osservandone il contorno spigoloso e la bocca incurvata verso l’altro come sempre.
«Io …  Credo di aver capito. Eppure qualcosa mi sfugge.»
Soppressò la frase per un istante, come se dovesse riprende fiato oppure collegare la bocca con il cervello, prima di dire ciò che gli frullava nella mente da qualche giorno.
Il più grande rimane in silenzio, rispettando per una volta – forse la prima e ultima- il silenzio e la concentrazione del biondo.
Dopo qualche attimo di silenzio da parte di entrambi, dove l’unico rumore che si sentiva era quello delle persone in lontananza che parlavano oppure quello degli uccelli del cielo, il numero XIII riprese la parola, volgendo lo sguardo al cielo color rosso fuoco.
«Vedi …  Io e te, per esempio, siamo vivi. O per meglio dire siamo vivi a metà. »  Socchiuse un attimo gli occhi, cercando di trovare le parole giuste.
«Però respiriamo, parliamo, beviamo, mangiamo …  Ho letto qualche tempo fa, su un libro di Zexyon, che per vivere bisogna avercelo, un cuore.
Perciò noi? Noi siamo vivi … Abbiamo del sangue che ci scorre nelle vene, e quindi abbiamo anche un cuore.»
Finì il suo discorso illuminandosi leggermente, sperando nelle sue stesse parole.
“E' in cerca di risposte?! Oppure che altro, perché si tormenta così?” si disse Axel mentalmente, osservando il volto di Roxas, reprimendo la voglia di accarezzargli la nuca per … 
No, non sapeva nemmeno lui il perché di quella assurda voglia. Forse voleva solo consolarlo, ma da cosa se non si può provare sconforto?
« Ascoltami bene, Roxas, perché quello che ti dirò dovrai sempre ricordartelo. Ha capito, eh?»
Attese una risposta da parte del biondo, che gli arrivò con un cenno del capo.
«Ottimo. Noi non siamo vivi. Non proviamo emozioni, sentiamo solo ciò che il nostro “qualcuno” sentiva. Sono solo mere illusioni, niente di più. Non siamo fatti per provare emozioni, di nessun tipo. 
Se in questo momento tu ti senti ferito, beh, non sei tu ad esserlo. E’ solo un ricordo, forse fin troppo vivo. »
Fermò per un attimo il suo monologo, osservando la reazione di Roxas: solo un lieve sgranamento di occhi e la bocca ricurva verso il basso.
Continuò, quindi, senza altre esitazioni.
«E per quanto riguarda un cuore …  Quello di cui hai letto te è, certo, un cuore, ma è inteso in un altro senso. Quel cuore è solo un organo che serve, per l’appunto, a farci vivere.
Quando noi ci riferiamo al “cuore” intendiamo la capacità di provare ira, gelosia, rabbia, felicità, curiosità, amore e tanto altro.
L'hai memorizzato
A volte si sentiva geniale, si divertiva a spiegare le cose a Roxas, specialmente quando quell’altro gli chiedeva le cose che non sapeva, eppure questa volta non sentiva la solita soddisfazione.
Che avesse infranto i suoi sogni? Che poi, un Nobody può davvero avere dei cosiddetti sogni nel cassetto.
« Hey, Roxas …» Si avvicinò di qualche centimetro verso il biondo, afferrandogli nuovamente la spalla destra, scuotendolo come aveva fatto prima. « E’ per questo che ci serve un cuore, capisci?»
« Ma se tu avessi un cuore, Axel, che cosa faresti? Cambierebbe qualcosa? Forse … Non saresti più Axel»
Il rosso parve pensarci su un attimo, aggrottando le piccole sopracciglia e arricciando le labbra.
« A questo non so darti una risposta, moccioso. Però se ti va possiamo scoprirlo insieme, eh? »
Sghignazzò, osservando la faccia scocciata dell’amico per essersi sentito chiamare “moccioso”.
Con un movimento quasi fulmineo si alzò da terra, osservando dall’alto in basso il biondo.
Con una mano si spolverò il mantello nero, che fino a poco prima era in contatto con il pavimento della terrazza, mentre con l’altra fece un cenno verso Roxas, che poteva essere inteso come un saluto.
«Tu continua a lavorare e a raccogliere cuori, Roxas, così tra non molto potremo avere un cuore entrambi, e finalmente sapere cosa si prova ad avere delle emozioni, e non solo dei ricordi. »
Senza aggiungere altro, o dare il tempo al biondo di replicare, il numero VIII aprì un varco e ci si gettò dentro, come se tutto dipendesse da quella mossa.
Roxas rimase fermo a fissare il punto dove era sparito Axel, limitandosi a scuotere la testa.

 

Che bugiardo, anche se non abbiamo un cuore noi riusciamo a sentilo.

.

Non lo so, davvero. E' molto nonsense, eppure questo discorso mi ispirava un sacco.
Beh, è la mia prima vera e propria storia su Kingdom Hearts, quindi i personaggi non sono ancora il mio forte, ecco... Spero comunque che l'idea sia piaciuta, almeno un pochino! 
Non ho annotazioni particolari, diciamo che il periodo può essere visto durante il periodo di Kingdom Hearts 358/2 days, dopo il ritorno di Axel dal castello dell'oblio.

   
 
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