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Autore: SimmyLu    12/05/2011    5 recensioni
Mosca, Monastero Vorkof. Yuri Ivanov si trova costretto a richiedere l'aiuto di Kai Hiwatari, a causa di problemi economici riguardanti proprio il monastero che si è trasformato in un ricovero per gli orfani e i ragazzi senza fissa dimora della capitale russa. Ma non è solo questo problema che toglie il sonno a Yuri, il ragazzo presenta i sintomi di ferite più gravi e profonde che scavano nell'anima e nel cuore, fino a portare alla luce segreti mai rivelati. Il giovane russo è l'origine di misteriosi e inspiegabili fenomeni e l'unico che sembra poterlo capire è proprio Kai. Fra paure, incubi, ricordi del passato e un'infanzia dimenticata, cadono silenziose le piume rosse della fenice sul bianco lucente della neve moscovita.
[ Personaggi: Yuri, Kai, Boris, Sergej, Vorkof, altri ]
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’AMORE BIANCO

… di SimmyLu …


Capitolo VENTINOVESIMO: EVOLUZIONE




Le gambe di Yuri non furono più in grado di sostenerlo; le emozioni erano troppe perché potessero sopportarne il peso.
Scivolò a terra, la schiena contro la rigida superficie della porta.
Era terrorizzato.
Spaventato.
Poteva avvertire un sottile scricchiolio penetrargli nelle orecchie.
Era come se ogni pietra del monastero soffrisse per la presenza di quella creatura dal devastante potere.
Suzako, divinità del fuoco, era lì.
Davanti a lui.
Evanescente ed incorporea come fumo.
Leggera e luminosa, in continuo movimento.
Una fiamma danzante nell'oscurità.
Era un sogno? Un'allucinazione?
Era reale?
Era quello... il vero potere dei beyblade?
La causa del suo malessere?
Che cos'era esattamente?
In un attimo la dea si mosse e avvolse Kai, scomponendosi e ricomponendosi, circondandogli il collo con le braccia sottili, pallide e lucenti.
Come un'amante sensuale.
I lunghi capelli di fuoco non lo bruciavano e l'avvolgevano senza ferirlo.
Le piume delle vesti erano sangue e oro.
Fluttuanti, liquide.
Dal suo copricapo, che svettava fieramente come una corona senza peso, pendevano lunghe piume dorate, nastri luccicanti e campanelli, che incorniciavano il viso perfetto dagli occhi d'aquila.
Il volto divino pareva inespressivo, ma Yuri colse un sorriso soddisfatto quando ella poggiò la testa sulla spalla di Kai.
Il viso del giapponese, invece, era trasformato.
Era pieno di sofferenza e tristezza.
Perché?
Era apparso così anche il volto di Yuri agli occhi dei suoi compagni?
«Ma... ma cosa...?» balbettò scuotendo la testa, allontanando la realtà.
«È accaduto a me...» esordì Kai con un filo di voce, «... a Takao con il Drago Azzurro, Seiryu, e a Rei con la tigre bianca, Byacco.»
Domande vuote.
«Ed ora, inspiegabilmente, è accaduto anche a te.»
Il ragazzo giapponese trasse un profondo respiro: era affannato, come se faticasse a respirare, consumato da un grande sforzo fisico.
«In... Inspiegabilmente? Cosa significa? Che cos'è che mi sta accadendo? E perché...»
Kai levò stancamente una mano e il russo si bloccò. Ci fu un lungo momento di silenzio, come se il blader si stesse concentrando per raccogliere le energie.
Si voltò, incontrando le gialle iridi rapaci della dea.
Suzako sollevò una pallida mano per accarezzargli il viso.
Kai chiuse gli occhi.
Si baciarono.
Un bacio che sembrò rubargli l'anima.
Yuri boccheggiò.
Incantato e inorridito allo stesso tempo.
C'era qualcosa di sbagliato in tutto quello, Yuri lo sapeva.
Era insensato e pericoloso, come una danza cieca sull'orlo di un precipizio.
Suzako divenne luce, poi fumo, poi più nulla.
L'eco distratta di un campanello.
L'ombra di una piuma rosso sangue sulla pallida neve moscovita.
Inconsciamente, Yuri cercò di arretrare, rifuggendo la dissonanza dell'anima di un potere opposto al proprio.
Kai poggiò i gomiti sulle ginocchia e si prese la testa fra le mani, esausto.
«Non... Non sono venuto qui solo per cercare di aiutarti a risolvere i problemi del monastero... Quando mi hai chiamato, spiegandomi la situazione, ho percepito che qualcosa non andava e ho supposto che quello fosse per te uno sconvolgimento sufficiente... ad innescare reazioni nel beyblade.» sospirò, «Io e Takao crediamo che possa trattarsi di un'ulteriore evoluzione del BitPower.»
Yuri faticò a dare un significato concreto a ciò che Kai stava dicendo.
Era come essere tornato da un viaggio che si è appena dimenticato.
«Un'ulteriore evoluzione?» chiese, senza realmente comprendere il significato di quelle parole,  «Cosa... Perché non me lo hai detto subito?»
«Non potevo essere sicuro che si trattasse della stessa cosa. Non sappiamo se è... un cambiamento che prima o poi riguarderà tutti noi oppure solo alcuni. Ti avrei sconvolto inutilmente e, con ogni probabilità, alterato i fatti...»
«Alterato i fatti?!» lo interruppe Yuri, «Tu! Tu mi hai spinto a fare...»
«Ero curioso di sapere se effettivamente le cose stavano come credevo... e alla fine ho avuto ragione.» disse Kai, alzando per la prima volta la voce, «Se avessi perso il controllo, come è accaduto durante il nostro scontro, senza di me saresti morto! Boris e Sergej non avrebbero potuto salvarti, non avrebbero potuto fare niente! È stata una fortuna che io fossi presente quando hai oltrepassato il limite!»
Yuri scosse la testa, come a voler negare l'evidenza.
«Io... io non so cosa sia successo. Non sono mai stato in grado di... di raggiungere una potenza del genere... Non ricordo cosa ho fatto...»
Stavano parlando?
Stavano davvero parlando?
«Il potere dei BitPower si è evoluto. E il loro contenitore materiale non è più sufficiente.» disse Kai osservando Dranzer, «Come potrebbe una cosa tanto piccola e fragile... contenere una divinità?»
E all'improvviso la comprensione avvolse Yuri.
Con la delicatezza di una foglia che cade dolcemente sulla terra.
Con la disperata tranquillità della morte.
«Hanno bisogno di una dimora diversa, capace di contenere tutto il loro devastante potere ed esprimere tutto il loro potenziale...»
Per un secondo gli occhi di Kai brillarono di una feroce follia.
Chi era quella persona davanti a lui?
«Ma a quale prezzo, Yuri? Questo potere potrebbe ucciderci. Potrebbe farlo davvero...»
Rabbrividì, come se fosse ormai consapevole di essere stato contaminato da una sostanza letale e velenosa.
La risposta era una soltanto.
Ed era una pazzia.
«Dobbiamo liberarcene.» disse Yuri.
La sua voce era lontana, appena udibile.

... Il lupo d'argento correva veloce in testa al branco.
Il suo incedere era elegante e forte. ...


«Ma in che modo?»
Come avrebbero potuto?
Come?
Come potevano separarsi da qualcosa che faceva parte di loro?

... Il lupo si accorse di un silenzio pesante, come di morte attorno a sé.
Si voltò. Non vide nessuno alle sue spalle. ...


Cosa gli sarebbe rimasto?
Nessuno vuole rimanere solo.
«Da cosa dipende l'evoluzione?»
«Evidentemente non dalla natura o dalla purezza del potere degli Animali Sacri.» disse Kai.
Gli elementi puri delle divinità principali erano cinque: aria, fuoco, acqua, elettricità, terra.
In teoria i più potenti, ma spesso i blader con elementi derivati o di capacità inferiore riuscivano ad imporsi su di essi.
Perché?

... Il lupo ululò in direzione delle stelle, gridando disperato alla luna tutto il proprio dolore e l'angoscia della sua solitudine, ma non ottenne risposta. ...

«Io penso che ci siano delle cause scatenanti che riguardano il possessore del Bit.» continuò il giapponese, «Non ci sarebbe stata ragione della scelta del custode, di una condivisione fra noi e loro...»
«Ma il ghiaccio... Il Lupo d'Argento...»

... Fu allora che il lupo si ricordò di essere solo.
In quel momento avvertì un richiamo, forse una risposta.
Era il grido di un cuore giovane e spaventato.
C'era odio e tanta paura in quella voce di bambino.
E il lupo finalmente ricordò il motivo del suo lungo viaggio.
Desiderava da tempo un posto in cui riposare, un posto che lo accogliesse.
Una casa.
Quel piccolo cuore freddo e senza speranza sarebbe stato un luogo perfetto in cui dimorare, in cui prendere una nuova forma.
In cambio avrebbe donato al suo ospite il suo terrificante potere. ...


«Esatto: il lupo.» disse Kai, «Ma c'è qualcos'altro...»






FINE VENTINOVESIMO CAPITOLO, continua...

N.d.A: Mi scuso con tutti voi per il ritardo abissale con cui pubblico questo capitolo.

Beyblade © Takao Aoki
   
 
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