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Autore: Tanuki    12/05/2011    4 recensioni
One-shot senza pretese, creata per caso...una scaramuccia tra Kidd ed Eos, e indovinate di chi (o meglio, di COSA) è la colpa?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Capitano e la Costa di Sedano'
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Sono.Una. Pazza. Scatenata.


Volevo scrivere una drabble per la mia raccolta, con un prompt idiota ("mutande con le fragole"), poi mi sono accorta di aver superato il limite di parole.
Ho provato a smettere di scrivere, ma non ce l'ho fatta, perdonatemi, perdonatemi davvero, ma proprio non ce l'ho fatta...mentre scrivevo, ridevo come una pazzoide, ed è nata questa One-Shot\ Slice of life dei miei stivali (anzi, delle mie infradito, visto che sto morendo di caldo), è una FAGIANATA, ma fagianata davvero, non riesco a trovare termine più azzeccato; e dato che sono anche masochista, la pubblico, e spero che vi faccia ridere tanto quanto ho riso io (mi fanno male le tasche, le guance e la pancia)...
Ho messo il rating arancione per via del linguaggio...non so se ho fatto bene...

Kymyit, questa te la dedico, mi dispiaceXDXD

I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda (tranne Eos).
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!

Perdonatemi, non ero in me^^.





Maledette mutande con le fragole!







“A volte mi chiedo se sei scema per davvero” bofonchiò Kidd, guardando la compagna girare per la camera vestita solo di una canotta rossa e di un paio di slip bianchi con delle fragole disegnate.

“Che c’è?” chiese la ragazza, prendendo dal comodino una boccetta di smalto.

“Quelle mutande!” esclamò il rosso “Sei una donna adulta! Ti pare una cosa normale?”

Eos si mise a sedere sul letto, cominciando a dipingersi le unghie dei piedi con lo smalto violetto.

“Per me sono carine” rispose secca lei, continuando imperterrita a spennellare “Pensa alle tue mutande, invece!”

“Le mie non hanno le fragoline disegnate, cazzo!”

Eos alzò gli occhi al cielo, quando Eustass si impuntava su un argomento, non lo smuoveva più nessuno.

“Guarda che le ho pure con gli orsetti! Ti piacciono di più?” domandò, piccata.

“Oh, Roger, dimmi che è un fottuto scherzo, Costa di Sedano!” gridò Kidd dirigendosi verso il comò di legno.

Aprì il cassetto per accertarsi di quell’assurda affermazione.

Guardò il contenuto per qualche istante, prima di alzare la testa e fissare un punto imprecisato davanti a sé.

“E-os” mormorò, scandendo bene le lettere “Dove. Sono. Le. Mie. Mutande?”

“Nel cassetto delle mutande” rispose lei ridacchiando sommessamente.

“Nel cassetto delle mutande!” le fece il verso lui, distorcendo impietosamente la voce “Lo sto guardando questo dannato cassetto delle mutande, ma qui vedo SOLO LE TUE!”

La ragazza sospirò, poggiò la boccetta di smalto sul comodino, si alzò dal letto e si portò accanto al suo uomo, tirando fuori dal fondo del cassetto una manciata di slip da uomo dai colori improbabili e dalle fantasie discutibili.

Kidd la guardò basito.

“Fammi capire” mormorò con fare indagatore, per poi alzare il tono di voce “TU hai RIEMPITO il MIO CASSETTO DELLE MUTANDE con le TUE MUTANDE e hai messo le MIE MUTANDE IN FONDO?”

“…si!” fece lei, facendo spallucce come per sottolineare l’ovvietà di quella dichiarazione “Quante volte hai detto mutande?”

“Hai anche la faccia tosta di svicolare!?” il rosso non riusciva a credere alle proprie orecchie “Ma ti rendi conto che quasi tutto il cassetto è pieno della TUA ROBA??”

“Senti, siamo fidanzati, quindi dobbiamo condividere gli spazi!”

“Condividere è una cosa, ASSEDIARE è un’altra, Costa di Sedano!”

La giovane ridacchiò, accrescendo ancora di più l’irritazione del compagno.

“Siamo arrivati a battibeccare per via di un paio di mutande con le fragole!”

Il rosso si portò una mano alla fronte, sospirando.

“Non è questione di mutande con le fragole! E’ una questione di principio! Non puoi riempire i cassetti con la tua roba!”

Eustass si fermò per un attimo, volse uno sguardo ai limiti del terrorizzato verso il grande armadio scuro.

“Non…non dirmi che hai fatto la stessa cosa con l’armadio?”

“Mh, forse” fu la risposta di lei, che ritornò seduta sul letto per continuare a dipingersi le unghie.

Kidd era alle soglie dell’esaurimento, soglie che vennero oltrepassate  quando aprì le ante.

Era pieno, strapieno dei vestiti di lei.

I suoi vestiti, anche se ben piegati, occupavano a malapena un decimo dell’armadio.

“EOS!” urlò il rosso inviperito, voltandosi di scatto.

La giovane aveva già capito che piega stava prendendo la conversazione, rispose guardandolo con un’espressione a metà tra lo stupito e lo scocciato.

“Mi spieghi cosa c’è da gridare così tanto?” disse lei mentre con una mano faceva aria per asciugare lo smalto “In fondo ho solo rimesso un po’in ordine, questa stanza era immersa nel caos!”

“Rimesso un po’in ordine? Secondo te riempire cassetti e armadi di roba tua è mettere in ordine? E poi, quando cazzo mai mi hai messo al corrente di questa rivoluzione?”

Eos sbuffò sonoramente, a volte il suo ragazzo era proprio insopportabile.

“Ok, ok” disse alzando le mani “Mi dispiace di aver messo a posto senza il tuo permesso, CAPITANO!”

Pronunciò l’ultima parola con un tono particolarmente acido, tono che Kidd odiava.

“Non provare a fare la stronzetta con me, sai che sono circa mille volte più bastardo di te”

La ragazza ne aveva abbastanza di quell’assurda discussione senza capo né coda, si alzò e fece per andare in bagno, suo rifugio prediletto quando era arrabbiata.

Dopo pochi passi, però, un piccolo, acuminato pezzetto di metallo, che sovente si trovavano nella stanza di Kidd le infilzò impietosamente la pianta del piede, facendola sobbalzare.

Eos alzò il piede per poter controllare l’entità dei danni, gemendo, nonostante l’acuto dolore, ebbe la forza di inveire contro il fidanzato che stentò a trattenere una risatina:

“Un altro, maledettissimo pezzettino di ferro! Un giorno di questi mi verrà il tetano! Porca miseria ladra! Ti costa così tanta fatica raccoglierli? Sei pure avvantaggiato!!”

La giovane continuava ad apostrofare il compagno, saltellando su un piede solo mentre guardava ancora il piede.

“Costa di Sedano…” mormorò il rosso “Guarda che ti fai male se continui così!”

Eos continuava imperterrita a saltellare, sorda alle raccomandazioni di lui.

Poi, inevitabilmente, perse l’equilibrio, sarebbe caduta di faccia se non fosse stato per il rosso, che fu lesto ad acchiapparla proprio per l’elastico di quelle mutandine, causa di quella scaramuccia.


STRAAP


Eos si ritrovò sollevata da terra, il naso a qualche centimetro dal pavimento.

Eustass continuava a tenerla per gli slip, la cui stoffa si era leggermente strappata per via dello strattone.

La ragazza riuscì a dire solamente, con voce lamentosa:

“Me le hai rotte”

Kidd sogghignò:

“Preferivi spalmare il tuo bel nasino per terra, Costina? E comunque queste mutande non valgono una cicca!”

La giovane puntò i piedi a terra per rialzarsi.

“Peccato, mi piacevano tanto”

“A me no” rispose il rosso, guardando ancora una volta nel cassetto “Certo che questa roba non si può guardare!”

“Kidd!” esclamò lei “Tu hai un paio di mutande nere a teschi rossi!”

“Di sicuro non le metto a fiorellini!” ribatté piccato Eustass.

La ragazza lo guardò per alcuni minuti, prima di scoppiare in una fragorosa risata, nella mente l’immagine surreale e comica del suo fidanzato che indossava slip a fiori.

Continuava a ridere, arrivò persino a tenersi la pancia con le lacrime agli occhi.

Il rosso la guardò mentre si sganasciava, poi ridacchiò:

“Si, sarei ridicolo quanto basta, lo ammetto”

Scoppiò a ridere pure lui, abbracciando la sua Costa di Sedano che quasi singhiozzava per le troppe risate.

 

Killer, incuriosito dalle urla che provenivano dalla stanza, si era messo ad origliare; temendo il peggio.

Quando poi sentì le risate, e si rese conto della reale causa di quella litigata, si staccò dalla porta, e scuotendo la testa mormorò tra sé e sé :

“Certa gente va aiutata, però…”


  
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