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Autore: Kurtofsky    12/05/2011    3 recensioni
Si sbracciava, urlando e saltellando con quegli assurdi pom-pons rossi e bianchi - i colori della William McKinley High School -, invidiando segretamente le cortissime gonnelline che indossavano le altre Cheerio: decisamente molto più adorabili dei suoi fin troppo lunghi pantaloni scarlatti. Non era nuovo in quell’ambiente, già il primo anno di liceo aveva militato tra le file delle cheerleader, e ancora una volta si era ritrovato ad accettare la proposta della Coach Sylvester di entrare a farvi parte per i numeri canori - e anche per le sue indubbie doti atletiche -, precisando ovviamente che avrebbe sempre dato la priorità al Glee Club.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Dopo la Partita
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel (Apparizione random di Azimio Adams)
Genere: Introspettivo, Romantico, Fluff!
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Slash, Future!Fic
Conteggio Parole: 1303 (FiumiDiParole)
Note: 1. Per il mio Dave<3 ti amo<3 Grazie di tutto >///<
2. Ci sono leggeri spoiler per chi non ha ancora visto la puntata 2x20 (Prom Queen), ma sono così leggeri che non si notano neanche<3
3. Io voglio una figlia tra Burt e Carole ç_ç e qui almeno sono riuscita ad inserirla<3 Ne sono soddisfatissima**
4. Tanto Fluff *^* ambientata nel terzo anno, ovviamente<3
5. Niente beta ç_ç


{ Dopo la Partita ~



Si sbracciava, urlando e saltellando con quegli assurdi pom-pons rossi e bianchi - i colori della William McKinley High School -, invidiando segretamente le cortissime gonnelline che indossavano le altre Cheerio: decisamente molto più adorabili dei suoi fin troppo lunghi pantaloni scarlatti. Non era nuovo in quell’ambiente, già il primo anno di liceo aveva militato tra le file delle cheerleader, e ancora una volta si era ritrovato ad accettare la proposta della Coach Sylvester di entrare a farvi parte per i numeri canori - e anche per le sue indubbie doti atletiche -, precisando ovviamente che avrebbe sempre dato la priorità al Glee Club.
Alla fine, con un po' di organizzazione, era stato semplice per lui far conciliare i suoi due principali impegni, e in quel momento si trovava sul bordo del campo di football a tifare per i Titans. In realtà non conosceva niente di quella disciplina, visto che la detestava da tempo immemore, ma non era mica un segreto che Kurt Hummel avesse sempre avuto un debole per i giocatori di quello sport così violento ed animale.
Prima c’era stato il suo ossessivo e fallimentare amore per Finn Hudson – che altri non era che il suo attuale fratellastro –, poi c’era stata la sua piccola cotta per Sam Evans e, dopo la breve parentesi con Blaine – che di football conosceva solo le regole e di atletico possedeva ben poco -, ormai stava in pianta stabile con uno dei più temibili difensori del campionato studentesco: David Karofsky.
Il loro rapporto si era sviluppato in un modo strano, almeno così la pensava Kurt. Infatti se solo l’anno prima gli avessero detto: “ Scriverai in un cuoricino rosa ‘Dave & Kurt’.”, lui si sarebbe messo a ridere, rabbrividendo poi all’idea di essere un po’ più intimo con l’altro ragazzo.
Ma, alla fine, era successo, ed entrambi passo dopo passo si erano avvicinati trasformando la loro neonata amicizia in un qualcosa di più profondo.
A partire dalle piccole cose, come lo scortare Kurt da una classe all'altra, fino ad arrivare alle cose leggermente più importanti, come quando lui e Blaine avevano rotto.
David era stato il primo a ricevere la notizia e l'aveva portato in giro per negozi per farlo sfogare e distrarre.
Inoltre, Kurt non poteva neanche dimenticare che il ragazzo c'era anche stato quando, una mattina di Dicembre – il giovane Hummel aveva lezione di Francese, sembrava che tutte le cose legate alla sua famiglia accadessero sempre durante la sua materia preferita -, avevano portato Carole di corsa in ospedale per dare alla luce la piccola Abigail.
A pensarci bene a Dicembre non erano più propriamente amici, nell’aria si sentiva già un sentimento leggermente diverso… tant’è che la mattina di Natale si erano scambiati un secondo bacio. Decisamente più romantico del primo, visto che Kurt aveva trascinato Dave sotto il vischio e l’aveva baciato.
Certo, il ragazzo si era staccato subito spaventato che qualcuno potesse averli visti - anche se la sua sessualità non era più un segreto, rimaneva pur sempre un tipo riservato -, ma quando si era reso conto che non c’era nessuno si era di nuovo buttato sulle labbra del più piccolo.
Da quel momento in poi tutto era stato più semplice per entrambi. Certo non andavano in giro per il McKinley a mostrare a tutti la loro relazione ma entrambe le loro famiglie e gli amici - da parte di Dave era rimasto solo Azimio, ma solo dopo aver incrociato un'arrabbiatissima Mercedes che non voleva che il suo migliore amico soffrisse ancora a causa dell'ignoranza altrui - li avevano accettati di buon grado. Perfino Burt che, dopo aver fatto un discorsetto a Dave - del quale Kurt poteva solo immaginare il contenuto visto che il suo ragazzo si agitava sempre quando faceva domande riguardanti quel fatto -, aveva trovato nel giocatore di football un valido compagno per le sue serate a base di sport.
Era tutto troppo bello per Kurt e, mentre la squadra dei Titans vinceva la semifinale del campionato, lui incollò gli occhi su quelli del suo ragazzo che, abbandonando i festeggiamenti in mezzo al campo, gli andò incontro.
" Abbiamo vinto.", dichiarò con un ampio sorriso.
" Davvero? Forse ero distratto.", scherzò Kurt, trattenendo l'impulso di abbracciarlo: non gli andava di farlo davanti a tutti.
" Vieni dentro, femminuccia?", domandò qualche istante dopo David, indicando con un cenno del capo l'entrata laterale al campo che portava agli spogliatoi.
Il più piccolo neanche rispose e, sorridendo, corse in quel breve corridoio nel quale venne subito raggiunto da Karofsky.
In quel momento non riuscì a resistere e gli salto al collo baciandolo sulle labbra " Avete vinto!", esclamò Kurt, strappando una risata al più grande che lo tenne stretto a sé.
" Eri distratto?"
" Un po'... pensavo all'anno scorso e a quando è nata Abby.", rispose sincero il cantante.
" Sempre il solito.", mormorò Dave con un sorriso.
" Sei stato bravo però."
" Detto da uno che non sa niente di football... devo prenderlo come un complimento?"
" Ho giocato a football ma non mi piace."
“ Lo so. Lo so.”, tagliò corto il più grande.
Alle loro orecchie giunsero alte le urla di gioia all’esterno ed i festeggiamenti per l’importante vittoria.
“ Non dovresti… tornare in campo?”, domandò Kurt con un sorrisetto, carezzandogli distrattamente i capelli dietro la nuca – David era sudato, ma non gli importava granché: era così piacevole stare stretto a lui.
“ Fuori non posso fare quello che voglio, fatina.”, borbottò il giocatore, lanciando un’occhiata verso l’uscita – l’ultima cosa che desiderava era attirare troppo l’attenzione su di sé e Kurt.
“ Fare cosa?”
Uhm…”, piegò le labbra in un mezzo sorriso poi baciò dolcemente il suo ragazzo. Il resto poteva aspettare e se qualcuno avesse osato disturbarli, beh: si sarebbe pentito amaramente di aver compiuto quell’errore.
“ Ehi voi due!”, ovviamente se a compiere quel madornale errore era Azimio, Dave poteva anche passarci sopra. “ La smettete di limonare?!”, sbottò il ragazzo di colore, distogliendo lo sguardo imbarazzato – ok, aveva accettato con molta fatica quella loro relazione, ma non era in grado di guardarli troppo a lungo: un po’ come con il sole.
“ Az… sparisci.”, ribatté Karofsky, non l’avrebbe preso a pugni ma nessuno gli impediva di costringerlo a smammare.
“ Dai Dave.”, Kurt si allontanò lievemente dal ragazzo con un sorrisetto. “ Azimio ha ragione. Devi uscire fuori con la squadra. Poi devi farti una doccia perché in macchina in queste condizioni con ci entri.”
Il difensore ringhiò in direzione del suo ragazzo, non voleva darla vinta né al cantante né all’amico. Ci aveva messo così tanto per riuscire ad avere quella relazione e a togliersi il peso del segreto della sua sessualità dalle spalle che ormai poteva fare quello che voleva e se il suo desiderio era quello di stare lì appoggiato al muro, stretto a Kurt, nessuno poteva fargli cambiare idea.
Ti aspetto fuori, D.”, esclamò Azimio, correndo di nuovo fuori.
“ Io non ci vado.”
“ Non fare l’idiota, Dave.”, lo rabbonì Kurt ridendo.
“ Non hai il potere di dirmi cosa fare o cosa non fare.”
“ Ah no?”, le labbra del più piccolo si piegarono in un sorrisetto malizioso.
“ No. Non hai alcun potere.”, ribatté più deciso David, anche se sapeva che non era propriamente vero – solo l’anno prima, quando lui faceva da guardia del corpo al più piccolo, Kurt era in grado di trascinarlo in ogni angolo della scuola solo con una parola.
“ Sai che è una bugia e per questo non insisterò.”, sorrise mellifluo il cantante, con aria di superiorità.
“ Sai che ti odio quando fai così, vero?”
Ti amo anch’io, Davey.”, ridacchiò Kurt rubando un veloce bacio al più grande per poi correre verso l’uscita, lasciando all’altro una bellissima visuale delle sue natiche fasciate dalla divisa dei Cheerio.
Dave, sospirò con un sorriso, e non poté far altro che seguirlo, sperando di avere dopo i festeggiamenti – e la doccia, ovviamente – un momento solo per lui e per la sua piccola fatina.




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