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Autore: Giulz95    12/05/2011    0 recensioni
"-Piove, eh?-
No, non piove, è un effetto speciale, idiota!...Ok. Chi ha parlato? Forse sto diventando matta, tutta questa pioggia...
-Ce l'ho con te, ragazzina!-
Mi giro ma non vedo nessuno. Così adesso, oltre al temporale, sono anche inseguita da un pazzo assassino.
-Chi è là?- Dico sfilandomi al volo un sandalo e puntandolo davanti a me. Che bella idea, Gio', così se le cose si metteranno male potrai sempre sperare stenderlo con una ciabatta!"
Dite voi se vale la pena di continuare.. a me non piace molto, quindi per ora è una One-Shot.. Bo, aspetto recensioni sia buone che cattive! XD
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tuono. Uno, due, tre, quattro... e un lampo. Accidentaccio, questa volta sono nei guai! Oltre al fatto che sono praticamente fradicia dalla testa ai piedi, dovrei essere a casa da circa un'ora. "Potresti chiamare i tuoi e farti venire a prendere, visto che le tue amiche hanno deciso di uscire proprio oggi, che piove come se qualcuno lanciasse secchiate dall'alto!" Sì, peccato che il mio telefono, nuovo di pacca e assolutamente fantastico si rifiuti categoricamente di accenderersi! Per non parlare poi di tutti i turisti Non-è-un-problema-mio ai quali probabilmente non frega un fico secco della situazione catastrofica in cui mi trovo, che non fanno nemmeno caso alla ragazzina infreddolitta sul ciglio della strada! Ma perché tutti io questi... Un altro tuono. Dannazione. Oh, scusatemi, non mi sono nemmeno presentata! Mi chiamo Giorgia, ho sedici anni e sono sotto la tendina di un bar, chiaramente chiuso, in pieno centro di Otranto. Eh già, perché questa città, la città del sole, del mare e del vento, in questo momento conserva solo il vento, e aggiunge un sacco di pioggia. Tanto valeva starsene a casuccia, no? Nella mia tranquilla Novara, sù in piemonte... MA NO! Veniamo qui a Otranto, veniamo a passare l'estate con gli zii, certo! Intanto quella che si beccherà una polmonite cronica sarò io, no?
-Piove, eh?-
No, non piove, è un effetto speciale, idiota!...Ok. Chi ha parlato? Forse sto diventando matta, tutta questa pioggia...
-Ce l'ho con te, ragazzina!-
Mi giro ma non vedo nessuno. Così adesso, oltre al temporale, sono anche inseguita da un pazzo assassino.
-Chi è là?- Dico sfilandomi al volo un sandalo e puntandolo davanti a me. Che bella idea, Gio', così se le cose si metteranno male potrai sempre sperare stenderlo con una ciabatta! 
-Sono qua sopra!-
Alzo lo sguardo tenendo ancora davanti il sandalo arancione. Da una finestra, un ragazzino abbronzato e con una testa di dred arruffati mi fissa ridendo. Certo, ride lui, stattene pure con quella faccia da ebete!
-No, non sta piovendo, sono solo effetti speciali!-
-Ok, allora non hai bisogno del mio aiuto- si gira per rientrare in casa. Ma dai!
-Aspetta!- urlo -Ti prego!-
-Sì?- dice tornando indietro continuando a ridere
-Ti... Scusami. Posso salire?- mi stringo nelle spalle e sfodero la faccia più "stile Heidi" che riesca a fare, sfoderando un sorriso a trentadue denti e sbattendo le palpebre.
-Beh... Io non ti conosco, ma dormire stanotte col pensiero che potrei aver provocato una broncopolmonite ad una ragazzina che va in giro in costume con questo tempo mi risulterebbe difficile. Sali, quinto piano.- mi sorride e torna dentro chiudendo la finestra.
Il portone si apre e io inizio a salire le scale... che chiaramente, data la mia fortuna, non finiscono mai. Arrivo in cima alla mia scalata e lo trovo sul pianerottolo mentre mi tende un asciugamano azzurro, che afferro subito e con il quale inizio a frizionarmi il capelli bagnati fradici.
-Ma tu...Ti fai...Cinque piani di scale ogni giorno?- Dico interrotta dal fiatone che mi è venuto.
-Veramente di solito uso quello- Sempre sorridendo mi indica con un cenno la porta rossa dell'ascensore, che evidentemente mi era sfuggita. Cavolo!
-Ecco.- La mia faccia è abbastanza eloquente, o vuoi uno schemino?
-Dai, entra- Mi apre la porta continuando a ridere.
Faccio un passo ma prima che possa mettere piede in casa sua lui mi blocca immediatamente.
-A-Ah! Le scarpe!- Non ci posso credere. Sono gocciolante, tremo e con il mascara colato sembro un panda, e lui vuole che mi levi le scarpe. 
-Non ti faccio già abbastanza pena?- Lo schernisco con un finto broncio.
-Certo che mi fai pena, sennò non ti avrei fatto entrare, ma non me ne fai abbastanza da lasciarti bagnare il pavimento!-
Lo fisso per un attimo negli occhi e spalanco la bocca, ma non trovando la risposta cercata mi sfilo i sandali ed entro con lui, a piedi scalzi.
-Vuoi una coperta? Inizia a fare freddino.-
-No, grazie... Ma ho bisogno di chiamare a casa. Posso?-
-Certo, vieni-
Lo seguo guardandomi intorno. Sono immersa nel lusso. Wow, questo tizio è davvero ricco per uno che porta i dred. Il locale è illuminato da una serie di lampadini incastrate nel soffitto e tutta la casa è decorata di oggetti stranissimi, come ad esempio il cane a grandezza naturale di ceramica che troneggia sul tavolo del soggiorno, oppure i vari ciondoli che penzolano per il soffitto. Mi porge il telefono e faccio il numero di casa. Dopo aver inutilmente tentato di spiegare la situazione a mia zia Lucia, le dico che tornerò non appena finisce di piovere e riattacco.
-Va tutto bene?-
-Sìsì, è tutto a posto- rispondo sorridendo. -Scusami, sono in casa tua e non sai nemmeno il mio nome.- allungo una mano verso di lui, che continuando a guardarmi negli occhi me la stringe -Mi chiamo Gio'-
-Alessio...Alex.- Dice lui stringendo con forza la mia. Ride. Probabilmente starà pensando che sono una cretina -Vuoi qualcosa da bere?-
-Abiti da solo?- Chiedo a mia volta osservando il soffitto e le mensole ricoperti di oggetti stranissimi.
-No, con mio padre. Ma lui ora è fuori per lavoro.-
-E che lavoro fa?-
-Il cuoco. Lavora sulle navi da crocera.-
-Ah, ecco-
-Cosa?-
-Tutti questi oggetti...strani. Li avrà presi nei posti dove è stato, giusto?-
-Sì, quasi tutti...-
-Vai mai con lui?-
-Ma quanto sei curiosa!- 
Ecco. Ho fatto l'ennesima figura da scema.
-Non sono curiosa! Mi piace conoscere la gente, tutto qui!-
-...Cioè sei curiosa-
-NON SONO CURIOSA!- 
-Allora sei semplicemente un'impicciona.-
La mia faccia in questo momento è impagabile. Vorrei proprio sputargli in un occhio, ma rischierei di finire di nuovo giù in strada a congelarmi.
-Pensala come vuoi- Abbasso lo sguardo sulle unghie e faccio spallucce. Lui si alza, va in cucina e mi lascia sola in soggiorno. Oh bene, che gentile. Ma dove sono finita? Cavolo! Ecco che torna con due bicchieri pieni di aranciata. Ok, mi rimangio quello che ho detto: è proprio un tesoro.
-Tieni, impicciona-
-Grazie, tipo sconosciuto che vive in una casa piena di cimeli e che dovrei ringraziare davvero tanto per avermi fatto salire a casa sua.-
Lui mi sorride inclinando la testa, poi beve un sorso di aranciata. Mmm...Bè, dai, è carino tutto sommato. Sì ha un po' l'aria del barbone con quei capelli, ma i capelli si possono anche sistemare. Oddio ma cosa sto dicendo? Oh, ha smesso di piovere!
-Oh, ha smesso di piovere!- Dico indicando la finestra -Allora io vado...-
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, abito qui vicino.- Bugia. Grossa come una casa, ma due passi non mi faranno di certo così male -Grazie, Alex- gli sorrido tentando di essere il più carina possibile. Poi apro la porta ed esco di casa, correndo giù per le scale. Quando esco dal portone il sole splende già nel cielo e l'aria profuma di asfalto bagnato dalla pioggia. mi dirigo verso il lungomare e inizio a tornare a casa, seguendo la spiaggia. La serata trascorre velocemente e, dopo una strigliata da parte di mia zia e un'ora passata a giocare a burraco, entro in camera mia, mi sdraio sul letto e mi addormento, chiedendomi se rivedrò ancora Alessio.
  
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