TRADIMENTO
Non gli restava più niente, nemmeno una piccola speranza. Tutto quello che andava fatto per vincere quella maledetta guerra era anche tutto quello che Castiel non avrebbe mai voluto fare.
Il tradimento –perché in fondo di quello si trattava, soprattutto nei confronti di Dean, che credeva in lui –non gli si addiceva. Ma c’erano dei problemi, grossi problemi, che solo Castiel poteva risolvere (questo si ripeteva fino alla nausea nella sua testa), e inoltre egli doveva tenere in conto solo il lungo andare, la stramaledetta prospettiva.
E, sebbene sapesse che nemmeno suo Padre avrebbe approvato, l’angelo non vedeva altra via d’uscita.
Così aveva stretto più forte quella cosa che gli pulsava in corpo, quel dilaniante senso di colpa, e in un secondo aveva preso la sua decisione. Abbandonare tutti, ogni rapporto che aveva pazientemente costruito nel tempo, e solo perché vincere la guerra era più importante di tutto il resto. Era più importante persino della sua stessa vita.
Nonostante il dolore e l’angoscia che gli bruciavano ogni fibra del suo essere, che lo distruggevano lentamente, ma con costanza, Castiel si era deciso a lasciarsi sfuggire tra le mani la sua esistenza, così come l’aveva conosciuta.
Non gli pesava molto la consapevolezza che Dean non l’avrebbe mai perdonato. Che non l’avrebbe mai capito. In ogni caso –pensava con amarezza, mentre un sorriso sardonico affiorava alle sue labbra –alla fine di quella triste storia non sarebbe nemmeno esistito per appassire nel rimorso e nel senso di colpa provocatogli dal disprezzo del cacciatore.
Poco gli importava anche delle lacrime che scendevano dagli occhi del suo tramite mentre lui, per nulla intenzionato a fermarle, si chinava sul volto di Dean che dormiva ignaro, per sussurrargli all’orecchio:
- Non saprai mai quanto ti ho amato, Dean.
FIN