Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: ellephedre    13/05/2011    14 recensioni
Super Usagi, come la terza serie di Sailor Moon (intitolata appunto Sailor Moon S, dove la S sta per Super). Raccolta di scene con lei e Mamoru come protagonisti.
1 - Studio, studio, studio! (tra l'episodio 92 e 93) - Sempre studio per la povera Usagi, secondo Mamoru.
2 - Il primo bacio? (puntata 94) - Mamoru non ricorda il primo bacio con Usagi?
3 - Ti voglio (episodio 98) - Tra sogni proibiti e piccole incomprensioni
4 - Compleanno (alla fine dell'episodio 102) - Il quindicesimo compleanno di Usagi.
5 - Usagi + Mamoru = Chibiusa? (episodio 104) - Davanti a Chibiusa Usagi si sente trattata da Mamoru come una bambina. O no?
6 - Il bacio dell'estate dei quindici anni (episodio 105) - Usagi va a trovare Mamoru di notte nell'albergo in cui lui lavora.
7 - Lovely Valzer (episodio 108) - Tra gelosie e I lov yu's
8 - Chi ha paura? (episodio 110) - Usagi ha paura per o di Haruka e Michiru? E Mamoru?
9 - Una lettera (dopo l'episodio 117) - Una lettera da Usagi per Mamoru.
10 - Grande (dopo l'episodio 120) - Usagi; volersi sentire piccola, essere grande.
11 - Vittoria? (dalla fine dell'episodio 125) - E' difficile sentirsi vincitori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le stelle Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Super Usagi!

Autore: ellephedre

Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.


7 - Chi ha paura?
All'interno dell'episodio 110, 'La tragedia'
Breve riassunto dell'episodio 110: Haruka e Michiru scoprono di avere i talismani. Le inners hanno scoperto la loro identità solo nell'episodio 109 e ne sono rimaste profondamente turbate. Per questa nuova scena di Super Usagi ho preso spunto da un momento in cui Mamoru, nell'episodio 110, esprime a Chibiusa la sua preoccupazione sul fatto che Usagi sia sparita dopo una chiamata di Haruka. La scena che ho descritto si svolge idealmente nel luogo in cui Usagi e Mamoru parlano della pazzia che Minako che vuole farsi rubare il cuore puro, all'interno dell'episodio 109.


Cerchiamo i talismani.
Li avremo anche a costo di sacrificare cuori puri.

Le briciole della crêpe si erano sparse tra le pieghe della sua gonna blu. Alcune erano cadute a terra, mescolandosi con la polvere dell'area giochi del parco. Non le aveva mai fatto tanta poca pena vedere del cibo sprecato: non aveva neppure voglia di mangiare la crêpe profumata di cioccolato che aveva tra le dita.
«Hanno paura...» disse e sentì di avere timore anche lei. Sarebbe mai riuscita a vincere la l'ostinazione di Haruka e Michiru?
Aveva sempre creduto che Uranus e Neptune fossero due guerriere testarde che facevano di tutto per apparire minacciose. Aveva imparato a conoscere un poco meglio Uranus e si era resa conto che Haruka e la sua compagna avevano buone intenzioni, proprio come lei e le altre. Se erano decise a ricorrere al sacrificio di persone buone, si era detta, era solo perché non avevano visto altra alternativa. Solo in due, da sole, poteva essere stato difficile per loro combattere come guerriere Sailor.
Aveva immaginato che Uranus e Neptune fossero due ragazze grandi - forse sui vent'anni - ragazze sole che si erano preoccupate per troppo tempo solo del loro dovere, dimentiche di cosa poteva offrire un'esistenza di pace e di quanto fosse preziosa.
Non aveva visto dietro i loro occhi severi la tristezza lontana dello sguardo di Michiru. Non aveva incontrato nel colore delle iridi determinate di Uranus il blu spento di Haruka, desideroso di calma e di una pacata dolcezza.
Uranus e Neptune erano diventate persone con un'identità nell'acquisire dei nomi, ragazze poco più grandi di lei. Michiru Kaiou amava la pittura, sapeva creare poesia con la passata di un pennello o l'arco di un violino. Haruka Tenou correva con la sua moto e con la sua auto, come se la vita fosse da affrontare ad alta velocità, piena di entusiasmo.
Usagi non capiva.
Non conosceva i loro motivi e non comprendeva la loro testardaggine, ma le facevano entrambi paura. Com'era possibile avere tanta passione, conoscerla da vicino, ed essere pronte a calpestarla in altre persone?
Come si poteva essere buone e allo stesso tempo... cattive?
La risposta era paura, no?
Dita attente strapparono un pezzo della sua 
crêpe. Mamoru se la portò alla bocca e sorrise.
Usagi si sentì meno sola: quando la vedeva molto giù, il suo Mamo-chan faceva cose buffe per farla ridere. Quando la vedeva preoccupata, come in quelle settimane, le proponeva progetti rilassanti, come quello di girare un po' per la città in cerca di luoghi sempre nuovi in cui passeggiare. Solo quel pomeriggio erano tornati in un posto già visitato: dal giorno prima, dalla scoperta dell'identità di Haruka e Michiru, lei aveva avuto troppi pensieri per la testa per pensare di svagarsi andanzo a zonzo per Tokyo senza meta.
Mamoru terminò di masticare e mandò giù come faceva spesso, deglutendo con un'eleganza misteriosa, quasi che il cibo non gli fosse nemmeno passato per la gola. Sembrava avere più fame di lei e Usagi gli passò la crêpe.
«Credo che sia così» le disse lui. «Hanno paura del Silenzio di cui ti ha parlato Tenou. Sono spaventate e per questo pronte a tutto.»
«Io devo fermarle.» Non poteva permettere loro di diventare delle assassine. Non voleva, si sarebbe sentita in colpa per sempre.
«E' possibile che non vogliano essere fermate.»
Lei si irrigidì. «Non dire così.» Nessuno poteva arrendersi in partenza.
Mamoru sospirò. «So che vuoi impedire che facciano male a degli innocenti. Ti aiuterò in questo, Usa, lo faranno tutte. Ma...» Le prese una mano e quando intrecciò le dita tra le sue, Usagi seppe che voleva proteggerla dalle proprie parole. «Potrebbero spingersi anche a farti del male se non stai attenta.»
Lei resistette all'impulso di allontanarsi. «No. Non le conosci, loro...» Certo, non le conosceva bene neppure lei, ma le conosceva: sapeva che non possedevano un animo nero. «Non lo farebbero mai.»
«A volte bisogna credere a quello che dice una persona.»
Usagi balzò in piedi. «Hanno paura, ma io non posso avere paura di loro!» Si voltò e quando incontrò l'espressione triste di lui sentì che condividevano lo stesso dolore. «Perché mi spingi ad arrendermi?»
Mamoru scosse la testa. «Voglio che tu sia prudente.» Cercò di distendere la bocca e il suo sorriso fu simile a quello di un momento preciso, un momento tanto lontano da essere quasi impossibile da ricordare con certezza. «Pensa a un cucciolo di animale» le disse.
Usagi rimase in silenzio e provò a seguirlo.
«Un animale selvatico. Se lo accerchi lui si stringe in un angolo. Se provi a tendergli la mano, ti graffia o ti morde. Lo fa per difendersi.»
«Sì» mormorò lei, senza comprendere.
«Anche da grandi rimaniamo tutti un po' cuccioli e come uomini e donne siamo selvatici a volte. Quando sentiamo che qualcosa a cui teniamo molto è in grande pericolo, possiamo diventare aggressivi.»
Distanti e minacciose, come Haruka e Michiru?
«In quei momenti bisogna avere tanta pazienza, Usagi. Penso che Uranus e Neptune siano brave persone: ciò a cui tengono tanto è la salvezza del mondo, non obiettivi personali.»
Esatto, come potevano essere cattive due persone così?
Mamoru annuì. «Se provi a fermarle senza dare loro il tempo di comprendere le tue ragioni, potrebbero farti del male. Sono disperate e disposte a sacrificare persone innocenti per i loro scopi; se le ostacoli non rimpiangeranno di aver fatto male anche a te.»
Non avremo rimpianti a prescindere da chi sacrificheremo.
Usagi sospirò. «Spero... che non si trovi alcun talismano nelle prossime settimane.» Se era come diceva Mamo-chan - ed era come diceva lui - l'unica soluzione era il passare del tempo. Se avesse avuto qualche settimana in più a disposizione avrebbe potuto tentare di far capire ad Haruka e Michiru che combattendo insieme le guerriere Sailor potevano salvare il mondo da sole, senza sacrificare alcuna vita umana.
«Avrai un po' di pazienza allora?»
Mamoru stava sorridendo come prima, quel sorriso un po' malinconico che le generava dentro tanta pena. Non le aveva più visto da quando...
Tornò a sedersi accanto a lui, sul palo di legno basso che sosteneva la composizione di casette, ponti e scivoli su cui si erano fermati a riposare. Non c'era nessun bambino in giro: minacciava di iniziare a piovere da un momento all'altro.
«Devi avere fiducia in me.» Gli prese un mano tra le proprie, tra tutte e due, per farlo sentire al sicuro. «Quando sarà il momento farò cambiare idea ad Haruka e Michiru, ma intanto... non correrò pericoli inutili.» Non ne correva mai, aveva sempre uno scopo degno di essere perseguito con tutte le sue forze, a costo di qualunque cosa. Era stato così anche quando aveva abbandonato Mamoru e il suo ultimo sorriso triste, là in quel castello scuro e lontano, al Polo Nord; là in quel tempo in cui lui era morto e lei gli aveva disubbidito, andando a combattere Metallia contro il desiderio che lui le aveva espresso in punto di morte.
Accarezzò il dorso della sua mano con un pollice. «Tu non vorresti, vero, che io scappassi di fronte a quello che devo fare?»
Sembrò pesargli tenere le palpebre aperte. Le chiuse. «No. So che non potresti mai perdonarti di non essere intervenuta.»
Esatto. Era una lezione che aveva imparato con la morte delle sue amiche, grazie al loro coraggio e alla loro forza.
Si sporse in avanti e strofinò la guancia contro la spalla di lui. «Non permetterò che le cose vadano male, Mamo-chan, perciò nemmeno a me o a te succederà niente. E' una promessa.»
Lui appoggiò la crêpe sul palo di legno, in un equilibrio strano e perfetto, e spostò una mano dietro la sua schiena. Non la abbracciò - non completamente - ma iniziò a far dondolare, piano, una delle sue code, come se la stesse suonando.
Usagi intonò un motivetto sciocco e stonato che si inventò sul momento.
Mamoru la lasciò fare. Continuò a muovere le dita e, di tanto in tanto, le sfiorò la spalla.
Usagi chiuse gli occhi e si abbandonò senza pensieri.
La paura non era per lei. Non era per Mamoru.
Non era per Haruka, né per Michiru.

FINE



NdA : una piccola scena frutto di ispirazione improvvisa. Scrivere della tristezza di Usagi nell'ultimo capitolo di 'Verso l'alba' mi è servito ;)
Grazie per essere qui a leggere e anche delle vostre parole, se vorrete farmi sapere cosa pensate di questo nuovo episodio di 'Super Usagi'.

ellephedre



   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: ellephedre