Titolo: Non ditelo allo sposo!
Autrice: Micky86 o Micky6277
Rating: Verde
Couple: Tomo/Vicki
Disclaimer: Non scrivo a scopo di
lucro e non possiedo i diritti sui 30 seconds to mars. La storia che
sto
scrivendo è di pura fantasia, ma mi sono ispirata e anzi ho cercato di
fare una
specie di parodia del programma tv “non ditelo alla sposa”, dal quale
ho preso
spunto anche per il titolo :P Buona
lettura !!
«Dannazione
Tomo, vuoi dirmi che ti prende?» Tomo guardò in cagnesco il povero
Shannon, che
stanco di discutere, lasciò andare dapprima il braccio del amico e poi
alzò le
mani al cielo in segno di resa.
«e va bene, se
non mi vuoi parlare non farlo, ma ti ricordo che abbiamo un tour da
finire e
sarebbe meglio se tra di noi non ci fossero problemi.»
«Dio, mi
sembra di sentire Jared…» gli rispose con tono afflitto Tomo.
«Beh, che ti
aspettavi… siamo comunque fratelli, qualcosa in comune l’avremmo… »
Shannon
tentò di ammaliarlo con uno dei suoi soliti sorrisi scemi, ma Tomo
abbassò lo
sguardo e scuotendo la testa si allontanò con passo lento da lui per
tornarsene
in camera sua.
Shannon, che a
detta sua, da sempre cercava di aggiustare i casini creati dal
fratello, era
tentato quella volta, di mandare tutto a puttane… il tour, la band e
magari
anche se stesso - infondo quelle ci
sapevano fare – pensò con amarezza in un attimo che svanì
all’istante. Si
sentiva furioso con il fratello e preoccupato per il suo futuro e per
quello
della band e così decise di smetterla di pensare a stronzate e di
andare a
parlare seriamente con Jared.
Arrivato
davanti alla sua camera bussò tre volte prima che suo fratello gli
aprisse.
Jared aveva gli occhi spenti, la faccia scavata per la troppa
stanchezza e
sembrava non reggersi in piedi, appoggiato com’era alla porta.
«che vuoi?» gli
chiese in tono duro.
«Cazzo Jared,
stai bene? Sembri un cadavere…»
«sono solo un
po’ stanco, tutto qua.»
«Beh, allora è
meglio se ripasso dopo… hai davvero bisogno di riposare.»
«di cosa
volevi parlarmi? Si tratta di lavoro?» Shannon esitò un attimo prima di
rispondergli. Conosceva bene il fratello e sapeva che se gli avesse
risposto di
si, questi non si sarebbe più riposato per correre a sistemare le cose,
ma se
gli avesse risposto di no, Jared avrebbe continuato a fargli domande,
perché
capiva al volo quando mentiva e perciò non avrebbe riposato comunque,
allora…
che fare? –Tomo però è anche un nostro
amico, per cui non si tratta solo di lavoro – pensò furbamente
Shannon, sperando
di potergli mentire, ma in quel istante Jared si schiarì la gola, per
ricordargli
che era in attesa di una risposta.
«NO!» disse
semplicemente Shannon, con un sorriso smagliante sulle labbra.
«Oddio, che è successo?
Gli strumenti non sono arrivati? Qualcuno sta male? Non c’è abbastanza
spazio
per mettere la triad sul palco?...»
«Cazzo Jared, prendi
fiato e soprattutto… lasciami andare… queste spalle sono grandi e forti
e
vorrei che rimanessero tali …»
«Scusa.»
«Così va
meglio.»
«Allora?»
«allora cosa?»
«Parla… che
succede?» Shannon sbuffò, ma alla fine capì che era inutile mentirgli e
andò
dritto al punto.
«Tomo è
scontento.»
«Cosa?!?»
«Tomo… il
nostro amico, il chitarrista della nostra band, il barbone croato per
intenderci.»
«So chi è
Tomo! Idiota!... ma perché dici che è scontento?»
«Ormai non
parla più con nessuno, si rifugia nella sua stanza d’hotel e non esce
nemmeno
per andare a bere una birra in qualche discoteca o pub. Sta diventando
uno
zombie e io credo… credo che beh, lui senta la mancanza di una vita…»
Jared non
disse nulla, si limitò a fissare il fratello freddamente, ma pareva
essersi
ripreso dopo questa notizia. Aveva ripreso un po’ di colorito e lo
sguardo,
anche se freddo e incomprensibile, era di nuovo vivo.
«Continua…» lo
esortò Jared.
«Beh, noi due
siamo abituati ad avere una ragazza per notte, a spostarci
tranquillamente da
un posto al altro come se non ci importasse dove siamo o perché siamo
lì, e non
fraintendermi, mi piace questa vita…» gli fece l’occhiolino. «ma per
Tomo, beh
lui non vuole una ragazza a notte, lui una ragazza ce l’ha e se la
vuole tenere…
non vuole andare fuori ogni sera perché tiene molto alla sua famiglia e
alle
sue amicizie e vuole trascorrere il suo tempo con loro, insomma… è da
una vita
che si è fidanzato con Vicki, ma ancora non è riuscito a sposarla a
causa del
tour e… ehi, ma dove stai andando?»
Shannon seguì
Jared dentro la sua stanza d’hotel e si sedette accanto a lui, mentre
cercava
di capire cosa stesse cercando suo fratello in internet.
«ehi, ma quel
sito… aspetta, vuoi… vuoi? Sei impazzito???»
«perché no? È
la soluzione perfetta. Renderebbe felice Tomo e una volta che sarà
felice lui,
noi riusciremo a finire il tour in santa pace… vedrai, ho delle idee
grandiose.» Cliccò col mouse su “yes” e sorridendo si mise le mani
dietro alla
nuca, compiaciuto per l’ottima idea che aveva appena avuto. Shannon
guardò con
aria pensierosa Jared, pensando che il suo piano sarebbe miseramente
fallito e
che come al solito, avrebbe dovuto raccogliere i cocci, tutto da solo,
ma
almeno, ci sarebbe stato da divertirsi…
***
Finalmente
Tomo poteva respirare l’aria di casa. Dopo mesi passati in giro per
l’Europa e
per l’America, finalmente avevano uno show a Los Angeles. Tomo non
vedeva l’ora
di potersi rilassare nel suo comodo salotto, in compagnia dei suoi
micini e
della sua bellissima fidanzata Vicki, che però, non sentiva da oltre
una
settimana. Era pensieroso, malinconico e aveva una sensazione orribile
che gli
invadeva la testa e il cuore. Il fatto che Vicki non fosse nemmeno
venuta a
prenderlo in aeroporto, lo rendeva ancora più sicuro dei suoi timori, e
ancora
più triste per trovarsi in una situazione scomoda che non riusciva a
capire
fino infondo, ma che doveva a tutti i costi affrontare. Mentre saliva
sul taxi
che lo avrebbe riportato a casa, venne distolto dai suoi pensieri da
una voce
grossa e profonda.
«ah, che bello
essere a casa.»
«Shannon, che
ci fai qui? Non torni a casa con tuo fratello?»
«preferisco
venire a casa tua, se non ti dispiace…»
«in realtà… mi
dispiace. Devo fare una cosa molto importante e… beh, tu sei di troppo,
senza
offesa, amico.»
«nessuna
offesa… amico. Comunque, Jared mi ha detto che devo venire con te.»
«Cosa? E per
quale motivo?»
«devo
obbligarti a vestirti in un certo modo, per… uhm, un servizio
fotografico.»
«stai
scherzando spero! Siamo appena tornati a casa e il concerto è domani…
oggi
dovevamo avere la giornata libera e io non ho intenzione di rinunciare
a tutto
quello che avevo programmato per uno stupido servizio fotografico!»
«Ma Jared ha
detto…»
«si fotta
Jared! Ne ho le palle piene. Lasciatemi in pace… per favore, almeno per
una
volta… lasciatemi un po’ in pace.» sembrava sconsolato e con il cuore a
pezzi e
Shannon fu sul punto di rinunciare a tutto e di dirgli la verità, ma il
taxi
dietro di loro si mise a suonare all’impazzata e capendo di chi si
trattava
alzò gli occhi al cielo, giusto un attimo prima di dare al tassista
l’indirizzo
di Tomo per accompagnarlo a casa sua, nel silenzio più totale.
Una volta
arrivati a casa sua, Tomo corse in giro per la casa per salutare e
riabbracciare la sua adorata Vicki, ma di lei non c’era nessuna traccia
e questo
lo sconfortò ancora di più. Prese il cellulare che aveva in tasca e
provò a
chiamarla, ma lei non gli rispose e lui si trascinò sul divano con il
morale
sempre più a terra.
«uhm, ho
controllato nel tuo armadio e non c’è niente di decente per questo
servizio
fotografico.» Tomo guardò l’amico in cagnesco, ma questi fece spallucce
e
fregandosene dei suoi sguardi gelidi, prese la valigia di Tomo e la
aprì.
«Shannon, ma
che diavolo stai facendo?»
«sto cercando
il vestito giusto per questo photoshoot…»
«e lo cerchi
tra i vestiti che ho usato durante i live?»
«beh sì,
infondo sono puliti e te ne serve uno fatto bene…» Tomo non riusciva a
credere
ai suoi occhi. Si sentiva uno straccio… il tour era massacrante e
infinito, la
sua fidanzata sembrava essere sparita nel nulla e i suoi amici, invece
di
lasciarlo libero di rilassarsi per un solo misero giorno, lo
obbligavano a fare
una cosa che non voleva. Iniziava a chiedersi che cosa avesse fatto di
male per
meritarsi tutto questo, ma alla fine, sempre più sconfortato ed
esausto, decise
di fare quello che gli chiedeva la sua band, infondo, non aveva nulla
da
perdere, a parte la propria pazienza.
«che cerchi
esattamente?»
«ahah,
TROVATO!» Shannon tirò fuori da una valigia, il vestito bianco che Tomo
aveva
usato durante lo show di Dallas e quest’ultimo sgranò gli occhi.
«non vorrai
che mi vesta così con questo caldo, vero?»
«perché no? è
per un servizio fotografico… non durerà molto.»
-al diavolo
– pensò Tomo, mentre prese dalle
mani di Shannon il vestito che avrebbe dovuto indossare per uno stupido
photoshoot.
«bene, ora
siamo pronti.»
«pronti? Ma se
io sembro un damerino e tu sei vestito come un’idiota!»
«ehi, questo
vestito mi sta molto bene e poi gli occhiali mi donano… non trovi anche
tu?»
Tomo preferì
non rispondere al suo amico, in quanto aveva il dente troppo avvelenato
per parlargli
educatamente. Vestiti uno da chierichetto e l’altro da sfigato anni
’80, con
dei pantaloni color cachi, tenuti su da una cintura marrone. Una
camicia
bianca, i mocassini marroni e uno stupido papillon a strisce blu,
bianche e
rosse, partirono insieme per il luogo del servizio fotografico. Una
volta
arrivati là, Tomo si chiese se fosse tutto uno scherzo di quel idiota
di Shan,
ma questi scese dal auto e lo invitò a seguirlo al interno del locale.
Appena
entrati Tomo si guardò in giro per guardare meglio quella sala vuota al
interno
del Hard Rock Cafè. Era bello poter visitare quel locale in totale
silenzio. Le
chitarre di Elvis Presley,
Jimi Hendrix,
Eric Clapton,
e Johnny Cash,
sembravano chiamarlo e chiedergli di suonarle. Si sentiva a casa e
stranamente
“protetto” in quel ambiente ricco di oggetti e abiti che erano
appartenuti a
persone che avevano reso grande la musica rock… quella che più di ogni
altra
amava.
«sei
bellissimo.» urlò una voce dolce ma acuta. Tomo si girò e rimase
felicemente
sorpreso nel vedere sua madre, ma si rabbuiò subito vedendola piangere.
Le andò
incontro e abbracciandola, le chiese dolcemente che cosa c’era che la
faceva
stare male. La donna lo guardò con una strana luce negli occhi e gli
sorrise.
«Non sono
triste, ma felice…» prima che avesse il tempo di chiederle qualcosa, i
suoi
fratelli e sua sorella Ivana comparvero alle sue spalle, tutti vestiti
in
maniera elegante ed impeccabile.
«Ma che sta
succedendo?»
«oh, lo
vedrai… lo vedrai presto…» gli rispose Filip ridendo. «Ora però
unitevi, che
voglio farvi una foto…. Fatta, grazie.»
«Aspetta Filip…
Unisciti alla tua famiglia, vi faccio una foto io…» Dopo che anche la
seconda
foto fu scattata, Tomo provò a chiedere spiegazioni, ma Shannon,
restituendo la
macchina digitale a Filip, gli rispose che non c’era tempo e spedì i
fratelli
di Tomo dentro una sala.
«è tardi…
dobbiamo iniziare.» disse prima di prendere sotto braccio Ivana per
accompagnarla al interno di quella sala. Mentre la porta si chiudeva
dietro di
loro, Tomo riuscì a sentire il pezzo iniziale di una delle sue canzoni
preferite, “Nothing Else
Matters”* dei Metallica e pensò che i ragazzi gli avessero fatto
come sorpresa, un concerto dei Metallica, ma visto che mamma Tonka
continuava a
singhiozzare e a sorridere e che erano tutti vestiti bene, scartò
quella idea
dalla sua testa e iniziò a preoccuparsi ancora di più. Dopo qualche
secondo
dalla partenza di Shannon e Ivana, sua madre lo prese per il braccio e
lentamente lo accompagnò al interno di una stanza piena dei suoi amici
più cari
e dei parenti suoi e di Vicki. Tomo sembrava un pesce fuor d’acqua, non
capendo
bene che stesse succedendo, ma quando qualcuno iniziò a cantare, si
accorse
amaramente che non c’erano i Metallica, ma un gruppo di ragazzi con dei
sorrisi
enormi e delle coreografie strane e a quel punto capì che erano i
ragazzi del
telefilm Glee. –cazzo, se Jared mi ha
fatto venire qua, solo per farmi partecipare ad un loro episodio, lo
ammazzo!-
pensò, indispettito Tomo, ma nemmeno questo spiegava il perché ci
fossero tutte
quelle persone ad accoglierlo con sorrisi e lacrime di gioia. Arrivato
davanti
a Jared che stranamente era vestito da prete, Tomo sgranò gli occhi e
fissò
prima la madre, poi Shannon che gli era accanto e infine il suo sguardo
incredulo, incrociò di nuovo gli occhi azzurri di Jared.
«ma che
diavolo sta succedendo?»
«non ti sembra
ovvio? È il tuo matrimonio.» Gli occhi di Tomo continuavano a rimanere
sgranati
per lo stupore e la canzone dei Metallica, cantata da un ragazzo con i
capelli
castani e la faccia da ebete continuava a fare da sfondo a quello
strano,
stranissimo sogno. –deve essere per forza
un sogno…- pensò tra sé e sé lo sposo, ma mamma Tonka gli prese il
viso tra
le mani e prima di andarsi a sedere lo baciò prima su una guancia e poi
sull’altra. Tomo si girò nuovamente verso Jared e sottovoce gli chiese
se era
tutto vero o se stava semplicemente sognando.
«ma certo
figliolo, è tutto vero… abbi fiducia in questa chiesa del rock e
lasciati
trasportare dall’amore che questi fedeli ti offrono.»
-ok, se spara
queste cazzate in modo così
serio, significa che sto davvero sognando.- pensò lo sposo.
Mentre il
ragazzo del cast di Glee cantava le parole, che più delle altre
piacevano a
Tomo, ovvero …
“Never opened
myself this way **
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters”
La porta alle loro spalle si aprì ed entrò una bambina vestita con un bellissimo abito rosa con la gonna a sbuffo, che lanciava per terra dei petali di rose rosa e bianche, ma la cosa, anzi, la persona che lasciò senza fiato Tomo, era quella subito alle sue spalle… Vicki. La ragazza, accompagnata dal padre, si fermò per un istante sulla porta e si lasciò guardare dal suo futuro marito. Era bellissima nel suo abito di tulle rosso, con un bustino ricamato in entrambi i lati e delle rose rosse applicate sulla gonna drappeggiata. Tomo non l’aveva mai vista con un abito simile ma era affascinato da quella visione. Mentre ella si avvicinava, si accorse che ora non era più il ragazzo con quella faccia stupida a cantare, ma era una ragazza con i capelli lunghi e castani e la bocca larga, che questa volta cantava una canzone che rendeva bene l’idea che lui aveva della sposa… “Isn’t she lovely”*** di Stevie Wonder e Tomo, non poté fare a meno di sorridere pensando a quanto fosse felice in quel istante. Quando la sposa lo raggiunse, il suo sorriso divenne ancora più grande.
«allora… come sto?»
«sei… bellissima… è solo…ah.»
«cosa?»
«beh, non sono abituato a vederti vestita in questo modo, però stai bene.»
«In effetti il vestito non l’ho scelto io, ma Jared, comunque, sono sempre io…» Vicki alzò leggermente la gonna per mostrare a Tomo gli anfibi che portava ai piedi e lui si mise a ridere di gusto.
«cosa? Non erano quelle le scarpe che ti avevo detto di indossare!» la rimproverò Jared.
«scusa Jared, ma almeno un po’ del mio stile lo volevo tenere…»
«oggi, per voi tutti sono il reverendo Joseph.»
«reverendo Joseph? Vuoi dire che sarai davvero tu a sposarci? »
«certo, ho preso i voti alla chiesa online di LA, giusto la settimana scorsa.» rispose lui, pavoneggiandosi.
«oh cavolo… ma perché non ti fai chiamare reverendo Jared?» gli chiese Tomo.
«beh, trovo sia più adatto questo nome al ruolo che sto svolgendo ora, comunque miei cari figliuoli, vogliamo iniziare?» Tomo prese le mani di Vicki tra le sue e la guardò dritta negli occhi.
«sei davvero sicura di volerti sposare qui? Ora? In questo modo?»
«Tomo, non mi importa dove siamo, chi ci sposa o che giorno è… per me la cosa importante è diventare la moglie del grande Tomo Milicevic…tutto il resto non ha importanza, se è quello che vuoi anche tu…»
«certo che lo voglio.»
«bene, allora iniziamo…» li interruppe il reverendo. «carissimi fratelli e sorelle, siamo qui riuniti oggi per unire nel sacro vincolo del matrimonio, quest’uomo e questa donna…» e mentre Jared continuava a recitare la parte che aveva così bene studiato, i due sposi non smisero per un solo istante di guardarsi dritti negli occhi e di promettersi amore eterno.
* per chi non sapesse che canzone è, vi invito ad ascoltarla -> http://www.youtube.com/watch?v=6P--1elQwRE
** traduzione:
"Non mi sono mai aperto così
La vita è nostra, e la viviamo a modo nostro
Tutte queste parole che
non dico
E nient'altro ha importanza"
*** se non sapete qual è la canzone, ascoltatela qui -> http://www.youtube.com/watch?v=Cp0Oh6Ckh1M