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Autore: MisaChii    14/05/2011    0 recensioni
La vita di un’adolescente è dura, soprattutto per Silvia: una ragazza piena di complessi, molto imbranata e… perdutamente innamorata di LUI. Peccato che tutto fosse così prima che conoscesse...Leggete per scoprirlo ;D.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 6 e mezza e come sempre mio padre mi urla nell’orecchio:” Silvia sbrigati altrimenti perdi l’autobus!” e io sbuffando scendo dal letto e mi dirigo verso il bagno. “Pronta” mi dico guardandomi allo specchio. Aspetto che mia sorella finisca di pettinarsi e andiamo alla fermata del bus. Non c’è nessuno solo il solito ragazzo, che sta sempre smanicato.
Arriva subito l autobus e facendo una pernacchia a mia sorella, come saluto , mi siedo sul primo posto disponibile. Vicino a me si siede un ragazzo sui 18 anni ha i capelli neri e gli occhi castani lucidi come se avesse pianto .Mi giro e fisso la mia immagine sulla finestra sono bionda riccia e ho quegli occhi verdi, ma anche castani come dice Sara, la mia migliore amica. Oggi il traffico è pazzesco, da strapparsi i capelli! Nel posto davanti a me, siede una vecchietta con gli occhi simpatici, che recita il rosario, “che bel passatempo” penso ridendo. “ E io come faccio ad arrivare in tempo a scuola con questo traffico!” urla il ragazzo con gli occhi lucidi accanto a me “ me lo chiedo pure io” mi lascio sfuggire. Il ragazzo mi squadra e io abbasso lo sguardo, mi sento così in imbarazzo! Finalmente il semaforo diventa verde, la mia fermata si avvicina sempre di più, ti prego vai più veloce penso tra me e me.
Scendo di corsa e prendo il secondo autobus. Cavoli è tardissimo, sono già le 8 .00, perché non esistono i supereroi? Così sarebbe tutto più semplice! Salgo sul bus e mi siedo molto velocemente. L’autista sta lì, seduto, a masticare la gomma. Vorrei tanto dirgli di sbrigarsi, non voglio fare di nuovo tardi a scuola, ma niente, non ho il coraggio. Dopo 5 minuti parte e arrivata alla mia fermata, scendo e corro come una scatenata. Giro a destra, poi a sinistra. Dai resisti ancora un po’ Silvia, ce la puoi fare, l’ultimo e sforzo ed è fatta!
Entro a scuola come una ladra, per non farmi vedere dalla preside. Sono già le 8. 40 , questa volta prendo l’ascensore, non mi va di fare tutte quelle scale, ho ancora il fiatone! Busso alla porta della mia classe, “indietro” sento dire. Apro la porta ed entro accostandola. “Loano sei in ritardo” dice la professoressa Medici , quella di matematica.
“I bidelli mi hanno fatto entrare senza problemi”
Ok allora siediti ed ascolta”, mi siedo vicino a Natalia e gli faccio un sorriso come saluto.
Alla fine della terza ora, suona la campanella della ricreazione. Esco, prendo una merendina alla macchinetta e mi appoggio sul termosifone. Federica , una mia compagna di classe, nonché amica di Carlo( il ragazzo che mi piace), mi inizia a parlare del suo weekend passato con Giorgio, il suo ragazzo, e delle svariate avventure avute con lui. A un certo punto passa Carlo e io arrossisco come una stupida. Federica mi fa l’occhiolino e mi prende per mano portandomi davanti a lui “ciao Carlo”
“ciao Fede”
“come stai? tutto bene?”
“si benissimo tu?”
“tutto a posto”
io mi sento fuori luogo e mi giro per andarmene “senti lei è silvia una mia amica ti andrebbe domani di uscire tutti e 3 insieme?” Io le do una botta dietro la schiena e gli mando uno sguardo di sfida.“si certo perché no!?” Esclama lui
“ Va bene davanti al gelataio Peppe?”
“Si benissimo” dice fede ridendo, lui mi sorride e si allontana.
“Federica tu stai male! Me lo potevi almeno chiedere!”
“Tanto mi avresti risposto di no”
La conversazione finisce là, non mi va di litigare, anche perché ora c’è il compito di diritto e tremo come una foglia.
Oggi mi sono svegliata mezz’ora prima, non voglio fare tardi a scuola e poi sono troppo agitata per l’appuntamento. Si certo non sto sola con Carlo, c’è anche fede, però è sempre una possibilità per conoscerlo meglio. Arrivata in classe, mi precipito subito da Natalia e le racconto dell’appuntamento.
”Ma a che ora vi vedete?” mi dice lei curiosa.
“Verso l’ora di pranzo intorno alle 14.30”.
Ce la fai ad andare a casa e cambiarti”.
“No, infatti io e fede andiamo all’appuntamento direttamente”.
“Cosa?”. E tu vorresti andare all’appuntamento con la tuta???”.
“E-m-m.. si “.
“Oh no! Stai scherzando spero, tu così non vai da nessuna parte ci penso io!”.
“Ma..”
“ Alla fine dell’ora ti presto la mia gonna e ti trucco!”.
“Ma guarda non è il caso davvero..”.
“Niente lamentele”, dice guardandomi dritta negli occhi.
Ora si che sono finita! Quando Natalia ti guarda dritta negli occhi, non puoi fare nulla, sono così celesti che ti pietrificano all’istante, come l’effetto che avevano gli occhi di Medusa sulle persone.
E’ appena suonata la campanella della seconda ora e Federica non è ancora arrivata, speriamo arrivi presto. Se non arriva che faccio? Ci vado lo stesso all’appuntamento? E che gli dico? Oddio perché a me?
E’ l’una e ventinove e tra un minuto suonerà la campanella. Natalia mi truccherà e mi metterò la sua gonna e poi che faccio?Che gli dico a Carlo?..
“allora Silvia andiamo? “ mi dice Natalia“Bhè veramente io..”
Natalia mi prende per il braccio, mi porta dentro il bagno e mi passa la sua maglietta scollata e una gonna jeans“
Natalia ma dai.. “.
“Mettili” mi urla.
Dopo 5 minuti esco e lei applaudisce! “Bene sei stupenda” “ ma non è troppo stretta questa maglietta?”le chiedo abbassando lo sguardo. Lei mi manda un’occhiata spaventosa e poi prende la trousse. Dopo circa 10 minuti sono pronta per l’attesissimo appuntamento. Natalia mi dà due baci sulle guancie e se ne và. Io vado sul luogo dell’appuntamento. Da lontano lo vedo. E’ lì ad aspettarmi anzi ad aspettare me e Federica (che non si sa che fine abbia fatto). Carlo si fa sempre più vicino. “Oddio! Calma Silvia, calma, calma, calma, “Ciao Silvia” io rimango lì in silenzio a fissare i suoi bellissimi occhi.
“Come stai?” mi dice avvicinandosi ancora di più.
“Tutto bene“, la situazione si sta facendo imbarazzante.
“Federica mi ha mandato un messaggio, dicendomi che è malata”.
“Si infatti oggi a scuola non c’era” dico velocissimamente.
“Ti andrebbe di andare a prendere un gelato?”.
“ Va bene” dico sorridendo
E’ passata circa mezz’ora e stiamo seduti su una panchina. Io rimango in silenzio ad ascoltare Carlo. Mi dice che gioca a calcio e che domani ci sarà una partita, la semifinale, poi che adora giocare a bowling e mi ha rivelato un segreto , ama cucinare ,diciamo che è l’uomo perfetto. “ E tu invece? Che mi racconti”mi dice mettendo in bocca una cucchiaiata di panna “ Io adoro leggere e disegnare, sono la mia passione. Ad un certo punto una marea di piccioni si dirigono verso il centro di Roma e senza che me ne accorgessi uno di loro mi aveva lasciato come dire.. un pensierino sulla testa. “No non ci posso credere”esclamo . Carlo inizia a ridere , a sbellicarsi dal ridere e io lo seguo poi prende un fazzoletto ma la situazione peggiora.
“ Guarda casa mia sta dietro l’ angolo quindi..” mi dice lui abbassando lo sguardo. Oddio che vuole fare? A casa sua? Di già? Non è troppo presto?Io guardo l’ora e sono già le 16.15
“No non posso, devo scappare, Ciao” .
Che opportunità!! Mannaggia a me e a quello che mi passa per la testa.
  
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