Go,
Baby,Go!
Mi
muovo come un leopardo, e intorno a me vedo solo un
mucchio di antilopi.
Antilopi
lente, intimorite e senza corna.
Dei
gran sacchi di merda che sperano di riempirmi di
piombo.
La
speranza è veramente l’ultima a morire?
E’
questa la domanda che mi sto ponendo nello stesso
momento in cui faccio fuori due uomini
con la mia sola mano destra.
No,
è tutta una cazzata.
Perché
quando i miei bei proiettili li colpiscono in
piena fronte la loro inutile speranza di sopravvivenza è
già morta da un pezzo.
Me
ne rendo conto dalla loro espressione.
I
loro occhi si sbarrano, le loro pupille sono dei
bersagli in piena regola.
In
una frazione di secondo, ne sono certa, mi implorano
di risparmiarli.
E
tutto questo senza nemmeno aprire bocca.
Troppo
tardi, bello.
Bang!
Sai,
avresti dovuto pensarci prima.
Bang,
Bang!
Voglio
dire, se tu fossi stato veramente così attaccato
alla vita, non avresti impugnato quella pistola contro di me.
Bang!
Guarda
me. Io non ho paura di morire.
Non
si tratta di coraggio … è che non me ne frega un
cazzo.
Sul
serio.
Sono
forse responsabile della vita di qualcuno?
No.
Qualcuno
mi aspetta, a casa?
No.
E
allora?
Bang,
Bang!
Fatevi
sotto, stronzi!
L’uomo
mi colpisce le braccia con il suo pesante manganello.
Dalla
mia bocca, ingenua e giovane, esce un urlo accompagnato da forti
singhiozzi.
“Non
piangere, sacco di merda!” mi soffia, sferrandomi un calcio
nella schiena.
Ormai
sono in ginocchio, e continuo a singhiozzare.
Perché
mi fanno questo?
La
mia adrenalina è a mille. E’ completamente
schizzata
via, ha raggiunto le Stelle.
Intorno
a me tutto ha un colore più vivido rispetto a
prima.
Il
mio corpo si muove da solo, senza che io lo guidi.
Come
una Danza Rituale imparata a Memoria.
Buttati
dietro quella macchina, schiva il colpo.
Adesso
alzati e mira bene il petto dell’Antilope.
Sono
attimi che durano secoli.
Bang!
Non
ho il tempo di metabolizzare quello che sta
succedendo, ma che importa.
Il
sangue mi pulsa nelle vene.
Riesco
a sentire l’odore di morte e agitazione.
E
questa è la mia Vita.
Sono
veramente incazzata nera.
Sì.
Sono
incazzata nera con voi, e con il vostro Mondo Rosa e
Zuccherato.
Andiamo,
belli.
Bisogna
essere ciechi per poter credere ad una balla del
genere.
La
pace? L’amore?
Puah.
Non
ci credevo nemmeno quando avevo 10 anni.
La
pistola è pesante.
Stendo
il braccio davanti a me e chiudo un occhio.
La
lattina è bianca, e ci ho disegnato sopra un cerchio nero.
Mi
concentro per tenere il braccio fermo e disteso.
Alla
fine premo il grilletto.
Il
rinculo è forte, e casco e per terra.
La
lattina è ancora lì, non l’ho neanche
sfiorata.
Dai,
Rebecca, impegnati.
Due
uomini cadono sotto i miei colpi. Le voci concitate
dei loro compagni sono un fastidioso ronzio nelle mie orecchie.
E
a loro io dico : “Preparatevi”.
Preparatevi,
perché nessuno vi salverà il culo.
Bang!
La
ragazzina con le ossa rotte e schiacciata al suolo ha
imparato la sua lezione.
Bang,
Bang! Fuori Due!
Non
esiste Denaro che non mi possa comprare.
Fuori
Uno!
Né
Religione che mi possa fermare.
Bang! Bang!
Go, Revy, Go!
E
io perchè mai dovrei dire che mi dispiace?
Sangue,
urla, colpi di pistola. Sembra un Valzer.
Per
me E’ un Valzer.
Uccidere
mi diverte. Io sono fatta per questo.
Niente
mi puo’ fermare, niente mi puo’ cambiare.
E
se c’è gente che la pensa diversamente, beh,
dovranno
farsene una ragione.
Intanto
io uccido.
Finchè
la merda mi si para davanti, io la elimino.
Con
o senza il consenso del Perdono e della Devozione.
Che, per me, possono anche baciarmi il culo.
Bang,
Bang!
L’ultimo
bersaglio è morto.
Sento
un sorriso incresparmi le labbra. Mi aggiro tra i
cadaveri, cercando chissà che cosa.
Ma
è davvero finita così presto?
Che
peccato, cominciavo a divertirmi.
Pazienza.
Vorrà
dire che mi sfogherò con qualche rissa allo Yellow
Flag.