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Autore: Ikuma    15/05/2011    0 recensioni
E' la storia di una ragazza e di un uomo innamorato.
La storia di quella ragazza, Charlotte, e di quel uomo, il Marchese di Birmingham, e di ciò che quest'ultimo farà pur di conquistare lei e il suo cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.

Londra, Westminster, 1800

Laddove sorgevano gli alberi tramontava un’enorme arancia matura.
Qualche nuvola grigia e rosa , qua  e là,copriva il cielo arancio-rosa che dominava su Londra.
Il riflesso del grosso frutto sul Tamigi. Charlotte era affacciata dalla terrazza con il suo bel vestito blu a campana con pizzi ovunque. I capelli rosso ramato, raccolti in una semplice acconciatura, contrastavano con la pelle pallida. I lineamenti del viso erano delicati quanto la pelle diafana e le labbra irresistibilmente carnose. Anche gli occhi cupi contraddicevano l’esangue carnagione della nobile diciottenne, figlia del Duca e la Duchessa di Westminster.
Il terrazzo si affacciava sul maestoso giardino ornato da una moltitudine di fiori e da un’imponente fontana tempestata da uccellini. Charlotte li guardava con sguardo perso. Appoggiata, alla balconata a schiena dritta, sottolineava le curve del suo corpo perfetto coperto dall’impalpabile tessuto dell’abito.
Il profilo era perfetto come tutto il resto. La dolce curva del seno, il lungo collo, il nasino perfetto e la fronte ampia. Fece un sospiro profondo e rientrò nella biblioteca dalla portafinestra. Vide aprire la porta della stanza da un valletto e davanti sua madre. Si nascose immediatamente sul terrazzo sentendo poi altri passi entrare nella stanza.

Sua madre, la Duchessa di Westminster, diventò Duchessa dopo che suo padre le lasciò, sparendo con la prima sgualdrinella trovata su un marciapiede, dichiarando, nella lettera lasciata alla madre, di essersi innamorato e di voler lasciare tutto a lei per seguire il vero amore.

«Mi dica, Marchese, ha già scelto la data? Ma soprattutto, ha avuto il coraggio di chiederlo?»
Chiese subito la Duchessa con noncuranza, tintinnante e eccitata.
Sentendo la madre probabilmente parlava con il Marchese di Birmingham che era l'unica compagnia non che meno il fidanzato di Charlotte non per sua scelta. Se quei due hanno da chiacchierare soli soletti, c’è qualcosa di sospetto. Concluse lei.
«Sinceramente, Vostra Grazia, non mi interesso al giorno, perché per quanto mi riguarda potrebbe avvenire anche ora in questo luogo e momento. Il coraggio non mi manca, ma ho paura di ciò che potrebbe fruttare dentro Charlotte. Ho il terrore che potrebbe spaventarsi oppure andare in confusione e darmi una risposta negativa. Vorrei che accettasse la mia proposta di matrimonio, mi capisce, Vostra Grazia? » Rivelò il Marchese con voce frustrata.
Anche se la voce era fievolmente sofferente, Charlotte sentiva sempre un brivido invaderle il corpo quando la sentiva.
«Ma son già passati ben quattro anni, Marchese, com’è possibile che Charlotte possa negare la sua proposta? » Chiese la Duchessa con un tono di preoccupazione. «Voi , Marchese, siete l’uomo che ogni donna, di ogni classe sociale, desidererebbe avere al proprio fianco. Siete bello,ricco e affascinante. Ho saputo che avete fatto strage di cuori in questi ultimi anni. Trovo impossibile che mia figlia possa avere paura, ma soprattutto non sentirsi affascinata da voi.» Aggiunse in tono deciso.
«Vi hanno informato bene, Vostra Grazia, ma il discorso non è questo. Il problema consiste in Charlotte. E’ una ragazza molto riservata, non le piace il contatto con l’altra gente. Ama stare con se stessa e la maggior parte delle ore la passa a leggere, scrivere, cavalcare e fare passeggiate in carrozza nei parchi. Tutto questo in compagnia di un  solo valletto o della sua badante. Quante volte, invano, ho invitato Charlotte a passeggiare coi cavalli, sapendo quanto le piaccia, senza mai ricevere una risposta positiva, Vostra Grazia? » domandò il Marchese.
La Duchessa rimase in silenzio tenendo il volto tra le mani. Alzò poi la testa sospirando e guardando fisso negli occhi il Marchese:
«E’ colpa mia… » Infine disse.
«Non dica così » Aggiunse immediatamente il Marchese «Sono convinto che a Charlotte basterebbe poco per ritornare come quando era una bambina felice » Concluse.
«Io vorrei solo che la sposaste, Marchese. Anche se la sua risposta potrebbe essere negativa, la sposerete in qualunque modo! » Si rivolse, la Duchessa, al Marchese con voce alta.
«Ma, Vostra Grazia, non credo che questa sia la soluzione giusta..» cercò di ribattere il Marchese.
«Niente da discutere, Marchese, Charlotte non scapperebbe mai di casa, quindi non ci sono problemi anche se dovesse contrariarsi all’idea! Si farà come è stato deciso e..» La Duchessa venne interrotta da un grido proveniente dalla finestra spalancata, da dove entrava la luce quasi spenta della sera.
«No! Io non voglio sposare un uomo che non amo! » Gridò Charlotte dalla portafinestra.
«Charlotte! Come vi permettete di usare questo tono con vostra madre?! » domando in tono aspro la Duchessa sbigottita.
«Non me ne interesso, madre! » disse la ragazza con occhi colmi di lacrime «Sposerò solo l’uomo che amo! E per quanto possa essere bello,ricco e affascinante il Marchese, non mi importa nulla di lui» Finì per dire a denti stretti.
Un gemito fece, il Marchese, sentendo pronunciare da Charlotte quelle parole e prima che una delle due potesse aggiungere qualcosa si intromise nella conversazione «Signore, scusate la mia invadenza ma devo congedarmi» Fece un lieve inchinò e quasi scappò dalla biblioteca.
«Charlotte dovreste vergognarvi! Sto facendo tutto ciò per il vostro bene! » la rimproverò la Duchessa.
«Io dovrei, madre? Quale felicità,poi? Per 8 anni non sono mai più stata felice e pensate che sposare un uomo che non amo, per quanto possa essere bello, possa agevolare la mia situazione? So benissimo che agevolerebbe la vostra, invece. Conosco le vostre intenzioni e vi disprezzo più di prima» Conclusa la frase scappò da quella stanza andando a rifugiarsi nella sua. Lasciò la Duchessa, infastidita, dentro quel posto ormai  lievemente buio.

Accucciata sul suo letto, Charlotte, piangeva sofferente. Soffriva perché il Marchese non era ciò di cui aveva bisogno, anche se dopo tutti quegli anni aveva cercato di convincersene. Soffriva perché avrebbe voluto amarlo e magari essere amata, ma il Marchese, escludendo le sue poche giornate libere, non era mai stato veramente interessato a lei. Non riusciva a spiegarsi tutte quelle parole pronunciate da lui sul fatto di volerla sposare in qualsiasi situazione, non riusciva nemmeno a spiegarsi perché fosse così preoccupato per lei. Sapeva però il motivo per cui sia sua madre che lui volevano che Charlotte lo sposasse. Era per il denaro. E perché lei avrebbe dovuto essere la merce di scambio?
Pianse, pianse fino ad essere esausta, finché gli occhi le diventarono pesanti e cadde in un sonno senza sogni.

  
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