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Autore: Free soul    15/05/2011    6 recensioni
Una cena casuale in un bel ristorante può rivelarsi essere la cosa migliore che ti sia mai capitata.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luuuunga one-shot,...forse era meglio se la dividevo in capitoli, ma non è un granche come trama, anche un pò inutile,ma avevo voglia di scrivere qualcosa...buona lettura! E buona domenica...






Erano passate circa tre settimane dalla rottura con Josh quando la detective Beckett si decise ad accettare un appuntamento al buio che Lanie gli aveva organizzato.

Non era particolarmente entusiasta della cosa, soprattutto ora che aveva altro per la testa: la morte di Royce, la lettera che gli aveva lasciato, il caso di sua madre che ancora la tormentava.

Ma per una sera decise di lasciarsi indietro tutto, e di accettare l'appuntamento.

In centrale aveva lasciato gli altri al lavoro su un caso non troppo complicato, senza dire il motivo della sua uscita anticipata. Quando Castle gli chiese cosa aveva da fare di così urgente lei inventò una scusa.

Non sapeva bene perchè non gli aveva detto la verità...cioè, lo sapeva, ma preferiva non ammetterlo a sé stessa.
Così si diresse al ristorante.

Indossava un vestito nero e delle scarpe col tacco rosso, l'outfit che aveva concordato con l'uomo al telefono per riconoscersi.
Allungò il collo per cercare una giacca di tweed grigia e una cravatta scarlatta.

Trovato il suo accompagnatore si sedettero al loro tavolo.

L'uomo, nonostante la giacca di tweed , si presentava bene.

Era più grande di lei ma nonostante tutto un bell'uomo, con l'aria intelligente.

-Allora Kate, devo farti i complimenti, sei davvero bellissima, devo ringraziare Lanie!- disse l'uomo porgendole il menù.

-Grazie, Vincent. Allora dimmi, Lanie non mi ha detto di cosa ti occupi-

-Sono un psicologo-
“ora si spiega l'abbigliamento”pensò kate, ma disse – davvero? Accidenti! Un lavoro interessante-

-Abbastanza, sì...il problema è che quando la gente lo scopre tenta di estorcermi una seduta gratis...buffo, considerato che tutti pensano che andare dallo strizzacervelli significa essere pazzi- continuò l'uomo con un sorriso.

-Sono sicura che non è così,a volte la gente ha solo bisogno di parlare- disse Kate sorridendogli in risposta.

- Dillo al mio paziente che crede di avvertire le onde radio aliene di Giove!- replicò lui ridendo

- Ma è pazzesco! Tutti sanno che su Giove non c'è vita! Probabilmente provengono da Marte...- replicò Kate, unendosi a lui nella risata.

- allora, Kate, non prenderla per una seduta dottore-paziente, ma come va la vita? Com'è il lavoro della detective?- chiese l'uomo dopo che ebbero ordinato alla cameriera.

- Appagante, difficile certo, ma mi soddisfa. Ora mi psicanalizzerai dicendomi il perchè della mia scelta di un lavoro maschile?- chiese Kate bevendo un sorso d'acqua. Si sentiva stranamente a sua agio in quel momento, sensazione rara ad un primo appuntamento.

- Certamente no! Non mi permetterei mai! Anche se ammetto che è difficile capire così bene la natura umana, soprattutto in certi momenti...ma è un fardello che sono disposto a portare- scherzò lui

- Oh beh, buon per te!- rise della sua modestia Kate

- Anche se posso dirti una cosa? È meglio torgliersi il cerotto subito- si fece serio lui

- Certo- rispose Kate sorpresa dell'improvviso cambio di tono.

- Pensi di prendere il dolce qui? Perchè conosco una pasticceria qui vicina aperta tutta la notte che fa dei dolci spettacolari!-
Risero insieme.

La serata procedeva incredibilmente bene, chiacchieravano allegri e ridevano come se si conoscessero da molto tempo.

Kate si scordò quasi dei suoi problemi, fino a che non aprì la borsa per prendere un fazzoletto, allora la vide: la lettera.

La portava sempre con sé, non facendola notare a Castle ovviamente, ma tenendosela vicina.
Non era solo un foglio con scritte le ultime parole che Mike le aveva rivolto, era anche la prova di una cosa che la tormentava da troppo tempo, una cosa che si era ripromessa di affrontare prima o poi.

Ma non quella sera.

Forse.

- Kate, tutto ok?- chiese Vincent vedendo la sua espressione mentre guardava qualcosa nella borsetta

-Come? Oh, sì certo...non è niente di importante, solo una cosa che mi tormenta da un pò- disse lei sorprendendosi di sé stessa per la confessione
- Davvero? Ne vuoi parlare?-

- Beh, ecco...insomma, ok... il mio mentore è morto da poco, assassinato. Eravamo molto amici e prima di morire mi ha lasciato una lettera- confessò lei.
- E' terribile, mi dispiace. Vuoi parlarne? Sono bravo ad ascoltare, deformazione professionale-

- il fatto è che una cosa del genere non me l'aspettavo, non così in fretta almeno. So affrontare la morte , purtroppo è una delle cose che mi rende brava nel mio lavoro, ma leggere le sue ultime parole rivolte a me...sai è come se lui parlasse e io non potessi replicare. Ha detto alcune cose che mi hanno colpito, cose di cui non posso parlare con le persone che conosco perchè non mi saprebbero dare risposte obiettive.-


Kate continuava a parlare, scordandosi quasi della persona che aveva davanti.

-Insomma, l'ultima volta che ci siamo incontrati lui ha conosciuto il mio partner, che in realtà non è proprio il mio partner, non è della polizia, comunque....e in questa lettera mi dice che ha notato che tra noi due c'è qualcosa, qualcosa di reale...ecco, qui c'è il problema...lui ha visto qualcosa che forse esiste o forse no...insomma magari i sentimenti ci sono, ma una donna può davvero farsi guidare solo dai sentimenti? Io non sono brava a farlo, anche perchè spesso farsi guidare dal cuore ti porta a sofferenza ancora più forti quando arriva il momento di dirsi addio....E poi quest'uomo è stato sposato due volte! E non sono ancora sicura del motivo della fine dei suoi matrimoni...è stato mollato o ha mollato lui? E se è stato mollato perchè? E se poi scopro che tradiva le sue mogli, come mi sentirei? Non potrei mai fidarmi di un uomo del genere!...in più praticamente lavoriamo insieme, il che è controproducente, senza parlare di cosa direbbero i nostri colleghi in quel caso....-

Kate si fermò. Aveva lasciato che il fiume di parole scorresse senza pensare alla persona che aveva davanti.

Era ad un appuntamento con un uomo.
E gli aveva parlato di un altro.
E lui la fissava stupito.

…...........................Passarono alcuni attimi prima che Kate ricominciò a parlare.
-Oddio scusa! È incredibile che ti abbia davvero detto tutto questo! Sono mortificata, non mi succede mai!- disse Kate imbarazzata.
- Non c'è problema. Ora capisco un po' di cose in effetti....certo sentirti parlare di un altro ad un appuntamento non è il massimo che posso chiederti ma non posso dire che non mi capiti mai...come ti ho detto: deformazione professionale.- rispose lui comprensivo.
Ma Kate era rimasta bloccata alle parole di poco prima.
-Che vuol dire “capisco un po' di cose”?-

-come scusa?- chiese lui
- Hai detto che capisci più cose di me, quali cose?-

- oh, beh....ecco tu sei una bella donna, intelligente e sicura di sé. Di solito le donne della tua età con queste caratteristiche sono sposate o come minimo fidanzate, tu invece no. Fai un lavoro duro, questo vuol dire che ti piacciono le sfide,e dal tipo di lavoro che fai si capisce che odi le ingiustizie, che vuoi che il mondo segua le regole alla perfezione. Se spostiamo queste premesse su di te, posso dire che hai paura dell'amore, che hai paura di rimanere scottata perchè in passato hai sofferto molto e che pretendi da te più di quello che pretendi dagli altri. Hai un tipo di persona che pensi sia adatto a te, e se senti di provare dei sentimenti per qualcuno che pensi non sia il tuo tipo decidi di sopprimerli.

Ma non consideri una cosa, Kate, se trovi una persona che rispecchia i tuoi canoni e fingi per tutta la vita di essere felice con questa persona quando non lo sei, questo significa accontentarti. E dal tuo profilo posso dirti con certezza che tu non sei il tipo di donna che accetterebbe di accontentarsi, per questo saresti in una sorta di limbo: da una parte sei legata ad una persona che è perfetta rispetto ai tuoi principi, dall'altra ti odi perchè non hai preteso il massimo da te stessa, come fai sempre, e ti sei accontentata di qualcuno non realmente adatto a te. -



Ora era Kate quella ad essere sorpresa.


-Capisco- disse lei fissando il suo piatto, riflettendo sulle parole dell'uomo – questo è il primo appuntamento più strano a cui sia mai andata-ammise lei.
- Già, a chi lo dici...- scherzò lui chiamando il cameriere – direi che è ora di andare...-

- Cosa? Ma non sono neanche le nove- disse lei

- Già,ma penso che dovresti concludere la serata con qualcun'altro, e lo sai bene. Ma dato che non hai il coraggio di farlo tu, questo passo, lo faccio io per te....ci può portare il conto, per favore?- disse rivolgendosi al cameriere.

- Non ho mai detto di essere innamorata di lui- disse Kate
- Fidati, nessuna donna si da tanta pena per un uomo se non ne è innamorata-

Il cameriere portò il conto all'uomo, che si mise a fissarla.
- che c'è?- chiese Kate
- Sono 60 dollari per la cena o 80 per la seduta...- disse lui.
Kate lo guardò sorpresa.

-Sto scherzando...ma senti, questo è il mio biglietto- le disse allungandole il biglietto da visita – se qualche volta hai voglia di fare due chiacchiere, chiamami, a pagamento ovviamente, non sono sempre disposto ad offrire la mia consulenza gratuitamente- le disse lui sorridendo.
-Non ho bisogno di uno psichiatra, non ho quel genere di problemi, e comunque posso parlarne con delle amiche...-
- Chi è che diceva che a volte le persone hanno solo bisogno di parlare?con me potrai sempre ottenere un parere obiettivo.E poi se certe cose si potessero confidare alle amiche, il mio lavoro non esisterebbe-


Quella sera Kate si ritrovava a camminare pensando a quella stranissima serata. Era cominciata talmente bene che aveva quasi creduto che quell'uomo fosse giusto per lei, ma ripensandoci, capì che la cosa che più l'aveva colpita era la sua capacità di capire le persone, capacità difficile da trovare negli uomini, ma non c'era molto di più tra loro. Sicuramente non c'era stata l'attrazione giusta per poter cominciare una storia. Ma le sarebbe piaciuto averlo come amico, come confidente. Raramente si trova qualcuno disposto ad ascoltarti, le persone tendono tutte ad essere egocentriche.

Improvvisamente si trovò sotto casa di Rick. Che avesse programmato di andare lì o ci fosse capitata per caso non sapeva dirlo, ma per la prima volta sentiva di poter fare quel salto che le avrebbe cambiato la vita.
Salì fino all'ultimo piano, arrivò alla porta e suonò il campanello titubante. Aveva deciso che appena Castle avrebbe aperto la porta l'avrebbe baciato, senza parlare, sensa pensare, lasciandosi semplicemente andare.

Solo in quel momento avrebbe capito se erano fatti per stare insieme.
Sentiva dei passi avvicinarsi, vide la maniglia abbassarsi e infine la porta aprirsi e...


-Alexis! Ciao!....è bello vederti!...ehm senti c'è tuo padre per caso?...-disse la detective sentendo una tonnellata di mattoni che gli cadevano addosso. In quella casa non abitava solo Castle, è vero.
- Ciao Kate, no mi dispiace, è ad una festa di beneficienza, vuoi entrare?- le rispose Alexis leggermente confusa.
- No,no, tranquilla, era solo per il caso...- le disse Kate. Alexis la guardò ancora più confusa, notando l'abbigliamento.

-ehm, ok, ci vediamo, allora. Buonanotte-le disse lei prima di congedarsi da quella casa.

Forse era meglio così. Quella sera era ancora troppo confusa per buttarsi in certe situazioni, pensò mentre camminava verso casa sua.

Non era prudente lasciarsi andare in quel modo, magari venendo poi rifiutata. Nel momento giusto avrebbe saputo cosa fare...magari nel giro di qualche giorno, o settimana, il destino avrebbe fatto il suo corso e.....aspetta...ci stava ricascando! Stava di nuovo per mettere da parte i suoi sentimenti, lasciando andare l'uomo che amava!
Cominciò a trafugare nella sua borsetta alla ricerca del cellulare.Digitò il numero velocemente e aspettò che l'uomo rispose.
-Pronto?-
-Sono Kate-
-Non aspettavo una telefonata...-
-Lo so...senti...ho bisogno di parlarti...-
-Ok...domani ho un buco a mezzogiorno, se vuoi venire lo tengo libero per te.- rispose Vincent
- Grazie!il fatto è che ci sto ricascando- disse Kate

-Come?-
-Niente, ne parliamo domani!- disse Kate prima di agganciare.

Sospirando, chiamò un taxi.

Ce l'avrebbe fatta, ora ne era sicura....era più vicina alla felicità di quanto immaginasse.









Fine

Spero vi sia piaciuta. Non è un granchè a romanticismo, ma non è la giornata ideale per quello...

il titolo e l'idea (davvero generale) della storia è presa da un famoso film,magari era il caso di dirlo...ma davvero mooolto in generale, giusto l'idea base.

Commentate!

Namaste.



   
 
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