The man behind blue eyes ~
There is no life I know to compare with pure
imagination.
Il signor Wonka ha gli occhi grandi e azzurri, come quelli di un
bambino.
Charlie non ha
mai visto un adulto così. Per un istante lo osserva, mentre lui stringe
forte la mano a nonno Joe, e non saprebbe dire cos’ha di diverso, ma è sicuro che qualcosa
ci sia.
Magari è
solo quel sorriso sognante. O il suo modo di guardare le persone – come
se guardasse altro, qualcosa che non
appare alla superficie.
Magari è
solo che, in fondo, lui è il
signor Wonka, il proprietario della fabbrica di
cioccolato più importante al mondo, la fabbrica dei sogni...
E il signor Wonka poi si volta e sorride direttamente a lui, a Charlie,
dandogli il benvenuto in quel sogno ad occhi aperti. E ancora una volta
è come se guardasse al di là, come se neanche fosse lì. Come
se ci vivesse, dentro quel sogno,
annoiato dalla realtà di tutta questa gente urlante intorno alla sua
fabbrica.
Charlie non
è sicuro di capirlo, quell’uomo strano, dall’aspetto
simpatico e i vestiti sgargianti. Non sa niente di lui.
Ma il signor Wonka ha gli occhi grandi e azzurri come quelli di un
bambino: forse è per questo che sembra vedere così lontano.
[ 200 parole ]
Spazio
dell’autrice
Sì. Provo un amore incondizionato per la versione del
1971 di questo film. Ed era da tanto che volevo scriverci su, perché –
senza nulla togliere a Johnny Depp, bravo oltre ogni dire – Gene Wilder
è per me il Willy Wonka per eccellenza, e perché è stato lui a
farmi innamorare di questa storia al punto da spingermi a leggere il romanzo.
Questa breve riflessione di Charlie nasce così, senza
alcuna precedente ponderazione da parte mia; mi andava di pensare a Willy Wonka e l’ho fatto. Spero solo di aver reso un po’
di quello che mi trasmette, nelle vesti di Wilder, con i suoi adorabili occhi
azzurri. ♥
Il verso iniziale è tratto dalla canzone Pure imagination
del film, mentre il titolo è adattato da Behind blue eyes degli
Who.
Hope you like it.
Aya ~