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Autore: Aliceclipse    16/05/2011    7 recensioni
“Vuoi una mano?” Esclamò il mio fratellastro, mentre io, inevitabilmente, arrossivo in modo violento, in parte per il peso del ragazzo, in parte per l’imbarazzo.
Certo, ritrovarmi Blaine tra le braccia non era poi così fastidioso, se non pensavo al fatto che sembrava stesse per vomitarmi addosso da un momento all’altro. Dovevo proprio amarlo tanto.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la mia prima shot Klaine. Non è la prima volta che ne scrivo una, ma non avevo mai scritto su loro due in particolare. Vi avviso, non è assolutamente niente di speciale, e accetto anche commenti negativi. Sono molto critica nei miei confronti, per ora vi dico solo questo, visto che non voglio annoiarvi. La canzone è "Like a Prayer" di Madonna, e la shot.. beh, lo scoprirete. Spero solo che non sarà un completo disastro, come invece credo che sia.

Buona lettura, almeno spero.

 

 

It's like a dream, no end and no beginning.

You're here with me, it's like a dream..

Let the choir sing.

When you call my name, it's like a little prayer.

I'm down on my knees, I wanna take you there..

In the midnight hour I can feel your power,

Just like a prayer, you know I'll take you there.

 

 Con uno sforzo non indifferente, afferrai Blaine appena in tempo perché non cadesse a terra, sorreggendolo, mentre Finn apriva la portiera della sua macchina.

“Vuoi una mano?” Esclamò il mio fratellastro, mentre io, inevitabilmente, arrossivo in modo violento, in parte per il peso del ragazzo, in parte per l’imbarazzo.

Certo, ritrovarmi Blaine tra le braccia non era poi così fastidioso, se non pensavo al fatto che sembrava stesse per vomitarmi addosso da un momento all’altro. Dovevo proprio amarlo tanto.

Mi lasciai sfuggire un sospiro, pensando che, almeno, Carol si era ricordata di comprare l’ammorbidente alla vaniglia.. i miei abiti erano al sicuro.

“Sarebbe gradita, in effetti”. Finn prese Blaine sotto l’altro braccio, e mi aiutò a sistemarlo a sedere.

“Ehi, Finn, le righe della tua maglietta si muovono.. Forte!” Esclamò Blaine, eccitato. Finn si fissò la maglia, confuso. Poi, con le sopracciglia ancora aggrottate, sparì all’interno della macchina, al posto del guidatore. Spinsi la portiera posteriore, ma qualcosa la trattenne.

“Aspetta, Kurt.. stai qua” Il ricciolo scoppiò a ridere, trascinandomi all’interno della macchina con uno strattone alla camicia. Gli rovinai addosso, provocando l’ennesimo attacco di risate.

Ehm..” Arrossii di nuovo. I nostri volti erano decisamente troppo vicini, ed ero terrorizzato dai brividi che quella inaspettata vicinanza mi stava provocando. Tuttavia, dopo aver fissato per alcuni secondi i suoi occhi scuri e totalmente persi nel vuoto – almeno quella sera- sorrisi. “E va bene”.

Chiusi la portiera, e mi sistemai al fianco di Blaine, ringraziando il cielo che fosse così buio.

“Puoi partire, Finn”. Lo vidi annuire, e mi rilassai sul sellino posteriore, mentre Blaine, accanto a me, si lasciava andare ad un assolo della sigla di Lady Oscar.

Non riuscii a non chiedermi come potesse cantare così bene (e non sembrare totalmente ridicolo) anche una canzone tratta da un cartone animato, e completamente sbronzo, per giunta.

Ok. Blaine è l’ultimo.. dove dobbiamo portarlo?” Chiese Finn, guardandoci attraverso lo specchietto retrovisore. Riflettei per un attimo. Non era una buona idea, portarlo a casa sua in quelle condizioni. Non avevo voglia di dare spiegazioni ai suoi genitori, e lui stesso mi aveva detto di aver dimenticato le chiavi di casa, ancor prima di arrivare alla festa di Rachel.

“Portiamolo da noi. Casa sua è lontana, e io e te siamo troppo stanchi per guidare.” Decisi, e presi a frugare nelle tasche del suo giacchetto, in cerca del cellulare. Lo trovai, e digitai velocemente un messaggio al numero di sua madre.

Dormo da Kurt, è tardi, e siamo tutti troppo stanchi. Non preoccuparti, torno domani. Ti voglio bene.

“E sua mamma è sistemata.” Premetti invio.

Sei sicuro di volerlo portare da noi? So che ti piace.. non sarai a disagio?” Chiese Finn.

Evidentemente non era serata, per me. Possibile che non riuscissi ad evitare di arrossire ogni trenta secondi?!

Finn!” Esclamai, scandalizzato, sperando che Blaine non avesse sentito. Fortunatamente era sempre totalmente immerso nel suo concertino improvvisato.

“Puoi anche dire la verità, lui domani non ricorderà niente. Oh, al limite, penserà di aver sognato. Sono il migliore amico di Puck, ne ho viste parecchie, di queste cose”.

Si voltò per una frazione di secondo, per sorridermi. Sospirando, tornai a guardare Blaine. Stava litigando col finestrino della macchina, che non voleva aprirsi.

Sorrisi, osservando il contorno delle sue spalle, quei riccioli scuri, così definiti, e al contempo così disordinati. Avevo una voglia assurda di affondarci le mani, per capire fino a che punto potessero essere soffici.

Mi conosci, Finn. L’unica cosa che riesce davvero a mettermi a disagio è il look di Rachel Barry. Per carità, le voglio bene, ma rabbrividisco ogni volta che la guardo. L’hai vista, stasera? Si veste come mia zia ottantenne e una bambina di quattro anni messe insieme. Non ho la più pallida idea di come ci riesca – e non voglio saperlo affatto.”

Finn scosse la testa, divertito. Entrambi sapevamo che stavo mentendo. Ma sapevamo anche che, per quanto si potesse credere bene di me, avevo anche io i mio difetti, e tra questi c’era l’opportunismo. E non mi dispiaceva affatto ospitare Blaine per la notte.. anzi.

Siamo arrivati”. Finn Parcheggiò nel vialetto. Tutte le luci erano spente, ma non ce ne sorprendemmo. Carol e papà sapevano che avremmo fatto tardi, quella sera, ma sapevano anche che , da Rachel, non avremmo corso alcun pericolo. Ovviamente, non erano a conoscenza del vero scopo di quella festa.

Blaine, ora devi stare zitto, capito?” Mi guardò negli occhi per qualche secondo, confuso. Poi, per un attimo, il suo sguardo s’illuminò.

E’ un gioco?” Esasperato, roteai gli occhi, e aprii la portiera dalla mia parte.

Si, il gioco del silenzio. Lo conosci? Vince chi sta zitto fino alla mia camera” Blaine scoppiò a ridere, e scese dalla macchina, barcollante.

Gira tutto..” Io e Finn lo afferrammo di nuovo per le spalle, prima che cadesse. Gli feci segno di rimanere in silenzio, e lui cominciò a ridacchiare, oscillando pericolosamente, e facendo barcollare anche noi.

Cinque minuti dopo, più o meno a metà delle scale che portavano alle camere, Blaine scoppiò a ridere sguaiatamente. Gli tappai la bocca con una mano – rabbrividendo al solo pensiero di sfiorare quelle labbra- mentre Finn sbuffava per la fatica.

Ehi, Kurt, siamo arrivati?” Sussurrò il ricciolo, trattenendo una risatina.

“Non ancora” Lo fulminai.

Oh. Ho perso, allora” Tornò a ridere, e io tornai a tappargli la bocca con la mano.

Trova il modo di tenerlo buono, se Burt lo sente siamo nella merda più totale”. Sussurrò Finn, una volta sul pianerottolo.

Lo so. Apri la porta di camera mia, non ce la faccio più a tenerlo” Finn eseguì, ed insieme lo aiutammo a sedersi non molto delicatamente (diciamo che per poco non sfondò il materasso) sul mio letto.

“Vado a dormire.. ci pensi tu a lui?” Chiese, indicando Blaine. Sorrisi.

“Tu hai fatto anche troppo stasera.” Anche Finn accennò un sorriso, fermo sulla porta. Poi mi guardò dall’alto in basso.

Kurt, attento a.. insomma, lo sai. Controllatevi. Io non..” Non sapevo se scoppiare a ridere della sua espressione o essere imbarazzato.

Finn, non ho intenzione di fare.. quello che pensi. Cioè, lui non è cosciente delle sue azioni, non lo farei mai. Anzi, non lo farei comunque..” Sospirò, e, più tranquillo, mi fece l’occhiolino, mentre chiudeva delicatamente la porta.

Sospirando, tornai di fianco a Blaie, e lo guardai con attenzione.

Era maledettamente sexy, anche in quelle condizioni assurde.

"Ora devo cambiarmi. Non guardare!" Ordinai. Lui si tappò gli occhi con le mani e cominciò a contare. Controllando che non aprisse gli occhi, presi il pigiama. Era una stupidaggine, vergognarsi. Ma era strano pensare che un altro ragazzo – che mi piaceva deicsamente troppo- fosse in camera mia, mentre mi preparavo per andare a dormire.

Ma non avevo tempo per la vergogna: avevo troppo sonno anche per le creme idratanti.

Mi sfilai i jeans, e indossai i pantaloni del pigiama. Poi, trattenendo il respiro a causa del freddo a contatto con la mia pelle, mi sfilai la camicia, rimanendo a petto nudo. E rabbrividii quando una mano gelida, ma dal tocco delicato, mi sfiorò la schiena, un brivido caldo che mi invase dalla testa ai piedi.

Hai.. hai delle spalle stupende” Sussurrò Blaine, carezzando piano la spalla destra, per poi scendere dolcemente lungo il braccio. Imbarazzato, mi voltai verso di lui.

"Co.. cosa stai facendo, Blaine? Avevo detto di non guardare." Avrei dovuto sembrare arrabbiato.. turbato. Invece, ero solo molto teso, ed assolutamente esaltato. Controvoglia, indossai anche la maglia del pigiama.

Kurt..”, Blaine attirò la mia attenzione, tenendomi il polso. E mi diede la scossa. O, forse, era solo la reazione della mia mente, a ogni suo minimo tocco. Ero più cotto di quanto immaginassi. E, mi accorsi, non lo avevo mai visto così pallido. “Io credo di non.. non..” Intuii cosa stesse per dire.

Oh, NO. No, no, no. NON SUL TAPPETO” Lo presi sottobraccio, e corsi – per quanto possibile – trascinando Blaine nel bagno della mia stanza.

Arrivammo al lavandino appena in tempo.

Stavo male. E non perchè mi desse fastidio l'acre odore di vomito misto ad alcol che stava riempiendo la stanza – anche se quello, di sicuro, contribuiva- ma stavo male nel vedere Blaine in quelle condizioni. Mi resi conto che rimanere immobile, senza poterlo aiutare, mentre lui era riverso sul marmo giallo del lavandino, le mani convulsamente avvinghiate sul bordo, in preda ai conati di vomito, mi faceva sentire immensamente inutile. Avvicinandomi un po', posai una mano sulla sua spalla, e con l'altra, scostai alcuni riccioli ribelli dalla fronte imperlata di sudore.

Finalmente, gli attacchi terminarono. Ora era ancora più pallido di prima. Rimanemmo in quella posizione per alcuni istanti.

Come ti senti?”  Sussurrai, sorreggendolo. Poggiò la fronte sulla mia spalla.

Male” Biascicò. La sbronza non gli era ancora passata, ma sembrava leggermente più lucido di prima.

Dai, devi lavarti almeno i denti e il viso. Poi andiamo a letto” Lo spinsi fino al lavandino, incoraggiandolo. Avevo sempre uno spazzolino o due di scorta, in caso di evenienza,.

Una volta in camera, lo aiutai a togliersi le scarpe, e stendersi. Poggiò la testa sul guanciale, seguendomi con lo sguardo mentre raggiungevo l'altro lato della stanza. Dopo aver spento la luce, mi infilai sotto le coperte, sul bordo destro del letto.

Tentai di non avvicinarmi troppo al suo lato. Ero così imbrazzato.. lentamente, mi voltai sul fianco, per poterlo vedere. Nella penombra riuscivo a vedere i suoi lineamenti rilassati. Sembrava un bambino a cui si stavano per chiudere gli occhi. Infinitamente dolce. Un sorriso involontario mi attraversò il volto.

Il suo odore - misto a quello dell'alcol - era ovunque. Inspirai profondamente. Sapevo che avrei voluto ricordare ogni singolo istante di quella notte, nonostante fosse stata così tremendamente imperfetta.  Lo sentivo vicino, più di quanto fosse mai stato.

Non provai nemmeno a chiudere gli occhi: sapevo che non avrei dormito.

Stavo letteralmente morendo di sonno,  ma non sembrava poi così importante, in quel momento.

Sobbalzai, quando mi ritrovai, inaspettatamente, il braccio destro di Blaine avvinghiato al ventre. Mnetre il suo profumo mi avvolgeva completamente, in maniera così totale e inaspettata, ancora più di prima, rabbrividii.

Quel contatto mi procurava una morsa allo stomaco, una sensazione non tanto differente da quella che avevo quando  i nostri sguardi si incrociavano. Solo,  dannatamente più potente.

"Kurt.." Sussurrò, avvicinando il suo volto al mio. Teso, blaterai  qualcosa di incomprensibile, mentre il braccio del ragazzo mi attirava a sè, scendendo lungo i miei fianchi.  Sentivo la gola secca, non riuscivo a parlare, Era come se ogni cosa tranne il mio cuore, avesse deciso di rallentare fino a fermars. Il tempo non avanzava  più velocemente come prima.

O forse era il mio cure che scandiva tutto troppo in fretta.

Tutto si era fermato, lasciandomi a mezz'aria, il fiato sospeso.  "Kurt, hai una pelle così.. profumata". Sorrisi.

Blaine teneva gli occhi chiusi, poggiando la testa sul mio cuscino.. così vicino da sentire il suo fiato sul collo - ringraziai di essere riusciti a convincerlo a lavarsi i denti.

Mormorò qualcosa che non riuscii a sentire, e ricordai le parole di Finn. Il giorno dopo, Blaine non avrebbe ricordato niente. Mentre io avrei  fatto tesoro di ogni singolo fruscio, di ogni singolo istante, conservandolo nella memoria come qualcosa di indelebile. Sospirai. Non mi piaceva per niente non poter condividere con  lui un ricordo simile.. pechè a quel punto, sarebbe stato come un sogno. E i sogni sono solo fantasie create dalla nostra mente. Non  importava che se ne aggiungesse un'altra.

Eppure ero così irrazionalmente felice che Blaine si trovasse lì, al mio fianco. Lo sentivo vicono non fisicamente, - o almeno, non solo- ma anche emotivamente.  Sapevo che almeno per me, quella notte aveva segnato una svolta decisiva. 

Visto che sarebbe presto sembrato solo un sogno molto realistico per entrambi, potevo concedermi sdi essere veramente sincero con lui, e con me stesso.

"Sai, Blaine.. sono felice che tu sia qui" Mormorai, guardandolo, e arrossendo per l'ennesima volta. Lui aprì faticosamente gl occhi. Si stava addormentando. Quando incontrò il mio sguardo,  sorrise, e sembrò quasi che fosse tornato il sè.

"Ti voglio bene, Kurt" Mi sorrise ancora, e tornò a chiudere gli occhi. Rimasi in silenzio per alcuni secondi, ascoltando il suo respiro regolare.

"Io ti amo, Blaine Anderson" Ammisi. Poi, con un sospiro, chiusi gli occhi. Lui si strinse a me con più forza. Sperai, scioccamente, che quel breve attimo non finisse.

"Kurt.. grazie". Sorpreso, lo guardai di nuovo, colto dall' improvvisa, ennesima sensazione di colore sulle gote.

Pensavo si fosse addormentato.

"Per cosa?"

"Perchè sei qui. Con me" Arrossii, mentre lo guardavo, steso sul cuscino, gli occhi chiusi e le labbra tese in un sorriso. Quelle labbra così piene.

"Dormi, Blaine. E' tardi" Sussurrai. Il suo sorriso divenne pià ampio. Dopo un attimo di esitazione, avvicinai le labbra a quelle di lui,  sfiorandole appena.  In quel Breve istante, fu come se qualcosa di  enorme fosse scoppiato al mio interno, provocando un mare di  sensazioni che non avevo mai nemmeno immaginato di poter provare.

Durò un secondo. E fu un bacio così lieve e innocente che nemmeno ero sicuro che ci fosse stato sul serio. Confuso, mi allontanai leggermente, ma non troppo. Le punte dei nostri nasi continuavano a sfiorarsi. Avvertii il suo sorriso allargarsi ancora. Poi, le nostre mani, chissà come, si intecciarono.

"Notte, Kurt".

Non importava se non si sarebbe ricordato niente.

Non importava se lo avrei creduto solo uno stupido sogno dovuto alla sua vicinanza.

Importava solo quella mano nella mia.

© - Alis*  ♥

   
 
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