Sento spesso il bisogno di chiudere gli occhi
e capire se è giusto pensarti lo stesso, anche se sei un ricordo
ed è strano ricevere tanto da te senza averti vicino
perchè per me sei il sole
e le mie parole non son solo parole

“Papà...” ecco ciò che continuavo a ripetermi mentalmente da quando mi trovavao davanti a quella tomba a fissare i numerosi nomi scolpiti sul freddo marmo che si trovava proprio lì, davanti a me.

Già, perchè fra tutti quei nomi c'era anche quello di mio padre, di Sasuke Uchiha, shinobi di Konoha morto nel vano tentativo di proteggere il suo villaggio dall' attacco di un bjuu a dir poco potente, devastanza...

In quel moneto, mentre fissavo quella lapide, continuavo a domandarmi, senza ricevere nessun tipo di risposta, se era giusta la necessitò che sentivo, visto che avevo bisogno di sentire mio padre vicino a me e che la sera pregavo, rivolta a lui.

Era giusto sentire l' esigenza di averlo accanto anche se ormai era solo un ricordo?

Era normale il fatto che io continuassi a sentirmi perennemente protetta, in tutte le missioni che svolgevo e nella vita quotidiana, dalla presenza costante di un uomo ormai morto da praticamente un anno?

Beh, per me mio padre era sempre stato molto importante, un punto fermo della mia vita su cui potevo fare riferimento ogni qual volta avessi avuto dei problemi, lui per me era tutto, perché anche se col tempo mi ero innamorata di Sakumo mio padre rimaneva pur sempre mio padre...

Sì, perché mio padre mi aveva allevata, lui mi aveva insgenato moltissime cose, più di quanto mi aveva insegnato mia madre, lui mi aveva insegnato a vivere, a lottare, a tenere testa a tutti quanti, a non farmi mai e poi mai sottomettere... in parole povere, ad essere una vera e propria Uchiha.

Io sento le tue mani lo stesso, anche se non ti ho accanto
vorrei averti vicino per farti sentire che bello è l'inverno
dove un semplice abbraccio può sembrare diverso
perchè oltre al contatto trasmette qualcosa di molto più caldo.
Mi domando se è giusto, se son pazzo
se è sbagliato quel che sto facendo
mi rispondo che posso mentire con tutti ma non a me stesso
che non voglio rinunciare a qualcosa che sento

Volevo soltando sentirlo vicino, sentire la sua presenza costantemente accanto a me, abbracciarmi come quando ero solo una bambina molto, ma molto piccola...

Come tutte le notti che facevo degli incubi, quando ero piccola, oppure quando mi ferivo, e lui mi infondeva tutto il coraggio di cui avevo bisogno, soprattutto visto il ruolo che la vita si aspettava da me.

Io sarei dovuta diventare la prosisma capo-clan del rinato clan Uchiha.

Ma perché adesso sentivo la necessità di abbandonare tutto quanto e di rinnegare il mio ruolo di futura capo-clan?

Per vendetta, sì, il motivo principale era proprio quello... la vendetta verso chi aveva assassinato mio padre.

Poi, improvvisamente, sentii due presenze appena dietro di me e due ragazzi si chinarono proprio come me davanti alla tomba dedicata ai caduti in guerra, i due giovani si trovavano uno alla mia destra ed uno alla mia sinistra.

Minato e Sakumo...

Già, a loro continuavo a mentire sul mio stato d' animo, a loro dicevo sempre che stava andando tutto a meraviglia, che ero riuscita a ripartire da zero praticamente subito e che l' amore di mia madre e dei miei fratellini minori mi riempiva le giuornate, oltre, naturalmente, le missioni e gli allenamtni vari, più quelli, per l' appunto, con Gyn e con i miei due compagni di squadra, Minato e Sakumo.

Già, pur facendo moltisisme cose non riuscivo mai a togliermi dalla testa il pensiero di quel giorno ormai molto, ma molto distante... sì, perché prmai era passato un anno dalla morte di mio padre.

-Saeko, tutto bene?- Era stato Minato a parlare, mentre Sakumo si era limitato a prendermi per mano, dopo tuto lui in qualche modo mi capiva, dopo tutto lui ospitava lo stesso assassino di suo padre, anche se Kakashi-sensei più che altro si era sacrificato di sua spontanea volontà, non era stato propriamente ucciso dal bjuu...

Però, per quanto tenessi a Sakumo non riuscivo proprio a styarci vicina più di qualche minuto, mi faceva malisismo la sua presenza, era come se mi fossi trovata proprio accanto all'assassino di mio padre, ormai, pur rendendomi conto di amare Sakumo, nel contempo, lo odiavo a morte.

-Sì, Minato, va tutto bene. Dai, ragazzi, andiamo.- E subito mi alzai, incrociando per pochi istanti lo sguardo di entrambi i miei compagni, uno dopo l' altro.

Minato mi sorrideva, anche se in qualche modo comprendevo che lui sapeva della mia sofferenza, ma lo stava mascherando pure abbastanza bene, mentre Sakumo, beh, il suo sguardo era triste e vuoto, dopo tutto quel giorno era l'anniversario anche della morte di suo padre, non solo del mio..

Sento spesso il bisogno di chiudere gli occhi
e capire se è giusto pensarti lo stesso, anche se sei un ricordo
ed è strano ricevere tanto da te senza averti vicino
perchè per me sei il sole
e le mie parole non son solo parole

Mentre m'incamminavo con Minato e Sakumo in direzione del centro del viallggio, dove ci saremmo, poi, separati, ripensai di nuovo a mio padre e per qualche istante chiusi gli occhi.

Perché sentivo così tanto la necessità di averlo vicino anche se ormai era morto da un anno?

Perchè non riuscivo a fare a meno di pensare a lui ed a tutti i nostri allenamenti insieme, anche se ormai non potevamo più farli?

Era così strano pensare a lui e sentirlo vicno, come se fosse stato ancora pronto a proteggermi anche se ormai era morto... perché per me mio padre era stato importantissimo e ciò che pensavo non erano solo parole al vento, ma era la pura e semplice verità.

Angolo autrice:

Chi non segue la mia saga, “La storia dei nuovi Sannin”, non può comprendere questa song-fic, visto che la protagonista è la stessa di quella saga e gli altri due ragazzi sono i suoi compagni di team, cioè, del nuovo team 7.

La storia, naturalmente, è ambientata prima del tradimento di Saeko, ma dopo la morte di Sasuke e di Kakashi e quindi, Sakumo è già una forza portante da un anno, come ho scritto nella storia...

Sì, lo so, fa strano pensare che Saeko sia andata alla lapide dedicata ai caduti senza la madre, ma, ho preferito mettere che era da sola perché, se dovevo mettere pure Sakura, probabilmente, avrei dovuto mettere lei in un lago di lacrime, conoscendo abbastanza bene il personaggio... e quindi, Saeko avrebbe pensato molto di più alla madre e non ai suoi pensieri personali.

So anche che la canzone che ho utoilizzato, “Sarò sincero” dei Modà, è cantata da un maschio ed è una canzone d' amore, ma ho voluto metterla in una versione “femminile” e come se trattasse l' argomento “padre e figlia”, visto che comunque, a quanto sembra a me, questa canzone tratta l' argomento della perdita totale di una persona cara, più che della compagna/o.

Comunque, se avete presente la mia saga penso che possiate commentere questa fanfiction^^

In tutti i casi, lascio a voi il giudizio finale! ^^

P.S.: Il prosismo capitolo della saga "La storia die nuovi Sannin", della seconda parte, dovrei postarlo stasera o domani, ma non ne sono totalmente sicura! xD