Principe
Azzurro
Hermione Granger
non
aveva mai creduto fermamente nell’amore.
E nemmeno nel
destino
ed in tutte quelle altre parole che si usano quando non si capisce che
le cose
accadono, e basta.
Hermione non
aveva mai
creduto nemmeno a tutte le parole dolciastre di baci e di notti
stellate con
Ron sussurrate da Lavanda nel dormitorio femminile, quando tutte
credevano che lei stesse dormendo.
Hermione,
effettivamente, non aveva mai creduto in niente che non fosse
razionalmente spiegabile.
In niente che
avesse
come sintomi strani crampi allo stomaco ed il respiro affannoso quando lui le stringeva la spalla.
In niente che
provocasse strani sorrisetti sul suo volto quando lui fissava gli occhi
verdi
nei suoi.
In niente, dato
che per
lei l’eroe era sempre stato Ron.
Le fiabe, quelle
che
avevano costellato la sua infanzia, parlavano di un Principe Azzurro.
Peccato che il
suo non
fosse né muscoloso né avesse gli occhi azzurri.
Anzi, non era
sicura
nemmeno del fatto che i Principi Azzurri potessero essere affetti da
miopia.
Oppure
ricevessero in
dono per Natale strani calzini spaiati.
E non si era mai
vista
una cicatrice quasi mortale nelle storie della sua infanzia.
Forse erano
quelle
parole ad essere sbagliate o forse era lei che non ci aveva mai capito
niente.
E, mentre Harry
la
stringeva un po’ di più davanti il bagliore tenue
del fuoco morente, si disse
che forse erano proprio quelle fiabe ad essere sbagliate.
Per quanto ne
sapeva
lei, il suo Principe non aveva un cavallo bianco, ma una Firebolt e non
passava
giornate intere a cercare la sua Principessa, ma ad uccidere Maghi
Oscuri con
smanie di grandezza.
E quando
sentì le sue
mani e la sua bocca troppo vicine, capì che forse la sua
Principessa era già
lì.
Senza scarpetta
di
cristallo, ma con una massa di capelli crespi.
Senza ali di
fata, ma
con le guance arrossate per quell’improvvisa vicinanza.
Senza certezze,
ma con
l’impressione di aver appena capito che quei sintomi avevano
una spiegazione
razionale, dopotutto.
E la risposta stava
tutta nelle labbra di Harry che baciavano le sue.