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Autore: ClaryMorgenstern    16/05/2011    2 recensioni
[Spoiler "Prom Queen". Se non avete visto l'episodio filate via.
Jesse St. James è innamorato, e Finn Hudson non lo fermerà dall'averla, neanche se dovrà prenderlo a pugni.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jar Of Hearts.

La notte era fredda. Quelle notti fredde dell' Ohio che gelano le ossa all'interno del corpo. La luna che precedeva la mezzanotte era alta dal cielo e li guardava quasi con sfida dall'alto. Dall'interno della costruzione la musica alta arrivava flebile alle loro orecchie.
I due ragazzi all'esterno non avevano freddo a riscaldarli era la furia cieca, sentivano l'ira frustare violenta all'interno della cassa toracica. Uno di loro era alto, spalle larghe da giocatore di Football, moro, dolci occhi scuri di quei ragazzi che non conoscevano la differenza tra la palla da football ed una penna, ma che per stargli vicino saresti disposto anche ad insegnarglielo. L'altro era leggermente più basso, con il fisico più predisposto all'arte che allo sport, riccioli castano chiaro, occhi azzurro ghiaccio, di quelli che fanno svenire le ragazza al suo passaggio, di quelli che in cui non difficile perdersi.
«Ne hai già abbastanza, Hudson? » Ghignò Jesse St. James prima di gettarsi un'altra volta su Finn. Se gli avessero detto che quella sera avrebbe finalmente avuto l'occasione di rovinargli quella faccia di cazzo, non avrebbe affittato lo smoking.
Jesse odiava Finn. Non aveva mai odiato nessuno nella sua vita. Aveva fantasticato sull'uccidere il barbiere che quando aveva dodici anni lo aveva quassi spennato. Aveva detestato ogni rivale musicale, ma mai fino ad odiare qualcuno.
Invece odiava Finn.
Non dandogli il tempo di rispondere gli sferrò un gancio destro sulla mandibola. Sorrise trionfante quando sentì il sangue caldo bagnargli le nocche. Sentiva di non avere mai desiderato fare tanto del male a qualcuno. Voleva vederlo soffrire, sputare sangue, magari spaccargli anche il naso come lui aveva fatto con lei.
Lei.
Era per questo che la Star dei Vocal Adrenaline, vincitore di quattro competizioni nazionali di fila, voluto da milioni di ragazze; desiderato da ogni, singolo, Glee club in Ohio, stava devastando la faccia di quel coglione di Finn Hudson.
Eppure sentiva di non vergonarsene. Anzi, si sentiva bene, fottutamente bene. Hudson era a terra, sputando sangue. Magnifico.
Però ai vermi piace giocare sporco. Lo prese dalla gamba quando Jesse tentava un calcio che non lo avrebbe fatto rialzare per un po', facendolo cadere con la schiena a terra. Gli fu di sopra tenendolo per la gola con una mano e caricando un pugno con l'altra. Jesse alzò le gambe piantando i piedi sul ventre molliccio di Finn e spinse levandoselo di sopra. Hudson si alzò senza fiato giusto in tempo per dargli un altro pugno, sul naso stavolta.
«Sei davvero patetico, Hudson. E' davvero questo il meglio che sai fare per dimostrare che tieni a lei?»
Hudson si rialzò in piedi, si passò la manica della camicia sul labbro spaccato e sanguinante. A Jesse venne la nausea nel vedere che sorrideva. «Credi davvero che sia questo il modo di dimostrare che tengo a lei?» sogghignò, i denti sporchi di sangue. «Perché, sai, una frittata di capelli non mi sembra un modo migliore.»
Jesse gli diede un altro destro così velocemente che lui neanche se ne accorse. Sentì le nocche scricchiolare contro la sua mandibola. «Ho fatto uno sbaglio. Ho messo la mia carriera di fronte all'amore.» Si abbassò sulle ginocchia, gli occhi azzurri erano all'altezza dei suoi scuri. «Se non sbaglio dovresti sapere che significa fare un errore, Santana forse ne sa qualcosa.»
Gli occhi di Finn si dilatarono, le pupille erano grandi quanto una moneta. «Te lo ha detto?»
«Si.» Jesse sorrise, godendo del dolore di Finn. «E adesso stai con la regina delle Barbie. Dovresti essere contento. Te lo dirò per l'ultima volta, Cazzone, anche se non sono più affari tuoi.»
Si alzò in piedi tentando di pulire il sangue che gli usciva copiosamente dal labbro, probabilmente gli sarebbe spuntata una cicatrice. «Io sono innamorato di Rachel.»
Finn sputò. «Tu sei innamorato di te stesso.»
«Questo è vero.» sorrise strafottente. «E Rachel è una parte di me. E tu invece, Einstein? E ovvio che entrambe siano cotte di te, ma tu chi è che ami davvero? »
Finn balbettò e dopo un po' rispose con un poco convinto «..Quinn»
«Già.» Sogghignò Jesse. Se il labbro continuava a sanguinare in questa maniera avrebbe avuto bisogno di una trasfusione. «E tu sei in un parcheggio, nel cuore della notte a prendermi a pugni per una ragazza di cui non sei innamorato?»
Finn lo colpì dritto in un occhio, facendolo cadere a terra. E lui che si preoccupava del labbro.
Non poteva avere un tempismo migliore.
La porta della palestra si aprì, ed un dolce angelo con il vestito rosa ne uscì avvolta dalla musica di "Dancing Queen"e dal fumo artificiale.
Gli occhi le si dilatarono oltremisura. Corse da lui. Fregandosene del vestito, della festa, di tutto si gettò in ginocchio accanto a Jesse, stringendolo in un abbraccio. «Perché lo hai fatto?» sussurrò, le lacrime scendevano già irrefrenabili.
«Io..» balbettò Finn.
«Zitto! » Gridò Rachel, la voce spezzata dalle lacrime. «Torna da Quinn e sparisci, non voglio vederti mai più!»
E guardando la donna della sua vita con il cuore spezzato, Finn obbedì. Jesse e Rachel rimasero soli, nel vicolo buio a mezzanotte inoltrata.
Jesse alzò una mano e le accarezzò dolcemente una guancia asciugando una lacrima. «Sei meravigliosa.» disse.
Rachel rise piano, facendolo tremare stretto nel suo abbraccio. «E' Perché hai un occhio nero, Jesse.»

  
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