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Autore: areon    17/05/2011    6 recensioni
“Io sono gay.”
Ecco, l’aveva detto. Gli era costato tanto, ma si sentiva sollevato, come se si fosse tolto un macigno dal cuore.

Scritta per l’IDAHO (Giornata internazionale contro l’omofobia promossa dall’Unione Europea)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono gay “Io sono gay.”
Ecco, l’aveva detto. Gli era costato tanto, ma si sentiva sollevato, come se si fosse tolto un macigno dal cuore.
Scritta per l’IDAHO (Giornata internazionale contro l’omofobia promossa dall’Unione Europea)

Rating: verde
Genere: generale
Note: flashfic (200 parole)
Personaggi: Kevin Walker, Nora Walker

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- SONO GAY -

“Io sono gay.”
Ecco, l’aveva detto. Gli era costato tanto, ma si sentiva sollevato, come se si fosse tolto un macigno dal cuore.
Peccato che ora suo padre lo guardasse con disprezzo; e che i suoi fratelli, eccetto Kitty, lo evitassero come la peste. Sua madre, invece, faceva di tutto per farlo sentire a proprio agio (fin troppo a dire il vero, tanto da ottenere addirittura l’effetto contrario), si era persino iscritta ad un’associazione di genitori di persone gay.
Quando il figlio le chiese il motivo di tanto affaccendarsi, ebbe una risposta alla Nora Waker.
“Perché sei mio figlio.” gli disse. “E il fatto che tu preferisca gli uomini alle donne non ti rende diverso, non ai miei occhi. Sei mio figlio, il mio adorato figliolo, e nulla, nulla al mondo cambierà mai questo. Nemmeno il fatto che sei gay. Quindi ora smettila di crucciarti, ok? Sei un essere umano, non un mostro: e sarai sempre e comunque il mio splendido bambino.”
Quasi soffocato dalla stretta affettuosa della madre, tutto ciò che Kevin poté fare era replicare che non era un bambino; nel frattempo, però, la teneva stretta forte a sé come non mai.

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Il 17 maggio 1990 l'omosessualità fu rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Oggi in alcuni Paesi le coppie omosessuali possono sposarsi e avere dei figli come chiunque altro; l’Italia, purtroppo, non è tra questi.
Ciò nonostante, anche negli altri Stati, quelli dove sono riconosciuti questi diritti, l’omofobia è ancora presente, e la discriminazione, sotto qualunque forma si presenti, è sempre un male.
Alcuni si lamenteranno della brevità della storia; è una scelta voluta: il punto di questa storia sono le parole di Nora al figlio, tutto il resto è una cornice. Ciò che questa storia vuole esprimere è che, come in molti casi si sono superate le barriere della diversità di razza, religione, e quant’altro, allo stesso modo si può superare anche la diversità data dall’orientamento sessuale.
Grazie per aver letto questa storia, e se vi è possibile diffondete il messaggio: siamo tutti uguali, non lasciamo che simili dettagli possano influenzare il nostro giudizio sugli altri.
   
 
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