Questa
è un piccola storia,composta al massimo da sei capitoli. E' un piccolo
esperimento di scrittura. I capitoli saranno molto corti,i protagonisti poco
delineati,soprattutto dal punto di vista fisico.
Come
sempre fatemi sapere che ve ne pare,pendo dalle vostre labbra. La posterò in
breve tempo,non dovrete aspettare molto.
Grazie
come sempre.
Un
bacio,Silvia
Capitolo 1
Il
primo amore non si scorda mai. Luce lo sapeva
bene. Soprattutto quando si trovò seduta su una seggiola di plastica rossa a
tenere la mano del suo primo amore:Riccardo.
Riccardo aveva fatto un incidente. Due giorni
prima,in moto. Gli era andata bene,poteva andare peggio. Questo avevano detto i
dottori.
Riccardo sarebbe rimasto paralizzato. Dalla vita
in giù. Non avrebbe sentito più nulla,come se non avesse più le gambe.
Lui ancora non lo sapeva.
Luce gli accarezzò la mano. Non sarebbe
stata lei a dirglielo. Sarebbe stata la
sua fidanzata,Cristina,che in quel momento non era con lui,a farlo.
-Non ce la faccio a vederlo in questo stato. Per
favore,Lu,puoi stare con lui per qualche giorno?-le aveva chiesto la sua amica.
Luce aveva annuito. Come poteva rifiutarsi di
accudire il suo primo amore?
Nessuno sapeva che Riccardo era stato il suo
primo amore. Solo lei. Non lo sapeva neppure lui,Riccardo,che apriva appena gli
occhi e si sforzava di sorriderle,ancora imbottito dai farmaci.
Non lo sapeva neppure il fidanzato di
Lu,Davide,caro amico di Riccardo.
Era stato grazie a Davide se Lu e Riccardo,che alle
medie erano nella stessa classe,si erano ritrovati. Luce lo ricordava bene.
Ricordava bene quel ragazzetto troppo lungo e troppo magro rispetto ai suoi
compagni di classe che si divertiva un sacco a farle i dispetti.
E quei dispetti,quelle attenzione avevano fatto
in modo che Lu non si dimenticasse più di lui. Era il primo ragazzino che le
aveva fatto palpitare il cuore. In silenzio,nella sua stanza. E l'aveva fatta
sognare e piangere. Soprattutto quando aveva scoperto che,dopo le medie,le loro
strade si sarebbero divise.
Luce e Riccardo. Lei possedeva quaderni pieni dei
loro due nomi,scritti in tutti i modi e in tutti i colori possibili. Con cuori
o stelline come contorno. Erano due nomi che splendevano nel cuore giovane di
Luce.
Crebbe e le rimase il dolce ricordo amaro del suo
Riccardo. Luce si diplomò e trovò un lavoro. Si innamorò,diede il primo
bacio,fece l'amore,litigò e si lasciò. Soffrì e ricominciò tutto daccapo quando
si innamorò di nuovo.
Incontrò Davide,una sera,per caso,durante una serata
con le amiche in discoteca. Si diedero un appuntamento e si piacquero. Luce non
ne era innamorata,non sentiva quello sfrigolio all'interno della pancia quando
lo pensava o prima di incontrarlo,ma le piaceva.
Fecero l'amore e le piacque pure quello. Davide
non era il meglio,non che lei non lo avesse mai avuto,ma era attento abbastanza
da saper dove e come toccarla per farle raggiungere l'orgasmo.
Davide era e faceva il minimo indispensabile ma a
lei andava bene così.
Si era quasi convinta che l'amore vero,quello che
sfrigola, non esistesse. E le sue esperienze ne avevano dato prova.
Finché Davide non le presentò il suo migliore
amico:Riccardo. Quel Riccardo delle medie,quello che le faceva i dispetti e che
la faceva sognare.
-Mi ricordo di te-disse lui,allungando una mano
verso di lei e sorridendole sorpreso.
- Anch'io-rispose lei,con il cuore in gola.
Il dolce ricordo della giovinezza le era risalito
in mente,assieme ad un'amara nostalgia di quello che non aveva mai avuto.
Riccardo si stava per sposare con Cristina. Si
frequentavano da tre anni e stavano mettendo a punto gli ultimi dettagli per
convolare a nozze.
Luce prese i suoi ricordi e la sua nostalgia e li
seppellì nel profondo del suo cuore,lì dove erano rimasti per anni e dove
sarebbero rimasti per sempre.
Riccardo,Cristina, Luce e Davide cominciarono ad
uscire assieme.
Luce e Cristina andavano d'accordo e diventarono
amiche. Luce l'aiutò nei preparativi del matrimonio.
Luce e Riccardo si limitarono a scambiare delle
conversazioni educate e di convenienza. Lei si sforzò di non far mai trapelare
nulla.
Eppure,qualche volta,ogni tanto,le sembrava che
Riccardo la guardasse con uno strano luccichio negli occhi. Le sembrava che
cercasse di fare il possibile per sfiorare la sua mano o avere un contatto
casuale con lei.
Luce si diede della stupida e continuò a
nascondere tutti quei piccoli segnali nel profondo del cuore,un fondo che
continuava ad alzare sempre di più la sua quota. E quando avrebbe riempito
l'intero suo cuore di piccoli momenti di Riccardo,cosa avrebbe fatto?Non voleva
pensarci.
E non ci pensò. Non finché Riccardo non ebbe
l'incidente.
- Gliel'avevo detto di non comprarsi quella
dannata moto- aveva singhiozzato Cristina tra le braccia di Luce.
-Ci saremo dovuti sposare tra meno di un
mese-aveva aggiunto.
-Ma vi sposerete. Non tra un mese magari,ma vi
sposerete. Ringrazia il cielo che Riccardo stia bene,avrebbe potuto morire-le
ricordò Luce.
Ringraziava ogni minuto per la vita di Riccardo.
Non le importava se senza gambe o paralizzato,l'importante era avere Riccardo
al suo fianco,nella sua vita.
Cristina scosse la testa.-Tu non capisci. Io non
so se sarò in grado di prendermi cura di lui-disse.
-Sì,che lo sarai. Lo ami,usa questo amore per
superare questa avversità. Ora più che mai lui ha bisogno di te-.
Ma Cristina continuava a scuotere la testa. Non
credeva alle parole di Luce. Quelle stesse parole a cui lei credeva più della
sua stessa vita.
-Devo prendermi del tempo per riflettere. Per
favore,stai tu con lui,non ce la faccio a vederlo in quello stato- l' aveva
pregata.
Lu aveva annuito,in cuor suo felice di potersi
prendere cura del suo primo amore.
Cristina non sarebbe più tornata. L'aveva scoperto da
Davide.
-Ha annullato il matrimonio-le disse.-Ritirato le
partecipazioni e revocato tutte le prenotazioni. E' partita con sua sorella,per
un viaggio-.
Luce era rimasta immobile a quelle parole.
-E chi si prenderà cura di Riccardo?-chiese a
Davide che,incurante,alzò le spalle.
-Immagino i genitori e la sorella. Non per essere
cattivo,ma se l'è cercata. Lui e la sua stupida passione delle moto.
Gliel'avevo detto che non era una buona idea comprarla,ma non ha voluto darmi
ascolto. Ha voluto la bicicletta, e ora pedala -disse,cattivo. La sua ultima
frase suonava come una beffa malvagia,del destino,che si era accanito contro
Riccardo,e dei suoi affetti più cari,che avevano deciso di fare altrettanto.
-Come fai a parlare in questo modo?E' il tuo
migliore amico-gli aveva sussurrato Luce,disgustato dalla cattiveria dell'uomo
che aveva di fronte. Quello che avrebbe dovuto essere il suo uomo.
-Io dico solo le cose come stanno. Poteva
pensarci prima- replicò.
Luce mollò sue due piedi Davide, lo intimò di
starle alla larga e di non cercarla mai più,a meno che non fosse per Riccardo.
Neppure Davide,come Cristina,rimise più piede in
quell'ospedale.