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Autore: shurei    17/05/2011    5 recensioni
I petali di ciliegio cadono senza sosta in questa notte di luna piena.
Questa notte apparirà la mia sposa e solo lei potrà scorgere l'entrata del mio palazzo in mezzo all'oscurità.
-Vieni, mia diletta. Ti sto aspettando. Vivremo insieme un sogno senza fine...-
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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la sposa del vampiro

La sposa del vampiro






 

Dall'alto del mio balcone, al chiaro di luna, sento nell'aria l'arrivo di chi riempirà il vuoto di tutti questi anni.
Finalmente, questa notte troverò la mia sposa.
Dopo anni, designerò colei che resterà al mio fianco per l'eternità...

Il mio nome è Sakura Haruno, meglio conosciuta come agente 0191.
Faccio parte del dipartimento segreto Konoha, organizzato della CIA per i fenomeni paranormali e sovrannaturali che ultimamente si fanno sempre più frequenti, specie per il nemico numero uno di ogni corpo speciale di qualsiasi Polizia di Stato: lo scienziato pazzo Orochimaru.
Ora come ora non posso dire molto di me, se non che ho un'ottima
forza e forma fisica e che sono brava a correre... sì, perché in questo momento sono inseguita da un branco di zombie orripilanti, ricoperti da cascate di fango o chissà quale sostanza viscida, e
io sto fuggendo tra le vie di una città a me sconosciuta.
-Ma perché tutti i lavori sporchi li affidano a me? Accidenti!- impreco, correndo come una pazza.

Fortunatamente il fattore notte gioca a mio favore.
Molte zone sono intrise di oscurità in cui è possibile nascondersi, senza temere l'attacco nemico grazie alle sofisticate apparecchiature di cui sono fornita.
Continuo a correre inseguita da quest'onda di morti viventi e, stanca di averli a presso, li affronto in un luogo aperto lontano dagli occhi dei civili, in modo che non sospettino di quest'orribile faccenda.
Dopo averli messi a nanna a suon di cazzotti, mi defilo mimetizzandomi nell'oscurità; in modo da trovare un momentaneo rifugio in cui potermi sistemare e tornare in modo decoroso alla mia base operativa.
-Oh, mio Dio... Sono sporca di quella roba. Se mi presento in questo modo alla base,
daranno la caccia a me spacciandomi per uno zombie!-

I petali di ciliegio cadono senza sosta in questa notte di luna piena.
Questa notte apparirà la mia sposa e solo lei potrà scorgere l'entrata del mio palazzo in mezzo all'oscurità.
-Vieni, mia diletta. Ti sto aspettando. Vivremo insieme un sogno senza fine...-

Nel buio più completo, mi scorgo dei barlumi di luce.
-Che strano... Non mi risulta che da queste parti ci siano abitazioni. Beh, posso anche essermi sbagliata. In questo caso sarà meglio seguirle: una doccia calda e furtiva, poi di corsa a fare rapporto al capo.- penso tra me e me, andando con calma verso ciò che ho visto.

Dopo aver camminato tanto, arrivo dinanzi a un castello. Mi avvicino discreta alle finestre: non c'è nessuno, eppure le luci sono accese. Da quello che si può vedere, l'esterno sembra in tardo stile ottocentesco, ma all'interno ci sono tutti i comfort di una delle ville più lussuose dei divi di Hollywood. Bah, non fa niente: l'importante è che ci sia un bagno dove fare una doccia e poi svignarmela come se niente fosse.

-La sento, è vicina...-

Furtiva come una ninja, entro nella reggia e col passo felpato di un felino cerco la mia meta. Con un po' di difficoltà, finalmente, riesco a trovarla. M'introduco fulminea al suo interno e mi disfo, per fortuna, di quegli abiti lerci e puzzolenti di zombie.
Accendo l'acqua calda nella doccia e, una volta arrivato il vapore, entro nel box. La piacevole sensazione del
massaggio di quella pioggia mi rilassa tantissimo, tanto che ogni cosa che mi è successa scivola via con essa.

-La sposa è già qui. Sarà meglio che vada a rendermi presentabile. Ma prima una doccia è quel che ci vuole.-
Mi dirigo così nell'ala del palazzo in cui c'è il bagno,
vestito con una sola collana di rubini e una vestaglia che richiama il colore di quei gioielli.

Dopo essermi rilassata al punto giusto, esco dal box avvolta dal vapore e, in quel preciso istante, un uomo entra dalla porta... Ha la pelle chiara come l'avorio, occhi neri come la pece, dei capelli argentei come i raggi di luna... Al collo porta una collana di rubini ed è avvolto da una vestaglia del medesimo colore. E' un giovane bellissimo, tremendamente sexy. Non so come comportarmi: lui è un essere umano, per cui non posso usare le arti marziali potenziate per tramortirlo. Su di lui avrebbero un effetto letale.
-Mi... mi scusi...- riesco solo a dire questo, rannicchiandomi a terra per coprire le mie nudità.

La guardo attentamente.
Ha un corpo sublime e quello sguardo sgomento la rende ancora più affascinante.
-Ti do il benvenuto nella mia reggia, mia sposa.- le dico, sorridendole seducente.
-Sposa?- mi chiede, inarcando il sopracciglio.
-Sì, mia diletta. Io sono Kakashi Hatake. Principe della notte, ti aspettavo da tanto tempo.-
-Beh, credo che tu abbia sbagliato persona. Io quelli come te li ammazzo!-
 

Non do molto peso alle sue parole e, per evitare stupidi combattimenti, faccio uso del mio occhio speciale: il rubino del vampiro.
-Credo che ora andremo più d'accordo.- le dico, avvicinandomi sempre più a lei.

Quando incrocio il suo sguardo, capisco immediatamente che non si tratta di un semplice vampiro come quelli che avevo già sconfitto altre volte. Quell'occhio cremisi ne è la prova: l'occhio incantatore...
Ne avevo sentito parlare, ma si trattava solo di una leggenda: si dice che il potere quest'occhio sia in grado di incatenare per sempre al proprio possessore chiunque lo incroci.
Più lo guardavo, più la sua immagine di uomo perfetto e senza difetti viene scolpita nel mio cuore. So bene che sarebbe stato meglio evitare quel contatto visivo, però lui è stato più veloce di me. Eppure, nonostante la mia forza, mi sento così inerme da mostrare una debolezza così evidente davanti a quell'uomo così bello, ma allo stesso tempo così pericoloso.
Nonostante sia ferma, inchiodata al pavimento e alla parete, avverto
la sensazione che si ha quando si soffre di vertigini.

Inginocchiandomi, mi porto di fronte a lei.
Lei mi guarda con occhi languidi, ormai... Anche se nel suo sguardo leggo ancora la sua personalità.
Quella non potrò annullarla: ha un bel carattere.
-Tranquilla, andrà tutto bene. Ricordati: non voglio solo il tuo sangue... Ormai sei mia! Sia nel cuore che nel corpo. Ogni tuo singolo capello mi appartiene.- le sussurro, portando una sua ciocca davanti alle mie labbra, con un sorriso seducente.

I suoi occhi mi rendono irrequieta e fanno battere forte il mio cuore.
La sua voce penetra dentro di me, profondamente, in ogni singola cellula del mio corpo.
Il solo sentirlo sussurrare mi sconvolge.
Mi sento così confusa,
sono travolta da lui...
Non riesco neanche a respirare bene, come se fosse dopo aver fatto l'amore...
Sì, è come un veleno che fa effetto: con una sola parola, il mio corpo s'intorpidisce e
si addormenta.
Forse io non sono la sua sposa come vuole farmi credere, ma l'offerta sacrificale di questa notte di luna piena.
Però,
devo dire che poco m'importa...

-Non ti farò soffrire... Sarà solo un piacere immenso...- le dico, mordendole piano piano il collo.

Sono completamente succube e non mi accorgo minimamente che i suoi canini affondano nella mia carne.
Quello che mi sta facendo mi dovrebbe spaventare...
Invece, lo trovo eccitante.
Il contatto della sua pelle attorno al mio corpo, seppur freddo, mi fa palpitare il cuore.
Da quel momento, le vertigini aumentano... Anche se in vita mia non ho mai sofferto di questa condizione.
Questa volta preferisco cadere e cedere alle mie debolezze per non tornare alla vita di tutti i giorni, per restare qui: in questo sogno senza fine.
Preferisco, dunque, abbandonarmi a quel morso...
Diventare un vampiro, oppure morire, perché mai prima d'ora ho provato nulla di simile.

Prima che il cuore della mia futura consorte smetta di battere, faccio cadere una lacrima dal rubino del vampiro, affinché possa trasformarsi e stare al mio fianco.
-Farà un po' male, ma passerà subito.- la rassicuro, accarezzandole il viso.

Inizialmente non capisco il significato di quelle parole, ma pochi minuti dopo lo intuisco. Con la vista annebbiata e ormai poco coerente con la realtà, sento solo lo scorrere di qualcosa dentro di me: ha una consistenza strana, sembrava quasi acqua ma non ne aveva il gusto. Pareva, non so, qualcosa di salato...
Per la prima volta in tutta la mia vita, sento un dolore lancinante al corpo: le ossa scricchiolavano
contro il tessuto quasi lacerassero la pelle, i muscoli si contraggono, specialmente quelli del cuore.
Avverto un dolore violento allo stomaco e le convulsioni, di cui sono preda, sono così forti che mi fanno inarcare la schiena come se fossi posseduta da un demone.
Pian piano il mio cuore batte sempre più lentamente come se stessi morendo... Eppure non mi dispiaceva affatto.
Credevo di essere morta, invece era solo una mia impressione. I miei occhi si schiudono come teneri boccioli e vedo al mio fianco quell'uomo vestito con un abito da cerimonia.
-Cosa... cosa succede?- domando,
confusa.
-Ben svegliata, mia sposa.- mi dice lui, sorridendo.

Guardandomi attorno noto che sono vestita con un lungo abito, simile ai classici abiti da sposa bianchi, ma di un forte color rosso rubino.
Durante la cerimonia, celebrata dagli antichi abitanti del castello, non oppongo la minima resistenza... Forse, in cuor mio, desideravo per me
una simile fine? O, forse,
quest'uomo mi attrae davvero.
Credo sia la seconda opzione, perché ogni qualvolta
mi parla o mi guarda o, addirittura, sussurra una parola,
sopraggiungono le vertigini.
Ora, il bacio che ha suggellato la nostra unione ci farà restare insieme per sempre.
Ed è questo ciò che il mio cuore vuole in questo momento.

Bacio le sue labbra violette, suggellando il nostro matrimonio.
Fin dal primo momento in cui l'ho vista nella mia dimora,
ho avuto le vertigini.
Non mi sarei mai abbandonato a loro, ma erano così forti da guidarmi verso di lei.
Sì, era la vertigine. L'ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.





Note dell’autore:

Questa storia è frutto di un sogno.
Devo d
ire, però,
che questa visione onirica è ben diversa da quella che ho trasmigrato qui... è più soft, mentre l'originale e leggermente più personale. Mi sono permessa di omettere una parte, perché l'ho ritenuta troppo intima -/////-
Sinceramente, poi, con le nozze del secolo tra il principe William e Kate mi hanno dato uno spunticino in più per arricchirla ^^
Spero vi piaccia tesoro,
Un bacione
Shurei

  
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