Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Juniper Fox    17/05/2011    12 recensioni
«Io non sono debole!» Aveva ribattuto. «Sono solo innamorata, dannazione. Ci sto lavorando»
Draco aveva sorriso, un sorriso vero, spontaneo. «Ho scelto le Viole, Pan»
La ragazza si era voltata di scatto, interdetta. Aveva davvero fatto una cosa del genere?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Givin' it my all'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La storia sarebbe il prequel di "Watchin' you kiss her", ma è possibile leggerla anche senza aver letto l'altra.
Enjoy!

A Pay, Hyperviolet Pixie , Lys, Weh e Jules,
questa è per voi.




So far way, but still so near.
 



Quando quella mattina Draco Malfoy aprì gli occhi, notò due cose strane.
La prima era che, insolitamente, nella sua stanza filtravano raggi di sole che illuminavano l’angolo opposto al letto.
La seconda, invece, riguardava uno strano brusio di sottofondo. Come se qualcuno stesse tranquillamente parlando senza farsi dei problemi in caso lui si fosse svegliato.
«Il tuo matrimonio occupa tutta pagina sei» esclamò Pansy senza sollevare gli occhi dal giornale.
«E dovresti spiegarmi perché hai spostato lo scotch» aggiunse Blaise con tono seccato e bicchiere in mano.
 I due ragazzi erano comodamente seduti nell’angolo opposto della stanza, sulle poltrone che Astoria continuava imperterrita a spostare perché non di suo gusto. Sul tavolino vi era un vassoio con vari dolcetti, segno che i due amici avevano deciso di fare come se fossero stati a casa propria. Draco scosse la testa; quei due non sarebbero mai cambiati.
«E Draco?» lo richiamò all’attenzione Pansy, arricciando le labbra come quando era annoiata «Sei in ritardo».
 
 
*
 
 
Circa un’ora dopo, i tre vagavano per le vie di Diagon Alley alla ricerca di un regalo di compleanno per Theodore Nott, che quel giorno avrebbe compiuto vent’anni. Quella sera si sarebbe tenuto un ricevimento in suo onore, e Blaise si era premurato di mettere a disposizione una delle case di sua madre – con tanto di cena e danze – come regalo all’amico.
Dunque, in quel momento, l’attenzione di Zabini era incentrata sulla ricerca di un accompagnatore. Al suo braccio, Pansy osservava le vetrine e, di tanto in tanto, scuoteva il capo o arricciava il nasino aristocratico in direzione delle prede di Blaise.
«Si può sapere perché mi avete svegliato così presto, se perdete tempo in questo modo?» Sibilò Draco all’improvviso, fermandosi e voltandosi verso i due compagni.
«Quante storie, biondo» sorrise Pansy. «Ho già in mente un paio di regali perfetti per Theo, non preoccuparti»
La ragazza fece una leggera pressione sul braccio di Blaise in modo che lui la precedesse dentro un negozio, per poi voltarsi nuovamente verso Draco.
«E cerca di stare tranquillo, non vorrei attirare troppo l’attenzione della suocera. Temo non ne usciresti vivo»
Con un cenno del capo, la mora indicò una sagoma nella folla che si stava avvicinando e che Draco riconobbe come Chara Greengrass. Ora, lui non aveva paura della futura suocera, ma sicuramente sarebbe stato compromettente farsi vedere con Pansy e Blaise il giorno in cui la sua  futura moglie avrebbe scelto le ultime tovaglie e ritirato le fedi.
Aprendo la porta di scatto, Draco si precipitò nel negozio per raggiungere i due amici. Solo quando fu ben nascosto dalla vetrina principale, sicuro che la suocera non l’avesse visto, tirò un sospiro di sollievo.
 
*
 
«Una culla?» Draco e Blaise ancora non capivano perché Pansy aveva comprato un simile oggetto come regalo per Theo.
«Non una culla qualsiasi, per Merlino! C’è lo scotch preferito di Theo, dentro, al posto del bambino» sbuffò la ragazza guardandosi allo specchio. Ancora non sapeva come acconciare i capelli, raccoglierli o lasciarli sciolti? A Draco piacciono sciolti, si ritrovò a pensare, e Astoria li raccoglierà sicuramente. Dopo tutto quel tempo passato con la futura sposa dell’amico, Pansy non aveva ancora imparato a volerle bene e ad andare d’accordo con lei. Certo, in sua presenza fingeva bene, ma sotto sotto non l’aveva mai sopportata.
«Daphne è incinta» borbottò Pansy in modo quasi casuale. «Dite che sto meglio con il vestito blu o con quello ocra?»
Quando però si voltò verso i due ragazzi, li trovò piuttosto interdetti. «Mi avete sentito? Blu o ocra?»
Blaise, recuperata la lucidità, scosse la testa lasciandosi scappare un sorriso, mentre Draco si limitò ad un cenno del capo per indicare il vestito blu.
Quando la ragazza sparì in bagno per ultimare i preparativi ai capelli, Malfoy e Zabini si scambiarono uno sguardo condiscendente.
«E’ pazza» appurò il biondo.
«E’ Pansy» lo corresse l’amico.
 
*
 
Gli invitati stavano pian piano giungendo a Zabini Manor, riempiendo la sala con voci e brindisi.
Blaise era alla porta ad accogliere gli ospiti, al suo braccio una ragazza dai capelli castano chiari e gli occhi nocciola, che Pansy sapeva chiamarsi Chloé Blanchard – Purosangue, francese e molto dolce. Forse troppo, per un covo di vipere.
«Miei cari amici» richiamò tutti all’attenzione Blaise, una volta riuniti gli invitati «Grazie per essere venuti a questa festicciola. Vorrei invitarvi ad alzare i calici per Theodore Nott. Auguri e figli maschi, amico mio!»
Scambiandosi uno sguardo con Pansy, la vide ghignare e avvicinarsi a Daphne, probabilmente per spiegarle che non aveva resistito alla tentazione di spifferare il suo piccolo segreto.
Draco, dalla parte opposta della sala, continuava ad osservare i movimenti di Pansy e ad annuire alle parole di Astoria, senza realmente sapere cosa stesse dicendo. La Greengrass se n’era accorta ma sembrava non farci caso, dato che Draco era legato a lei da un contratto di matrimonio. Era lei ad avere l’anello, in fin dei conti, e non smetteva mai di metterlo in mostra davanti alla Parkinson.
 
*
 
Non aveva potuto ballare con Pansy neanche una volta.
C’erano state Astoria, Daphne, Chloé, e ancora Astoria e altre sue amiche.
Ad ogni richiesta avrebbe voluto gridare un secco “No” e dirigersi verso l’unica che gli interessava realmente, ma il galateo e la presenza di Chara Greengrass, arrivata poco dopo l’inizio delle danze, avevano infierito e limitato la sua libertà.
Draco non aveva mai sopportato la suocera, e aveva persino dovuto ballarci insieme.
Fortunatamente, a fine serata, Daphne era intervenuta portando via sua madre per parlare dell’erede che sarebbe nato di lì a otto mesi.
«Andiamo a casa?»
La voce di Astoria interruppe il flusso di pensieri di Draco, riportandolo alla realtà e ricordandogli che lei era ancora lì.
«Ho promesso a Blaise di rimanere con lui stanotte» si limitò a dire il ragazzo, congedando con poche parole la consorte. Stava per allontanarsi quando sentì una mano trattenerlo.
«L’hai promesso a Blaise o a Pansy?» chiese furente Astoria. Aveva imparato a conoscere tutto del futuro marito, o almeno così pensava lei.
«L’ho promesso a Blaise, ho detto. Lui non rimane mai solo in questo posto, qui è morto suo padre» sibilò Malfoy a denti stretti. Odiava dover dare spiegazioni e giustificarsi, gli era stato insegnato che i Malfoy non si giustificano mai. Più di tutto, odiava doversi giustificare con qualcuno che lo conosceva così poco come Astoria. Lei, purtroppo, aveva visto solo la punta dell’iceberg.
Draco si accorse che lo sguardo della ragazza si era rabbuiato, così cercò di ammorbidire leggermente il tono: «Vai a casa, Astoria. Io rimarrò qui con Blaise fino a domattina. Ci vediamo a colazione», e con un bacio sulla fronte la congedò.
 
*
 
Pansy stava sorseggiando l’ultimo bicchiere di vino.
Gli invitati erano andati via, lasciando nel Manor solo lei, Draco, Blaise e Chloé. Questi ultimi, però, si erano ritirati quasi subito, volenterosi di sentire la propria pelle a contatto con quella dell’altro, quasi fosse una necessità talmente urgente da non poter aspettare nemmeno un minuto in più.
Probabilmente, si disse Pansy sprofondando ancora di più nella poltrona blu notte della sua camera, Blaise aveva semplicemente trovato la scusa migliore per lasciarla sola con i suoi pensieri. Avrebbe dovuto ringraziarlo, ma ci avrebbe pensato la mattina seguente.
Chiudendo gli occhi, la ragazza si perse tra le note di una canzone delle Sorelle Stravagorie, ritrovandosi a canticchiare le parti più belle di quel brano.
«Balliamo»
Il sussurro di Draco le fece aprire gli occhi, e sorridendo prese la mano che lui le aveva teso. Ci volle poco a far incontrare i loro corpi. I movimenti erano lenti, e forse, agli occhi esterni, sarebbero parsi sensuali. I due ragazzi, però, non volevano farci caso. Avrebbero potuto ballare anche senza musica, al ritmo dei loro respiri.
Le note cambiarono, ancora e ancora, fino a quando, esausti, non si coricarono sul letto. Pansy aveva la testa appoggiata al petto di Draco, che le accarezzava i capelli lentamente: sapeva quanto lei amasse quel gesto, e in quel momento non voleva negarle niente.
 
*
 
«Vieni al mio matrimonio. Fammi da testimone»
La mattina era arrivata, e con essa il momento dei saluti. Un arrivederci, mai un addio.
Il tono di Draco era serio, e costrinse Pansy a girarsi.
«Me l’hai già chiesto ieri sera, Draco. Sai che non posso»
Non sarebbe riuscita a partecipare al matrimonio sapendo che la sposa non era lei.
Poteva essere una Serpeverde, ma sicuramente non era una masochista.
«Ci sarà anche Blaise. E Theo e Daphne. Ci saranno loro con te, a proteggerti»
«Io non sono debole!» Aveva ribattuto. «Sono solo innamorata, dannazione. Ci sto lavorando»
Draco aveva sorriso, un sorriso vero, spontaneo. «Ho scelto le Viole, Pan»
La ragazza si era voltata di scatto, interdetta. Aveva davvero fatto una cosa del genere?
Forse, magari, avrebbe anche potuto riconsiderare l’invito. Solo per le Viole.
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Juniper Fox