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Autore: ross_ana    17/05/2011    8 recensioni
Non fui per niente sorpreso di trovarmi O'Tusoe davanti. Avevo capito da mesi che era sotto il controllo della Maledizione Imperius. A pensarci bene, era stato proprio in seguito a questa scoperta che avevo capito che ero stato un idiota e che dovevo tornare a casa.
Così ne approfittai per ringraziarlo a modo mio.
-Ah, Ministro! Le ho detto che do le dimissioni? *
Quarta classificata al The Same Blood Contest, e sesta classificata al Le Petite Prince indetto da OnlyMe.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Percy Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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NICK AUTORE: ross_ana@ sul forum, ross_ana su EFP
TITOLO: Fratello mio
PERSONAGGI: Percy Weasley, Fred Weasley
PAIRING: Nessuno.
GENERE: Drammatico, Malinconico, Triste.
RATING: Giallo.
AVVERTIMENTI: Oneshot, Missing Moments.
CITAZIONE SCELTA: 32. Mi sentii gelare di nuovo per il sentimento dell'irreparabile. E capii che non potevo sopportare di non sentire più quel riso.
INTRODUZIONE: Ci troviamo ad Hogwarts, durante la battaglia, subito dopo la distruzione del Diadema di Corvonero.
NdA: Le battute contrassegnate con * sono estrapolate dal libro "Harry Potter e i Doni della Morte". E' la prima volta che scrivo qualcosa su Percy, spero di non essere caduta nel banale...




PERCY POV

Nei corridoi del castello imperversava la battaglia.
Mangiamorte contro Hogwartiani: ognuno avrebbe combattuto fino alla fine, e per fine si intendeva nient'altro che la morte. Morte di Voldemort per noi, morte di Harry per loro.
Ed io, come tutti quelli schierati dalla parte del Ragazzo-che-è-sopravvissuto, avrei donato la mia vita piuttosto che perdere la sua.
Combattevo con mio fratello accanto e mi sentivo quasi invincibile.
Ero tornato, con la coda tra le gambe per tutti i miei stupidi errori, con i sensi di colpa che mi sommergevano per non aver dato ascolto alla mia famiglia ed essermi schierato dalla parte del Ministero, offendendo e denigrando le persone che mi avevano dato la vita, che mi avevano cresciuto, amato e coccolato.
Ero tornato per restare, e loro mi avevano accolto a braccia aperte, senza rimproverarmi per il mio comportamento da vile, senza accusarmi di essere stato un codardo, il disonore della famiglia Weasley.
Ero tornato per combattere al loro fianco, e l'affetto incondizionato che avevo trovato ad attendermi funse da talismano contro i Mangiamorte.
Avevo come la sensazione che nessun incantesimo avrebbe potuto raggiungermi, perché il calore che sentivo nel petto, proprio all'altezza del cuore, mi donava una gioia costante che nemmeno un'Avada Kedavra avrebbe potuto spegnere.
-Impedimenta!
-Avada Ke...
-Stupeficium!
Sorrisi a Fred che al mio fianco duellava con estrema maestria e coraggio e per un istante, un solo istante prima che arrivasse un altro Mangiamorte incappucciato a dar man forte al suo compare, lasciai che il ricordo di una mattina di tanti anni prima mi scorresse davanti agli occhi.

-Buongiorno Perce.
-Buongiorno Fred.
-Non sono Fred, sono George. Non mi riconosci mai.
-Non ci casco più nei vostri giochetti.
-Ma sono davvero George. Perché non vuoi credermi?
-Va bene, George.
-Haha! Ti ho fregato! Sono Fred!


Sorrisi pensando a ciò che mi aveva convinto a cedere: una lacrima impavida sul viso di un bambino di cinque anni. Furbo com'era, aveva sfruttato tutte le risorse a sua disposizione pur di battere il fratello maggiore sempre perfettino anche a quell'età.
E a pensarci bene, quella era stata l'unica volta che avevo visto Fred piangere.
Poi fui costretto a mettere da parte i sentimentalismi perché il duello che stavo combattendo non avrebbe ammesso distrazioni.
-Avada Ke...
-Impedimenta.
-Avada Ke...
-Stupeficium.
-Avada Ke...
Non lasciavo il tempo, al Mangiamorte davanti a me, di pronunciare la formula completa, ma nonostante questo i miei incantesimi lo sfioravano soltanto e la lotta diveniva sempre più accesa.
Poi vidi le teste di Harry, Ron ed Hermione farsi avanti tra i pericolosi getti di luce che volavano in tutte le direzioni, e prima che qualcuno oltre me se ne accorgesse, pensando alle Fatture Orcovolanti che piacevano tanto a Ginny, con un incantesimo non verbale ne scagliai una contro il Mangiamorte che stava cercando di uccidermi.
Non appena il lampo di luce rossa lo colpì accaddero due cose contemporaneamente: le sue mani lasciarono cadere la bacchetta e andarono a stringere il punto in cui la fattura lo aveva colpito, il cappuccio gli scivolò sulle spalle mostrando così la sua identità.
Non fui per niente sorpreso di trovarmi O'Tusoe davanti. Avevo capito da mesi che era sotto il controllo della Maledizione Imperius. A pensarci bene, era stato proprio in seguito a questa scoperta che avevo capito che ero stato un idiota e che dovevo tornare a casa.
Così ne approfittai per ringraziarlo a modo mio.
-Ah, Ministro! Le ho detto che do le dimissioni? *
Prima ancora che potessi finire di parlare, il Mangiamorte che stava combattendo contro Fred cadde a terra colpito dagli schiantesimi di Harry, Ron ed Hermione.
Fred, dal canto suo, non lo degnò di uno sguardo e con un sorriso che gli faceva brillare anche gli occhi si rivolse a me.
-Hai fatto una battuta, Perce. *
Lo fissai e sorrisi anch'io, non tanto per ciò che aveva detto, quanto per il tono che aveva usato.
Per un altro istante, mi presi il lusso di ricordare un altro dei tanti momenti che credevo di aver dimenticato.

-Quella era davvero una ragazza?
-Sei forse cieco?
-E tu la stavi baciando?
-Penelope ed io siamo fidanzati, altrimenti non mi sarei mai permesso di...
-Stavi baciando una ragazza?

Aveva usato lo stesso, identico tono sorpreso e io continuai a sorridere risentendolo.
-Hai davvero fatto una battuta, Perce... l'ultima che ti avevo sentito fare era... *
Ma quell'attimo di divertimento, quella parentesi di allegria nella guerra era stata chiusa, e con un boato assordante fummo scagliati tutti in aria.
Nonostante le urla che mi riempivano le orecchie e che mi paralizzavano sul posto, cercai di scorgere tra le macerie il viso di Harry insieme a quello di Ron ed Hermione.
La mia ricerca, però, terminò pochi secondi dopo, quando qualcosa di più importante attirò la mia attenzione.
Fred se ne stava immobile, per terra, senza smettere di sorridere.
I suoi occhi fissavano il soffitto e ancora splendevano di quella luce che li aveva accesi.
Passarono pochi secondi prima che io prendessi coscienza di ciò che stavo vedendo, ma in quei pochi secondi vidi quella luce affievolirsi e spegnersi.
Mi bastò un attimo per capire e in quell'attimo mi sentii morire.
-No... no... no! No! Fred! No! *
Quasi ululavo, come se fossi stato anch'io un mannaro come Remus.
Scuotevo il suo corpo immobile che non reagiva in nessun modo alle mie urla e percepii solo con una piccola parte della mia coscienza che qualcuno, forse Ron, si era inginocchiato accanto a me ed alimentava le mie urla disperate.
Un dolore lancinante nacque dal cuore e si diffuse per tutto il mio corpo, il tempo sembrò fermarsi e io potei sentire come a rallentatore la potenza delle lame che ad una ad una mi venivano infilzate nel petto con la forza distruttiva più potente di una Cruciatus.
Tutto si era spento, fuori e dentro me.
Non sentivo più nessun rumore, più nessuna voce. E d'altronde, come poteva essere altrimenti? La vita era finita, il mondo era finito.
Fred era morto e io riuscivo solo a fissare l'ombra del sorriso ancora impresso sulle sue labbra.
Poi l'ennesimo boato mi riscosse dal torpore in cui ero caduto, il tempo riprese la sua corsa e io sentii Harry gridare.
-Giù! *
Fu un attimo, e mi buttai sul corpo di Fred. Dovevo difenderlo, dovevo proteggerlo.
-Percy, su, dobbiamo muoverci! *
No, non possiamo muoverci. Fred non può muoversi!
Volevo urlarlo ma non ne ero capace, e con il dolore che mi ustionava la pelle come fosse stato Ardemonio cominciai a scuotere la testa.
-Percy! Percy non puoi fare nulla per lui! Dobbiamo... *
Alle urla di Harry si erano unite le mani di Ron che mi strattonavano con vigore, ma non gli permisi di tirarmi via.
Il corpo di Fred era sotto la mia protezione ed io non l'avrei lasciato per nessun motivo al mondo.
Mi resi conto vagamente che Ron si era allontanato da me, ma non mi curai affatto delle urla e delle esplosioni che improvvise si erano levate intorno a noi.
Passarono minuti, forse ore - non avevo più la percezione del tempo -, poi Harry si avvicinò e prese Fred da sotto il braccio.
Capii immediatamente le sue intenzioni e così mi alzai dal corpo immobile e lo imitai.
Mentre cercavamo di trascinarlo via mi sentii gelare per il sentimento dell'irreparabile. Fred non avrebbe respirato più, non avrebbe parlato più, non avrebbe riso più.
Quella consapevolezza mi accecò, riempiendomi dell'odio più nero.
-Qui. *
In una nicchia nascosta deponemmo il corpo ormai privo di vita, poi non appena voltato l'angolo, con lo sguardo che brillava della rabbia più antica buttai un urlo disumano.
-ROOKWOOD! *
E immediatamente mi lanciai al suo inseguimento.
Stavolta avrei lottato per uccidere.
E mentre la Maledizione Senza Perdono saliva alle mie labbra, mi sentii gelare di nuovo per il sentimento dell'irreparabile. E capii che non potevo sopportare di non sentire più quel riso.








SESTA CLASSIFICATA
• Grammatica e forma: 14.175/15
• Caratterizzazione dei personaggi: 9.95/10
• Originalità della trama: 4.75/5
• Attinenza al tema assegnato: 10/10
• Gradimento personale: 5/5
Totale: 43.875/45.
Commento: non so se amarti o odiarti per questa storia. La morte di Fred è sempre stata difficile da digerire, per me, in qualsiasi salsa. E questa, dal POV di un fratello generalmente ignorato, è davvero pesante e meravigliosa allo stesso tempo.
La penalizzazione nel primo parametro è dovuta a quell’“Hogwartiani” iniziale che mi ha lasciata interdetta e ad una frase – verso la metà della storia – troppo lunga e poco spezzata dalla punteggiatura e per questo di difficile comprensione.
I personaggi sono davvero buoni, ho adorato il tuo modo di parlare di Percy; però mi sembrava che mancasse qualcosa, un particolare, forse una frase o una semplice parola, che ti avrebbe fatto sicuramente guadagnare il punteggio pieno.
La trama è originale soprattutto per la scelta del personaggio narrante, ma non per la scelta della situazione; in ogni caso, giostrando bene sia protagonisti che citazioni varie, hai ottenuto un risultato, credo, più che soddisfacente anche in questo parametro.
L’attinenza non poteva che avere il punteggio pieno. Pensandoci, pare proprio che quella citazione fosse fatta apposta per questa situazione. Fred scherza, Fred muore. E Percy non può sopportare di non sentire più le sue risate. Bella, davvero, un inserimento ottimo.
Ok, forse ho dato una risposta alla mia domanda iniziale; questa storia è troppo bella e delicata per non amarla. Davvero, hai cucito personaggi, ricordi, sentimenti, citazioni in modo a dir poco splendido, non potevo che darti il punteggio massimo nel gradimento. È spettacolare, complimenti!



QUARTA CLASSIFICATA Grammatica: 10/10
Nessun errore di grammatica: ti segnalo solo, all'inizio, un "funse" veramente brutto (non tanto perché sia sbagliato, quanto perché ha davvero un suono orrendo, uno dei passati remoti più brutti della nostra lingua!), in un punto in cui sarebbe stato corretto, e molto più gradevole, usare l'imperfetto "fungeva".
Stile: 8/10
Punteggiatura e linguaggio vanno decisamente bene: hai un'ottima proprietà lessicale, senza dubbio. Forse troppo. Non prenderla come una critica molto rigida, ma non mi ha soddisfatto del tutto la forma che hai scelto di dare alla fic. Usi frasi complesse, molte subordinate (assolutamente precise), un registro linguistico piuttosto alto e delle belle metafore, non scontate ed efficaci. Però lo fai in una fic che ha un ritmo di avvenimenti molto serrato e convulso. Quello che racconti succede in pochissimi secondi, caotici e veloci. Anche considerando il punto di vista di Percy, che tende ad essere formale nel linguaggio, è tutto troppo elaborato. Avrei apprezzato molto di più immagini più slegate tra loro, dettagli mancanti, periodi più brevi, una descrizione più frammentaria, ma più vicina al ritmo di quel che succede. Con uno stile così, da quel che ho letto, credo tu abbia assolutamente la capacità di osare di più, nell'elaborare il testo. Percy risulta quasi freddo nel modo in cui racconta quello che è successo: il contenuto rende chiaro il suo dolore, e lo fa veramente bene, ma al contempo usa espressioni come "pensando alle Fatture Orcovolanti che piacevano tanto a Ginny, con un incantesimo non verbale ne scagliai una contro il Mangiamorte che stava cercando di uccidermi." per descrivere un'azione che dura una frazione di secondo. E' come se stesse raccontando la storia con distacco, descrivendo minuziosamente i dettagli, e non vivendo un momento spaventoso e difficile.
In sostanza, un ottimo stile, ma non proprio quello adatto alla storia che hai deciso di raccontare.
Originalità: 7/10
Hai scelto di raccontare un momento squisitamente canon, un punto di vista di una scena che i libri ci mostrano in diretta; immagino che l'originalità non fosse il parametro a cui puntavi. Sei rimasta decisamente aderente al canon fin nei minimi dettagli, il che è uno dei punti di forza della fic. Non c'è molto che non fosse tra le righe dei libri, in quello che succede. Però a tuo merito va assolutamente il fatto di aver scelto di parlare della morte di Fred associandolo non a George, ma a Percy. Non credo che molti notino il rapporto privilegiato tra Percy e i gemelli, nel canon; invece è ben presente, e l'hai sottolineato davvero benissimo in questa fic. In questo momento, sono onesta, mi dispiace aver "ereditato" questo parametro di valutazione, perché penso che vada a discapito dell'aderenza al canon che nel tuo caso è da manuale.
Caratterizzazione: 18/20
La caratterizzazione di Percy è veramente molto ben curata, estremamente azzeccata, nelle reazioni, nei ricordi che evoca e anche nel modo in cui combatte. Mi è piaciuto particolarmente come all'inizio spieghi il suo rientro in famiglia, senza cercare scuse e in maniera molto diretta. Purtroppo la sua caratterizzazione risente di quello che ti facevo notare nello stile, cioè del tono troppo formale e preciso, che non ti aiuta affatto a rendere il coinvolgimento di Percy, le sue emozioni. La caratterizzazione ne risente, perché tutto sembra freddo e distaccato, come Percy non è di certo in questo momento. Comunque i miei complimenti per come hai analizzato un personaggio difficile come Percy in un momento così complesso.
Gradimento personale: 8/10
La cosa che mi è piaciuta di più di questa fic è il modo in cui hai intervallato i flashback con la narrazione diretta, e come quei piccoli momenti abbiano detto tanto del rapporto tra Fred e Percy. Il fatto stesso che tu abbia sottolineato la profondità di questo rapporto mi ha conquistato decisamente, non è un argomento trattato spesso, e molti non sono così gentili e fedeli al personaggio allo stesso tempo, quando si parla di Percy. Lo stile è la cosa che mi è piaciuta di meno; non so se si tratti di una svista o di una scelta precisa, e sarei curiosa di sapere con che criterio ti sei mossa nell'elaborare questa fic, perché mi resta il dubbio di non averne visto io il motivo.

Totale: 51/60
   
 
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