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Autore: LerryGeijutsu    17/05/2011    0 recensioni
Una storia dove la protagonista sono io... sia in EFP, sia nella realtà. Ditemi che ne pensate... perchè, come capirete, la mia insicurezza mi porta sempre a divagare in ogni cosa.
Questa è una storia scritta di getto, con in testa tante idee confuse. Se avete voglia di divagare in vicissitudini di una ragazzina... eccomi qui, a voi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sebbene non sapessi ancora niente della mia confusione mentale, che a poco a poco si stava facendo sempre più cinica e intensa, avevo capito che quella per LEI era più di una semplice amicizia. Quella ragazza che da piccola, come me, era stata presa in giro per ogni cosa, quella ragazza così cocciuta, infantile e tremendamente simpatica ed accattivante stava diventando una parte importante della mia vita. Quante volte avevamo litigato... a volte per stupidaggini, a volte per persone. Già, persone. A LEI sta molto più simpatica un' altra ragazza. Un' altra ragazza che l' ha fatta soffrire tanto... per cui ha pianto. E mi fa male a saperlo... Ogni volta stavo male perchè la vedevo triste e a poco a poco mi accorgevo che avrei fatto qualsiasi cosa perchè lei fosse felice. Era la mia migliore amica... una migliore amica che non ricambiava, una migliore amica che mi trattava spesso malissimo o in modo brusco... Ma che quando, con affetto sincero, mi abbracciava... mi mandava in euforia. Mi vergognavo di me stessa, a far sottomettere i miei pensieri così... e non mi capacitavo del perchè, ogni volta che accadeva qualcosa di disagevole che ci riguardasse, soffrivo. Ne parlai con l' unica persona che avrebbe potuto consigliarmi una soluzione non troppo drastica: la mia professoressa di italiano delle medie. "Sii te stessa, non nasconderti dietro una parte recitata: ciò ti rende falsa agli occhi della gente." I suoi consigli non mi erano nuovi. Da lì capii che l' unica soluzione ai miei problemi era accettarli con razionalità, una qualità che non ho mai posseduto nella mia personalità. Che poi... ho una personalità? Può essere definita tale la vergogna che provo per il mio carattere, che mi porta a nascondermi per non mostrare me stessa? Forse è proprio per il mio carattere che LEI ed io, quel giorno, sbeccammo il nostro rapporto in maniera evidente. Non riuscii più a recuperare l' amicizia che ci univa. Io c' ero sempre, c' ero sempre stata per lei anche quando mi offese tanto da farmi piangere, e ciò era un fatto ormai divenuto usuale. Con la sua irascibilità non sapevo come trattarla... Arrivavamo sempre ad un punto cruciale: se c' ero davo fastidio, se mi allontanavo facevo la depressa per avere attenzioni, nel momento in cui allora mi riavvicinavo in silenzio per non infastidirla ero mortoria, ricominciavo a parlare e ritornavo subito noiosa. Avrei voluto sparire... non esserci più. Non aveva senso! Stavo soccombendo al suo volere, ciò non mi piaceva ed era più forte di me. Diventai irascibile, nervosa... ero intrattabile con gli amici e taciturna in famiglia. Il mio cuore soffriva per l' ingenuità della mia mente. A me non importava. Ero irascibile ma tanto... tutti i miei progetti e i miei obblighi venivano condizionati da LEI. Un po' alla volta la gente iniziò ad evitarmi, i miei genitori a non darmi fiducia, e nel mentre che perdevo tutto, nel momento in cui mi sarei dovuta accorgere che la vita che mi stavo costruendo veniva lacerata, pensavo solo a come avrei fatto per riconquistare la sua fiducia. Quello che non capivo però, era che di me, a LEI, non fregava nulla.
   
 
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