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Autore: Angel_Elric    17/05/2011    7 recensioni
A volte confidarsi con la propria migliore amica non è la cosa più saggia da fare e il nostro Kurt lo imparerà a sue spese. Chissà che, però, la cosa non possa avere risvolti positivi?
Tratto dal primo capitolo:
“Kurt li fissò tutti per un momento, in silenzio.
La scena, vista dall’esterno, sarebbe potuta persino risultare comica, con tutte quelle persone in piedi a scrutarlo in muta attesa come tante statue colorate.
Peccato che per il ragazzo quello fosse un incubo.
«Okay. Questo è solo un brutto, pessimo, orribile sogno, quindi ora io chiuderò gli occhi e quando li riaprirò voi sarete tutti scomparsi dalla mia stanza e io mi potrò dedicare ai miei trattamenti di bellezza mattutini» mormorò serio, prima di chiudere gli occhi sotto gli sguardi vagamente perplessi dei suoi amici.”
[Kurt centric]
Possibili cambiamenti di rating.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: agitare prima dell’uso, tenere fuori dalla portata dei bambini, i personaggi non appartengono a me ma ai rispettivi detentori di copyright, si prega di spegnere cellulari e altri apparecchi elettronici durante la partenza e l’atterraggio. Grazie!

                                A Very Penguin Problem

 
Cap. 1 The problem
 
«Ragazzi, non che non mi siate mancati e che non sia felice di vedervi, ma potreste cortesemente spiegarmi che cosa ci fa l’intero Glee Club in camera mia alle sette di domenica mattina?»
Kurt Hummel, seduto sul proprio letto, stava facendo uno sforzo evidente per non strillare improperi verso i suoi amici e mantenere un tono di voce che non rientrasse nella gamma degli ultrasuoni.

Punto primo: era in pigiama. Lui, modaiolo incallito e quasi fanatico dello stile, era in pigiama davanti a delle persone. E non stampate su carta satinata e appese sulla porta di camera sua come la Lady Gaga che faceva bella mostra di sé dal suo poster di Monster, ma esseri umani reali e – anche se con tutte le eccezioni del caso  – senzienti.

Punto secondo: non era esattamente conscio di che aspetto avessero i suoi capelli in quel momento – il che lo irritava enormemente.
 
Punto terzo: non aveva ancora assunto nulla contenente caffeina. Grave.

Punto quarto – ultimo, ma non meno importante : non aveva ancora dedicato i suoi quarantacinque minuti quotidiani ai rituali di idratazione mattutini.
Sacrilegio.
 
«Ve l’avevo detto che si sarebbe arrabbiato» borbottò Finn, da un qualche punto imprecisato della stanza, dimostrando di essere abbastanza intelligente – parola forse un po’ troppo grossa per il giovane Hudson – da pensare bene di nascondersi ed evitare così le ire del fratellastro. Non che si illudesse di passarla liscia dopo aver permesso ai membri del Glee di entrare in camera sua, ovviamente no. Era in momenti come quello che rimpiangeva di aver mangiato Santo Panino: aveva urgente bisogno di un miracolo di proporzioni ciclopiche – che poi, che voleva dire “ciclopiche”? Bah.
«Kurt, sappiamo che hai un problema… » iniziò Sam, con cautela, interrotto quasi all’istante da un’euforica Rachel Berry «e le New Directions sono qui per aiutarti!».
Hummel sbatté un paio di volte le palpebre. Problema? Quale problema? Lui non aveva nessun… NO!
No no no no no NO!
I suoi occhi azzurri si spalancarono mentre, imbarazzato e decisamente irato al tempo stesso, si voltava a fulminare la sua migliore amica, la quale non tentò nemmeno di nascondere la propria espressione colpevole.
«Mercedes! Avevi giurato che non lo avresti detto ad anima viva!» protestò, coprendosi il viso con una mano tremante.
«Mi dispiace, te lo giuro, non l’ho fatto apposta! Mi è sfuggito mentre parlavo con Rachel e Tina, e loro hanno detto che dovevamo aiutarti e…» disse tutto d’un fiato la ragazza, interrotta proprio da Rachel – una brutta abitudine che ha sempre avuto, quella di interrompere gli altri.
«Vogliamo davvero aiutarti, Kurt. Insomma, ne gioveresti anche a livello professionale non credi? Pensa quante porte ti si aprirebbero con un po’ di sex-appeal in più!» cercò di placarlo, poggiandogli una mano sulla spalla. «Tireremo fuori la tua sensualità nascosta, cucciolo di pinguino!» ghignò Santana, mentre il resto del gruppo annuiva.
Kurt li fissò tutti per un momento, in silenzio.
La scena, vista dall’esterno, sarebbe potuta persino risultare comica, con tutte quelle persone in piedi, a scrutarlo in muta attesa come tante statue colorate.
Peccato che per il ragazzo quello fosse un incubo.
«Okay. Questo è solo un brutto, pessimo,orribile sogno, quindi ora io chiuderò gli occhi e quando li riaprirò voi sarete tutti scomparsi dalla mia stanza e io mi potrò dedicare ai miei trattamenti di bellezza mattutini» mormorò serio, prima di chiudere gli occhi sotto gli sguardi vagamente perplessi dei suoi amici. Contò mentalmente fino a tre e gemette un disperato «Barbra benedetta!» constatando che, contro ogni sua rosea aspettativa, erano ancora tutti lì. Si lasciò ricadere all’indietro, prendendo un cuscino e premendoselo sul viso con la speranza di morire soffocato.



*Il sottoscala*
Ben trovati, audaci lettori! Se siete arrivati fin qui mi complimento con voi, non pensavo che aveste stomaci così forti.
La mia giustificazione per aver scritto una cosa simile? Troppo studio e troppo Glee.
Perché solo io posso guardare il libro d’Inglese e cantargli (sì, io canto ai libri D:) “Here we are again!” per poi partire con una serie di ragionamenti (poco) logici e arrivare a scrivere questo.
Grazie al cielo, aggiungerei.
Che dire, vi ringrazio per aver sprecato un po’ del vostro tempo qui. Non so se e quando continuerò, tutto dipende da voi e dalla quantità di Chinotto rimasta in casa.
Dedichina: alla Thà, colei che mi ha rotto l’anima fino a convincermi a pubblicare questa porcheria (picchiate lei! D:), che sopporta i miei scleri (e li asseconda pure!) su qualsiasi cosa e a qualsiasi ora. Grazie tesoro, ti voglio bene. <3
   
 
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