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Autore: KanraChan    19/05/2011    2 recensioni
Fu un giorno di quelli, fu una tipica e monotona mattinata in cui Reborn gli lanciò una macchina fotografica.
Dapprima incerto, la scrutò con diffidenza, come se fosse un oggetto semplice e senza uno scopo preciso.
Poi, infine, la strinse senza ripensamenti, la osservò, per poi indirizzarla verso la sua famiglia.
- Sorridete! -
Un semplice scatto.
Un semplice momento.
Con un mesto sorriso Tsuna guardò quella copertina che racchiudeva un punto di partenza, in attesa di una fine ancora ben lontana.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cos'è la famiglia?












Reborn glielo aveva chiesto spesso. Quasi ininterrottamente.
E lui, sin dal primo impatto, non aveva mai compreso il significato di tale domanda.
Dopotutto, forse era ancora troppo presto per trovare una risposta.
Una risposta che, comunque, avrebbe "ricevuto dal tempo" gli aveva riferito.
Accanto al muretto della sua residenza, guardava una scena a cui aveva assistito più di una volta, quasi quotidianamente.
Le voce di Yamamoto e Gokudera udibile dal primo mattino, uno che lo reclamava, l'altro che sorrideva.
Gli sguardi perennemente felici di Kyoko e Ryohei, un'espressione affabile e dolce, l'altra decisa e ferma.
L'esuberanza di Haru.
Le risa di Lambo ed I-Pin, una più stridula del normale, l'altra di una tonalità più morbida.
Le occhiate eloquenti di Hibari, tranquille e attente come ogni mattino.
Ecco quel che accadeva fuori casa Sawada.
Qualcosa che Tsuna avrebbe rassomigliato ad una grande confusione.
E Reborn lo guardava con il solito mezzo sorriso.
- Che cosa sono per te, loro? -
Tsuna li osservava, li osservava ridere, scherzare, litigare, piangere.
E lui, quasi con espressione confusa, non trovava una risposta.
Forse era troppo presto.
Era qualcosa che avrebbe appreso con il tempo.




~*~





Tsuna li osservava, Tsuna li aveva sempre guardati, li aveva osservati ridere, scherzare, litigare, piangere.
Li aveva visti sorridere insieme, stringersi la mano, fiancheggiarsi come fratelli, aiutarsi come compagni, sostenersi come una numerosa famiglia.
E Tsuna? Cos'era Tsuna con la loro primaria assenza?
Loro non esitavano, loro erano la fiducia, la felicità, l'amicizia che non aveva mai avuto, la famiglia che aveva sempre sognato.
Uno sguardo per comprendersi. Una mano per assistersi. Una parola per rincuorarsi, spronarsi, per non abbandonarsi.
E Tsuna? Chi era senza la loro presenza?
Qualcosa che avrebbe appreso con il tempo.

Tsuna, accanto al muretto, assisteva ad una scena cui si presentava sotto i suoi occhi quotidianamente.
Le voce di Yamamoto e Gokudera udibile dal primo mattino, uno che lo reclamava l'altro che sorrideva.
Gli sguardi perennemente felici di Kyoko e Ryohei, un'espressione affabile e dolce, l'altra decisa e ferma.
L'esuberanza di Haru.
Le risa di Lambo ed I-Pin, una più stridula del normale, l'altra di una tonalità più morbida.
Le occhiate eloquenti di Hibari, tranquille come ogni mattino.
Il sorriso di Tsuna rivolto a loro. Ai suoi compagni.

Ecco quel che accadeva fuori casa Sawada.
Ecco quel che sarebbe accaduto d'ora in poi.
E Reborn lo guardava con il solito mezzo sorriso.
- Che cosa sono per te loro? -
Da quanto tempo aveva cominciato a guardare quella scena?
Da quanto tutto ciò aveva cominciato ad apprezzarlo?
Da quanto tutto ciò era in grado di farlo sorridere?
Una breve risata scappò involontaria. - Loro? -
Loro. L'unica ragione che lo spingeva in quel mondo che non gli apparteneva.
- Loro sono l'inizio e la fine della mia vita. -


Fu un giorno di quelli, fu una tipica e monotona mattinata in cui Reborn gli lanciò una macchina fotografica.
Dapprima incerto, la scrutò con diffidenza, come se fosse un oggetto semplice e senza uno scopo preciso.
A che serve passare dei giorni se non si ricordano, insieme?
Poi, infine, la strinse senza ripensamenti, la osservò, per poi indirizzarla verso la sua famiglia.

- Sorridete! -
Un semplice scatto.
Un semplice momento.
L'inizio della sua vita.
Ed un album di fotografie che, lentamente, si richiudeva su sè stesso.
L'inizio di un nuovo mondo. Il suo.
Con un mesto sorriso Tsuna guardò quella copertina che racchiudeva un punto di partenza, in attesa di una fine ancora ben lontana.
La sfiorò quasi con rammarico.
Le voci, gli sguardi, l'esuberanza, le risa, le occhiate. Un sorriso.
Ed ecco che la porta dello studio che si apriva con un tonfo sordo, la voce di Gokudera e Yamamoto udibile ormai a qualsiasi ora del giorno.
Uno lo reclamava, l'altro sorrideva.
Lui, invece, ricambiava.
Si accostò alle spalle il lungo mantello, raggiungendo ancora quella speranza.
Un album pieno di fotografie.
La prima fu il sorriso di Reborn.
Il sorriso di colui che al posto di un punto nella sua esistenza, aveva aggiunto un libro da completare.
Reborn aveva tracciato l'inizio, Tsuna si era costruito il continuo.
Le voci, gli sguardi, l'esuberanza, le risa, le occhiate.
Quello sarebbe stato il suo punto di partenza, ed un continuo ancora da rifinire.
Pagine da scrivere ancora, e lo avrebbe fatto, insieme a loro.
Insieme alla sua famiglia.



~*~



Un foglio scivoltò sotto la sua vista, sfuggendo verso il bordo della scrivania presente nella Reception.
Un semplice sguardo attento ricadde prima sul documento e poi su una piccola cornice posizionata presso l'estremità.
Una foto leggermente impolverata, ma ancora chiaramente visibile.
Due mani congiunte che sorreggevano il mento, ed un breve sorriso rivolto ad una massa di erbivori.
L'unico che riservò alla sua famiglia.













Una piccola storia sulla famiglia; non so perchè ma adoro scrivere su di loro. Ma non credo mi riesca particolarmente bene.
Comunque, l'idea mi è venuta guardando un video e visto che le ispirazioni nascono sempre nei momenti più strambi ecco che è nata questa... cosa.
Sì, come sempre non mi convince e non so cosa sia uscito fuori, e se a qualcuno piacerà questo non potra farmi altro che piacere :3
Altro dettaglio, il titolo "Omoide" significa "Ricordi".
Un grazie a chiunque leggerà. :)


   
 
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