Giocare d'azzardo era sbagliato, Zuko aveva deciso questo molto tempo fa. Niente di buono poteva uscire o sarebbe mai uscito da una cosa come quella. Faceva diventare le persone avide, pazze e poco ma sicuro poteva distruggere la vita di qualcuno. Questi furono i pensieri del giovane Signore del Fuoco per molto, molto tempo.

Almeno sino a che non scoprì il talento di Toph.

Toph era semplicemente una professionista nel gioco d'azzardo. O piuttosto, la sua cecità la faceva apparire come tale. Mentre lui si intratteneva in conferenze che avevano come punto focale importanti problemi mondiali quali le forniture di cibo, lei se ne andava per le periferie della Nazione del Fuoco, rendendo alcuni subdoli rivenditori assai poveri.

Ogni volta che tornava a palazzo, il suo piccolo corpo era carico di borse più piene di soldi di quanti ne avrebbero potuti contenere effettivamente. La decima volta in cui Zuko la vide trasportare il suo bottino sino in camera sua, lui decise di affrontarla.

«Toph, devo saperlo.»

Toph, che sembrò alquanto sollevata nel poter prendere un attimo di respiro, lasciò andare le sue borse a terra e si girò verso Zuko. Incrociò le braccia con estrema nonchalance al petto e gli lanciò uno dei suoi sguardi che volevano dire "allora, cosa c'è?".

«Come fai a vincere tutti quei soldi ogni giorno? Qual'è il tuo trucco?»

Un ghigno furbesco comparve sul volto di Toph. Si girò verso le borse e colpì il pavimento ferocemente con i piedi, lasciando che venissero tutte trasportate lontano dalla terra stessa. Una volta che si concentrò nuovamente su Zuko, il suo sorrisetto si era semplicemente ampliato.

«Quindi?» domandò il Domanitore del Fuoco con la sua solita impazienza.

Toph quasi scoppiò a ridere di fronte al suo evidente nervosismo; era così facile farlo arrabbiare.

«Come pensi che possa farlo?»

Zuko rimase fermo a fissarla per qualche attimo prima di spalmarsi i palmi sulla sua fronte, lanciando un piccolo grugnito di totale disapprovazione. Rabbiosamente, digrignò i denti.

«Non te lo starei chiedendo se lo sapessi.» riuscì a dire senza urlarle contro.

«Forse dovresti venire con me qualche volta.» suggerì la Dominatrice della Terra, osservando eroneamente le proprie unghie.

Zuko conosceva bene questo trucco. Controllava le sue unghie solo quando stava tentando di fargli fare qualcosa che, normalmente, non avrebbe mai voluto o dovuto fare. Non ci sarebbe cascato, non questa volta.

«Non posso. Sono troppo occupato.»

Toph sbuffò. «Nessuno è troppo occupato a questo mondo. Persino Piedi di fata viene con me tutti i giorni!»

«Sì, beh, non tutti siamo con Aang.»

«Per fortuna!» il sorrisetto della giovane tornò a fare la sua comparsa «Tu sei solo spaventato che qualcuno possa vederti e che poi cominci a spargere in giro una voce sul "Signore del Fuoco Zuko, appassionato giocatore d'azzardo".»

«Non lo sono per niente!»

«Sì che lo sei!»

Alla fine, il forte, potente eppure ancora sciocco Signore del Fuoco Zuko...venne imbrogliato. La accompagnò proprio il giorno dopo.

Giocare d'azzardo era sbagliato, Zuko aveva deciso questo molto tempo fa. Niente di buono poteva uscire o sarebbe mai uscito da una cosa come quella. Faceva diventare le persone avide, pazze e poco ma sicuro poteva distruggere la vita di qualcuno. Il più delle volte, queste persone, erano dei mercanti che si ritrovavano senza più neanche l'ombra di un quattrino, e questo tutto grazie a Toph Bei Fong.

La cieca e all'apparenza innocente ragazzina usava il suo andicap come incentivo per essere presa di mira e poi la sua abilità per essere decretata vincitrice. Perchè, in realtà, ogni rischio che correva non era mai un vero e proprio azzardo.


Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona ---> e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale --->