Sophie e Josh Newman si erano svegliati presto quella mattina: le vacanze estive erano cominciate da poco -loro avevano guadagnato qualche giorno in più, visto l'improvviso trasferimento a San Francisco a causa del lavoro dei genitori- e volevano darsi subito da fare: il loro obbiettivo era quello di metter su i soldi necessari per poter acquistare un'auto entro un paio di anni. Il giorno prima avevano fatto il primo passo, quando avevano scovato un'inserzione sul quotidiano, riguardante un lavoro part-time in una piccola libreria. Avevano convenuto che era perfetto per Josh e quella mattina il ragazzo avrebbe avuto un colloquio con il proprietario della libreria, un certo Nick Fleming, che al telefono sia era dimostrato molto gioviale e felice di aver trovato un giovane commesso.
< Eccoci qui Josh... > Disse Sophie quando si ritrovarono davanti ad un'insegna piena di ghirigori e con su scritto “Libreria”. Fleming aveva detto loro l'indirizzo quando si erano sentiti per telefono. < A quanto pare... > Rispose il ragazzo passandosi incerto una mano tra i capelli. < Sai è strano... è la prima volta che non facciamo qualcosa insieme. > Aggiunse poi inumidendosi le labbra secche con la lingua. Sophie non seppe ribattere. Era vero: fin da piccoli si erano arrangiati da soli, l'uno la spalla dell'altra e viceversa. E adesso anche una cosa semplice come un colloquio di lavoro sembrava bizzarra.
< Si... e infatti temo per la brutta figura che potrai fare! > Esclamò lei con un sorriso poco convinto cercando di smorzare la tensione che si era creata. < Guarda qui, jeans e T-Shirt! Potevi metterti qualcosa di più appropriato fratellino! >
< Solo di ventotto secondi! > Sbuffò lui contrariato. Non gli andava di essere sempre il più piccolo per meno di mezzosecondo. < E comunque io sto bene così. > Concluse facendo spallucce.
< Come vuoi... bhe, io ti aspetto in quel bar. > Disse la sorella indicando un caffè dall'altra parte della strada.
< Si ok, fantastico... allora a dopo. >
< A dopo... >
E senza voltarsi Josh entrò nel negozio. Era bellissimo: non aveva mai osservato librerie tipiche così da vicino, tranne a Londra quei pochi mesi in cui il padre aveva tenuto un corso in un università della città, e anche in quel caso era riuscito solo a sbirciare dalla vetrina. I libri erano per la maggior parte antichi, le vecchie scaffalature consunte davano l'idea di un'antica biblioteca segreta. Il profumo delle pagine dei libri era quasi palpabile.
< Desidera? > Disse una voce proveniente dall'angolo più lontano della stanza.
A parlare era stato un uomo alto, di un età imprecisata, i capelli ancora neri, la barba leggermente visibile sul mento. Indossava una maglietta con su scritto “Genesis” e al polso aveva un bracciale metallico.
< Oh ehm, sono qui per l'annuncio sul giornale. Sono Josh Newman, ho parlato con il signor Nick Fleming ieri al telefono. > Balbettò Josh. Era stato colto alla sprovvista e ci aveva messo qualche secondo per pronunciare una frase di senso compiuto.
< Ah si, Josh! Sono io, Nick Fleming! > Sorrise l'uomo tendendo una mano aperta verso Josh. Il ragazzo la afferrò in segno di saluto e per un momento gli sembrò di vedere una coltre d'orata ricoprire la sua mano. Durò per così poco che credette di esserselo immaginato. Trovò però curioso il fatto che quando rialzò lo sguardo dalle mani intrecciate vide lo stupore riflesso negli occhi del libraio.
< Bene, allora su siediti! > Esclamò Nick Fleming indicando una scrivania in legno ai cui lati erano posti due sedie.
Josh fece come gli era stato indicato e aspettò che Fleming si fosse accomodato davanti a lui per cominciare a parlare. Tuttavia l'uomo fu più veloce:
< Allora Josh, perché vuoi lavorare in questa squallida libreria di San Francisco? > Chiese Nick sorridendo incoraggiante.
< Bhe, sono qui per un periodo a “tempo indeterminato” > Cominciò il ragazzo rimembrando le parole dei genitori. < E visto che sono le vacanze estive io e mia sorella avevamo deciso di trovarci un lavoretto... >
< Hai una sorella? > Disse Nick d'un tratto cambiando discorso e intorrompendolo bruscamente.
< Oh... ehm... si, una sorella, Sophie, sorella gemella. > Rispose Josh chiedendosi come mai l'improvviso tono interessato del suo nuovo -almeno sperava- superiore.
< Gemelli... > Sussurrò semplicemente Fleming grattandosi con il pollice la punta del mento. < Comunque, sei giovane ed energico! Dimmi solo se sei anche volenteroso. > Esclamò poi tornando a parlargli amichevolmente.
< Si signore, molto volenteroso! >
< Perfetto allora! Cominci domani. > Disse semplicemente Nick allargando le braccia.
< Oh grazie signore! Non vedo l'ora di dirlo a Sophie! > Ruggì felice Josh, senza preoccuparsi di nascondere la contentezza.
< E allora va', e ricordati di presentarmela! >
< Lo farò signore a domani. > Asserì con un sorriso Josh. Quell'uomo gli piaceva: era bizzarro, quasi misterioso, ma era un tipo interessante.
L'adolescente fece per alzarsi ma Nick lo bloccò:
< Oh Josh, un'ultima cosa: non chiamarmi signore. Sembro davvero così vecchio? >
Josh si era aspettato un quesito enigmatico e non potè fare a meno di scoppiare a ridere.
< Oh no, sign- Nick! Poco più che un'adolescente. >
E anche Fleming si unì alle sue risate.

Quando chiuse dietro di se la porta del negozio si stupì nel vedere Sophie che gli correva incontro con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia.
< Mi hanno preso! > Esclamarono all'unisono.
< Come scusa? > Le chiese Josh confuso.
< Nel caffè cercavano una commessa. Visto che non avevo niente da fare ho avuto un piccolo colloquio con la proprietaria. > Snocciolò la ragazza velocemente.
< E quindi ti hanno preso! > Ululò lui felice.
< Come sei perspicace Josh. > Lo prese in giro lei punzecchiandogli il fianco con i diti. < Comunque... sai che nel bar ho incontrato la moglie di Fleming? Una certa Perry... una donna eccentrica, pensa indossava un abito color smeraldo con venature di azzurro, ma sembra a posto. >
< Si, anche Nick è un tipo del genere. > Aggiunse Josh ripensando con un sorrisetto all'incontro con lo strambo libraio.
< Nick eh? Sei già in confidenza! > Disse la ragazza tirando al fratello una gomitata nello stomaco.
Risero insieme ancora per qualche secondo e poi si riavviarono uniti come lo erano sempre stati verso casa.

< E così sono fratello e sorella. Sembrano simpatici, vero Nicholas? > Chiese Perenelle Flamel in un'impeccabile francese osservando i due ragazzi svoltare l'angolo.
< Si. E sono anche gemelli. > Rispose Nicholas a braccia incrociate e lo sguardo fisso sulle spalle de i due. Tuttavia avvertì gli occhi di Perenelle posarsi sul suo volto.
< Stai dicendo che... > Cominciò la donna colpita, ma fu interrotta dal marito.
< Sto dicendo che molto presto Dee lo scoprirà. > Concluse per lei. < E in quel momento... >
< Sarà la fine. > Disse Perenelle tornando a guardare i gemelli.
< No. > Ribattè l'alchimista. < Sarà soltanto l'inizio. >

Lo so, non è niente di che, ma desideravo scrivere l'inizio di tutto. Ho avuto una delle mie solite ispirazioni notturne e quindi eccola qui. Spero vi sia piaciuta ^^