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Autore: Broderick    21/05/2011    0 recensioni
Questa è una poesia simbolica, una riflessione malinonica ma non troppo triste a proposito della morte.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cane lupo sedeva sull’erba,

Il pelo macchiato dalla vecchiaia;

Tranquillo e seduto lui attendeva.

 

Un lupo si avventò nella radura,

La chiara Luna sul giovane pelo,

Vedendo lì il vecchio cane seduto.

 

“Cosa attendi, vecchio Signore,

Perché siedi in ombra e vento?

Perché tranquillo tu provi dolore?”

 

Zitto rimase per un breve tempo

Il vecchio cane col tuono negli occhi,

Guardò il lupo due volte e poi parlò:

 

“Tu chiedi che cosa io attenda;

Giovane lupo, tu non sei vecchio,

Non credo tu possa capire.”

 

Frusciano le fronde nel vento fresco.

Il cane guarda l’ombra, speranzoso,

Alza le orecchie per meglio sentire.

 

Quieto ritorna l’oscuro mondo,

Il vecchio cane abbassa le orecchie.

Il giovane lupo volle chiedere:

 

“Giovane io sono ed inesperto,

Ma non sono sciocco, se così tu pensi.

Se mi parlerai io potrò capire.”

 

Il cane sorrise a queste parole.

Fece cenno al lupo d’avvicinarsi,

Parlò quando il giovane gli fu accanto:

 

“Mio giovane amico, io voglio morire.

Io seduto aspetto che arrivi il gufo,

Nere le penne e bianchi gli artigli.

 

Gialli i suoi occhi, mio giovane lupo,

E quieta la sua voce.

Ho amato e vissuto e sofferto,

Come tu fai ancora,

Ma sono stanco e me ne voglio andare.”

Silenzio.

 

“Cosa mai hai vissuto se vuoi morire?

Non ami il vento e la luce e la vita?

Perché aspetti il gufo crudele?”

 

“Crudele, tu dici. Perché?

Egli uccide, ma non per sfizio

Egli uccide, come te.

 

Ho visto la luce e ho visto l’ombra,

Ho visto l’aurora e ho visto il tramonto,

Ho visto l’amore e ho visto l’odio.

 

Ho superato un ponte d’arcobaleno,

Sopra eburnee montagne taglienti.

Ho passato un deserto senz’acqua,

Vagabondo con compagni fedeli.

Ho viaggiato in verdi e ridenti foreste,

Solo, ma non completamente.

 

Ora sono solo. Solo e vecchio.

Va’ e vivi, amico mio,

Ma fai attenzione:

 

Evita la Morte, ma non odiarla.”

 

 


 

Note dell'autore: la poesia è ricca di un fitto simbolismo, per lo più non del tutto immediato ma comunque intuitivo. Chiedo scusa se, per questo mio modo contorto di pensare, la lettura possa risultare difficile. Questa poesia è una riflessione sulla morte: io sono giovane, ma so che non lo sarò per sempre. Alla mia età, spesso non si pensa alla morte, allora ho deciso che un buon modo per effettuare una riflessione su questo argomento potesse essere la poesia. Il cane e il lupo sono, ovviamente, rispettivamente simboli per vecchiaia e giovinezza. Il gufo è un simbolo di morte, dato che scende inaspettatamente e silenziosamente sulle sue prede, ma non è un animale crudele e non uccide mai senza necessità. Il ponte di arcobaleno sulle montagne frastagliate: il ponte di arcobaleno Bifrost, nella mitologia nordica, conduce ad Asgard, la città degli dei, motvoper cui l'ho scelto come simbolo per rappresentare l'ascesa verso il successo, anche attraverso delle difficoltà (le montagne). Il deserto senz'acqua è un riferimento all'ultima parte del poema "The Wasteland" di T.S. Eliot, che consiglio a tutti.

   
 
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