21/05/2011
9 recensioniStanchezza
Era stanca e, ormai, sentiva il peso degli anni gravare sulle minute spalle; le sue non erano forti come quelle del marito o del suo più caro amico.
Nonostante non avesse mai combattuto, sentì tutte le battaglie attraversarle ogni fibra del corpo, non come adrenalina provata dai guerrieri, ma come preoccupazione e ansia.
Li aiutò per ciò che le era possibile fare; costruì trainer robotici per gli allenamenti del marito, in fondo se Vegeta fosse così forte un po’ lo doveva anche alla sua bravura di scienziata, o navicelle spaziali che solcarono l’etere celeste attraversando l’universo, ma l’invenzione più grande -però- non le apparteneva.
Una se stessa, di un tempo ed esperienze diverse, aveva progettato una macchina del tempo contribuendo alla salvezza del mondo, il suo.
Lei, vedendola si limitò a costruirla.
L’orgoglio di scienziata inizialmente fu leso, ma comprese quanto un simile atteggiamento fosse inutile e stupido, in fondo entrambe erano la stessa persona.
Visse a lungo, Bulma Brief, e molte avventure.
Quale donna poteva vantarsi delle sue esperienze?
Aveva viaggiato e conosciuto altre culture, non solo terrestri e aveva domato una bestia, un assassino mercenario. Lei era l’unica ad aver compreso la sua natura, era l’unica che realmente conobbe Vegeta.
Ripensando al suo passato capiva che la sfida più grande era il Saiyan che le dormiva accanto.
Con lui tutto era più difficile, lo era sempre stato e ne era consapevole fin dall’inizio, da quando notò che il battito del suo cuore accelerava in sua presenza e non per paura.
Nonostante l’età, Vegeta appariva tormentato soltanto dalle battaglie, ma il tempo incise poco sul fisico scultoreo.
Sì, anche lui stava invecchiando, era ovvio e si capiva da come di anno in anno i suoi allenamenti diminuissero, ma lui era il Principe dei Saiyan.
Il suo corpo da guerriero per ora non accennava a cedere al tempo, una battaglia che Bulma stava lentamente perdendo.
Ricordava le parole del marito, quando parlando con Goku, spiegò la loro resistenza alla vecchiaia che pareva non soggiungere mai.
Li invidiò leggermente entrambi in quel momento, ma adesso a distanza di ben oltre un decennio desiderava quella resistenza che sembrava renderli indistruttibili.
Lei era sempre stata debole, ora lo era maggiormente e ciò che più le pesava era avere Vegeta al suo fianco. Lui sembrava un uomo maturo e non un anziano, come in realtà era lei.
Un po’ lo invidiava, ma sostanzialmente si sentiva in colpa, avvertiva che non riusciva ad amarlo come un tempo, di non potergli dare tutte le attenzioni che desiderava donargli, poiché non aveva più le forze per occuparsi del suo compagno.
Era stanca, ma cercava di combattere a testa alta, come il più fiero dei Saiyan.
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Angolo di Girl_in_Blu
Allora questa flashfic parla di una Bulma invecchiata, che un po’ invidia Vegeta che riesce a mantenersi in forma e non soffre per l’avanzare dell’età. La scienziata ormai non riesce a stargli dietro, ad amarlo come un tempo.
Quando uso il termine “amarlo” (non riesce ad amarlo come un tempo) non intendo che l’amore sia finito, anzi…voglio solo dire che non può più dedicargli le attenzioni di un tempo, non ha la forza per bisticciare o… perché è anziana ed è stanca.
Volevo in fine giustificare alcune scelte, in particolare quella dell'invidia, ho sempre trovato Bulma una donna vanesia e per ciò trovo possibile che soffra per invecchiare mentre il marito pare ancora un uomo "maturo" e non anziano come lei, ho voluto poi sfruttare la spiegazione data da Vegeta alla fine di Dragon Ball Z sulle caratteristiche del corpo dei saiyans, i quali invecchiano molto lentamente.
Insomma, il tema è impegnativo e spero di averlo espresso bene, senza essere banale o superficiale, ma sta a voi lettori giudicare ^^
Ero incerta se pubblicare o meno questa storia, ma ringrazio NeDe e xhennet che mi hanno incoraggiata.
Grazie di cuore!