Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: _ma doux eglantier_    21/05/2011    0 recensioni
è la prima volta che metto su internet una storia di mia invenzio,perciò siate clementi! :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Belle si guardò allo specchio e sorrise: non si sentiva più così da tanto tempo. Scrutò compiaciuta i suoi occhi scuri e lucenti,il volto dai tratti delicati,la pelle candida.  Lisciò con il palmo delle mani le punte dei capelli, portò la lingua tra i denti bianchi, come nella pubblicità del dentifricio. Era soddisfatta,quasi euforica.
Uscì dal bagno e afferrò al volo la borsa e il cappotto poggiati sul divano, poi uscì. 



India sgranocchiava i cereali all’avena seduta in cucina,con l’aria imbronciata e la mente ancora persa nel bel sogno della notte precedente.
Fissava le grosse gocce di pioggia calde che sbattevano contro i vetri della finestra,il cielo plumbeo e immobile.  Pensò a suo padre, immerso nelle sue pratiche giù in ufficio, e a Roberto,  di certo a pesca con i fratelli al largo. A sua madre no, non pensava mai a lei. 





         

   Calvi, 27 giugno            

India Vial

 

Fa così caldo. Non sono sicura che abbia mai fatto tanto caldo. E così pochi turisti!  Papà ha siglato solo tre abbonamenti questo mese e Roberto non riesce a vendere altro che patelle giù al mercato.

L’altra sera abbiamo dovuto arrostire ben due cernie. Non che mi sia dispiaciuto più di tanto,ma so che sarebbero potute fruttare un bel po’.

Sono stanca di questa noiosa estate,di questa inutile isola. Tutto è troppo immobile e dorato,troppo sole. Io detesto il sole. Mi annoio,non so mai che fare,posso solo scendere alla Cala e stare ammollo sulla battigia. Per intenderci,una barba.

Dio,quanto odio quest’ isola.

 

 

 

Calvi,1 Luglio

 

Pascal Vial

 

Non è una buona annata. Troppo caldo e troppo pochi turisti. Se continuerà così,lo stabilimento resterà vuoto.

A volte,quando guardo la spiaggia deserta al tramonto,mi sembra di vedere lei. Non so se mi faccia più male che se ne sia andata o che India non la cerchi mai.

 

 

 
 Vienna,20 Dicembre

Beau Le Belzac

 

Com’è bella la neve,a Brest non cade mai. Lì ci sono solo spruzzi d’Oceano,ma sono lo stesso bellissimi,bianchi e pallidi proprio come la mia faccia.

Se papà mi vedesse non sarebbe contento; mi direbbe “Isabeau,non fare così! Ti sciupi! Ti rovini!”.

Da quando non c’è più mi sento come svuotata,un po’ mi accorgo di essere sola.  Se sparissi,nessuno si preoccuperebbe per me. O forse il Signor Pancia si,perché non potrei più portargli il caffè sul volo delle 10.

Linette…lei si che è fortunata! Ha tutto: un marito,figli,un padre,una madre… io mia madre neppure so dov’è. Il suo volte nei miei ricordi è come pietrificato,è solo il volto lontano di una giovane ventenne. Perché penso a lei? 

 

 





Calvi,29 Giugno

India Vial

 

Ho una migliore amica,si chiama Anais. Siamo sempre state amiche,perché prima eravamo vicine di casa.  Anais è molto graziosa,ha i capelli biondissimi che al sole sembrano bianchi e gli occhi grandi e azzurri. In realtà anche io sono carina,sarebbe sciocco non ammetterlo. Come dice la signora Bebè,la nonna di Anais,siamo state baciate dalla fortuna.

Anche se siamo molto amiche,non ci piacciono le stesse cose; per esempio,a me piace da matti spingermi al largo per nuotare,e a volte riesco pure a vedere branchi di delfini.  Ovviamente non si avvicinano come nei film,neppure mi vedono! Ma sono bellissimi.  Anais invece adora salire sugli alberi,soprattutto quelli da frutto (perché può abbuffarsi con quelli maturi). Non le piace molto il mare,anche se ne è circondata.

Sua madre si chiama come lei,Anais,ma tutti la chiamano Annette,forse per distinguerle. Annette è una donna un po’ burbera,ma con me di solito è gentile,mi tratta come fossi sua figlia.

Lei e Bebè conoscevano mia madre.

Quando ero piccola avevo i capelli biondi come quelli di Anais,così spesso fingevamo di essere sorelle,anche perché tutti ci dicevano “vi somigliate tanto che potreste essere sorelle”. Bè,noi un po’ credevamo di esserlo,eravamo solo bambine.

D’estate di solito sua madre ci portava con sé al mercato,e noi giocavamo ad essere sorelle,spesso assecondate da Annette.

Un giorno accadde un fatto strano. Eravamo al mercato di fronte al banchetto del fruttivendolo,il signor Tyli,quando passò una turista francese che vedendoci fece un gran sorriso ed esclamò “che belle bambine,come somigliate alla mamma!”.

Annette sorrise,ma il signor Tyli con un ghigno “macchè,quella è figlia della Maga” e indicava proprio me.  Ricordo che Anais scoppiò a piangere,e sua madre ci trascinò via da lì senza neppure pagare la frutta,lanciando occhiatacce al fruttivendolo.

     

     

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: _ma doux eglantier_