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Autore: BJgirl    22/05/2011    1 recensioni
E poi la sua famiglia non lo incoraggiava a prendere la strada della musica, anzi diceva che era una perdita di tempo. E questo Dominic non lo sopportava. Quando gli dicevano così si chiudeva in camera e iniziava a suonare.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per gli ultimi due giorni, forse anche qualcosa di più, aveva piovuto ininterrottamente.
Quella mattina uscì di nuovo il sole, ma già nel primo pomeriggio le nuvole tornarono e portarono di nuovo la pioggia.
Alcune persone erano felici che continuasse la pioggia, così da poter rimandare il cambio di stagione ancora per qualche giorno; altre erano tristi e deluse, e rimpiangevano ancora di più il sole dopo averlo visto solo di sfuggita; ma alla maggior parte delle persone che abitavano a Teignmouth  non importava nulla se ci fosse pioggia, sole, vento, ghiaccio, una tormenta di neve in corso oppure una tempesta di sabbia.
In quella relativamente piccola città, c’era una persona, per meglio dire un ragazzo, che non era andato a scuola e aveva  passato quella giornata seduto sul divano, a guardare la televisione e mangiare tutto ciò che avesse a disposizione in casa.
Verso le nove, a sera inoltrata, si decise ad alzarsi. Prese una poltrona, la sistemò davanti la grande vetrata che gli offriva una vista panoramica sul lungomare degna di una scena di un film, si sedette e ricominciò a fare quello che aveva fatto per tutta la giornata: niente.
Appoggiò un gomito su una gamba, e reggendosi la testa con una mano guardò fuori.
Quella sera, gli pareva che la pioggia avesse reso tutto più lucido, più definito e brillante; allo stesso tempo trovava che le cose bagnate di quella pioggia così sottile e insistente fossero viscide, sporche.
Chiuse gli occhi e si appoggiò allo schienale della poltrona.
Era stanco. Stanchissimo.
Eppure non aveva ancora fatto nulla.
Sospirò.
In effetti per tutta quella giornata aveva fatto tutto tranne che nulla.
Aveva passato un giorno intero a pensare.
Ma non era ancora arrivato ad una soluzione, il che per lui era come non aver fatto nulla.
Iniziava a sentire un po’ di freddo.
Quella sera non avevano nemmeno acceso  il camino in casa, essendo ormai quasi estate.
In quel periodo il tormento di quel ragazzo era un edificio, pieno di altri ragazzi urlanti, che per tre quarti dell’anno era il luogo dove passava la maggior parte della giornata.
Il nome dell’edificio? Teignmouth Community College.
Chiariamo: era un ragazzo a cui piaceva imparare le cose, ma solo per il gusto di sapere e non al fine di fare uno stupido compito che alla fine ti trasformava in un numero e per questo odiava la scuola. Dominic Howard odiava il sistema della scuola, come si comportavano i professori, quell'aria di sufficienza che avevano e come trattavano lui e i suoi comagni.
Il suo meditare però quella sera era riguardo una cosa che lo faceva stare male e che sembrava non avere soluzioni.
Dominic aveva la sensazione di perdere tempo, che i secondi gli sfuggissero di mano, senza alcun modo di fermarli, perché lui non voleva fermarli, voleva solo utilizzarli, anche se non al meglio, voleva almeno cercare di farci qualcosa, per non avere quella sensazione di vuoto che aveva a quando ripensava agli ultimi tre anni.
Ormai aveva quindici anni e già da un po’ si sentiva sprecato; non si sentiva superiore a nessuno, semplicemente sapeva che non stava facendo nulla che potesse gratificarlo. L’unico hobby che aveva era la batteria e si sentiva completo quando la suonava. Era quella la sensazione che voleva provare. Sempre e comunque.
Il problema è che in una città di 15000 persone non era esattamente semplice trovare delle persone che sarebbero state allo stesso tempo sia amici che compagni di una band, specialmente se la città in questione e soprattutto la zona dove viveva più di tutte era piena di spacciatori e ragazzi che già a 10 anni erano ciminali e vedevano il loro futuro in una macchina truccata a fare corse clandestine e a scoparsi ragazze che morivano più per i loro soldi che per loro. E poi la sua famiglia non lo incoraggiava a prendere la strada della musica, anzi diceva che era una perdita di tempo. E questo Dominic non lo sopportava. Quando gli dicevano così si chiudeva in camera e iniziava a suonare.
 
La mattina dopo si svegliò verso le 6 e mezza. Gli faceva male tutto, si era addormentato sulla poltrona, tutto rannicchiato. Andò in camera sua al piano di sopra. Aprì l’armadio e prese un jeans, una t-shirt blu e un paio di boxer; andò in bagno e si fece la doccia. Tornò in camera vestito e si mise le scarpe, poi prese lo zaino, lo buttò sul letto e cambiò i libri. La sua felicità era alle stelle: aveva la prima e l’ultima ora con la professoressa che odiava più di tutti.
Si sedette sul letto, prese il suo lettore mp3 e passò mezz’ora a sentire musica. Alle 7 e mezza prese lo zaino, scese, slautò i suoi e sua sorella e si avviò verso scuola.
 
 
 

Nessuno di questi personaggi mi appartiene, non fanno queste cose non mi pagano e bla bla.
Hello people!
Per vostra sfortuna sono di nuovo qui u.u Non sono morta, solo che mi mancava l’ispirazione ecco xD
Credo/spero di aggiornare presto.
Ps. Il titolo di questa storia non mi piace, lo cambierò presto credo. Solo che è l’unico che mi è venuto in mente e l’ho messo per evitare un esaurimento xD
 
See you soon XxX

  
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