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Autore: feeltheromance    22/05/2011    3 recensioni
Appena avevano messo piede nel parco completamente innevato, gli occhi di Jude si erano illuminati e il biondino aveva cominciato a correre qua e là senza fermarsi un attimo.
“Cosa mi tocca fare. Sedici anni suonati e mi ritrovo a fare da balia ad un ragazzino!” pensò Robert.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NOTE!!!! :Allora, voglio precisare un paio di cose u__u questa piccola fic è una AU, infatti Robert e Jude sono adolescenti, non sono famosi, si conoscono e vivono nello stesso continente lol (UK rulleggia XD). Ho quasi annullato la differenza d’età D: Robert ha 16 anni e Jude 14.
Ultima cosa: l’ho scritta per
thankyouforthevenom_ e quindi la dedica è tutta per lei *w* ti amo Vallina ;_; spero ti piaccia. E sì, era questa la cosa per farmi perdonare XD I miss you ;__; Nient’altro da dire, buona lettura!! :3






 
 

Let it snow…
 
 

Erano circondati da un bianco brillante che ovattava i suoni e confondeva la vista. Sembrava di trovarsi in una camera insonorizzata con un velo davanti agli occhi, una patina bianca che impediva di distinguere bene i contorni dei soggetti. Il parco era deserto, non c’era un’anima oltre a loro due, come se le persone avessero paura di uscire dopo una bella nevicata. Cavolo, lui non vedeva l’ora, aspettava quella dannata neve da giorni e giorni e ora che finalmente era arrivata non intendeva lasciarsela scappare! Voleva approfittarne il più possibile, difatti appena sveglio –all’alba delle undici e mezza- era andato a chiamare Robert e lo aveva trascinato –letteralmente- al parco.
-Jude, non ti sembra di essere un po’ troppo grande per giocare con la neve?- gli aveva domandato il moro, alzando un sopracciglio.
-Per niente! Ho soltanto quattordici anni, sono ancora un ragazzino!- aveva risposto questo, serissimo, provocando le risa dell’amico, che l’aveva davvero trovato dolce come un bambino.
Appena avevano messo piede nel parco completamente innevato, gli occhi di Jude si erano illuminati e il biondino aveva cominciato a correre qua e là senza fermarsi un attimo.
“Cosa mi tocca fare. Sedici anni suonati e mi ritrovo a fare da balia ad un ragazzino!” Aveva pensato Robert, sorridendo, intenerito da quella visione. Lui se ne fregava altamente della neve e palle varie, non ci trovava niente di interessante, era soltanto uno stupido fenomeno meteorologico che gli faceva gelare il culo dalla mattina alla sera, quindi se fosse stato per lui si sarebbe volentieri rintanato in casa per tutto il giorno abbracciando la stufa, invece di uscire a prendere freddo. Ma Jude aveva insistito così tanto ed era così emozionato e felice che non aveva saputo resistergli.
E poi. Soprattutto. Gli aveva fatto lo sguardo da cucciolo di cerbiatto bisognoso di coccole al quale il povero e sventurato Robert non aveva davvero saputo dire di no. Insomma, forse non avete idea di cosa significhi avere gli occhioni azzurri di Jude Law a pochi centimetri di distanza che ti fissano pregandoti di fare quello che vogliono. Quegli occhi dovrebbero essere considerati Arma Letale di primo livello e se non esistesse questa categoria bisognerebbe inventarla solamente per includerceli.
Ma forse era una cosa alla quale solo Robert non resisteva.
Si, probabilmente era così.
Il biondo corse avanti, felice. Calciò un mucchio di neve e naturalmente, con la sua grazia degna di un elefante, rimase per qualche strano motivo impigliato e ci cadde dentro, centrandolo in pieno. Rise di se stesso e cercò di tirarsi su, ma il giubbotto pesante, e ingombrante, che aveva addosso gli impediva la maggior parte dei movimenti, così si mise seduto, spazzolandosi via la neve farinosa dai jeans scuri. Non gli importava di bagnarsi, voleva soltanto divertirsi e lo stava facendo alla grande. Stare con Robert in mezzo a tutto quel bianco lo rasserenava.
Certo, stare con Robert lo rasserenava sempre, ma oggi c’era la neve e lui non avrebbe potuto chiedere meglio di così. Se poi, se ci pensava bene era anche una situazione un po’ romantica…
“Jude, non fare questi pensieri ora che sei con lui”,lo ammonì la sua, ehm coscienza? “Non sai dove potrebbe andare a parare la tua mente malata, meglio se lasci perdere l’argomento ‘Osserviamo Robert e notiamo quanto sia perfetto’, almeno per adesso.”
Spostò lo sguardo sul suo amico che si avvicinava, ridacchiando, mentre notava dove era finito Jude e soprattutto domandandosi come era riuscito a finire proprio lì, mezzo sommerso dalla neve, facendo tutto da solo. Era proprio un danno quel ragazzo!
Il biondo non potè trattenersi dall’osservare l’amico che arrivava in suo soccorso, ridendo sotto i baffi.
Jude Law trovava che Robert fosse davvero un bel ragazzo.
Non troppo alto forse, ma aveva quel non so che del ragazzo maturo e sicuro di sè che lo rendeva estremamente attraente.
E poi aveva quegli occhi. Quei fottuti occhi scuri, profondi e caldi, che rassicuravano Jude e lo invitavano a perdersi al loro interno. Li adorava. E adorava specchiarcisi dentro, nuotare e affogare in quel denso mare color mogano scuro, con miriadi di sfaccettature dorate.
Jude era giovane, certo, ma non era stupido, anzi a sua discolpa si può dire che era un ragazzo davvero sveglio per la sua età, e sapeva che quei suoi pensieri non erano propriamente, come dire, normali. Insomma, sapeva che tutti i suoi amici trovavano carine le ragazze, lefemmine e non i maschi. Sapeva che non avrebbe mai sentito il suo amico Ewan (*) dire che un ragazzo era bello o affascinante, o che gli piaceva guardare nei suoi occhi, o ancora che adorava il suo sorriso.
Beh, Jude queste cose le pensava continuamente.
E il soggetto dei suoi pensieri era sempre lo stesso.
Sapeva anche che nel mondo in cui viveva, per qualche strano motivo, era strambo, schifoso e sbagliato che ad un ragazzo piacesse un altro ragazzo o che ad una ragazza piacesse una ragazza.
Ma come ho già detto, Jude non era stupido. Non si lasciava influenzare dal pensiero –sbagliato- degli altri e non pensava di essere lui stesso sbagliato o strambo, né tantomeno schifoso. Dopotutto, era pur sempre un sentimento puro quello che legava due ragazzi, due maschi. Era pur sempre quel sentimento che tutti cercavano tanto affannosamente e definivano ‘amore’, e che lui trovava assolutamente inutile. Tra l’altro, tutti si lamentavano sempre di quel sentimento, quindi non gli sarebbe per niente piaciuto innamorarsi. Né di un ragazzo, né di una ragazza.
Però…magari, di Robert…
Non fece in tempo a scioccarsi per quello che la sua mente aveva appena formulato, che gli arrivò uno schiaffo ghiacciato in pieno viso.
Rimase un attimo stordito, con la faccia congelata e piuttosto dolorante. Quel bastardo del suo amico, su cui aveva appena fatto pensieri, come dire, compromettenti, gli aveva lanciato addosso una palla di neve, come se niente fosse e se la stava ridendo alla grande.
Jude si riscosse, si spazzolò i capelli biondi, ora fradici, e si passò una mano guantata sul viso. Era completamente bagnato e congelato dalla punta dei capelli fino al collo, dannato Robert!
-Dai, Rob, uffa!- si lagnò cercando di asciugarsi come meglio poteva, –Quanto sei scemo, cavolo!-
Insomma, non che non gli piacesse giocare a palle di neve, anzi, lui lo adorava, ma non in faccia!
-Eh dai, che ti lamenti, è soltanto un po’ di neve!- rise l’altro –Non eri tu quello che voleva giocare? Allora giochiamo!-
-Ma sei stato sleale! Non me ne ero nemmeno accorto, stavo pensando ad altro, avresti almeno potuto avvisarmi!- si lamentò ancora.
-E a cosa stavi pensando, si può sapere?- domandò Robert con un sorriso malandrino che gli si dipingeva sul volto –Doveva essere qualcosa di molto interessante, perché eri completamente perso, non ti sei accorto di nulla!-
Bene, e ora come glielo diceva che stava pensando a…lui?
Merda, merda, merda,Panico.
Le guance del biondo divennero bordeaux e sperò che l’altro non se ne accorgesse.
-Ehm, non stavo pensando a niente d’importante...- cercò di sembrare convinto della propria affermazione, ma non ci credeva nemmeno lui, aveva la voce che tremava.
“Ma perché devo sempre farmi prendere dall’ansia, si può sapere?!”
Robert, comunque non sembrò farci troppo caso e gli porse la mano per farlo alzare. Jude l’afferrò e si tirò su, lieto che l’amico avesse lasciato cadere l’argomento. 
-Ma guardati, sei bagnato dalla testa ai piedi, peggio di un bambino. Sei proprio impossibile, Judsie!- rise il più grande, passandogli una mano tra i capelli, togliendogli la neve che aveva ancora in testa.
Il caro Judsie in quel momento aveva la tachicardia e le ginocchia che tremavano, giusto per dire.
-E ho anche freddo, se t'interessa.- disse, perchè, cavolo, stava davvero gelando con quello stupido maglione bagnato addosso e quella giacca ingombrante. –Sono fradicio!-
-Oh beh, se ti può consolare, sappi che non ho la minima intenzione di cederti la mia giacca, perchè sto proprio bene qui dentro al calduccio!- sorrise Robert, malvagio.
-Ma quanto sei bastardo! Fino a prova contraria sono io il più piccolo, e il più piccolo va sempre protetto!- esclamò Jude risoluto.
Aveva le guance rosse per il freddo.
Robert si avvicinò a lui, nonostante fossero già uno a meno di un passo dall'altro. Catturò Jude nel suo sguardo liquido, facendogli salire nuovamente quello strano mal di pancia che adorava provare. Aprì le braccia e il più piccolo si ritrovò contro di lui, racchiuso nel suo abbraccio caldo, con l'orecchio poggiato sul suo petto, dove poteva sentiva un tum-tum-tum insistente sotto la giacca di pelle. Spalancò gli occhi, colto di sorpresa, senza avere idea di cosa fare o di cosa dire.
Era nel pallone.
Robert lo stringeva, caldo e confortante. Cosa poteva fare Jude, se non ricambiare quel dolcissimo abbraccio? Era ciò che sognava da sempre, che si era immaginato mille volte. Certo, per Robert forse non aveva lo stesso significato che aveva per lui, ma si poteva accontentare.
Strinse il corpo già muscoloso dell'amico tra le proprie braccia esili e percepì chiaramente il calore che si trasmetteva da Robert a lui, come fosse una reazione chimica.
Sentì il viso diventare bollente, scaldarsi, mentre le mani grandi dell’amico passavano sulla sua schiena, riscaldandolo, proteggendolo.
Rimasero così per un tempo indefinito, avvolti nel candore mistico della neve appena caduta, stretti l’uno nel calore dell’altro.
Jude aveva i brividi, ancora, ma non per il freddo, non più.
“Si può rabbrividire di felicità?”
-Va meglio ora?- domandò Robert mormorando con voce roca al suo orecchio. Il biondino avvampò, sciogliendosi tra le braccia del ragazzo che gli piaceva. Adorava ricevere tutte quelle attenzioni, soprattutto se a dargliele era proprio il moro.
-Si, non ho più freddo.- rispose –Grazie, Robbie.-
-Prego, dolcezza.-
E Jude che altro poteva fare se non sciogliersi ulteriormente?
Il più grande posò due dita sotto il suo mento e gli fece alzare il volto. Aveva gli occhi che brillavano, illuminati.
Robert non pensò che fossero amici, non pensò che Jude poteva non apprezzare quello che avrebbe fatto, non pensò a niente. Soltanto, si sporse quel tanto che bastava per far combaciare le proprie labbra con quelle del biondo.
Finì come cominciò.
Durò il tempo di un battito di ciglia, ma sembrò eterno.
Jude nemmeno se ne rese conto, pensò di averlo sognato, ma ebbe la conferma che era realmente accaduto quando aprendo gli occhi –nemmeno si era accorto di averli chiusi- trovò l’amico sorridente a un soffio dal proprio naso, con le guance leggermente arrossate.
Robert alzò una mano e sfiorò le labbra dell’altro, ancora intontito.
-Co-cos’era…?- domandò Jude, tirando fuori la voce da non sapeva nemmeno lui dove.
-Un bacio.- mormorò semplicemente il moro –Un bacio di quelli che si scambiano i bambini. Un bacio dolce che desideravo darti da Dio solo sa quanto tempo!-
Lo disse con il sorriso che man mano gli illuminava il volto, perché, sì, era contento. Davvero contento.
Jude, stretto ancora tra le sue braccia non resistette. Vedendo gli occhi da cerbiatto di Robert, sentendo il suo profumo così forte e vicino, non riuscì a trattenersi oltre.
Portò una mano alla sua nuca e gli afferrò i capelli, stringendoli. Chiuse gli occhi e lo baciò. Lo baciò come avrebbe voluto fare da sempre, con delicatezza, ma anche con passione e ferocia. Chiese il permesso alle sue labbra che gliel’accordarono quasi immediatamente, assaporò la sua lingua, il suo sapore.
Robert gli mordicchiò il labbro inferiore, ansimando piano. Gli afferrò il volto tra entrambe le mani, portandoselo ancora più contro, come se volesse far fondere le loro bocche, le loro lingue, il loro essere.
Il baciò terminò, ma venne subito seguito da altri dieci, poi da altri cento, ed infine da altri mille. Robert lo accarezzava dolcemente, con le labbra, con la lingua e con le mani. Jude si lasciava travolgere da quella miriade di sensazioni forti e pulsanti che lo stavano investendo. Sentiva che una forza nuova stava prendendo possesso di lui, sentiva che avrebbe potuto mettersi ad urlare e a saltare per tutto il parco, tra la neve.
Sentiva di poter fare tutto ciò che più desiderava.
E poteva farlo perché con lui c’era Robert.
-…Ti amo!- gli sfuggì dalle labbra, durante l’euforia, glielo esclamò sulle labbra, mentre si scambiavano l’ennesimo bacio, senza nemmeno interromperlo. Jude gliel’aveva detto, l’aveva sputato fuori. Quelle due parole che da tanto tempo teneva represse nel fondo del suo animo, cercando di nasconderle, ma che sapeva prima o poi sarebbero venute a galla. Ed eccole, infatti, prepotenti e vogliose di avere finalmente vita propria erano sfuggite dalla sua gola, dispettose.
Robert si staccò piano da lui, aprendo gli occhi e travolgendolo con la profondità del suo sguardo sgranato.
-Dici davvero?- domandò.
-Sì…non lo so, credo…io sì…- biascicò, con il cuore in gola.
Robert sorrise, illuminando il parco e lo abbracciò nuovamente.
Niente baci, soltanto un abbraccio.
Dolce, confortante, protettivo.
-Non pensavo lo avresti mai detto…- mormorò –Grazie.-
Jude alzò nuovamente il viso su di lui.
Si osservarono, per un lungo momento.
Sorridevano, l’uno negli occhi dell’altro.
E poi si scambiarono un altro bacio, casto, come fosse una promessa, laloro promessa, che decretava che non si sarebbero lasciati mai, qualunque cosa sarebbe accaduta, che avrebbero affrontato qualunque ostacolo e l’avrebbero superato, insieme.
Robert Downey Jr non aveva mai rispettato una promessa.
Quella fu la sua prima volta.
 
 
 
 

 
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(*) Ho fatto passare Ewan come un qualcosa che non è…un etero convinto XDDDD *scappa*
 

 
Eccoci *w*
Allora, vi è piaciuta? Si? No? Lasciate una recensione piccina picciò? *w* eh? Eh? Daidaidaidai è_è lol
 
Susan :3

 

  
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