Sentivo qualcosa di viscido e caldo
colarmi sul corpo ,
alzai il viso . Una strana sostanza verdastra dall’odore
quasi in riconoscibile
, tranne per quella vaga punta di putrido , continuava a cadere dal
cielo . mi
trovavo in una stanza completamente buia , forse non era neppure un
stanza ,
l’unica cosa che sapevo era che
c’era
qualcosa che mi circondava , il vuoto o il nulla e se invece fosse
stato il
caos . Ma allora , il caos può farmi colare a dosso un
liquido verdognolo ?
Bella domanda . Credo che la colpa per il fatto che non sappia
rispondere a
questa domanda non è dovuta al fatto che non sono stata mai
molto partecipe
alle lezioni di Fisica di Mr.Donnelon
.
Persino quando mi trovavo in situazioni al quanto paranormali riuscivo
a fare
la spiritosa. Alzai il viso , per una seconda volta , ma come la prima
non
trovai nulla che potesse spiegare da dove fuoriuscisse la
“lava verde”.Quando
d’un tratto assieme a quel
vischioso
liquido mi cadde sulla testa una poltiglia grigiastra ,
all’apparenza poteva sembrare
il cibo della mensa scolastica ma dal netto odore di putrido si
distingueva
dalla zaffata di cibo malsano che solitamente proveniva dalla maggior
parte
delle scuole Inglesi o di qualsiasi parte del mondo. Me ne continuo a
cadere
dell’altro per poi diventare sempre di più , mi
inginocchiai per terra
e dal nulla comparvero strane sagome
tutte accatastate, sdraiate l’una sull’altra come
giocattoli di pezza in forme
.Era inquietante , ma solo quando presa da un impeto di spavalderia mi
feci
coraggio e mi avvicinai , vidi che quelle
“sagome-pezze” erano cadaveri di
persone , di molte persone, di troppe persone , tutte denudate ,
sfregiate e
mutilate . Un fremito di ribrezzo mi scosse da capo a piedi ,
indietreggiai con
timore lacrime
scendevano sul mio viso
dipinto da una maschera di terrore , feci circa una decina di passi
all’indietro solo che ogni volta che ne facevo uno sembrava
che la pila di
cadaveri ne facesse uno verso di me . I cadaveri possono muoversi ? Si
coerente
! rispose la parte del mio cervello che non era ne sconvolta ne
terrorizzata .
Be perché tutto ciò è coerente ! le
risposero in coro le altre due parti …
Accorgendomi che la
pila si moveva come
mi dissi che non era il momento più adatto ne per avere una
crisi dei tre
cervelli ne di camminare all’indietro sperando che la massa
di persone rimanga
ferma , perciò decisi che era meglio girarsi di scatto e
correre verso una meta
, di cui non ero a conoscenza. Il mio corpo prese molto volentieri
questa idea
perciò mi girai di scatto e schizzai in una corsa disperata
ma appena feci
due passi mi
ritrovai davanti una
gigantesca altra massa di cadaveri che mi faceva da muro insormontabile
. La parte della
mia mente “incoerente” decise
di scalare quella vetta di persone
morte
,anche se ciò mi costo un ribrezzo tale da farmi vomitare
tutto ,iniziai a
aggrapparmi alle persone morte era raccapricciante .Arrivata alla vetta mi ritrovai davanti solo
un tramonto che si
stagliava su un mondo post
apocalittico
,case distrutte resti di strutture dimenticate e mozziconi di persone
accatastate dappertutto .<> Gridai in quel silenzio
atroce che mi
perforava i timpani . Aspettavo una risposta
anche se sapevo già che non mi sarebbe mai
stata rivolta . Ma proprio
nel momento in cui stavo per scoppiare un’altra volt in uno
straziante pianto
disperato una voce forte , che proveniva dall’alto ossia dal
nulla , imponente
che faceva trapelare un velo di malignità con un ghigno mi
rispose << NON
USCIRAI ! NON USCIRAI MAI DA QUI ! QUESTO è IL MIO MONDO E
TU SEI SOLO UNA
PEDINA NELLA MIA IMMENSA SCACCHIERA! AHAHAHAHAH>> quella
voce
agghiacciante mi fece venire la pelle d’oca
<>Domandai
al nulla in tutta risposta ebbi un nulla . ma mi sentii strattonare
dalla
caviglia, una mano mi teneva stretta
iniziai a urlare come una disperata mentre
quell’apparente morto mi
trascinava con se all’interno dei cadaveri le mani che
cercavano un appiglio
nel mio corpo aumentarono fina a quando una putrida mano mi chiuse la
bocca e
mi trascino con forza all’interno della catasta , urlavo e
urlavo chiedevo
soccorso ma in quel mondo nessuno poteva sentire le mie urla strazianti
.D’un
tratto caddi dal letto e mi svegliai di colpo . COME ERA TUTTO UN SOGNO
! UN
FOTUTISSIMO SOGNO! Si lo ero poiché ero attorcigliata alle
lenzuola e respiravo
a fatica <>
mi domando mia madre sul
ciglio della porta “cerco
l’illuminazione tramite la provvidenza
divina ! Secondo te?”<> Esclamai tutta stizzita , mia madre aggrotto la
fronte e le amorevoli
rughe sulla sua fronte rivelavano che anche se stava sulla cinquantina
ne poteva ancora
dimostrare una quarantina .
<>le chiesi con fare affabile
mentre mi srotolavo con
cautela dalle coperte <<è solo che
… Tu non hai mai fatto brutti sogni
per quello che ne so io >> balbetto un poco dubbiosa .
Ripensandoci aveva
ragione io non facevo mai brutti sogni .Beh fino a quel momento
.<>Mi tirò su di morale ,
rivolgendomi uno dei suoi più amorevoli sorrisi da mamma -
super - coccole che
la rendevano inconfondibile
.<>Sottolineai
molto il “nuovo” , perché una ragazza
carina simpatica con un ragazzo e molti
amici dalla bellissima Miami non si può trasferire in un
buco di città come …
Bella domanda come si chiamava quel posto
che tanto odiavo dove mio padre avrebbe insegnato e che si
trovava a
107Km da New York ?Un grande punto interrogativo era stampato sul mio
volto.
Aah ! Una certa cittadina di nome Unione City , che
all’apparenza poteva
sembrare una cittadina carina alla “Tipica zona extra urbana
dove tutti si
conoscono “ .Io e la mia famiglia eravamo arrivati circa da
un giorno , ma
eravamo già disposti in questa casa come se ci abitavamo da
molto tempo ,la
casa era semplice con un giardino non molto ampio e che non ti dava la
possibilità di poter uscire di mattina e fare una bella
corsetta in riva al
mare con surfisti a
torso nudo in cerca
dell’onda perfetta. Tuttavia dovunque mi giravo trovavo case
che erano uguali
fra di loro , e cosa che mi confortava molto diverse dalla mia, tutto
ciò era
abbastanza inquietante .La staccionata di legno che costeggiava la casa
era
screpolata e andava
ritinteggiata , il
patio di legno era forato e tarlato e appena vi facevi un minimo passo
sopra
iniziava a emettere scricchiolamenti vari
.La casa all’interno era accogliente e dipinta
di colori sgargianti come
giallo canarino o verde pisello radioattivo , appena entravi dalla
porta
principale potevi riconoscere lo stile inconfondibile della mia
famiglia ossia
l’abitudine di lasciare intere pile di libri dappertutto la sala era piena di
librerie i il divano
vecchio e polveroso si trovava davanti a un camino a legna che mi
faceva
immaginare le lunghe giornate invernali fredde e pungenti , e io accovacciata in
posizioni semi fetale
coperta dalla mia coperta con le maniche e con una bella tazza di
cioccolata
fusa , uh che goduria!Poi
passando per
la cucina e entrando
in sala da pranzo
si trovava la scala del seminterrato , che il giorno prima avevo
accuratamente
ispezionato in cerca di ipotetici cadaveri di ex abitanti , la scala
che
portava al piano superiore si trovava a ridosso del muro del soggiorno
, al
piano superiore si trovavano cinque camere da letto tutte provviste di
bagni e
di armadi a muro poi su per finire in mansarda c’era la mia
camera .Molto
grande e spaziosa, anche essa già provvista di bagno armadio
a mura e di due
grandi finestre che davano sull’intero isolato non ero ancora
riuscita a
aggiungere un tocco del mio stile alla stanza , beh contando che mi
trovavo lì
solo da ventisette ore era tanto che già conoscessi
così tante cose.<<…
Cosa ne pensi … >> Solo in quel momento capii
che mia madre mi stava
parlando << Beh … Cosa ne penso
?>>balbettai incerta
, mia madre sospirò e mi aiutò a
rifare il letto , dopo di che si sedette accanto a me e mi
accarezzò
amorevolmente <>Si
accigliò mia madre poi mi scosto
una ciocca sei miei capelli neri dal volto ,
ancora dormiente, <>Esclamai , sollecitandola
a farmi un bel sorrisone.< .
Su Presto che è Tardi
!>> Canticchio tutta felice < stavo
dicendo che oggi sei costretta a essere
accompagnata da tuo padre a scuola , poi quando capirai la strada se
vuoi puoi
andare a piedi o usare la bici .Dai non fare quella faccia mortificata
non ti
hanno mica fucilata>>Disse mia madre appena vide che
inorridii alla sola
idea di andare a scuola in bici, “Dimmi
chi è il sedicenne che va ancora a scuola con la bici ! beh
io!Ecco la risposte
, e peggio ancora mio padre insegna pure in quella scuola! Wow di male
in
peggio !”.Mi feci baciare e strapazzare da la mia
mammina poi la congedai
dolcemente , mentre
mi facevo la doccia
mi tornò alla mente il macabro sogno che avevo fatto .Mi
guardai allo specchio
e con mia grande soddisfazione ritrovai la bella ragazza dalla
tintarella
Californiana dai felini occhi verdi smeraldo e i capelli neri che le
arrivano
alle spalle , ecco si quella ero io
o no
? In fretta e furia mi feci dei boccoli a ferro e mi truccai
leggermente poi
con disinvoltura mi misi i vestiti più spartani che avevo ,
in bel paio di
jeans aderenti con strappi sulle ginocchia e sua altre parti una
maglietta
dell’Hard Rock Coffe di Roma nera con le scritte rosse e le
mie inimitabili
Adidas Sport Ove anche esse nere con le righe rosa viola e rosso .Presi
il mio
zaino addobbato da miliardi di scritte che inneggiavano cose fuori dal
mondo
tipo : “Votate per il ritorno dei Nazisti “ o
“Sempreeee” e milioni di scritte
senza senso .Ci misi dentro qualche quaderno così e il mio astuccio il
portafoglio e lo chiusi
.Scesi le scale con velocità e in un battibaleno mi ritrovai
in cucina con il
resto della mia famiglio cioè mia sorella minore Cecilia e
mio fratello maggiore
Thomas ,Mio padre e mia madre avevano una lunga discussione su quanto
la
mitologia influiva la vita quotidiana cosa che io trovavo al quanto
assurda
.Mio fratello impressionava mi sorella facendole vedere il
così detto
“incidente in galleria” cioè mio
fratello cercava di mettere più cibo possibile
poi lo masticava appena e apriva la bocca per esibire la sua opera
d’arte a
Cecilia , che dall’alto della sua età dieci anni
lo trovava così ripugnante da
piacerle da matti .Mio fratello esibiva sempre la sua
stupidità con chiunque
e anche se sarebbe dovuto essere il più
maturo dei tre , era solo un diciassettenne un po’
egocentrico che occasionalmente
aveva successo con
le ragazze .Diciamoci
la verità lui come ragazzo era molto carino e aveva anche un
bel fisico e tutte
le mie amiche ne erano innamorate , era sempre stato uno sportivo nato
e mi
copriva sempre quando la sera uscivo con i ragazzi e
era il fratellone migliore del mondo
,anche se spesso e volentieri dubita
dell’esistenza di un cervello all’interno della sua
massa di ricci capelli
biondi . Noi figli Stoon eravamo
molto
strani , nessuno avrebbe mai detto , vedendoci per la prima volta e
senza
conoscerci , che eravamo tre fratelli , eravamo diversissimi fra di noi
a
partire da me capelli neri occhi verdi alta magra e pelle che era
sull’avorio
da abbronzatura innaturale , che nel mio caso
era naturalissimo,poi Thomas era biondo grano e aveva gli
occhi color
nocciola chiara anche lui come me era magro
ma di una testa più alto di me la sua pelle era
chiara color caffellatte
uguale alla carnagione di papà che era uguale a mio fratello
tranne per il
fatto che la sua fronte era sempre corrugata da rughe
e anche perché non si vestiva come lui ,
cioè
magliette dei Greendey
e pantaloni a
tubo neri .Ma la più strana di tutti era mia sorella
più piccola Cecilia era di
un vivo bianco latte e il suo volto era ornato da un milione di
lentiggini
arancioni , e come una leoncino aveva una
foltissima criniera formata da miliardi di ricci di un
rosso scarlatto
che le incorniciavano il visetto magro e asciutto , Cecilia era la
più schizzo
frenica dei tre
molte volte la si vedeva
sul tetto della nostra vecchia casa cercare di spiccare il volo ,
spesso era
inquietante perché conosceva tutto di tutti e di qualsiasi
data storica , e per
una ragazzina di dieci anni tutto ciò è assurdo ,
spesso e volentieri ero
costretta a chiederle una mano nei compiti e la sua quota era formata
da cinque
caramelle a ora e una tavoletta di cioccolata quando
l’aiuto comprendeva una ricerca più
approfondita, io credevo che in un futuro sarebbe potuta facilmente
diventare
un genio del crimine. Messi assieme eravamo un gruppo di spostati tutti
matti.
<< Samira !Muoviti che oggi non voglio fare una figura di
cacca per colpa
tua !>>Disse Thomas con aria scocciata
<>si lamentò
Cecilia < mamma
!>>Esclamai quando
intesi che mio fratello era riuscito a farsi
dare l’autorizzazione per usare la Jeep per
andare a scuola
<>Mi
schernì mio fratello, questo
era il suo aspetto peggiore ossia
quello che io odiavo ,<><>Lo rimbeccò mia madre con tono
severo < Cecilia
a scuola
!>>Cercavo una scusa plausibile per far capire a mia
madre che io in
macchina con il pazzo squilibrano numero due non ci volevo stare
.< e tu sei
fregata
>>Canticchio lui di rimando , cercai di aggrapparmi alla
cosa più stupida
<>ma
mio fratello trovò due
tesi che annullarono la mia <>mi canzonò .Arresa decisi di
non continuare a combattere quella battaglia già persa dal
principio ,mangiai
il mio toast con la nutella e un sorso di tè al jeans en e avvilita salutai mia
madre e mia sorella
.Ora che ci penso io non ho descritto le due persone più
importanti della mia
vita , mia madre e mio padre .Mia madre era una bellissima donna magra
ma un
po’ minuta son il nasino corvino e i capelli neri come la
pece , gli occhi
color nocciola, che Thomas aveva
ereditato ,e aveva sempre una costante
posizione impeccabile , aveva una voce flautata e di rado
mi sgridava
per il mio comportamento , in fatti capitava che mi sgridasse solo per
il disordine che regnava costantemente
ovunque io vivessi . Mio padre in vece era l’esatto contrario
un uomo alto e
magro con occhi
molto chiari verso il
verde acqua , e la sua pelle era color caffè latte , era muscoloso ma
ultimamente visto che era
impegnato nella sua professione di insegnante di Storia Mitologia e Filosofia non aveva più
tempo di fare jogging con me e
mio fratello perciò la sua tartaruga
si
stava lentamente capovolgendo .Anche lui come mia madre era sempre una posa in modo
impeccabile, come
padre era amorevole e gentile solo che quando metteva la sua maschera
da
professore metteva timore e soggezione a chiunque , infatti
più volte mi
arrivarono lettere in qui mie amiche si lamentavano di quanto mio padre
fosse
severo , e la cosa peggiore era con i miei ragazzi ufficiali
cioè mio padre
cercava di persuadere i mie ragazzi a lasciarmi con sfilze di quattro ,
per lo
meno quando erano suoi
alunni , e la
maggior parte delle volte questa tattica funzionava e tutto
ciò finiva con liti
furibonde dove io poi piangevo a dirotto e mia madre mi consolava con
cioccolata calda o gelato in base al periodo .Uscii fuori dalla porta
del
portone principale di casa con in mano il mio IPhon nuovo di zecca ,
regalatomi
dalla mia migliore amica come regalo di addio , e in spalla lo zaino
.Forse non
avete ancora capito perché io non volevo salire in macchina
con mio fratello e
la questione non è data dal fatto che io odio o invidio mio
fratello, più che altro
io ho il terrore di ammazzarmi con lui alla guida .Avete presente un pirata
della strada beh mio fratello è la cosa che
più su avvicina a esso , tal
volta mi stupivo del fatto che gli avessero potuto dare la patente .Con
riluttanza salii sulla Jeep nera che i miei gli avevano regalato per i
suoi
sedici anni ,e che al compire dei miei sedici anni sarebbe dovuta
essere di
entrambi cosa che
non fu affatto anzi al
compiere dei miei sedici anni divenne ancora più improbabile
che io e lui
potessimo condividere qualcosa ,più di due secondi senza
litigare o
distruggerlo .Mi misi davanti al posto del secondo passeggero , e
velocemente
mi allacciai la cintura di sicurezza per poi aggrappar mici appena
Thomas accese il
motore , mise la destinazione sul
JPS e dopo aver acceso la radio e messo a palla uno dei suoi Cd di
musica Heavy
Metal e dopo aver
fatto retro marcia per
uscire dal vialetto
in giardino in cui
era parcheggiata la macchina schiaccio con la massima potenza
l’acceleratore
.Iniziai a emettere grida di puro terrore <> Continuai a piagnucolare sempre più forte
ad ogni curva e più lui
rideva più mi saliva la paura che potesse accelerare ancora
più di quanto già
stesse facendo, cosa che mi
risultava al
quanto improbabile,e aumentare così il rischio di
sfracellarci da qualche parte
.Beh qualcosa di positivo c’era se ci fossimo sfracellati
contro un muro per lo
meno l’impatto sarebbe stato così violento che mi
sarei potuta rompere il
cranio in due senza sentire il minimo dolore . Quando
Inchiodò di colpo capii
che potevo riaprire gli occhi che per la maggior parte del tragitto
tenei
sbarrati dal terrore di riaprirli e vedere la luce del
paradiso.<>Mi scherni mio fratello , un
rivolo di vomito mi
salì su per la gola e quando uscii dalla Jeep e toccai con
il piede il cemento
del parcheggio fui quasi presa dalla voglia
di inginocchiarmi e
baciarlo .Ero
sollevata anzi
leggera come una piuma ma
il rivolo di vomito continuava a
farmi
da groppo in gola .<>Mi desse mio
fratello , dandomi
delle pacche sulla
schiena .<>ribattei piccata , mi
alzai in
po’ altalenante e con passo incerto mi
feci trascinare in quella che sarebbe dovuta essere la mia nuova scuola
.Come
edificio era il
tipico lice Americano ,
una struttura fatta di mattoncini di creta messi l’uno sopra
l’altro per
sostenere un tetto quadrato da dove si vedeva una piccola parte di
quello che a
mia ipotesi sarebbe
dovuto essere il
laboratorio di biologia .
Una breve
scalinata fatta di pietra conduceva all’entrata principale
della scuola , il
parcheggio si trovava nell’aria davanti della scuola ,
proprio davanti a
dei giardini che
costeggiavano il
perimetro della struttura , spesso
intervallati da querce .Non potevo credere che in una cittadina come
quella ci
poteva essere una scuola come quella , era un luogo veramente bello ,
mi
piaceva particolarmente
per l’odore di
erba appena tagliata , che solitamente non si poteva sentire in California ,infatti ero
solita quando Ancora
abitavo nella mia casa in riva al mare , a mettermi sul patio in legno
e farmi
travolgere dai travolgenti aromi salmastri che fuoriuscivano dalle
acque
cristalline o quando ne
uscivi e residui di
acqua salmastra rimanevano fra i
capelli o sulla
pelle .Tutte quelle
immagini che stavo rivisitando tramite memoria , si perché
solo quello mi
rimaneva di esse piccoli flashback ,mi fecero fremere di nostalgia e
nella mia
mente vidi me che crollava inginocchiandosi sul
suolo ,sfogandosi di tutte le sue
frustrazioni piangendo .Ma come ero abituata da molti anni
cioè ogni
volta che i miei non potevano stare con
noi almeno per un giorno ,ricacciai le lacrime e con sguardo e volto
chino
varcai le porte immaginarie della mia nuova vita.