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Autore: emmevic    22/05/2011    4 recensioni
Cosa avrà pensato Itachi innanzi all'unione di Sasuke ad Orochimaru?
Cit/:Prese un profondo respiro.
Non avrebbe mai permesso ciò.
Non avrebbe mai permesso che gli succedesse qualcosa.
Eppure agire, fare qualcosa, sarebbe stato impossibile. Come avrebbe potuto salvarlo da quella serpe? Come?

Buona Lettura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Kisame Hoshigaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Fear

Prese un profondo respiro.
Non avrebbe mai permesso ciò.
Non avrebbe mai permesso che gli succedesse qualcosa.
Eppure agire, fare qualcosa, sarebbe stato impossibile. Come avrebbe potuto salvarlo da quella serpe? Come?
Un ragazzo dallo sguardo perso e dai capelli scuri come la notte giaceva sdraiato per terra e, afflitto da neri pensieri, osservava un punto imprecisato della buia volta celeste; se possibile, quelle tenebre gli attanagliavano ancora di più il cuore.
«Io ti ucciderò! Farò qualsiasi cosa pur di vendicare il clan!»
Un ragazzo, poco più che bambino, pronunciando tali parole, guardava con odio la persona che stava di fronte a lui.
Quest'immagine, in tutta la sua verità, colpì in pieno l'animo già martoriato del giovane uomo, facendolo sussultare leggermente, ma quello non era che uno dei tanti ricordi che tormentavano Itachi: non uno di più, non uno di meno.
«Itachi, c'è qualcosa che non va?»
Il rumore provocato dal lieve movimento del moro aveva fatto destare il compagno che, placido, accanto a lui riposava.
Innanzi al silenzio del compare, l'uomo parlò nuovamente «Hai per caso captato un nemico?»
«No. Torna pure a dormire, Kisame.»
Il tono secco dell'Uchiha fece desistere ogni altro tentativo di conversazione e l'assassino, a quel punto, insonnolito, si lasciò cadere nel lontano mondo di Morfeo.
Ora Uchiha Itachi rimaneva solo in quella nera vastità. E sebbene non fosse la prima volta che lui e Kisame dormivano all'aperto, quel cielo immenso che, a scrutarlo, pareva infinito e intangibile - sovrumano - lo turbava.
Quel cielo, scuro e nero, gli faceva tornare alla mente l'unica ragione di vita che lo spingeva ad andare avanti: Sasuke, suo fratello.
E se solo Itachi avesse saputo prima ciò che sarebbe accaduto, molte cose sarebbero andate diversamente; ma ormai il fatto era già compiuto e, purtroppo, non si poteva tornare indietro. Sasuke oramai aveva abboccato all'amo di Orochimaru.
E purtroppo a lui non era permesso riportare le cose come prima, a lui che ora era costretto a vivere una vita da nukenin proprio per quel fratello fin troppo impulsivo.
Quel tumulto interiore lo stava uccidendo, si trovò a pensare improvvisamente.
Quel dolore che lo affliggeva, provocato dall'ennesima azione sconsiderata di quel ragazzino, ragazzino che, solo al mondo, non anelava ad altro che non fosse la vendetta, proprio non aveva intenzione di cessare. E, certo, riguardo all'azione di Sasuke non poteva far altro che pensare che la scelta di cedere il proprio corpo a qualcun altro per vendicarsi, fosse eccessiva. Ma ciò, ai suoi occhi, rendeva solo più evidente la follia della vendetta, perché Itachi era certo che, un tempo, il suo otouto mai avrebbe osato tanto.
Indubbiamente Sasuke era cambiato e non avrebbe saputo ancora dire se fosse mutato in meglio o in peggio.
Sicuramente però era cambiato ed era cambiato per colpa sua; e anche la storia della vendetta era colpa sua.
Tutto ciò che il maggiore degli Uchiha poteva fare era quindi aspettare, aspettare, e ancora aspettare, finché Sasuke si fosse presentato al suo cospetto reclamando vendetta.
Sempre che la serpe non lo mangiasse prima. Ma - è risaputo - i falchi mangiano le serpi.
Questo era l'unico sollievo di Itachi.
   
 
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