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Autore: Caroline Granger    23/05/2011    5 recensioni
ciao!!! questa è la mia prima ff in assoluto e riguarda Ron ed Hermione. Quali furono i pensieri di Ron quando scoprii che Hermione era stata pietrificata? (secondo libro) E quali furono le emozioni di entrambi i ragazzi quando si rividero? Leggete e commentate
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Salve a tutti. Nonostante sia iscritta da tempo a questo sito, solo adesso ho trovato l'ispirazione per scrivere una ff su Ron ed Hermione. Spero che vi piaccia e commentate mi raccomando!!!
 
[ad un certo punto della storia, quando comincerà la scritta in corsivo, vi ritroverete in una situazione diversa. Non posso raccontare tutti i fatti accaduti ma passo direttamente a quando Hermione si è risvegliata dopo che le è stato somministrato l’antidoto a base di mandragole. Ciò che sarà scritto in corsivo saranno i pensieri di Hermione. Ciò che, invece, sarà scritto in maniera normale sono i pensieri di Ron.]
 
...E il mondo crollò.
 
La professoressa McGranitt stava parlando con Harry. Che cosa voleva poco prima della partita? Forse voleva dargli solo un in bocca al lupo. Ma dall’espressione dipinta sul volto del mio migliore amico non si direbbe. Mi avvicinai preoccupato e, quando vidi il volto dell’insegnante, capii che era successo qualcosa di serio. La McGranitt ci stava osservando con un’espressione grave:
-  Sì, forse è meglio che venga anche tu, Weasley.
No, no, no, qui c’era davvero qualcosa che non stava andando nel verso giusto. Seguimmo l’insegnante su per le scale e lungo i corridoi. Quando mi accorsi che stavamo andando in infermeria pensai stupidamente “Perché dobbiamo andare in infermeria? Stiamo benissimo.”
Non potei pensare ad altro, poiché la McGranitt ci disse con un tono stranamente dolce:
- Avrete un grande shock. C’è stato un altro attentato… duplice questa volta.
 La professoressa aprì la porta e la prima cosa che vidi fu una massa di capelli ricci scuri, fin troppo familiari, appoggiati delicatamente su un cuscino. Capii immediatamente chi era. Hermione! No Hermione! Come è potuto succedere?
… E il mondo crollò. La luce del giorno sparì e al suo posto comparve una nebbia scura e pesante. Mi sentivo le gambe molli. Non riuscivo a stare in piedi. Facevo fatica a capire ciò che la McGranitt ci stava dicendo;  vidi che aveva in mano uno specchietto circolare e ce lo mostrò. Io scossi la testa incapace di dire o fare altro. Non sentivo niente e quando notai con la coda dell’occhio che Harry stava uscendo, come fossi stato un automa, lo seguii e ritornai in sala comune. Mentre camminavo sentivo una profonda tristezza e una rabbia così forte che mi stupì. Sentivo che volevo fare qualcosa. Qualsiasi cosa pur di riavere la mia Hermione. Sì, ora lo capii. Lei era mia e la volevo. Mi piaceva quando parlava, anche quando faceva la saputella. Stavo male quando litigavo con lei, ma facevo fatica a stare zitto. “Perché? Dovevo essere io adesso quello pietrificato.” Lei aveva capito tutto. Se ciò che le è accaduto, fosse successo a me, lei avrebbe spiegato tutto e, con l’aiuto di Harry, sarebbe riuscita a farmi ritornare me stesso. Ma lei, invece, era lì, inerme. Sembrava una bambola di porcellana. Una bella bambola. Pensando anche ad Harry, mi venne una fitta allo stomaco. Perché mi sentivo così a pensare al mio migliore amico? Ci rimuginai sopra, ma la risposta uscii dai miei pensieri, chiaro come non mai: GELOSIA. “Certo” pensai “Harry era il numero uno, il più forte, il più coraggioso. E Hermione? Chi era Hermione? Lei era la più intelligente, la più furba, la più astuta, sempre un passo avanti gli altri. E io? Chi ero io? Niente. Ero l’ultimogenito maschio di una famiglia troppo numerosa. Quello povero, che aveva tutte cose di seconda mano o più. Sarebbe stato meglio se davvero fossi stato io la persona pietrificata.” Un’altra fitta. Di rabbia stavolta. Volevo ferire chiunque avesse fatto male ad Hermione. Volevo muovermi, combattere se necessario. Sforzandomi di ritrovare la voce sussurrai ad Harry:
- Che cosa facciamo? Pensi che sospettino di Hagrid?
 Vidi che anche lui aveva un’espressione preoccupata. Disse che era necessario parlargli.
- Ma la McGranitt ha detto che quando non siamo in classe dobbiamo restare nelle nostre torri…
Della risposta di Harry capii solo “il vecchio mantello di mio padre”.
 
 
Socchiusi a malapena gli occhi e una luce mi ferì le pupille. Li richiusi rapidamente. Sentii accanto a me dei movimenti e dei sussurri. Concentrandomi riuscii a percepire ciò che stavano dicendo. Ginny era stata rapita dal Basilisco (“complimenti Hermione ci avevi visto giusto”) ed Harry, insieme a Ron, sono riusciti a salvarla. L’unica cosa a cui pensai fu “Ron, quanto sei coraggioso. È riuscito a salvare sua sorella, a cui vuole un mondo di bene. Come vorrei che si preoccupasse in questo modo anche della sottoscritta. Invece no, litighiamo e basta”. Riprovai ad aprire gli occhi e stavolta fu più semplice.
- Ben svegliata.
Mi guardai attorno e vidi che a parlare era stata Madama Chips.
Senza fare storie mi lasciai controllare dall’infermiera e poi domandai se c’era qualcosa da mangiare.
In quel momento spalancai la porta e la vidi. Hermione, tranquillamente seduta, appoggiata al cuscino, con i capelli che le ricadevano su una spalla.
E lo vidi con quella zazzera di capelli rossi e un’espressione strana sul viso.
Mi avvicinai e le dissi:
- Ciao Hermione. Tutto bene? Come ti senti?
 Avrei voluto abbracciarla, stringerla forte e dirle quanto ero felice che fosse sana e salva. Ma mi trattenni. Chissà cosa avrebbe pensato.
Neanche un abbraccio. Niente, ma d’altronde cosa dovevo aspettarmi? Però solo il fatto di averlo vicino mi fa sentire bene. Intanto Madama Chips mi aveva portato del cibo ma lo stomaco  si era chiuso alla sua vista. Mi feci raccontare cosa era davvero successo e rimasi molto scandalizzata quando mi disse di Tom Riddle.
Restammo a parlare a lungo. Volevo prendere la sua mano, a pochi centimetri dalla mia, ma sembrava che la mia fosse diventata di piombo.
Insomma, Ron! Prendi la mia mano. È vicina alla tua. Uffa,perché sei sempre così con me? Si vede che proprio non ti vado giù. Mi alzai e Ron mi diede una mano. Feci apposta ad appoggiarmi di più su di lui ma lui si scostò. Ma Ronald Weasley! Allora con quel tanto potevi anche non venire se mi consideravi come una persona qualunque. Potevi benissimo aspettarmi in dormitorio come tutta la gente normale.
Quando volle alzarsi le diedi una mano ma, immagino per una mia sbadataggine, quasi mi finii addosso. Per un momento sentii il suo profumo, ma poi la consapevolezza che eravamo a pochi centimetri di distanza, e che molto probabilmente era imbarazzata per questa vicinanza non voluta, decisi di scostarmi leggermente. Volevo tenerla stretta a me per sempre, ma sapevo che a lei non sarebbe andato certamente bene. La aiutai a scendere le scale e la accompagnai in Sala Grande. Lì ad attenderci c’era Harry. Subito Hermione gli corse incontro e gli gettò le braccia al collo esclamando:
- Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta!
Quando vidi Harry, contento ma insanguinato, gli gettai le braccia al collo, immaginando per un momento che quello che stavo abbracciando fosse Ron, il mio Ron.
Ora avevo la conferma. Non provava alcun interesse per me e si vedeva dal modo in cui abbracciava il mio miglior amico. Ma non poteva essere altro. Lui è e sarà sempre il numero uno in tutto. Ma non importa, non mi darò per vinto e riuscirò a conquistarti Hermione Jane Granger fosse l’ultima cosa che faccia nella mia vita.
Non mi darò per vinta e riuscirò a conquistarti Ronald Bilius Weasley fosse l’ultima cosa che faccia nella mia vita.
 
 
Spazio finale autrice: ho scritto questa storia in circa tre ore. Non so dire se sia tanto o poco. Solo che io mi sono divertita a scriverla. E voi vi siete divertiti a leggerla?
P.s la prima volta che ho provato ad inserirla ho avuto un po’ di problemi… Spero che siano risolti adesso.
P.p.s. ho voluto modificare un po’ la storia originale, dato che avevo commesso alcuni errori di vario genere. Spero che adesso la vostra lettura possa risultare più scorrevole e chiara. E di questo voglio ringraziare Zuzallove
   
 
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