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Autore: Lyla    20/02/2006    0 recensioni
"Il rumore delle onde del mare raggiungeva rapidamente una ragazza che, seduta sotto un albero, cercava così di ripararsi dalla pioggia che cadeva copiosamente da ore interminabili e che non aveva accennato a scomparire. I tre soli che illuminavano il pianeta minacciavano di sparire presto oltre l'orizzonte, e il cielo era buio e minaccioso, reso ancora più oscuro dalle pesanti nuvole temporalesche. La ragazzina se ne stava lì, immersa nei suoi pensieri. Sembrava che fossero passati mille anni dall’ultima volta che lei aveva aperto gli occhi e respirato l’aria di un mondo ancora del tutto sconosciuto." E' una fanfiction che si svolge tra il primo e il secondo numero del fumetto, e ha come protagonista la coppia che preferisco: Cole e Calliope.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calliope, Cole
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due

Capitolo due

 

"Credi che se la saranno cavata?" chiese Mita al suo comandante, seduta sulla sabbia. Erano da poco giunti sulla spiaggia. Il viaggio non era stato difficile, e stava calando la notte. Aveva smesso di piovere, e adesso i soli erano prossimi a scomparire oltre l’orizzonte. I pensieri dei quattro ragazzi – Mita, Tanner, Erin e Raiden – erano rivolti a Cole e Calliope, i loro amici scomparsi tra i flutti durante la terribile tempesta che li aveva separati così all'improvviso.

"Lo spero, eravamo vicini alla costa," rispose Tanner, mestamente, e la ragazza non riusciva a vedere cosa tenesse tra le mani. Il giovane piantò un piccolo oggetto sulla sabbia. I suoi occhi verde smeraldo erano illuminati da un bagliore di speranza.

"Questo marcatore ci potrà aiutare. Il segnale è visibile per chilometri. Se Cole e Calliope sono vivi, sapranno che siamo qui, su questa spiaggia," disse Tanner, mentre l’apparecchio si metteva in funzione e lanciava un raggio di luce nel cielo cosparso di nuvole bianche.

"Abbiamo una missione da compiere, ma non partiremo senza prima aver ritrovato i nostri amici," aggiunse il ragazzo, mentre una brezza leggera gli scompigliava i capelli.

 

**

A prima vista la grotta sembrava abitabile e abbastanza sicura, lì nascosta nel fitto della giungla. Il mare non era davvero lontano, però. Si poteva ancora udire il rumore delle onde. Sarebbe stato facile tornare alla spiaggia, il mattino seguente. Calliope alzò lo sguardo verso il cielo. Era nuvoloso e chiazzato qua e là da macchie di cielo stellato. Aveva del tutto smesso di piovere, ma l’umidità avvolgeva ogni cosa lì intorno, e la ragazza si avvicinò a Cole, rabbrividendo dal freddo. Il giovane le lanciò un’occhiata divertita e stese una mano verso l’entrata della caverna che avevano appena trovato. Un colpo di fortuna, vista la situazione dove si erano cacciati.

"Che ne dici, Calliope? Siamo o non siamo fortunati? Questa caverna sembra il posto giusto per riposarsi, ma non vorrei sbagliarmi," disse il ragazzo, osservandola con sguardo interrogativo. Calliope si chiese perché la stesse fissando in quel modo. Ah, già. Lei era una bioanalista. Era compito suo verificare se c’erano forme di vita o meno all’interno della caverna. Era evidente. La ragazza annuì e sorrise.

Se solo avesse potuto spiegare all’amico che lei aveva un sesto senso per le cose…Se n’era accorta solo da poco. Un dono della natura che compensava la sua incapacità di parlare. La caverna era completamente vuota e non c’era alcun pericolo…altrimenti lei lo avrebbe "sentito". Era difficile da descrivere, ma qualcosa le diceva che era esattamente così.

Calliope si diresse a passo veloce verso la caverna, e Cole corse al suo fianco. "Non vorrai entrare là dentro da sola?" rise il ragazzo. Lei annuì vigorosamente e gli sorrise con fare rassicurante. Lui rise di rimando. I loro ruoli si erano invertiti. Adesso era Calliope che rassicurava Cole, e non il contrario. Almeno per il momento.

Insieme, varcarono la soglia della caverna e si sedettero vicino all’entrata. All’interno di quell’apertura nella roccia regnava l’oscurità più assoluta e i ragazzi decisero di restare dove si trovavano. Forse la luce delle due lune del pianeta avrebbe illuminato il luogo di lì a poco. Forse.

"Come fai a sapere che qui dentro non c’è nessuna creatura vivente, Calliope?" le chiese Cole dopo un po’, con sguardo assorto. La ragazza era seduta vicino a lui, e il profondo silenzio che li circondava era spezzato soltanto dalla voce di Cole…La ragazza gli si avvicinò ancora e si portò una mano alla testa, indicandogliela.

Lui la fissò per alcuni secondi, quindi capì. "Vuoi dire che è una specie di sesto senso?" fece il ragazzo, sorridendo leggermente, gli occhi che brillavano, e Calliope annuì. "Wow," disse Cole con semplicità. Quella ragazza era così piena di qualità, così interessante…E così vicina. Il calore del suo corpo era così piacevole. Stavano lì, stanchi e infreddoliti. Un unico pensiero invadeva le loro menti. Per quanto tempo sarebbero rimasti in quel luogo sconosciuto?

"Guarda!" esclamò Cole puntando il dito verso il cielo stellato. Calliope alzò lo sguardo e rimase incantata dallo stupore. Non avevano mai visto niente di più bello in vita loro. "Non pensavo che le stelle potessero essere così belle," disse il ragazzo, mentre un vento leggero gli scompigliava i capelli.

"E’ incredibile quanto ci resta ancora da scoprire. Mi piacerebbe tornare a volare lassù un giorno," aggiunse Cole, e Calliope gli sorrise. Anche lei provava le sue stesse emozioni. Si sentiva così piccola davanti a quell’universo di stelle…Rimasero a guardare il cielo stellato per un po’, senza parlare. La natura era di una bellezza talmente indescrivibile…

Calliope sbadigliò all’improvviso. Il freddo e il naufragio avevano indebolito la sua resistenza e la ragazza si sentiva come se non avesse mai dormito in vita sua…Strano, visto che aveva passato 16 anni della sua vita immersa in un sonno criogenico che sarebbe dovuto durare per molti anni ancora…

Calliope si scostò da Cole e si distese sul pavimento della grotta, voltandogli le spalle e posando la testa su un braccio perché fungesse da cuscino. Lui la guardò sorridendo. "Buona notte, Calliope!" le sussurrò. La ragazza avrebbe voluto ricambiare il saluto, ma ovviamente non poteva. Lo ringraziò mentalmente per il fatto di trovarsi con lei in quel momento.

Era felice di essere con lui e non con qualcun altro. Si addormentò immediatamente, e quando il ragazzo la guardò per l’ultima volta prima di distendersi e cercare di dormire, si accorse che lei stava sorridendo beatamente, immersa nei suoi sogni. Sembrava quasi una bambina, così indifesa e innocente…Cole la fissò a lungo, pensando a quanto Calliope fosse…carina.

Provò l’impulso improvviso di sfiorarle la guancia con una mano, ma aveva paura di svegliarla, così il ragazzo si limitò a scuotere la testa e si girò dall’altra parte, cercando di prendere sonno. Non voleva interrompere i suoi sogni.

Sentiva qualcosa agitarglisi dentro…Il suo cuore batteva velocemente e si chiese cosa potesse significare. Forse dipendeva dalla vicinanza di Calliope. Si sentì invadere da una strana sensazione mai provata prima. Se solo Tanner fosse stato lì, gli avrebbe chiesto se gli era mai capitata una cosa del genere. Che vergogna…lui era un medico eppure non aveva idea di cosa stesse provando in quel momento. Una cosa era certa. Era felice che Calliope fosse con lui e l’avrebbe protetta ad ogni costo.

  
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