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Autore: Payton_    23/05/2011    7 recensioni
"Il sangue macchia tutti i suoi abiti, ma solo nella sua mente. Scivola via dal volto, cancellato dalle lacrime più sincere della sua vita.
Piange, piange disperatamente come un bambino, ed i suoi ululati di dolore si perdono nel frastuono delle onde che si infrangono contro le pareti di Azkaban. Il vento graffia le mura, come fosse un animale che cerca di entrare e divorarlo.
È solo come mai in vita sua, eppure non è mai stato così vivo. Suo padre gli ha insegnato che il dolore è capace di far sentire vivo un uomo e lui, che ora sguazza nel dolore, è l’unico in quel posto a sentirsi ancora un essere umano."
Breve shot sulla detenzione a Azkaban del caro Lucius Malfoy.
Questa storia ha partecipato al contest Soul Prisoner - Azkaban Contest indetto da AlexBlack, classificandosi prima e vincendo i premi Caratterizzazione e Ambientazione.
Buona lettura,
Payton ♥
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Storia classificatasi prima al contest Soul prisoner - Azkaban Contest di Alex Black, vincendo i premi Caratterizzazione e Ambientazione.

Ringrazio la giudiciA, che è stata veloce e precisa, per il bel giudizio, per i premi speciali e, ovviamente, per la vittoria. ♥

Per il contest, bisognava scrivere di un personaggio nel suo periodo di detenzione ad Azkaban. Io ho scelto il caro Lucius Malfoy. Inoltre, c'era da inserire un prompot, ed io ho scelto freddo.

 

Il dolore rende vivi

 

Il sangue macchia tutti i suoi abiti, ma solo nella sua mente. Scivola via dal volto, cancellato dalle lacrime più sincere della sua vita.

Piange, piange disperatamente come un bambino, ed i suoi ululati di dolore si perdono nel frastuono delle onde che si infrangono contro le pareti di Azkaban. Il vento graffia le mura, come fosse un animale che cerca di entrare e divorarlo.

È solo come mai in vita sua, eppure non è mai stato così vivo. Suo padre gli ha insegnato che il dolore è capace di far sentire vivo un uomo e lui, che ora sguazza nel dolore, è l’unico in quel posto a sentirsi ancora un essere umano. Finché soffre, può ancora dirsi vivo, e lui è deciso ad abbandonare la cella con le sue stesse gambe.

Fa freddo. Fa freddo ed i suoi pianti scuotono il corpo già scosso da quei brividi glaciali. Le unghie annerite grattano il pavimento in pietra, mosse dagli spasmi della paura. È un animale in gabbia. Deve uscire. Deve lavare via dalle mani il sangue immaginario che teme le macchierà. Sangue puro, prezioso ed amato.

Narcissa...

Occhi spenti, una pozza di sangue: Nagini l’ha uccisa.

No!

Sono i Dissennatori che vogliono che lo creda. Le sue paure stanno vivendo e lui sta vivendo in loro.

Draco…

Torturato e poi ucciso per vendetta. Vendetta contro di lui.

Vendetta!

Quella che avrà quando potrà uscire dalla sua cella. Potter morirà, sarà il suo sacrificio a farlo rientrare nelle grazie del suo Signore.

Fa troppo freddo. Uccide le membra. E adesso piange. Piange le sue colpe, il suo dolore, le sue paure. Piange, perché lì può farlo, nessuno lo vede, nessuno si cura di lui.

Non ci sono piccole mani pallide che gli accarezzano il corpo per rassicurarlo, per fargli sentire calore ed amore, le sole cose che dovrebbe disprezzare per fede.

Piange e, nel buio più fitto, finalmente vede. Vede la sua vile persona che si inchina ad un mago terribile e potente, strisciando come uno dei serpenti che Voldemort comanda.

Fa male, la verità, ha la lama più tagliente che si possa mai creare, e si sta conficcando nel centro esatto del suo cuore. Cos’è rimasto del suo nome?

Niente.

Un casato crollato che non troverà più lo stesso prestigio se non con la vittoria di Voldemort; lui ha bisogno che Voldemort vinca. Adesso. È stato scoperto, e non c’è nulla che possa dire o fare per risultare innocente.

Potter vincerà comunque…

I Dissennatori non gli danno tregua, e lui vede la sua fine e quella del suo Padrone per mano di Potter.

Non danno mai tregua, quelle creature terribili, nemmeno a chi è parte del loro stesso schieramento.

Le anime di Azkaban sono troppo succulente per non essere divorate pezzo dopo pezzo, lentamente, fino alla fine.

I peccati più atroci le macchiano, è quello il loro frutto proibito . Lucius lo sa, sa d’essere un’anima troppo tormentata per conservare la ragione. Deve andarsene o diverrà pazzo come sua cognata Bellatrix. Lei è fiera d’essere stata ad Azkaban; crede davvero nel suo Padrone, a differenza sua, mercenario di potere.

Ogni respiro è dolore, ad Azkaban, è il dolore che permette di capire che si è ancora vivi. E il freddo, pungente e devastante, che penetra nelle ossa, nei polmoni, come fosse assoluto.

Lucius è vivo nella morte immaginaria dei suoi cari. Nel freddo che tiene la mente ancorata al corpo. Nella sua sconfitta e nelle urla agghiaccianti degli altri prigionieri.

Diventerò come loro...

Un Dissennatore si è fermato fuori dalla sua cella. Mangia, avido, la sua speranza d’essere liberato, di rivedere sua moglie e suo figlio.

Mangia con foga, si ingozza, ed il buio dell’anima abbraccia Lucius stringendo tanto da soffocarlo. Il freddo gli congela anche il cuore.

Aveva sempre deriso quel traditore del suo sangue di Black, quel pazzo, ma lui è sopravvissuto e fuggito. Consumato, ma lucido. Non c’era follia nei suoi occhi, ma una fredda e chiara lucidità. Si chiede se anche lui resisterà, ma la risposta è sempre la stessa: no. Lui non è innocente, a differenza di Black.

Il dolore rende vivi, suo padre glielo ripeteva spesso, ma nonostante la voglia di combattere, di uscire da quell’incubo, certi giorni vorrebbe solo essere morto. Vorrebbe essere abbracciato dal caldo arrivo della fine.

Un morto senza colpe che non deve più provare dolore per vivere, che può ascoltare il silenzio e vegliare su Narcissa e Draco.

Il dolore rende vivi, ma ad Azkaban anche la vita puzza di morte, tanto che la ragione smette di distinguere l’una dall’altra.

 

*

 

 

PRIMA CLASSIFICATAIl dolore rende vivi - Payton_

Stile e lessico: 9,65/10 punti
Grammatica: 9,8/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti
Originalità: 9,5/10 punti
Utilizzo del prompt: 5/5
Gradimento personale: 10/10


TOTALE: 53,95/55

Ho adorato questa storia, dall’inizio alla fine. Ti faccio subito i miei complimenti. ;)
Ma andiamo con ordine. Allora, davvero un buono stile, coinvolgente e scorrevole. L’unico appunto che ti farei sono le ripetizioni, come ad esempio ‘vendetta. Vendetta’ o ‘piange. Piange’ o ancora ‘vede. Vede’. Insomma, danno più incisività, ricalcano il concetto e qualche volta va bene, ma alla lunga appesantiscono la lettura; o almeno ha me ha dato quest’impressione – infatti, non ti ho tolto molto, come vedi.
Per la grammatica non ho trovato davvero nessun errore, ma nella frase "Fa troppo freddo. Uccide le membra. E adesso piange.” non avrei messo i punti: ‘Fa troppo freddo, uccide le membra. E adesso piange'. Uccide le membra è riferito al freddo, no? Io avrei messo la virgola. È una frase anche un po’ pesantuccia – ti ho tolto giusto 0,10 nello stile, nulla di grave -, ma essendo un parere molto personale, non ho voluto penalizzarti nella grammatica.
Un’altra cosa che ho letteralmente amato della storia è sicuramente la caratterizzazione. Lucius è lui, in tutto e per tutto. In pensiero per il figlio e la moglie, ma anche disperato per il suo nome che è inesorabilmente caduto in miseria, quando lui è stato catturato. Ed il pensiero di Volemort vincente, che viene ripetutamente abbattuto dai Dissennatori, rende IC anche loro u.u
Il freddo, c’è. E si sente. Non sarà il tema centrale per eccellenza, ma hai saputo distribuirlo bene in tutta la storia, che crea un senso di gelo durante tutta la lettura. Davvero notevole. Quindi, ti ho dato anche qua il punteggio pieno. ^^
Ho adorato tutta la storia – oltre quelle pochissime sbavature -, se non si fosse capito, infatti anche il gradimento personale è al massimo. L’ultima frase – e non solo quella –, poi, è qualcosa di sublime. Oltre ad essere davvero poetica, rende perfettamente bene l’atmosfera di Azkaban. Ancora complimenti, direi che te li meriti! La consiglio! :D

 

   
 
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